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Eboli (Sa): telefonate hard dal carcere, condannato ex comandante di Polizia penitenziaria

cordatesaIn soli venti giorni aveva collezionato più di ottanta telefonate a linee erotiche, tutte fatte da una stanza del carcere di Eboli dove era comandante del reparto di polizia penitenziaria. Una condotta che, associata alla falsificazione di un registro, è valsa a F.V., ora in pensione, una condanna a 2 anni e 2 mesi emessa ieri dalla prima sezione penale del Tribunale di Salerno.
L’indagine è partita quando sulla scrivania della direzione penitenziaria è arrivata una bolletta telefonica anomala, con una cifra di molto superiore agli standard. L’inchiesta della magistratura, condotta dal sostituto procuratore Roberto Penna, ha dimostrato-che le telefonate partivano tutte da uno stesso ufficio, dove il telefono era stato tolto ma l’utenza era rimasta attiva e bastava inserire l’apparecchio per Continue reading


Agente penitenziario aggredito al carcere di Salerno

cordatesaUn assistente capo della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Salerno è stato aggredito, ieri, da un detenuto italiano affetto da problemi psichici. Per l’agente salernitano, che ha rimediato calci e pugni, si è resa necessaria una prognosi di 10 giorni. A renderlo noto è stato il Sappe, il sindacato autonomo polizia penitenziaria, che ha commentato la situazione come “inaccettabile e intollerabile”. Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha espresso la propria solidarietà all’agente malmenato e chiede al nuovo ministro della Giustizia di prendere provvedimenti in merito.

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Salerno: detenuti a rischio, solo quattro medici per 550 persone

Socialmente Pericolosi-Dangerous To SocietyLa storia di Carmine Tedesco, il detenuto 58enne deceduto al “Ruggi” il 14 novembre in circostanze ancora da chiarire, “non è purtroppo la prima, né allo stato sembra essere l’ultima che registriamo in un Paese in cui non esiste la pena di morte, ma è stata illegalmente introdotta la morte per pena. Sono tanti i casi che gridano giustizia”. Donato Salzano, esponente salernitano dei Radicali, da anni si batte per migliorare le condizioni di vita nella casa circondariale di Fuorni e nella sezione detenuti del “Ruggi”. La situazione è drammatica.
“La direzione sanitaria del carcere si fa in quattro, ma l’assistenza è assolutamente carente – spiega Salzano – Il numero degli immatricolati è salito a 550, il personale è tarato per una capienza massima di 280 unità. In servizio sono rimasti quattro medici ed altrettanti infermieri che non hanno né farmaci a sufficienza, né adeguate attrezzature diagnostiche. Basti pensare che in tutta la casa circondariale ci sono soltanto due defibrillatori”.
Un mese fa i Radicali incontrarono il manager dell’Asl Antonio Squillante per chiedere il raddoppio dei defibrillatori e l’istituzione di corsi di primo soccorso per gli agenti della polizia penitenziaria, “ma ad oggi non si è mossa una foglia”, sottolinea. Le patologie principali con cui gli operatori sanitari del carcere si scontrano sono le cardiopatie, le malattie infettive “e recentemente il diabete, di cui era affetto Tedesco, che rappresenta una emergenza che la casa circondariale non è in grado di fronteggiare come dovrebbe”.
Non è migliore la situazione della sezione detenuti dell’Azienda ospedaliera di via San Leonardo: “Sono aperte solo quattro celle su sei. Nessuna ha il proprio bagno né un televisore. Vivono in condizioni più dignitose le persone sottoposte al 41 bis – incalza l’esponente dei Radicali – Le guardie notturne, poi, vengono espletate da un medico della Medicina generale, reparto situato in tutt’altro plesso rispetto alla sezione detenuti”. I familiari di Tedesco hanno sporto denuncia affinché la Procura faccia luce sulle cause del decesso dell’uomo: dopo oltre tre mesi, non hanno avuto alcuna risposta.

Fonte: La Città di Salerno


Giudice di Pace condanna lo Stato: il carcere di Fuorni è sovraffollato

Primo caso in Italia per questo tipo di ricorsi dopo le condanne dell’Ue. Risarcimento di mille euro

cashSALERNO – Le condanne contro l’Italia, per le carceri sovraffollate, fino ad ora erano arrivate dall’Unione Europea. Ma mai un giudice territoriale aveva espresso la stessa condanna in un procedimento civile. E invece, adesso, anche questo fa giurisprudenza. Perchè un giudice di pace di Salerno, su ricorso presentato dallo studio legale Sessa di Nocera Inferiore, ha condannato lo Stato italiano al risarcimento danni nei confronti di un detenuto del carcere di Fuorni a Salerno per le «pessime condizioni di detenzione» delle carceri. Il ministero dell’Interno dovrà pagare un risarcimento di mille euro al detenuto. E la motivazione è proprio nel sovraffollamento della casa circondariale. «Si tratta di un traguardo importante non solo per il nostro studio dal punto di vista professionale – commentano gli avvocati Gaetano e Michele Sessa – ma soprattutto dal punto di vista etico e morale per l’intera società. Questa sentenza potrebbe infatti aprire la strada a numerosi ricorsi che, secondo quello che abbiamo potuto constatare, potrebbero trovare sempre fondamento in una situazione a dir poco vergognosa e lesiva della dignità della persona, pur se colpevole di un qualsiasi tipo di reato».

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