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Su madri, figli, carceri e sciacalli

Il 18 settembre scorso una madre detenuta uccide i suoi due piccolissimi figli, rinchiusi insieme a lei nel femminile di Rebibbia.

Una storia terribile che diventa subito caso mediatico: insulsi telegiornali e quotidiani urlano allo scandalo, alla radio e televisione si susseguono esperti e opinionisti pronti a sciacallare su questa tragedia, per non parlare della ridicola indignazione da social: tutti a un tratto si accorgono che in carcere si muore.

In questo caso sono addirittura le istituzioni statali a intervenire e direttrice, vice e capo delle guardie del carcere di Rebibbia vengono rimossi dal loro incarico.

Peccato che dall’inizio dell’anno, se mentre scriviamo non se ne uccidono altri, siamo a 98 prigionieri morti nelle patrie galere, più della metà suicida.
Appare subito evidente l’ipocrisia di chi piange lacrime per l’inaccettabile  morte di due bambini e non ne spreca una goccia per le altre centinaia.
Chi lo sa? a chi interessa? a nessuno se non a pochi. Ma questa ultima morte è diversa, perché per la prima volta a morire sono stati 2 piccoli bimbi; un neonato di 4 mesi e il suo fratellino di neanche 2 anni. Ma non si capisce bene perché la morte di due bambini dovrebbe aver più valore della morte di una persona adulta. Inaccettabile l’una, inaccettabile l’altra.

Dal 2000 ad ora sono morte di carcere 2830 persone: quale che sia la causa  della loro morte, sono sempre,in maniera diretta o indiretta, assassinii perpetuati da parte dello stato.
I detenuti che muoiono lo fanno senza distinzione di età, genere, nazionalità e religione e in ogni struttura di detenzione. Perché quelle strutture,quelle 4 mura, quelle odiose sbarre, quelle istituzioni altrettanto odiose, quegli addetti ai lavori, non sono la soluzione, ma parte del problema.
Il carcere è ingiusto, non è riabilitante, è lo specchio di una società errata, già ormai nel baratro. Le persone che sono detenute sono per la maggior parte le reiette, le indomabili e dentro sono trattate nel peggiore dei modi.
Tra loro ci sono alcuni che affrontano il loro stato combattendo, non abbassando la testa, evadendo, rivoltandosi, tentando il tutto per tutto pur di sopravvivere.  Ma purtroppo c’è anche chi alla repressione non riesce a reagire e ne viene sopraffatto.
La soluzione per tanti, troppi, è quindi quella di cercare quella libertà tanto agognata anche se eterna.

Così succede che una mamma che al suo avvocato pochi giorni prima dichiara di essere depressa, che non ce la sta facendo, che quello non è il suo posto, che non è seguita a dovere, si trova ad affrontare i suoi mostri da sola e nell’estremo gesto di ridare almeno ai propri figli la libertà che gli spettava prende la decisione più sconvolgente ma probabilmente l’unica nella sua testa.

Un solo pensiero sovviene: Lei lì non doveva esserci! Loro lì non dovevano esserci! Nessuno lì deve esserci!

Per concludere diremmo basta con questa ridicola indignazione, lo si sapeva, lo si prevedeva, lo si poteva evitare! La gente che si indigna oggi è probabilmente la stessa che ha pianto lacrime di coccodrillo per Alan, il bambino naufrago riverso in spiaggia, ma che urla al blocco dei barconi e nella loro follia legalitaria urla al carcere come soluzione per qualsiasi cosa.
Il carcere non è la risposta a niente. Ingabbiare. Picchiare. Annientare l’individuo non è mai servito a niente, la società malata è già di per se la gabbia, distruggere nella testa di ognuno di noi quelle 4 mura e quelle sbarre è la soluzione!

CordaTesa


Egitto – Scioperi della fame e morti nelle carceri egiziane

Diffondiamo da Hurriya

Sono centinaia i prigionieri delle diverse carceri egiziane che nel mese di ottobre hanno deciso di cominciare lo sciopero della fame a oltranza per denunciare la lunghezza dei tempi della detenzione preventiva e i diversi maltrattamenti di cui sono vittime. Tra questi anche 210 tifosi dello Zamalek (in seguito al rinnovo di un altro mese della loro detenzione) che, dopo aver cominciato la protesta, sono stati picchiati dalle guardie, rasati e minacciati di non essere trasferiti nella sezione non politica del carcere. 

