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LIBERTA’


Indirizzi delle e dei prigionieri anarchici

Qui di seguito gli indirizzi per scrivere alle e ai prigioneri dopo l’ondata repressiva ed infame degli ultimi tempi

OPERAZIONE SCINTILLA:

Antonio Rizzo, Via Arginone, 327 – 44122 Ferrara

Lorenzo Salvato, Via Arginone, 327 – 44122 Ferrara

Silvia Ruggieri, C.C. Lorusso e Cutugno via Maria Adelaide Aglietta, 35 – 10149 Torino

Giada Volpacchio, C.C. Lorusso e Cutugno via Maria Adelaide Aglietta, 35 – 10149 Torino

Niccolò Blasi, Via Arginone, 327 – 44122 Ferrara

Giuseppe De Salvatore, Via Arginone, 327 – 44122 Ferrara

sono accusati di associazione sovversiva per 21 attacchi contro i CIE negli ultimi anni

OPERAZIONE RENATA:

Giulio Berdusco, Casa circondariale via Paluzza n. 77, 33028 Tolmezzo (UD)

Rupert: Roberto Bottamedi, Casa Circondariale Brescia Canton Mombello, Via Spalto S. Marco, 20 , 25100 Brescia (BS)

Nicola Briganti, Casa Circondariale Verona Montorio, Via S. Michele, 15, 37131 Verona (VR)

Agnese Trentin, Casa Di Reclusione Verziano, Via Flero, 157 , 25125 Brescia (BS)

Poza: Andrea Parolari, Via Basilio Dalla Scola, 150 , 36100 Vicenza (VI)

SCRIPTA MANENT

Alfredo Cospito Via Arginone, 327 – 44122 Ferrara

Nicola Gai Via Arginone, 327 – 44122 Ferrara

Danilo Cremonese Via Arginone, 327 – 44122 Ferrara

Alessandro Mercogliano Via Arginone, 327 – 44122 Ferrara

Marco Bisesti Casa Circondariale San Michele – Strada Casale, 50/A –
15121 Alessandria (AL)

Anna Beniamino C.C. di Rebibbia – Via Bartolo Longo 92 – 00156 Roma

FIRENZE

Salvatore Vespertino c.c. Sollicciano via Minervini 2r 50142 Firenze

Giovanni Ghezzi c.c. Sollicciano via Minervini 2r 50142 Firenze

Paska: Pierloreto Fallanca, piazza Falcone e Borsellino n. 1, 19125 La Spezia

SARDEGNA

Maddalena Calore Casa Circondariale di Uta, Strada II Ovest – 09010
Uta (Cagliari)

Davide Delogu Contrada Piano Ippolito, 1, 96011 Augusta (Siracusa)

G8 GENOVA 2001:

Francesco “Jimmy” Puglisi Casa Circondariale Roma Rebibbia – Nuovo Complesso
Via Raffaele Majetti, 70 – 00156 Roma


Il carcere uccide: la parola a Mirella e Pida. 2 dicembre presidio al carcere di Velletri, 5 dicembre giornata di mobilitazione

diffondiamo da  ondarossa.info
Data di trasmissione
Sabato 1 Dicembre 2018 – 09:06

In questa puntata di Silenzio Assordante abbiamo parlato di carcere.

Nella prima corrispondenza, con una compagna della Rete Evasioni, ci siamo aggiornati sul piano legislativo. Dalla riforma cestinata ai decreti che incidono in maniera pesante sul contesto carcerario.

Nel secondo intervento Mirella ci racconta la lotta che sta portando avanti dopo l’uccisione di Alessandro, suo figlio, avvenuta nel 2012 nel carcere di San Vittore. In questa lotta Mirella non è sola, ci sono altre madri e altre persone care di chi è stato ucciso in contesti di privazione della libertà. Mentre il 13 dicembre si apre il processo per l’uccisione di Alessandro, il 5 dicembre è stato deciso come data per la giornata contro gli abusi e le uccisioni di Stato nei contesti di privazione della libertà.

Nel terzo intervento c’è la voce di Pida, presente in studio per raccontarci la morte di Cristian, avvenuta a inizio novembre nel carcere di Velletri. Con Pida lanciamo il presidio di domenica 2 dicembre davanti al carcere.


