Category Archives: Contro carcere, CIE e OPG

Saluzzo, rientrato l’allarme bomba al carcere

anticarc_ACE’ scattato nel primo pomeriggio l’allarme bomba al carcere di Saluzzo. E’ infatti stato rilevato un pacco, destinato a un detenuto, che ai controlli ai raggi X appariva contenere chiodi e fili elettrici.

Gli uffici della casa circondariale sono stati evacuati, in attesa dell’intervento degli artificieri, provenienti da Torino, e dei carabinieri; sul posto in un primo momento anche i vigili del fuoco.

L’allarme bomba è rientrato quando gli artificieri hanno scoperto che il pacco conteneva in realtà una radiolina e delle lamette: tutto è bene ciò che finisce bene.

Fonte


Sardegna: negli appalti per le nuove carceri gli stessi nomi del G8 fallito alla Maddalena

anticarc_ACAssegnati in piena emergenza, i lavori per la realizzazione delle strutture finiscono alle società poi impegnate nei lavori del mancato vertice. La loro gestione in mano dell’allora presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, Angelo Balducci, oggi sotto processo a Perugia.
Appalti assegnati in piena emergenza, con inviti ad aziende “di fiducia” e sotto lo scudo del segreto di Stato: nessuno che vada a sbirciare in cantiere e progetti top secret. È il 2003 quando un decreto dei ministri della Giustizia Castelli e delle Infrastrutture Lunardi, stabilisce la costruzione di quattro carceri in Sardegna, oltre a Rieti, Marsala, Savona, Rovigo, Forlì, alcune delle quali mai realizzate per mancanza di fondi o revisione dei requisiti. Per l’isola, invece, Roma affida i lavori in gran fretta. La torta è gustosa, in ballo ci sono Continue reading


Viaggio nel carcere di Uta, ecco le celle del 41bis

Clicca sull’immagine per vedere il video (fonte: Repubblica)anticarc_AC


Bari, Nuovo carcere “I fondi non ci sono più”

anticarc_ACSecondo il Sappe, Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, il finanziamento di circa 45 milioni di euro per costruire un nuovo carcere a Bari “non esiste più”, così come risulta da “informazioni raccolte” dal segretario nazionale del sindacato Federico Pilagatti “anche presso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria”. Per questo Pilagatti chiede al sindaco di Bari, Michele Emiliano, che ieri al termine del vertice con il ministro Alfano ha annunciato che sono disponibili 40 milioni per realizzare il nuovo carcere, quale sia l’origine di questi fondi che – secondo il Sappe – sono stati destinati a Pordenone. “Il Sappe – spiega il segretario Pilagatti – in questi anni si è molto speso per la costruzione di un nuovo penitenziario, poiché la situazione del carcere non è più sostenibile sia per i detenuti che per gli operatori penitenziari, per cui saremmo molto felici che si trovino dei soldi, anche se vorremmo sapere da dove escono considerato che i fondi previsti dal piano carceri non ci sono più”.

Fonte


Ospedali psichiatrici giudiziari, a Pavia accoglienza temporanea

Socialmente PericolosiUno psichiatra per 20 ore e uno psicologo per 30 ogni 100 detenuti. 16 posti letto a San Vittore e altri 5 nella Casa circondariale di Monza, specifici per l’osservazione psichiatrica. In cantiere, infine, la progettazione, all’interno del carcere di Pavia, di un’area per l’accoglienza temporanea dei soggetti portatori di patologie psichiatriche. Sono alcuni degli impegni sottolineati dall’assessore alla Sanità e vicepresidente della Giunta regionale lombarda Mario Mantovani nella Commissione speciale sul sistema carcerario, presieduta da Fabio Angelo Fanetti (Lista Maroni).

Durante la seduta l’assessore e Continue reading


Trapani, tunisini scappano dal Cie: uno cade in una scarpata

anticarc_ACUna decina di tunisini sono fuggiti ieri sera dal Cie di contrada Milo, a Trapani. Tre di loro sono stati ripresi poco dopo dai poliziotti e riportati nella struttura. Uno dei tre durante la fuga era caduto in un canalone nelle campagne.

E’ stato soccorso da un militare dell’esercito e dopo le cure in ospedale, è stato riportato al Cie.


Barcellona: Sui 5 detenuti a Sabadell

diffondiamo da contrainfo

anticarc_ACDa ieri mattina presto (15 maggio 2013) alcunx anarchici/che siamo attenti a capire chi siano i/le detenuti/e  giacche non conosciamo chi sono né di cosa sono accusati esattamente. Secondo la stampa sono “membri” del gruppo anarchico Bandiera Nera, del quale né anche abbiamo conoscenza della sua esistenza e di cui solo abbiamo trovato una pagina di Facebook.