L’arresto preventivo è, di fatto, uno dei tanti mezzi illegali usati dal regime per tenere in carcere a tempo indeterminato e senza fornire prove i/le detenute politiche. C’è chi, come il giornalista Shawkan, è da 4 anni dentro senza processo.  Continue reading


Amarcord – 2 ottobre: nel 1979 la rivolta nel supercarcere dell’Asinara

La rivolta inizia alle 19 circa: una cinquantina di detenuti si raduna in uno stanzone, dopo aver immobilizzato una guardia e aver aperto le celle. I detenuti sono tutti appertenenti al reparto di massima sorveglianza in località Fornelli. Sono nella quasi totalità detenuti “politici”, tra i quali molti appartenenti alle Brigate Rosse. Le guardie vengono prese di mira da lanci di suppellettili, nei corridoi vengono lanciate le bombolette di gas dei fornelli in dotazione. Centinaia di poliziotti, carabinieri e guardie di finanza vengono fatte affluire sull’isola da tutta la Sardegna.

La battaglia dura diverse ore, il reparto viene in parte distrutto. La polizia interviene con un fitto lancio di lacrimogeni all’interno del carcere e riesce alla fine a riprendere il controllo Continue reading


Carcere Dozza, due tentati suicidi

Due agenti di sorveglianza per circa un centinaio di detenuti. E’ la denuncia del sindacato di Polizia penitenziaria Sinappe indirizzata al Direttore del carcere della Dozza Claudia Clementi, Al presidente del Tribunale di Sorveglianza Fiorillo e ai vertici degli organi di garanzia dei detenuti.

Il dato emerge nel contenuto della lettera inviata dal sindacato. Nel braccio ‘penale’ della casa circondariale venerdì scorso sarebbero stati sventati in extremis due tentativi di suicidio: in un caso, un detenuto avrebbe tentato di strangolarsi con un lenzuolo.

Gli agenti penitenziari quindi tornano a lanciare l’allarme per quanto riguarda l’organico, in cronica carenza nell’istituto penitenziario. I tentati suicidi Continue reading


Carcere di Monza, due tentati suicidi nello stesso momento

Due tentativi di suicidio nel carcere di Monza, entrambi intorno alle otto di sera di lunedì 18 settembre.

Il primo protagonista è un italiano, collaboratore di giustizia, che ha cercato di impiccarsi. Gli agenti penitenziari sono intervenuti, l’hanno salvato e hanno disposto il trasferimento presso l’ospedale cittadino. Il secondo episodio è avvenuto invece presso il reparto di osservazione di psichiatria del penitenziario. Anche questo secondo Continue reading


Messina – Medici aggrediti nel carcere di Barcellona P.G.

Escalation di violenza nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto dove i medici della struttura sono ormai presi di mira dai detenuti, pronti ad aggredirli mentre svolgono il proprio lavoro. Ieri un operatore sanitario è stato colpito mentre visitava un detenuto all’interno della cella di sicurezza. Ed un fatto analogo era successo appena 15 giorni fa quando un medico era stato colpito con un forte pugno tanto da rischiare di perdere un occhio.

Una situazione di allarme che preoccupa l’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Messina, intervenuto duramente con una nota stampa firmata dal presidente Giacomo Caudo. “Non si tratta, Continue reading


PIEMONTE – Alta tensione in carcere ad Asti e Vercelli

Un agente di Polizia Penitenziaria aggredito nel carcere di Asti, altri minacciati dalle intemperanze di un altro ristretto a Vercelli. Sono gli ultimi due episodi critici accaduti nelle ultime ore in Piemonte.