Villa Vegan sotto sgombero!


Ciao Pé, per sempre libero e ribelle!

Nel pomeriggio di sabato 14 luglio, un malore fatale ha colpito il nostro compagno e fratello Peppino mentre faceva il bagno nei pressi di una spiaggia a sud di Barcellona. La morte è stata immediata, senza lasciare tempo e modo ad alcun tipo di soccorso. La notizia della sua scomparsa è giunta subito a noi tramite gli amici che stavano con lui condividendo questo viaggio e si sta diffondendo tra le innumerevoli persone, gli amici e i compagni che lo hanno incontrato in questi anni, qui a Monza, a Milano, in Italia e nel resto mondo.

Chiunque abbia conosciuto Peppino, dalle montagne della Val di Susa alla piana di Niscemi, ai territori resistenti del Kurdistan, dalle lotte anticarcerarie a quelle per il diritto all’abitare, tra un picchetto e un free party, sa bene come la sua generosità incondizionata, la sua capacità di motivare e coinvolgere, la disponibilità a mettersi in gioco in prima persona senza calcoli, fossero di stimolo continuo per le persone che camminavano al suo fianco.

Ciascuno avrà quindi certamente un ricordo di lotta o di festa condiviso con lui: noi ci portiamo dentro quasi dieci anni di militanza e complicità quotidiane, nelle strade della sua città e dentro alle mura della FOA Boccaccio. Una traccia indelebile nei nostri cuori continuerà a ispirare azioni e pensieri.

Le poche ore trascorse da questa tragedia non ci hanno ancora permesso di realizzare a fondo il significato della sua assenza, ma abbiamo deciso di ricordarlo qui in Boccaccio domenica 22 luglio dalle ore 16 con una giornata di festa, come avrebbe voluto lui, senza fronzoli e all’insegna della convivialità e della presabbene. Ovviamente siete tutti invitati a partecipare, amici, fratelli e sorelle, compagne e compagni, portando da bere e da mangiare per condividere insieme il suo ricordo.

Con Amore

FOA Boccaccio

Cordatesa

Tarantula


Cello libero!

Cello è stato liberato lunedì 2 luglio verso le sei, quando, a seguito del ricorso affinchè gli venissero tolte le restrizioni ai domiciliari, i giudici hanno concesso che uscisse. è ancora sottoposto all’obbligo di firma giornaliero (a Saronno) e al divieto di dimora da Torino


Ultimo viene il corvo: Voci di Madri

Un destino di troppi, quello degli uccisi in carcere dalle criminali
condotte di poliziotti e magistrati, medici, psichiatri e altri dottori.
A questa desolante moltitudine di mortificati prodotta fatalmente,
secondo prassi ben sperimentate, con puntualità statistica, si allude
sempre isolando i “casi”, contrassegnati da un nome di persona che,
per dirla col poeta, «ora è un cencio di sangue e il suo nome».

Quanto al come e al dove, vi si allude con altri nomi di santi – San
Vittore, San Quirico –  come se le carceri fossero  luoghi sacri e non
immondi carnai nei quali la morte è di casa.

Alessandro e Francesco sono morti in carcere, a Milano, a Monza. Qui
ascoltiamo le voci delle loro madri, che hanno scelto di non tacere e di
raccontare le loro storie fatte di dolore, ma anche di solidarietà e
lotta.

http://www.radiocane.info/ultimo-viene-il-corvo-voci-di-madri/


Presidio al carcere di Monza – 9 giugno

Un grido silenzioso si alza dalle galere di tutta Italia: lo stato fa di tutto per nasconderlo, mentendo, insabbiando e minacciando. Basta però prestare attenzione alle notizie che trapelano da quelle mura per accorgersi che in carcere si lotta quotidianamente per sopravvivere. Accanto ai propagandistici articoli di giornale che parlano di “prigioni dorate” e di formidabili percorsi lavorativi, e accanto ai soliti piagnistei orchestrati dai sindacati delle guardie penitenziarie,  non passa settimana senza che l’elenco dei pestaggi, dei suicidi e delle “morti non accertate” cresca. E’ un vero e proprio bollettino di guerra: solo nel 2017 le  persone che hanno perso la via sono state 123, di cui 52 per “suicidio” ed i tentativi sono stati addirittura 567.

