Tag Archives: CordaTesa

Caso di tubercolosi in carcere

greece-protestAVELLINO – Nella serata di ieri è stato ricoverato d’urgenza al reparto infettivo dell’ospedale Moscati, un detenuto straniero, 44enne, di origini rumene. L’uomo è stato ricoverato per una sospetta tubercolosi acuta. Il detenuto è stato già ricoverato nel mese di marzo e poi dimesso con la diagnosi di: “soggetto affetto da tubercolosi polmonare”, facendo rientro in istituto penitenziario insieme agli altri detenuti.

La notizia del caso di tbercolosi fa subito il giro del penitenziario, creando un giustificato allarmismo. Specie per i compagni di cella. Sulla vicenda interviene anche il Sappe che chiede spiegazioni al direttore del carcere per accertare che siano state messe in atto le dovute tutele che prevedono uno specifico e rigoroso protocollo di prevenzione e profilassi finalizzato a scongiurare un possibile e facile contagio tra Continue reading


Piacenza – Tentativo di evasione

cordatesaPiacenza – Tentativo di evasione ieri pomeriggio intorno alle 19,30 per un detenuto tunisino che si trovava in ospedale per accertamenti. L’uomo, approfittando della situazione, è balzato fuori da una finestra raggiungendo il parcheggio dell’ospedale. Gli agenti della penitenziaria, però, accortisi repentinamente del tentativo di fuga, hanno dato l’allarme e il detenuto è stato fermato pochi minuti dopo. L’uomo è stato quindi ricondotto in carcere alle Novate.

Gennaro Narducci, segretario regionale dell’Ugl, intervenuto a seguito dell’episodio, ha commentato: “La polizia penitenziaria ha risposto molto bene all’evento critico avvenuto. Da parte nostra va la solidarietà a tutti gli agenti che hanno operato e continuano a operare con grande difficoltà. Il personale intervenuto ieri è stato richiamato in servizio dopo l’espletamento di 8 Continue reading


India: pakistano muore in carcere per percosse

cordatesa(AGI) – Amritsar (India), 9 mag. – Un pachistano, Sanaullah Ranjay, detenuto nelle prigioni indiane, e’ morto in carcere per le percosse ricevute durante “un regolamento di conti”. Una tale barbarie avrebbe spinto Islamabad ad avviare un’inchiesta internazionale per raccogliere prove sull’orrendo crimine. I dottori che hanno prestato soccorso a Ranjay all’ospedale governativo hanno dichiarato che il 52enne sarebbe morto per un collasso degli organi interni, per colpa di una grave ferita alla testa seguita alle percosse subite nella prigione, a nord della citta’ di Jammu. Il primo ministro di Jammu e Kashmir, stato a maggioranza islamica, ha annunciato che avrebbe fatto delle indagini sull’attacco subito dal prigioniero pakistano, definendola “una questione di grande imbarazzo”. Ma fonti ufficiali pakistane hanno ribattuto che non si sarebbero accontentati di un’inchiesta interna sull’uccisione Continue reading


Le “torture” shock delle carceri minorili tedesche

cordatesaDie Bild rivela aspetti inediti sul trattamento riservato ai detenuti delle carceri minorili in Germania. Ecco cosa accade.

CARCERE E VIOLENZA  – “La violenza nelle carceri minorili tedesche è all’ordine del giorno” scrive Die Bild. L’università di Colonia ha intervistato almeno cento detenuti tra i 15 e i 24 anni che hanno decido di rivelare la loro esperienza. Più del 70% degli intervistati ha dichiarato di aver subito una sorta di terrorismo psicologico e a questo si somma la violenza fisica. Ci sono state anche segnalazioni di abusi sessuali. “La violenza all’interno del carcere è un fattore comune, anche se non si comprende la radice della sua presenza” ha dichiaratoFrank Neubacher, dell’università di Colonia.