Lo certo è che gli arresti non fanno altro che materializzare una situazione che già alcune di noi vedevamo arrivare. Nelle ultime settimane sono apparsi sporadicamente in articoli di stampa virtuali (Cadena Ser, Europa Press, etc.) sugli anarchici, facendo un’insalata su questioni che non riguardano una relazione reale, ma servono Continue reading


Madrid: Cronaca della concentrazione anti-carceraria in memoria di Xosé Tarrío

diffondiamo da contrainfo

anarchyXosé Tarrío era una delle tante persone che, nascendo in una famiglia povera e umile di un quartiere di La Coruña, è stato vittima della esclusione di classe di una società ipocrita che costruisce la sua moralità sulla base della disuguaglianza e l’ingiustizia, la violenza e la miseria che derivano dall’arricchimento di coloro che legiferano ogni aspetto della vita sociale reprimendo qualsiasi differenza o dissenso e riempiendosi poi la bocca parlando di democrazia, libertà e rispetto.

Spinto alla delinquenza, passa più volte tanto per centri minorili come per le prigioni, dove insieme al suo rifiuto della figura autoritaria sviluppa, nel corso del tempo, una coscienza anarchica. Queste posizioni, insieme Continue reading


Svizzera – Arrestata la compagna Andy del Soccorso Rosso Internazionale

diffondiamo da informa-azione

cordatesaApprendiamo che Andi, compagna del Revolutionaerer Aufbau e del Soccorso Rosso Internazionale, è stata messa agli arresti da lunedì 13 maggio 2013 nel carcere di Winterthur, vicino a Zurigo. Oltre a esprimere la nostra solidarietà verso una compagna in prima linea contro il capitalismo e le sue galere, attenta e vicina a prigioniere e prigionieri rivoluzionari in giro per il mondo, invitiamo a scriverle e a farle sentire le nostre voci.

Per scrivere alla compagna:

Andrea Stauffacher
Palmstr. 2
CH – 8411 Winterthur
Svizzera



Comunicato di solidarietà da Compagni e Compagne per la Costruzione del Soccorso Rosso in Italia:

Svizzera: il nostro segretario internazionale entra in prigione
Ieri, Andrea “Andi” Stauffacher membro dell’organizzazione Revolutionaerer Aufbau, del Soccorso Rosso svizzero, e della segreteria internazionale del Soccorso Rosso Internazionale, è stata incarcerata nella prigione di Winterthur. Andi era stata condannata nel novembre 2011 a diciassette mesi di prigione dal tribunale penale di Bellinzona per “danni alla proprietà e impiego di esplosivi con intento delittuoso”. Si trattava dell’uso di fuochi d’artificio per attacchi che avrebbero causato danni al consolato spagnolo di Zurigo (azione compiuta in solidarietà con uno sciopero della fame dei prigionieri rivoluzionari in Spagna) e contro un immobile che ospita locali della polizia.

Una traccia parziale di DNA, rinvenuta sui luoghi, corrisponderebbe al suo profilo di DNA, come si era stabilito nel 2002, ma, secondo la legge, quest’ultimo profilo non avrebbe dovuto essere conservato così a lungo. Il tribunale federale su questo punto ha dato ragione agli avvocati: la prova era illegale. Ma il tribunale ha infine confermato la condanna, dichiarando che se la polizia avesse proceduto legalmente (facendo un nuovo prelievo di DNA) il risultato sarebbe stato lo stesso… E’ stato presentato un nuovo ricorso, ma, a differenza dal precedente, non è sospensivo e la nostra compagna è stata quindi incarcerata.


Aggiornamenti su Op. Ardire. Fissata prima udienza preliminare per Alessandro, Giulia e Paola

diffondiamo da informa-azione

cordatesaApprendiamo dagli avvocati che il PM Manuela Comodi ha fissato la prima udienza preliminare per Alessandro, Giulia e Paola.
I compagni sono indagati dalla procura di Perugia per la presunta “cellula perugina della FAI”, che costruisce l‘Operazione Ardire assieme all’altra presunta “cellula” nazionale per la quale sono indagati, oltre ad Alessandro, anche Peppe, Stefano, Sergio, Katia ed Elisa, passati alla procura di Milano.
L’udienza è fissata per giovedì 6 giugno alle ore 11.30 presso il tribunale di Perugia.