Da gennaio 2018 ad oggi inoltre si sono verificate altre 46 morti.

Il carcere di Sanquirico a Monza è tristemente conosciuto per essere un punitivo di fatto, in cui viene trasferito chi ha dato in qualche modo fastidio all’amministrazione penitenziaria, come chi ha ammesso di aver visto un pestaggio o ha partecipato alle più semplici forme di lotta. Non possono esistere infatti “carceri modello” come quella di Bollate se non esistono anche carceri come quello di Monza, a monito di tutti quelli che provano a dar fastidio e non accettano passivamente la loro sorte.

Nel 2017 tra queste mura ci sono stati ben 5 decessi: due “suicidi” e tre di cui ancora non sono ancora chiare le circostanze. Nell’ultimo caso la direttrice del carcere G. Pitaniello (nonché moglie del direttore del carcere di Bollate) ha messo le mani avanti assicurando che la fatalità sia avvenuta nonostante ci siano state “tempestive manovre di riabilitazione e massaggio cardiaco”.

Onestamente facciamo molta fatica a crederle.

Difficile credere al buon cuore di chi ogni giorno, a Monza come altrove, avalla pestaggi, umiliazioni, torture psicologiche e fisiche. Le questure, gli uffici del DAP e le carceri, sono luoghi di barbarie ammantati di civiltà, dove la legge della violenza è nascosta dietro una retorica democratica. E chi le gestisce, direttori e guardie in primis, se ne assume nei fatti la piena responsabilità. Infatti il silenzio di cui si circondano le galere è lo strumento che per primo assicura l’impunità agli aguzzini e che per questo deve essere infranto.

Come è successo dopo la morte di Francesco, avvenuta l’8 giugno di tre anni fa qui a Monza.

Un caso che si sarebbe potuto perdere tra i trafiletti di qualche giornale di provincia se i parenti e amici non avessero deciso di lottare perché non passasse sotto silenzio questa ennesima morte di carcere.

Per ricordare Francesco, sostenere coloro che ogni giorno si battono contro queste mura sia da dentro che da fuori, contro le morti di carcere e il sistema che ne è direttamente responsabile

PRESIDIO ore 11 davanti al carcere di Monza Sanquirico


Monza – Detenuto cerca di evadere dal carcere di Sanquirico

16 aprile 2018

Ha cercato di evadere dal carcere, scavalcando la parete del cortile della zona destinata all’ora d’aria e si è mescolato tra la folla di detenuti riuniti per assistere a una manifestazione sportiva nella casa circondariale.

Il tentativo di fuga, avvenuto domenica nella tarda mattinata, nel carcere di Monza, non è andato a buon fine grazie al pronto intervento della polizia penitenziaria.

Il detenuto, un uomo di origine nigeriana, ristretto per i reati di rissa e aggressione, ha utilizzato l’ora d’aria, per scalare la parete del cortile del locale passeggi di un reparto alle 13.30 circa, in concomitanza di una manifestazione sportiva che ha coinvolto numerosi detenuti. Grazie alle capacità fisiche prestanti, è riuscito a scalare il muro ma è stato bloccato poco dopo all’interno dell’intercinta dagli uomini della Polizia Penitenziaria della quinta unità operativa. Ora il giovane si trova in isolamento e risponderà del tentativo di evasione disciplinarmente e probabilmente penalmente.

La notizia è stata diffusa dal segretario regionale dell’O.S.A.P.P (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) Giuseppe Bolena: “un atto di grandissima professionalità degli agenti della Polizia Penitenziaria che ha sventato un’evasione in pieno giorno”.

Fonte


Presidio al CPR di Torino + discussione con compagni greci

L’ Europa blinda i suoi confini, interni ed esterni.
Trattati bilaterali permettono ai governi di controllare le partenze
dalle coste libiche ma soprattutto di fluidificare i meccanismi di
deportazione.
Italia e Grecia sono ormai i CPR D’ EUROPA, paesi cardine per i
meccanismi repressivi europei.