“La situazione resta ad alta tensione”, denuncia Vicente Santilli,. segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. “In poche ore abbiamo contato tensioni nelle carceri di Asti e Vercelli, La situazione è molto critica: mi sembra evidente che c’è necessità di interventi immediati da parte degli organi ministeriali e Continue reading


Carceri Sardegna tra scioperi della fame, risse e danneggiamenti. Ecco i numeri

Quasi 8000 aggressioni in un anno a cui si affiancano poco meno di 10.000 casi di autolesionismo e circa 11 mila manifestazioni di protesta non collettiva: gli eventi critici all’interno delle carceri sono in continuo aumento.
Vicino ad un organico che decresce di pari passo all’aumentare del lavoro, delle criticità e dei nuovi sistemi di sicurezza, aumentano gli episodi che disturbano la vita all’interno degli istituti penitenziari creando problematiche ai detenuti e agli agenti in servizio.
Litigi, episodi di violenza ma anche proteste ed evasioni sono fenomeni che raggiungono numeri importanti sono un segnale di come le problematiche legati alla vita nelle galere, senza gli adeguati mezzi e la professionalità del personale che vi lavora, rappresenti un vero pericolo, sia per i detenuti stessi che per i poliziotti in servizio. “Sono dati significativi, che oltre a mettere in evidenza come la disparità numerica derivante dall’alto numero di detenuti rispetto ad un organico fermo da troppo tempo, si ripercuote sulla qualità del lavoro di chi rappresenta lo Stato all’interno del carcere, devono far pensare sul ruolo delle strutture penitenziarie – sostiene Angelo Urso, segretario generale della Uil Polizia Penitenziaria- Se il carcere deve rieducare e tra le sue mura si registrano situazioni di violazioni delle regole di civile convivenza, c’è bisogno di mettere mano alla loro gestione-organizzazione. Se le persone non rispettano le regole all’interno del carcere come si può pensare che lo facciano una volta scontata la pena?  Prima del reinserimento sociale bisogna pensare a progetti di educazione intramurale”.

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Carceri, il lavoro obbligatorio per i detenuti è un abominio.

images (39)Ci sono poche cose che conosco a fondo e sulle quali ho competenza, come credo capiti più o meno a ciascuno di noi. Sulle altre sono costretta a seguire le inchieste giornalistiche con maggiore passività, e spesso finisco per non sapere a chi dare ragione. Accade che ogni volta che guardo una puntata di Report su un argomento che conosco bene scopro una trasmissione realizzata con tesi assertorie, lontane dal livello di civiltà giuridica che vorrei in questo Paese, con la controparte ridicolizzata e privata di parola. Mi è successo ieri sera, davanti alla puntata di Report che proponeva il lavoro obbligatorio per i detenuti. Continue reading


Agenti aggrediti da un detenuto nel carcere di Pistoia

download (10)Alcuni agenti di Polizia penitenziaria sono stati aggrediti da un detenuto nel carcere di Pistoia nel pomeriggio di venerdì 28 novembre. Un grave episodio che ha scatenato la reazione del sindacato Sappe. “Tutto è avvenuto nel primo pomeriggio, quando due detenuti si sono picchiati nel cortile dell’ora d’aria – spiega il segretario generale del sindacato di polizia Donato Capece – Gli agenti sono immediatamente intervenuti per separare i due, uno dei quali noto per avere, pochi mesi fa, nel carcere di Lucca,  scagliato un tombino contro i poliziotti penitenziari. Separato dall’altro, il detenuto straniero si è scagliato contro i nostri agenti, ferendoli”. [..]

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Al Bassone c’è aria pesante, contestato il provveditore

images (36)La tensione all’interno della casa circondariale Bassone, non accenna a diminuire in questo periodo. L’ultimo episodio risale a ieri, quando i detenuti hanno ripetutamente battuto sulle sbarre, in segno di protesta, durante la visita del provveditore regionale all’amministrazione penitenziaria, Aldo Fabozzi. Agitazione che è rientrata solo quando il provveditore ha incontrato un gruppo di detenuti, i quali hanno spiegato i motivi del nervosismo.  Continue reading


I suicidi nel carcere di Como

97carcereNel carcere di Bassone, a Como, dal 12 ottobre al 19 novembre si sono suicidate tre persone detenute. I suicidi nelle carceri italiane sono un problema molto diffuso, causato dal sovraffollamento che comporta condizioni di vita molto difficili e uno scarso sostegno psicologico legato all’insufficienza di personale: tre suicidi avvenuti nello stesso carcere in poco più di un mese sono però un evento molto raro, che ha già portato a due interrogazioni parlamentari.

