Assata Shakur entra tra i 25 terroristi più ricercati d’America

cordatesaSi chiama Joanne Chesimard, ha 65 anni, ed è la prima donna a entrare nella black list dei 25 terroristi più ricercati dal Fbi.
Per tutti, però, è Assata Shakur, un passato nelle Black panther e nella Black liberation army, madrina di Tupac Shakur, uno dei rapper più famosi di sempre.
«UCCISE UN AGENTE». È accusata dell’omicidio a sangue freddo di un agente di polizia avvenuto il 2 maggio 1973, quando Assata si batteva con le armi per i diritti degli afroamericani.
Quel giorno la donna si trovava in auto con due compagni, Zayd Shakur e Sundiata Acoli, quando una pattuglia della polizia li fermò per un fanale posteriore rotto. A quel punto sarebbe iniziata la sparatoria che ha portato alla morte di Werner Foerster e al ferimento del collega James Harper.
Nel 1977 arrivò la condanna all’ergastolo, nel 1979 l’evasione di prigione con l’aiuto del fratello Mutulu Shakur (padre adottivo di Tupac) e dell’attivista italiana Silvia Baraldini (estradata e tornata in Italia solo nel 1999), finiti in carcere per quell’azione armata.
LEI SI PROFESSA INNOCENTE. Cinque anni dopo Assata venne avvistata a Cuba, dove secondo il Fbi avrebbe chiesto asilo politico. Nell’isola caraibica ha scritto un libro, Assata: an autobiography, e la sua storia è stata cantata da rapper che le hanno mostrato la propria solidarietà, come Mos Def e Common.
Lei si è sempre professata innocente, sostenendo di non aver mai sparato i quattro colpi, due dei quali da dietro, che hanno ucciso Werner Foerster dopo essere partiti dalla pistola dello stesso agente.
Il Bureau ne è sicuro: a Cuba Assata continua a essere attiva a fa propaganda anti americana.
Per lei ci sono due taglie da 1 milione di dollari l’una, offerte dal Fbi e dallo Stato del New Jersey, e un posto tra i 25 America’s most wanted.

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