IN GRECIA OGGI LE GALERE PER MIGRANTI SENZA DOCUMENTI SONO 120

Anche in Italia le prigioni per senza documenti stanno aumentando in numero ed
efficienza grazie a infamità come il Decreto Minniti.
Le rivolte di chi lo Stato costringe dentro queste prigioni continano,
in Grecia come un Italia e in tutta Europa.
A Torino il mese scorso 9 stanze del Centro sono state distrutte dal fuoco.

Venerdì 15 Dicembre ORE 18,30 alle SERRANDE DI CORSO GIULIO CESARE 45

Discussione sulla lotta ai Centri di Detenzione greci con compagne e
compagni venuti da Atene che si organizzano contro il Centro di P.Ralli
(Atene) e in solidarietà a detenuti e detenute al suo interno.

Sabato 16 PRESIDIO SOTTO LE MURA DEL CPR TORINESE.

Appuntamento in C.so Brunelleschi angolo via Monginevro ORE 15,00
CONTINUIAMO A PORTARE SOLIDARIETÀ E SOSTENERE

CHI SI RIBELLA NEI CPR


Incendio al carcere La Farera

Un incendio si è sviluppato giovedì mattina al carcere giudiziario La Farera. La direzione della struttura, da noi contattata, ipotizza che un cortocircuito, avvenuto all’interno di un locale amministrativo, abbia scatenato le fiamme. Stando alle prime informazioni non dovrebbero esserci feriti. Dopo l’arrivo dei pompieri, la situazione è tornata alla normalità in circa un’ora e mezza.

La polizia, in una nota inviata nel primo pomeriggio, ha precisato che le fiamme hanno interessato un tubo in pvc dello scolo dell’acqua, che collega la zona camminamento allo stabile. Dopodiché il fumo ha invaso i locali che ospitano i servizi amministrativi.

Fonte


Aggressione nel carcere di Bollate: poliziotta finisce in ospedale

Bollate (Milano), 21 novembre 2017 – Una detenuta del carcere di Bollate avrebbe tentato di strangolare una poliziotta. Lo denuncia il Sappe, Sindacato autonomo di polizia penitenziaria. “Questa mattina si è verificata l’aggressione ai danni di una poliziotta penitenziaria in servizio, una detenuta italiana di 40 anni ha aggredito il personale infermieristico e il personale di polizia penitenziaria senza alcuna ragione apparente”, spiega in un comunicato Alfonso Greco, segretario regionale del Sappe. Continue reading


Poggioreale – Sciopero della fame di Maurizio Alfieri

diffondiamo da RoundRobin

Apprendiamo da una lettera di Maurizio che da lunedì 6 novembre ha intrapreso uno sciopero della fame per protesta contro il rinvio dell’udienza che doveva tenersi a Trieste,  e contro gli abusi sistematici che i detenuti subiscono a Poggioreale . Oltre alle solite denunce per oltraggio e minacce, ci informa che  le guardie si divertono a provocarlo lasciandolo da giorni senza il suo vestiario invernale.
Maurizio dopo 4 giorni ha perso 5 kg, non sappiamo per quanto tempo ancora  ha proseguito lo sciopero
Seguiranno aggiornamenti

Per scrivergli

MAURIZIO ALFIERI
VIA NUOVA POGGIOREALE, 177
POGGIOREALE
80147 NAPOLI


Gricignano d’Aversa – La violenza del sistema di accoglienza

Diffondiamo da Hurriya 

Il 10 novembre nel centro di accoglienza di Gricignano d’Aversa, in provincia di Caserta, durante l’ennesima protesta delle persone che vivono nella struttura, uno dei gestori, Carmine Della Gatta, ha sparato due colpi di pistola al volto del diciannovenne Alagiee Bobb, ferendolo gravemente. Da oltre un anno le 150 persone che vivono segregate nel centro portano avanti delle proteste per denunciare le condizioni di accoglienza: sovraffollamento, pessimo cibo, mancanza di assistenza sanitaria e degli altri servizi etc. [1] [2]  Nel marzo 2016 erano scesi nelle strade bloccando l’adiacente via Cardini, ma nulla era cambiato: le autorità sono al corrente delle situazioni nei centri di accoglienza ma, tranne in casi di macroscopici scandali, ritengono che vada bene così. Non è un caso che con tanta semplicità il sindaco di Gricignano dichiari di aver sottoposto a TSO (trattamento sanitario obbligatorio), solo una settimana fa, una persona che protestava. Continue reading


Trento – Gli anarchici contro Ramponi «Copre i pestaggi in carcere»

Gli anarchici tornano ad attaccare il medico del carcere di Spini e primario del pronto soccorso dell’ospedale Santa Chiara Claudio Ramponi.