TESTIMONIANZE – I minorenni finiscono Continue reading


Il lavoro in carcere “vaccino contro la recidiva”… ma solo il 21% dei detenuti è occupato

cordatesaSu una popolazione carceraria di oltre 66 mila detenuti solo il 21,2 per cento lavora (13.208 persone). Di questi sono uno sparuto numero, circa duemila, quelli che riescono ad ottenere un’occupazione al di fuori delle mura degli istituiti penitenziari. In percentuale sono però le donne quelle più attive, pur essendo il 4,5 per cento del totale dei detenuti, (circa tremila).
Eppure il lavoro in carcere è una “vaccinazione” contro il rischio di recidiva: se sono circa il 60 per cento i detenuti che tornano a delinquere, per quelli occupati mentre stavano scontando la pena, il rischio si dimezza (recidiva di circa il 30 per cento).
Lo sottolinea a Redattore Sociale il capo del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) Giovanni Tamburino, a margine della presentazione oggi a Roma del progetto Sigillo (vedi Continue reading


A Teramo, ancora un detenuto morto

cordatesaTERAMO. Ancora un detenuto morto nel carcere di Teramo per infarto. E’ successo ieri 8 maggio
Il detenuto, di 73 anni, è morto a causa molto probabilmente per arresto cardiaco all’interno della cella del Reparto “protetti” alle ore 22:50 .
L’istituto teramano potrebbe ospitare 240 detenuti invece ne ospita 420, di questi, oltre 300 soffrono di problemi psichiatrici e di salute con difficile gestione, “scaricati” a Teramo per il solo fatto che vi è il servizio di guardia medica h 24 ,un servizio di cardiologia e una psichiatra per alcune Continue reading


Carcere di Poggioreale, detenuto aggredisce due agenti

cordatesa
Un detenuto del carcere di Poggioreale ha aggredito, la notte scorsa, due agenti della polizia penitenziaria. I poliziotti, ricoverati in ospedale, hanno subito un trauma cranico l’uno e la rottura del polso l’altro. L’aggressore – un ucraino segnalato come particolarmente violento – era appena stato condotto in carcere per il reato di lesioni, resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale, e stava per essere immatricolato.

Dura la reazione del sindacato: “Questa aggressione ci preoccupa. I colleghi sono riusciti ad evitare più gravi conseguenze – spiega Donato Capece, segretario generale del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) – e a loro va naturalmente tutta la nostra vicinanza e solidarietà. Ma ci domandiamo quante aggressioni ancora dovrà subire il nostro personale di polizia penitenziaria perché si decida di Continue reading


A Reggio Emilia detenuto aggredisce agente

cordatesa(Adnkronos) – Grave aggressione contro un assistente capo della polizia penitenziaria nel carcere di Reggio Emilia. Lo afferma in una nota del segretario del Sappe, Giovni Battista Durante che spiega come “ieri pomeriggio un detenuto per fatti di droga di origine magrebina, quando ha visto entrare un nuovo detenuto, nella cella dove era ristretto, si e’ scagliato contro l’assistente capo della polizia penitenziaria che lo aveva accompagnato. L’uomo ha prima iniziato ad inveire e, nonostante gli inviti a mantenere la calma, rivoltigli dall’asssistente capo, gli si e’ scagliato contro, colpedolo al volto e procurandogli vari ematomi. Solo grazie all’intervento di altri agenti si e’ riusciti a ripristinare l’ordine, evitando anche consegunze peggiori”. “Si tratta di uno dei tanti episodi di aggressione che si verificano nelle carceri – contiua la nota – che riteniamo vadano sanzionati in maniera molto severa. Nel 2012 le aggressioni nelle Continue reading


Detenuto si impicca in cella ma è salvato in extremis

cordatesaE’ successo nel carcere di Arezzo, la cui sezione femminile è stata aperta da qualche tempo ad alcuni collaboratori di giustizia arrivati da altri carceri. Dodici pentiti in tutto, ma guardati quasi a vista: per fortuna, almeno in questo caso.

Un detenuto di 46 anni, con una fine pena di circa dieci anni e originario di Salerno, probabile pentito per reati anche legati alla camorra, si è passato un cappio intorno al collo. Un agente è entrato nella cella quando era già cianotica e lo ha liberato dal cappio.