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Atene : Il scioperante della fame Nikos Romanos trasferito all’ospedale

polytexneioIl 24 novembre del 2014, il prigioniero anarchico Nikos Romanos, in sciopero della fame dal 10 novembre, è stato trasferito dalle prigioni di Koridallos verso l’ospedale Gennimatas, sul corso Mesogeion, 154. E’ stato chiamato un presidio solidale per il giorno di oggi, 25 novembre, alle 17.00 di fronte all’ospedale.


Da 2 mesi non hanno acqua calda Protesta dei detenuti dell’Ucciardone

ucciardone2_w1Protestano i detenuti del carcere Ucciardone di Palermo perchè da due mesi sono obbligati a lavarsi con l’acqua fredda a causa di un guasto alla caldaia che non è ancora stata riparata. Manifestano la loro protesta sbattendo le gavette contro le sbarre delle celle.

Sarebbe già stato bandito un appalto per la riparazione del guasto, ma l’azienda si sarebbe tirata indietro. In stato di allerta gli agenti di polizia penitenziaria.

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Ogni due giorni nelle carceri umbre un detenuto si autolesiona

cutterOgni due giorni nelle carceri umbre un detenuto si autolesiona ingerendo chiodi, pile, lamette, o procurandosi tagli sul corpo. E, ogni tre settimane, un ristretto dell’Umbria tenta il suicidio, salvato in tempo dal tempestivo intervento delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria. E’ la denuncia di Donato Capece, segretario del SAPPE, Continue reading


Detenuto tenta suicidio a Trapani

images (25)L’intervento di un agente della polizia penitenziaria ha salvato la vita di un detenuto di 32 anni che la notte scorsa ha tentato il suicidio impiccandosi nel carcere di San Giuliano a Trapani. Lo rende noto Gioacchino Veneziano, segretario generale Uilpa Trapani e coordinatore regionale Uilpa Penitenziari. Il detenuto si trovava nella sezione Isolamento. Dopo essere stato soccorso e’ stato ricoverato nell’infermeria del carcere per valutare le sue condizioni fisiche. “Il mio plauso va all’agente che dimostrando grande professionalita’ ha impedito che accadesse il peggio”, afferma Veneziano.

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Detenuti in rivolta

carcere apertoGiornata molto delicata al carcere Sant’Anna di Modena

Una situazione di violenta protesta ha riguardato la sezione detentiva all’interno del Carcere Sant’Anna di Modena. Alcuni detenuti sono rimasti feriti ma senza conseguenze gravi.
La situazione si è verificata a causa delle condizioni ambientali che si registrano all’interno del carcere.
Secondo le informazioni diffuse, sembrerebbe che un detenuto abbia chiesto di parlare con la direttrice del carcere e al secco rifiuto ricevuto abbia risposto cospargendosi il corpo di olio e minacciando di darsi fuoco. Un altro si è invece cucito la bocca e si è procurato delle lesioni con una lametta. All’arrivo del Comandante di reparto, accompagnato da un gruppo di agenti della Penitenziaria, i detenuti hanno inscenato una dura protesta, cominciando a sbattere gli sgabelli contro le inferriate e il detenuto con la lametta si è lanciato contro il comandante, cercando di colpirlo con la stessa lametta. A frapporsi tra l’aggressore e il comandante è stato proprio un altro carcerato, rimasto poi lievemente ferito dalla lametta […]

“Il sappe dichiara che  il problema è la troppa libertà concessa ai detenuti,  che consisterebbe nell’ apertura delle celle. Ma di fatto sappiamo bene cosa accenda le rivolte: condizioni carcerarie e soprusi perpetrati dagli sceriffi delle galere.”

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Haiti, evasione da carcere di sicurezza Un centinaio in fuga

PORT-AU-PRINCE, 11 AGO – Un centinaio di detenuti sono evasi da una prigione di massima sicurezza di Haiti, a una decina di chilometri di Port-au-Prince, a seguito di una rivolta scoppiata all’interno del penitenziario. Lo ha annunciato un portavoce della polizia haitiana. Un parlamentare che si trovava sul posto ha precisato che si è trattato di una evasione spettacolare. Tra gli evasi, anche un influente uomo d’affari, Clifford Brandt, accusato di rapimento. Su di lui pende una taglia da 40 mila dollari.

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Lecce, quinto tentativo di suicidio.

cordatesaE’ ancora emergenza carceri e si registra ancora un tentativi di suicidio.