Una serie di scritte ingiuriose sono comparse nella notte nel quartiere della Clarina: l’accusa rivolta al dottor Ramponi è di non denunciare le presunte violenze perpetrate all’interno della struttura carceraria di Spini.

Sul posto sono stati trovati volantini di rivendicazione.

Fonte


Due detenuti fuggono dal carcere di Barcellona Pozzo di Gotto: presi

Sono fuggiti scavalcando semplicemente il muro che recinta il carcere. È stata agevole la fuga di due detenuti del carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, la seconda in Sicilia in pochi giorni, quest’ultima avvenuta nel tardo pomeriggio di domenica. Agevole e breve: i due fuggitivi sono stati rintracciati poco dopo dalla polizia e dai carabinieri mentre vagavano senza meta.

Una fuga lampo, un’ora circa, quella di un tunisino di 29 anni e di un ghanese di 20, detenuti per reati minori, nell’ottavo reparto, quello un tempo destinato alla libertà attenuata degli internati. I due erano in osservazione psichiatrica. Continue reading


Monza – Il carcere uccide! Affissi manifesti in città

La notte tra mercoledì e giovedì sono stati affissi in giro per i muri della città di Monza alcuni manifesti contro il carcere.

Il carcere uccide !!! E’ la scritta inequivocabile apparsa anche sul pannello dei necrologi all’inizio di via Buonarroti a Monza. Proprio al fianco di uno degli ultimi morti di carcere, Giovanni Trombaccia.

Il manifesto, a firma anonima, è stato affisso al posto dei tradizionali annunci di morte e sui muri cittadini e fa riferimento ai suicidi di sei detenuti avvenuti dall’inizio dell’anno nel carcere Sanquirico di Monza e ai 45 suicidi nelle carceri italiane se non anche alle cause che spingono i prigionieri a trovare una via di uscita più drastica da quelle quattro mura.

“Non si tratta di fatalità”, si legge ancora nell’affissione. A finire sotto accusa dagli autori dell’anonima denuncia “i padroni, i potenti, i magistrati, le guardie carcerarie”. E il manifesto si conclude così: “Il carcere non è la soluzione, ma parte del problema”.

LIBER* TUTT*

FUOCO ALLE GALERE


Prime nozze gay in carcere: detenute in cella insieme

ROMA – Camilla ha 25 anni. Ieri mattina si è svegliata, si è fatta fare le treccine ai capelli, ha messo un filo di trucco, e indossato il suo vestito preferito, di un rosa pallido. Adriana, coetanea, quando ha aperto gli occhi era felice. Ha messo i pantaloni e un gilet, il trucco no, non fa per lei. Camilla e Adriana ieri mattina si sono sposate nella casa circondariale di Rebibbia, dove sono entrambe detenute per questioni di droga. A celebrare l’unione il vicesindaco di Roma Daniele Frongia, che ha un passato da volontario nelle carceri. Un amore nato dietro alle sbarre: Camilla e Adriana condividevano la cella con altre recluse. Sono diventate da subito amiche e poi, pian piano, con il passare del tempo, è nato qualcosa in più.

Adriana, di origini polacche, sapeva di essere omosessuale quando è entrata in carcere, lasciandosi alle spalle una storia che a sentire i genitori, Continue reading


G8 – L’Italia condannata per tortura nelle carceri di Bolzaneto e Asti

Due condanne in un solo giorno provenienti da Strasburgo confermano ancora una volta l’uso della tortura nelle carceri italiane, reato per il quale lo Stato non ha mai chiesto scusa alle vittime e non ha mai punito i responsabili (ma non li ha neppure sospesi durante l’inchiesta e il processo, come sottolinea la Corte europea dei diritti dell’uomo).