Sul posto subito il 118 con un’ambulanza della Misericordia arrivata Continue reading


Carcere di Capodimonte: detenuto nordafricano tenta il suicidio con una corda rudimentale

cordatesaTentato suicidio nel primo pomeriggio di ieri alla Casa circondariale di contrada Capodimonte. Un uomo di origine nordafricana, in carcere da circa un anno per reati comuni, ha tentato di impiccarsi nella sua cella, dove era rinchiuso da solo. A darne notizia è la segreteria locale del Sinappe, il Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria.

Il fatto sarebbe accaduto subito dopo le 15 nel reparto giudiziario del penitenziario beneventano. L’uomo avrebbe costruito una corda rudimentale sottilissima, formata da elastici e pezzi di plastica, e l’avrebbe legata alle sbarre dell’inferriata prima di compiere l’insano gesto.

Da qui il tentativo, aiutato anche da uno sgabello. Tempestivo è stato Continue reading


Carcere Trento: abuso mezzi correzione

cordatesa(ANSA) – TRENTO, 6 MAG – Imputato per un presunto abuso di autorita’, il giudice ha deciso per la derubricazione del reato in abuso di mezzi di correzione. Si e’ concluso cosi’ con 20 giorni di reclusione e 1.000 euro di risarcimento (pena sospesa) il processo di primo grado nei confronti di Fabio Piazza, delegato sindacale del Sinappe al carcere di Spini di Gardolo, a Trento. Un detenuto aveva lamentato di avere subito un trattamento esagerato: l’avrebbe chiuso in un luogo in cui non potesse nuocere ad altri.


Non basta una firma + aggiornamenti arresti e repressione

diffondiamo da Macerie

volantino_marianna_webSabato mattina la polizia ha nuovamente arrestato Marianna, una delle tre compagne finite in carcere in seguito all’occupazione dell’Unep dell’11 marzo. Il giudice ha sostituito l’obbligo di firma quotidiana – misura cui Marianna era sottoposta da quando era stata scarcerata – con la custodia cautelare in carcere. Secondo pm e polizia, a quanto pare, una denuncia per resistenza e lesioni risalente a due settimane fa dimostrerebbe che una firma al giorno non è sufficiente a tenerla a bada.

Per chi volesse scriverle, Continue reading


11 Giugno: Giornata internazionale di solidarietà con Eric McDavid, Marie Mason e i/le prigionierx anarchicx di lunga data

diffondiamo da contrainfo

june11

Lo stato ci ha rubato Eric McDavid e Marie Mason rispettivamente nel 2006 e nel 2008. Negli anni trascorsi dai loro arresti, la repressione è arrivata a sembrare meno un evento specifico, e più come un incubo continuo, da cui non si può fuggire. Condannati a, rispettivamente, 22 anni e 20 anni, Marie e Continue reading


Monta la protesta al Pagliarelli I detenuti: “Amnistia e indulto”

cordatesaUna lettera scritta a mano e firmata dai detenuti del carcere Pagliarelli di Palermo. Con le firme depositate presso “l’ufficio competente della casa circondariale che provvederà su richiesta a renderle note”. Due pagine e mezzo rivolte al ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri principalmente e dopo al partito dei Radicali italiani e dal garante dei detenuti in Sicilia.

Il messaggio è chiaro e diretto: i detenuti del Pagliarelli chiedono che venga emesso il provvedimento di “amnistia e indulto” (scritto in maiuscolo nella lettera) “per porre fine ad una realtà indegna per una società civile, sviluppata, promotrice di molte campagne per la difesa dei diritti inviolabili e inalienabili dell’uomo, quale l’Italia è, ma che sull’argomento carceri e trattamento detenuti ne esce mutilata e invalida come Continue reading


Contro la repressione dei detenuti, un molisano al vertice: “Esistiamo perché lo Stato è assente”

cordatesaLa repressione sociale è un tema delicato, attuale e di vitale importanza in un contesto di crisi come lo è quello odierno. Un tema sul quale vigila, in Italia, l’Osservatorio sulla Repressione, fondato nel 2007 da Haidi Giuliani, Francesco Caruso e Italo Di Sabato. Quest’ultimo, già assessore e consigliere regionale, è oggi il Responsabile nazionale.

