Oggi 19 aprile è giunta la risposta della Cassazione, riguardo all’istanza della difesa contro l’appello vinto dalla procura di Firenze lo scorso settembre, riguardo alla carcerazione per Giovanni e Pasca, e le misure restrittive per Nicola. Pasca era stato giudicato poche settimane fa (perchè al momento dell’arresto si trovava a Lecce, e quindi in un’altra competenza territoriale), per Giovanni e Nicola la cosa si è dilungata qualche settimana in più per questioni tecniche, che non hanno però cambiato il risultato.

Come per Pasca, una decina di avvoltoi della digos si sono presentati subito a casa di Giova, sogghignanti e compiaciuti, cercando di provocare i compagni in casa con lui chiedendo i documenti.

Ad ormai un anno e 3 mesi dall’inizio ufficiale delle operazioni (data 31/01/2017), invece che sgonfiarsi questa sporca faccenda continua a gonfiarsi sempre più, e i cani da guardia dello stato non mollano l’osso (significativo il fatto che, per questo ricorso in cassazione, il procuratore generale della repubblica d’italia si sia scomodato di persona e ci abbia tenuto a rappresentare egli stesso lo stato contro gli anarchici ): certo, dopo aver impiegato centinaia di uomini, speso svariati milioni di euro, inquisito decine di persone (12 MILA pagine di atti d’indagine), devono giustificare tutto questo apparato!

fonte: panicoanarchico

Torino – Camille non si sottomette alle firme quotidiane

Osservare le strade e forgiare le scelte. Con il cuore palpitante d’amore e di complicità provata con tante di voi, vi mando un saluto profondo e sorridente. Non senza “ostacoli” affettivi e desideri di progettualità con molte, ho deciso di sottrarmi all’obbligo di firme quotidiane (che avevo dopo un periodo di carcere e domiciliari durato nove mesi).

Il senso di sentirsi compagne, oltre alla rabbia che brucia e si condivide con i nostri corpi, è per me la continuità e la costanza (nonostante la distanza scelta o subita). Allora vi dico… ci vedremo per altre (belle) avventure…
400 baci intensi e 24000 colpi precisi.

kam

Camille ci ha lasciato questo saluto dopo aver deciso di violare la misura delle firme quotidiane cui era sottoposta da qualche mese, e dopo aver già scontato per lo stesso procedimento 9 mesi tra detenzione carceraria e domiciliare. Ha deciso di andare via e saperla libera di andare dove vuole ci riempie il cuore di gioia. 
fonte:  macerie