Sono 63 in totale le persone che, da recluse, hanno subito violenze fisiche e psicologiche da parte di autorità di polizia: due durante la detenzione nel carcere di Asti nel 2014, quando vennero sottoposte a maltrattamenti di vario tipo da parte di cinque agenti penitenziari, e 61 a Bolzaneto tra il 20 e il 22 luglio 2001, durante i giorni del G8 di Genova. Continue reading


Trapani, incendiata auto di agente penitenziario

Proseguono le indagini per risalire agli autori dell’atto intimidatorio verificatosi la notte scorsa a Trapani. Ignoti hanno infatti cosparso di liquido infiammabile un Suv bianco della Hyundai parcheggiato all’interno del carcere di Trapani ed hanno appiccato il fuoco. L’auto era di proprietà dell’assistente capo di polizia penitenziaria e si pensa possa trattarsi di un vile gesto mirato per intimidire l’agente carcerario. Le fiamme si sono poi propagate ad una seconda auto, una Fiat 600 di colore verde, che era parcheggiata accanto e l’hanno danneggiata. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e la Polizia. Le polemiche suscitate da questo grave fatto di cronaca hanno riportato l’attenzione sulla mancata vigilanza all’interno del parcheggio dello stesso Continue reading


Argentina – Santiago Maldonado Vive!

L’omicidio di Santiago Maldonado ha innescato una serie di azioni in Argentina. Santiago scomparve il 1 agosto, rapito dalla Gendarmeria, e il 20 ottobre fu confermato che il cadavere trovato apparteneva al nostro compagno Santiago Maldonado. Speriamo che i responsabili subiscano la peggiore vendetta possibile.

Morte allo Stato assassino, Santiago vive!

Oggi come la scorsa notte continuiamo per le strade ¡SANTIAGO VIVE!

ORA SEI PARTE DELLA TERRA CHE TANTO AMAVI

Sono triste le ore in cui viviamo. Il 20 ottobre, Sergio Maldonado ha confermato ciò che temevamo. Il corpo abbandonato dalla Gendarmeria nel fiume Chubut è il compagno Santiago Maldonado.

La gendarmeria è responsabile. Lo Stato è responsabile. Perché sono stati loro che lo prelevarono dal territorio ribelle di Cushamen il primo di agosto.

Santiago Maldonado non è più un scomparso, adesso è un assassinato. Ma non dobbiamo mai dimenticare la cosa più importante. Santiago Maldonado è stato ucciso perchè lottava, perchè era un solidale, perchè affrontava la Gendarmeria a fianco dei weichafes (guerrieri) del MAP, il Movimento Continue reading


Beppe trasferito a Torino

Diffondiamo da Macerie

Dal 13 ottobre Beppe si trova al carcere di Torino. Il 22 settembre dagli arresti domiciliari era stato trasferito a Regina Coeli perché le forze dell’ordine sostengono non abbia risposto a un controllo di routine.

Per scrivergli e sostenerlo:

Giuseppe De Salvatore

Casa Circondariale Lorusso e Cutugno,

via Maria Adelaide Aglietta 35

10149 Torino


Velletri – Detenuto crea disordini in carcere

Nella mattinata 17.10.2017 un detenuto giovane di nazionalità rumena ha creato disordine nella sezione isolamento dove era ristretto.

Il detenuto era ristretto presso il Reparto Isolamento perché aveva litigato con il suo compagno di cella per futili motivi.

A darne notizia sono i sindacalisti dell’ Ugl Polizia Penitenziaria Carmine Olanda e Ciro Borrelli che continuano a denunciare tutte le problematiche inerenti alle strutture, al personale e alla gestione dei detenuti.

Il detenuto rumeno – commenta Borrelli – è riuscito a staccare il termosifone della propria cella per forzare del sbarre del cancello che lo rinchiudeva per poi uscirne fuori ed inveire ferocemente contro chiunque incontrava“. Continue reading


Migranti: ok Cpr in ex carcere Macomer

Ormai manca solo la firma dell’accordo, ma sono già in corso le verifiche da parte dei tecnici sulla struttura dell’ex carcere dismesso di Macomer, nel centro Sardegna, individuato per ospitare un Centro di permanenza e rimpatrio (Cpr). La conferma arriva dopo un tavolo in Prefettura a Cagliari al quale hanno preso parte la capo dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del ministero dell’Interno, Geralda Pantalone, il governatore Francesco Pigliaru, il presidente dell’Anci Emiliano Deiana e il sindaco di Macomer, Antonio Onorato Succu.