Di Sabato, quando nasce l’Osservatorio Nazionale sulla Repressione?
«Nel 2007 insieme con Haidi Giuliani (la mamma di Carlo, il giovane ucciso durante il vertice del G8 a Genova, ndr) e Francesco Caruso abbiamo fondato l’osservatorio sulla repressione, promuovendo un sito/blogwww.osservatoriorepressione.org. Dal 2011 l’osservatorio è diventato una Continue reading


Russia, evade con un cucchiaio

cordatesaMOSCA – È evaso da un carcere di Mosca bucando il soffitto con un cucchiaio, l’unico oggetto a sua disposizione nella cella: protagonista dell’impresa Oleg Topalov, 33 anni, accusato di duplice omicidio e di traffico illegale d’armi. Lo ha reso noto l’amministrazione del penitenziario di Matrosskaia Tishina, a nord est della capitale. Il detenuto, dopo essersi aperto un varco in cella, è salito sul tetto dell’edificio e ha fatto perdere le proprie tracce. Gli altri sei compagni di cella non hanno seguito il suo esempio. Aperta un’inchiesta per negligenza.

Fonte


Un detenuto ha aggredito un agente, è la seconda volta in 1 settimana

cordatesaSpoleto – Ad una settimana di distanza dal precedente, un nuovo caso di violenza scuote il carcere spoletino di Maiano. Nella giornata di ieri un detenuto ha aggredito un agente della Polizia Penitenziaria, procurandogli ferite che i medici hanno giudicato guaribili in 8 giorni. L’aggressore è lo stesso che sette giorni fa aveva picchiato un altro poliziotto assalendolo alle spalle.

Colpito in faccia – A quanto rende noto Riccardo Laureti, segretario provinciale della Fns Cisl (Federazione nazionale sicurezza), l’agente si era recato in quella specifica cella per consegnare al detenuto alcuni oggetti di sua proprietà che erano stati precedentemente confiscati e custoditi in magazzino. Al momento dell’apertura della porta, quest’ultimo sarebbe balzato addosso al malcapitato Continue reading


Libia, sradicare la tortura nelle carceri delle milizie

cordatesaChi ha ultimamente visitato le principali città della Libia ha potuto osservare una notevole diminuzione degli improvvisati posti di blocco e delle pattuglie armate dispiegate a presidiarli.
Per molti libici, la vita pare tornata a una certa normalità: escono i giornali (anche se ogni tanto qualche giornalista finisce in carcere), le Ong svolgono i loro seminari, si discute apertamente del futuro del paese e delle sfide che lo attendono.

Grattando un po’ la superficie, tuttavia, appare evidente che uno dei principali ostacoli alla stabilità e all’affermazione dello stato di diritto è ancora da sconfiggere. Molte milizie rifiutano il disarmo e continuano a controllare carceri e altri Continue reading


Va in carcere imbottito di ovuli cocaina

cordatesa(ANSA) – BOLOGNA, 6 MAG – Evitata l’introduzione di droga nel carcere della Dozza.
Gli agenti hanno captato il nervosismo di un nigeriano arrestato per spaccio.
Deciso di portarlo in ospedale, ha chiesto di andare in bagno dove, in presenza di agenti, ha espulso 22 ovuli, contenenti pare sempre cocaina.
In ospedale e’ emerso che ha ingerito atri 11 ovuli.
‘Si tratta di uno dei tanti modi in cui la droga entra carcere – scrive il sindacato Sappe – Sarebbe stato davvero grave, sarebbe stato sicuramente spacciato’.


Agente penitenziario aggredito al carcere di Salerno

cordatesaUn assistente capo della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Salerno è stato aggredito, ieri, da un detenuto italiano affetto da problemi psichici. Per l’agente salernitano, che ha rimediato calci e pugni, si è resa necessaria una prognosi di 10 giorni. A renderlo noto è stato il Sappe, il sindacato autonomo polizia penitenziaria, che ha commentato la situazione come “inaccettabile e intollerabile”. Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha espresso la propria solidarietà all’agente malmenato e chiede al nuovo ministro della Giustizia di prendere provvedimenti in merito.