A Lecce è il quinto caso.Si tratta di extracomunitario K. A. nato il 18 agosto 1991 APPELLANTE pena al 16/1/2018 per reati contro persona e patrimonio in data 29 aprile u.s. – notizia trapelata solo oggi – ha cercato di suicidarsi tramite impiccamento.  Il sindacato Cosp scrive: “quinto episodio in pochi giorni a Lecce, suicida trovato con il Continue reading


Niente farmaci gratuiti al carcere di Castelvetrano. E’ polemica

cordatesaI detenuti delle tre carceri di  Trapani, Castelvetrano e dell’isola di Favignana, dal primo  gennaionon ricevono più farmaci gratuiti dall’Azienda sanitaria  provinciale, che lo scorso 20 novembre aveva comunicato la  decisione unilaterale ai direttori dei penitenziari. Oggi il  deputato regionale del gruppo misto, Girolamo Fazio, ex sindaco  di Trapani, in un’interrogazione parlamentare chiede al  governatore Rosario Crocetta e all’assessore Continue reading


Ecuador: 56 detenuti fuggono dal carcere di Quito

cordatesaQuesta mattina a Quito, in Ecuador, 56 detenuti sono evasi da un centro di detenzione durante il cambio di turno delle guardie. Secondo le prime ricostruzioni circa 24 guardie sarebbero coinvolte nella fuga dei prigionieri.

Il Ministro della Giustizia, José Serrano, ha dichiarato che 20 dei 56 detenuti fuggiti dalla prigione di Quito, situata ad ovest della città, sono stati ricatturati mentre coloro che mancano all’appello non rappresentano alcun pericolo per i Continue reading


Il pacchetto carceri Ecco cosa può cambiare

cordatesaIl Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge per affrontare il problema del sovraffollamento delle carceri e un disegno di legge sul processo civile. Viene istituita la figura del “garante nazionale dei diritti del detenuto” e sono introdotte alcune misure per il reinserimento dei tossicodipendenti detenuti e il rimpatrio degli immigrati.

Nessun testo del Governo sulla custodia cautelare: “Abbiamo deciso di rifarci al ddl che è già all’esame della Camera”, ha detto Continue reading


Carceri: Cancellieri,a maggio per detenuti 8 ore aria

cordatesaDal prossimo aprile i detenuti italiani avranno otto ore da poter trascorrere fuori dalla cella invece delle attuali due. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, intervenendo al convegno promosso a Milano dalla Sesta Opera San Fedele su ‘Più sicurezza, più gratuità, meno carcere’. ‘Stiamo lavorando sul regime di detenzione – ha spiegato il ministro -, prima il detenuto aveva solo due ore Continue reading


“Lucca, peggior carcere d’Italia”

cordatesa“Senza alcuna remora penso che il carcere di Lucca possa, a buon titolo, essere annoverato tra le peggiori realtà penitenziarie italiane tanto da poter essere considerato in posizione da podio”. Questo il giudizio del segretario generale della Uilpa penitenziari (organizzazione sindacale del pubblico impiego) Eugenio Sarno, che nelle scorse ore ha effettuato una visita al San Giorgio. Sarno si è pure messo a fotografare. “In quaranta Continue reading


Carceri, il Consiglio d’Europa boccia il 41 bis e denuncia il preoccupante sovraffollamento (ancora…)

cordatesaStrasburgo bacchetta l’Italia sulla condizione dei nostri detenuti. Il rapporto del Cpt, dopo l’ultima visita, fotografa una situazione “preoccupante” anche per maltrattamenti e scarsa igiene in cella

Rivedere il regime di detenzione regolato dall’articolo 41-bis. Il Comitato per la Prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa chiede all’Italia di modificare il regime di carcere duro, allentando le misure più severe. Nel rapporto pubblicato oggi dopo la visita condotta dal Comitato nel maggio del 2012 nelle carceri italiane, si spiega che l’Italia dovrebbe garantire ai detenuti in 41-bis “un più ampio ventaglio di attività significative” e “almeno quattro ore al giorno fuori dalle loro celle assieme ad altri detenuti”.

Ai detenuti in regime di carcere duro, inoltre, “va garantito il diritto di accumulare i diritti alle visite che non sono stati utilizzati” e “vanno autorizzate telefonate più frequenti, indipendentemente se nello stesso mese sono state ricevute visite”.