“Il Cpr – ha spiegato il presidente della Regione – è uno strumento per disincentivare i flussi migratori, per dire a chi sta per salire su una barca diretto in Sardegna, e migrare irregolarmente, che non potrà usare l’Isola come porta d’accesso per l’Europa ma dovrà tornare Continue reading


Roma – Asta benefit per i/le Torinesi


Roma – 28 ottobre Presidio solidale al cpr di Ponte Galeria


Sassari – agente e infermiere aggrediti da detenuto

Carceri, una situazione esplosiva, specie in Sardegna. E allora, è successo ancora: e il lungo, drammatico elenco delle aggressioni in carcere alimentate dalla violenza dei detenuti e cresciute all’ombra di un sovraffollamento delle celle – a cui corrisponde un proporzionale depauperamento degli agenti penitenziari in servizio – registra le ultime “vittime” della brutalità e del caos che imperversano negli istituti di pena. Ultimamente specie in quelli sardi.
Una denuncia che parte da lontano, insomma, e che conferma la gravità di una situazione ormai insostenibile in cui, a fronte di un crescendo di violenze e di disordini all’interno delle strutture carcerarie si determina una  cronica carenza di organico denunciata da tempo, e a più riprese, dagli agenti di polizia penitenziaria e dalle associazioni di categoria alle prese con denunce sempre più frequenti di episodi di aggressioni e minacce da parte di detenuti Continue reading


41 bis: nuove regole per il carcere duro

Dall’assistenza sanitaria, all’attività lavorativa, all’iscrizione ai corsi scolastici, ai colloqui con gli educatori. E ancora le perquisizioni, le visite del garante, gli incontri coi familiari, la ricezione dei pacchi e della corrispondenza, fino al divieto di fumo.

La circolare del Dap che regola la quotidianità dei detenuti al 41 bis, un provvedimento di 52 pagine che per la prima volta regolamenta in modo specifico la vita di chi è sottoposto al carcere duro, è molto dettagliata. «Il detenuto/internato – si legge nel documento – all’atto del primo ingresso deve essere sottoposto a perquisizione personale e subito dopo ad una prima visita medica generale. Dopo l’espletamento delle formalità di cui sopra e, comunque, entro le 24 ore successive, il detenuto/internato effettua il Continue reading


Sanremo . Detenuto scaglia un peso di due chili contro Agente Penitenziario

L’idea di essere rimproverato non è proprio andata giù a un ergastolano albanese detenuto in carcere a Sanremo, il quale ha reagito scagliando un peso da due chilogrammi, di quelli da palestra, contro un agente della Polizia Penitenziaria.

Per un miracolo il poliziotto non è stato colpito alla testa. Si tratta, comunque, della cosiddetta goccia che ha fatto traboccare il vaso, a causa dei continui episodi di violenza che da anni ormai caratterizzano il penitenziario di Sanremo. Tanto che il sindacato Sappe, a fronte del regime di anarchia che si è venuto a creare negli istituti di pena, con particolare attenzione a quello di Continue reading


Aggiornamenti sul processo a Riccardo, imprigionato ad Amburgo

Diffondiamo da anarhija

Il processo che vedrà imputato Riccardo si terrà il 5 di ottobre alle h.9.00 presso il tribunale di Altona – Amburgo (Max Bauer Allee 91.)

Sarà a porte aperte ma non ci è ancora dato di sapere se avverrà la sentenza nello stesso giorno o se slitterà ad un’altra data. Dipende dall’iter processuale (in molti casi hanno sentenziato in un solo giorno anche perché gli imputati hanno confessato).

Sarà giudicato tramite il secondo grado di una corte che prevede pene dai due anni in su (in Germania le corti sono divise in 3 livelli in base alla pena richiesta, non è una corte speciale).

I capi di accusa formalizzati sono: interruzione della pace pubblica, attacco tramite assalto (che equivale a lesioni – concorso in Italia) e resistenza.

Per quanto riguarda la censura Continue reading