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In carcere con la sedia a rotelle

cordatesaSERINO – Si è presentato all’interrogatorio su una sedia a rotelle e con la stessa sedia è stato tradotto presso il carcere di Bellizzi Irpino. Domenico Di Maio, l’ottantaseienne che tre giorni fa ha esploso due colpi di pistola contro la nuora, ferendola al braccio destro, non ha ottenuto il beneficio degli arresti domiciliari. La vicinanza tra l’abitazione dell’ottantaseienne e quella dove il figlio Vittorio e la nuora Teuta vivono, con i due figli di sedici e sei anni, non ha permesso al giudice Fiore di disporre gli arresti domiciliari. La abitazioni sono parte dello stesso fabbricato, in via Terminio, alla frazione Sala di Serino, ed è proprio nel cortile dell’abitazione che Domenico Di Maio ha cercato di ammazzare la nuora.

Di fronte alla volontà omicida dell’ottantaseienne, che per sparare ha utilizzato una Continue reading


Francia. Suicida in carcere l’autore della “rapina del secolo”

cordatesaEra stato arrestato in Olanda per traffico di cocaina, ma in Francia tutti lo conoscevano come il “cervello” della “la rapina del secolo”.

Questa mattina il cinquantaseienne Marc Armando è stato ritrovato impiccato nella sua cella nella prigione delle Baumettes, a Marsiglia, dove era arrivato poche ore prima, in seguito all’estradizione dai Paesi Bassi. L’uomo, che era già stato condannato a 18 anni di reclusione per la rapina di Tolone negli anni Novanta, oggi pomeriggio era atteso a presenziare di fronte ai giudici, insieme ad altri due francesi, Sarimi Laribi e Lofti Bengadim, suoi complici nel nuovo piano criminale che aveva orchestrato, stavolta senza successo. I tre erano stati fermati a metà aprile a Rotterdam, il più grande porto commerciale d’Europa, dove Continue reading


Caso Lonzi, madre ragazzo morto in carcere chiede riapertura indagini

cordatesaLivorno – (Adnkronos) – Secondo l’inchiesta, a uccidere il ragazzo sarebbe stato un infarto, mentre per la donna il figlio sarebbe morto per un pestaggio subito nella sua cella

Riaprire l’inchiesta sulla morte di Marcello Lonzi, il ragazzo deceduto in una cella del carcere livornese delle Sughere l’11 luglio 2003. A chiederlo e’ la madre della vittima, la signora Maria Ciuffi, che ha sporto querela ai carabinieri di Pisa, citta’ in cui risiede, contro due medici del penitenziario e contro il medico legale che esegui’ l’autopsia all’epoca.

Secondo l’inchiesta, a uccidere il ragazzo sarebbe stato un malore, un infarto, mentre per la donna il figlio sarebbe morto per un pestaggio subito nella sua cella. Alla denuncia, Continue reading


Como, detenuta da’ fuoco alla cella

cordatesa(Adnkronos) – “Una detenuta italiana di 30 anni, arrestata una settimana fa per tentato omicidio, resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale, ha dato fuoco nella serata di ieri al materasso ed alle lenzuola del suo letto all’interno della cella del carcere. Un denso fumo acre e pericolose fiamme si sono subito propagate nel reparto detentivo, dove sono presenti 50 detenute alcune con bimbi piccoli”. Ne da’ notizia il sindacato di polizia penitenziaria Sappe. “Per fortuna, e grazie alla professionalita’, al sangue freddo ed al senso del dovere delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria che hanno sfollato la sezione detentiva con grande professionalita’ il drammatico evento che poteva avere ben piu’ gravi conseguenza e’ stato gestito con grandi capacita’ dai pochissimi poliziotti in servizio, che sono riusciti -rileva il Sappe- a gestire il drammatico evento con professionalita’, capacita’ e tanto sangue freddo”.


Poliziotto aggredito con una lametta da un detenuto del carcere di Alessandria

cordatesaDetenuto aggredisce con una lametta un polizotto penitenziario nel carcere di Alessandria.

Ieri mattina presso la Casa di Reclusione San Miche di Alessandria un detenuto di nazionalità magrebina ha posto in essere un tentativo di aggressione con l’uso di una lametta nei confronti dell’Agente di Polizia Penitenziaria operante nella sezione detentiva.