In ogni caso, e “a scanso di dubbi”, il Comitato riconosce che “per combattere efficacemente il problema della criminalità organizzata in casi singoli devono essere previste misure speciali di detenzione e di sicurezza”.

Serio sovraffollamento, maltrattamenti, uso eccessivo della forza da parte delle forze di polizia, scarsa igiene. Questa la fotografia delle carceri italiane scattata dal Comitato nell’ultima visita. Nel rapporto il Comitato esprime “preoccupazione per il sovraffollamento persistente delle prigioni italiane”.

Nel carcere di Vicenza la delegazione del Cpt ha ricevuto numerose accuse di maltrattamenti fisici, come calci e pugni. Inoltre “un serio sovraffollamento è stata una delle ragioni di preoccupazione in tutti gli istituti visitati. Per esempio nel carcere di Bari la delegazione ha trovato 11 detenuti in una cella di 20 metri quadrati.

Le condizioni materiali, scrive nel rapporto la corte di Strasburgo, “erano per molti aspetti adeguati negli istituti visitati, con l’eccezione dell’Ucciardone di Palermo, dove gran parte delle celle erano in cattivo stato di conservazione e il livello di igiene lasciava molto a desiderare”. Le strutture sanitarie sono di “buon livello nelle strutture visitate, ma rimane problematica la garanzia della riservatezza delle visite mediche dei detenuti e dei dati medici”.

La delegazione, inoltre, ha ricevuto una serie di denunce di maltrattamenti fisici da parte di polizia e carabinieri, in particolare nella zona di Milano e soprattutto su cittadini stranieri. Per quanto riguarda la detenzione di cittadini stranieri sulla base della legge sull’immigrazione, il Cpt ha ricevuto alcune denunce sull’uso eccessivo della forza da parte di carabinieri e agenti di polizia durante le operazioni di ricerca nel Cie di Bologna.

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Chi sta in carcere?

diffondiamo da contromaelstrom

cordatesaI numeri che seguono dovrebbero impararli a memoria quei cretini che nel parlare di carcere e oggi dell’Amnistia lanciano il sospetto che, se si varasse una legge per l’Amnistia, uscirebbero da galera i potenti incarcerati…ma dove li hanno visti! Hanno le traveggole!

Ecco i numeri:

Nei 205 istituti penitenziari italiani, al 30 settembre 2013 la presenza ammontava a 64.758 persone detenute: 61.937 sono uomini, 2.821 sono donne.

Il 35,2% (22.770) è composto Continue reading


Messico: Lettera di Mario González

Diffondiamo da contrainfo

cordatesaA tutte le persone che non abbandonano mai i suoi istinti di libertà,

Vi mando saluti dal carcere Preventivo varonile d’Oriente, sto per compiere un mese di reclusione e 20 giorni di sciopero della fame, nonostante ciò voglio dirvi che il mio Continue reading


Ferrara, bomba carta esplode davanti al carcere

cordatesaUna bomba carta è stata lanciata la scorsa notte, intorno alla 3, contro il carcere di Ferrara. A quanto appreso ignoti, a bordo di un’auto, hanno lanciato l’ordigno che – superato il muro di cinta esterno – è piombato all’interno del parcheggio antistante l’ingresso, dove il personale di servizio parcheggia le proprie vetture.

Sul lancio della bomba carta della Continue reading


Carcere, due assistenti capo corrotti e arrestati

cordatesaDavano ordini dal carcere attraverso telefonini forniti da due Assistenti Capo della Polizia Penitenziaria corrotti.

Clan Cesarano, sono 17 le ordinanze di misure cautelari emesse dalla Procura di Napoli nei confronti di presunti affiliati. I provvedimenti sono stati eseguiti dai carabinieri a Pompei, Castellammare, Scafati, Torre del Greco ed Acerra. Le indagini sono Continue reading


Alghero, tentativo di evasione da carcere Un docente complice

cordatesaApprofittando della sua professione all’interno del carcere di Alghero avrebbe fornito a tre detenuti albanesi gli attrezzi per tentare di evadere.

Per questo un docente algherese, Giovanni Pirisi, di 42 anni, è stato arrestato dagli agenti del Reparto di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale e del Commissariato della Continue reading