L’episodio non ha avuto un tragico epilogo solo per la prontezza di riflessi di altri colleghi della Polizia Penitenziaria giunti immediatamente sul luogo, che con sprezzo del pericolo e dimostrando alta professionalità, hanno provveduto ad immobilizzare e ricondurre alla tranquillità l’aggressore e a prestare soccorso al collega.

Fonte


Lettera di Maurizio Alfieri al Corriere dell’Umbria

cordatesadiffondiamo questa lettera aperta di Maurizio Alfieri indirizzata al Corriere dell’Umbria:

Terni 22.04.2013

Ill.ma Direzione del Corriere dell’Umbria,
chi vi scrive è il detenuto Alfieri Maurizio e le scrivo dalla sezione d’isolamento del carcere di Terni.
Mi sono affrettato a scrivere alla vostra redazione perché ritengo offensivo un vostro articolo inerente il presidio di solidarietà svolto il 30 marzo sotto il carcere di Terni da parte dei miei compagni e compagne anarchici e NO TAV in mia solidarietà e verso tutti noi detenuti.
Per diritto di replica, chiedo che venga subito smentito il falso articolo dove il vostro Continue reading


Immigrati, la storia di Karim rinchiuso a Ponte Galeria

cordatesaROMA – Karim ha 24 anni, un forte accento milanese, una vita in Italia, una fidanzata italiana e un figlio in arrivo. Ma ha anche il passaporto egiziano e rischia di volare a migliaia di chilometri di distanza con il divieto di fare ritorno. Spedito in un altro continente, separato dal bambino quando ancora non si sono potuti nemmeno conoscere. La sua compagna ha saputo da poco di essere incinta.

Tutti in sciopero della fame. Karim è uno dei sessanta internati nel Centro di identificazione e di espulsione più grande d’Italia, Ponte Galeria. Tutti i reclusi della sezione maschile stanno facendo lo sciopero della fame per chiedere pacificamente che vengano accolte una serie di richieste. “Procedure più rapide, un servizio sanitario più efficiente, la traduzione delle notifiche nella lingua d’origine, che le Continue reading


Gabriel Pombo da Silva nuovamente trasferito

cordatesaApprendiamo che il prigioniero anarchico Gabriel Pombo Da Silva e’ stato nuovamente trasferito a Villena (Alicante).
L’indirizzo per scrivergli torna ad essere:

Gabriel Pombo Da Silva
Centro Penitenciario Alicante II Ctra N-330  Km 66, 03400
Villena (Alicante) España


Assata Shakur entra tra i 25 terroristi più ricercati d’America

cordatesaSi chiama Joanne Chesimard, ha 65 anni, ed è la prima donna a entrare nella black list dei 25 terroristi più ricercati dal Fbi.
Per tutti, però, è Assata Shakur, un passato nelle Black panther e nella Black liberation army, madrina di Tupac Shakur, uno dei rapper più famosi di sempre.
«UCCISE UN AGENTE». È accusata dell’omicidio a sangue freddo di un agente di polizia avvenuto il 2 maggio 1973, quando Assata si batteva con le armi per i diritti degli afroamericani.
Quel giorno la donna si trovava in auto con due compagni, Zayd Shakur e Sundiata Acoli, quando una pattuglia della polizia li fermò per un fanale posteriore rotto. A quel punto sarebbe iniziata la sparatoria che ha portato alla morte di Werner Foerster e al ferimento del collega James Harper.
Nel 1977 arrivò la condanna all’ergastolo, nel 1979 l’evasione di prigione con l’aiuto del fratello Mutulu Shakur (padre adottivo di Tupac) e dell’attivista italiana Silvia Baraldini (estradata e tornata in Italia solo Continue reading


Viterbo – Sparo contro il carcere

OLYMPUS DIGITAL CAMERAApprendiamo da velina del SAPPE (sindacato dei secondini) diffuso il 17 aprile 2013, che ignoti hanno sparato un colpo di arma da fuoco contro una torretta di guardia posta lungo il muro di cinta del carcere di Viterbo. Non vi sono feriti e gli autori del gesto si sono dileguati senza essere identificati.