Cassa di Solidarietà Aracnide

Torino – Ai domiciliari Marianna, Camille, Erman e Luca

cordatesadiffondiamo da  informa-azione

Apprendiamo che Marianna e Camille, compagne arrestate nelle ultime settimane – principalmente per non essersi fatte “spegnere” dalla misura cautelare dell’obbligo di firma, sono state scarcerate e trasferite agli arresti domiciliari; per Marianna con tutte le restrizioni possibili.

riceviamo e diffondiamo aggiornamenti sui due compagni della Ca’ Blatta arrestati nei giorni scorsi:

Erman ai domiciliari in Torino, senza restrizioni particolari; Luca obbligo di dimora in provincia di Varese.
Il processo potrebbe non essere per direttissima, come invece annunciato in precedenza. Stanno bene.


Se questo è un uomo. Ora provate a dire che il 41 bis non è tortura

cordatesaIl filmato che potete vedere dal blog INSORGENZE (da dove diffondiamo questo bell’articolo) mostra Bernardo Provenzano ripreso dalle telecamere di sorveglianza della sala colloqui 41 bis del carcere di Parma durante l’unica ora mensile di colloquio ammessa con i propri familiari. Le immagini venute in possesso della trasmissione televisiva Servizio Pubblico risalgono al 15 dicembre 2012.

Provenzano è stato arrestato nell’aprile del 2006. Sei anni di 41 bis lo hanno ridotto in questo stato. L’uomo ormai ottantenne appare poco presente a se stesso, incapace di intendere. I suoi movimenti sono rallentati, il suo stato è poco vigile, non riesce ad impugnare correttamente la cornetta Continue reading


Bambino di 7 anni in “manicomio” per “salvare” suora accusata di pedofilia

cordatesaBrescia – Alcuni giorni fa i membri del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani e di Pronto Soccorso Famiglia sono stati contattati da una mamma disperata a causa del ricovero “coatto” del figlio di soli sette anni nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Brescia. L’avvocato Francesco Miraglia del foro di Modena ha depositato oggi il mandato per riaprire il caso sull’episodio di pedofilia riferito dal bambino nei confronti di una suora di un asilo di Brescia, per fare luce sul comportamento delle istituzioni sociali e sanitarie locali e soprattutto per restituire il bambino alla sua famiglia.

Alcuni anni fa Gianni (nome di fantasia) ha riportato con dovizia di Continue reading


Bambini che crescono in carcere

cordatesaLA CRITICA QUOTIDIANA – Dalle pagine di Repubblica di oggi, Adriano Sofri affronta un argomento molto delicato e complesso, di forte impatto emotivo: la nascita e crescita di bambini in carcere. Figli di madri detenute, trascorrono i primi tre anni della loro vita dietro alle sbarre, in un ambiente che agli occhi di un bambino appare come la normalità. Il filo conduttore dell’intero articolo sono due libri, “Mamma è in prigione” di Cristina Scanu e “Il corpo docile” di Rossella Postrino.
BIMBI DIETRO LE SBARRE – E’ un argomento spesso dimenticato quello trattato da Adriano Sofri. Se di carceri si parla, è di solito  per denunciare le difficili condizioni in cui versano le prigioni maschili. Ma, nonostante la percentuale di donne detenute si attesti intorno al 5%, quello dei bambini in Continue reading

A Savona detenuti per terra senza materassi

cordatesaSavona – “91 detenuti stipati in celle costruite per ospitare 36 persone, alcuni costretti a dormire per terra perché senza materasso ed altri a vivere 20 ore al giorno in camere di detenzione con una sola finestra nel corridoio, celle ricavate peraltro dall’aula scolastica e dalla sala yoga. Un clima incandescente, quello del carcere S. Agostino di Savona, dove mancano persino 25 Agenti di Polizia Penitenziaria rispetto all’organico previsto dal Ministero della Giustizia”.

Ed è proprio al Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri che si Continue reading


Ivrea, in carcere diventano padre e figlio

cordatesaConoscersi dietro le sbarre. Condividere una cella e, nelle ore che non passano, scambiarsi pensieri. Parlare del passato, ma anche del futuro. Ecco, il futuro. Un futuro fuori dal carcere e (perché no?) da padre e figlio. Comincia infatti proprio dal carcere di Ivrea la prima storia, in Italia, di adozione tra detenuti. Il padre ha 53 anni, originario di La Spezia. Nel 2010, quando viene arrestato, la moglie, originaria di un paese dell’Europa dell’est, decide di lasciarlo e di tornare al suo paese. Lui, intanto, si ammala e finisce invalido, sulla sedia a rotelle. Il figlio ha 31 anni, ed è ghanese. Anche lui finisce in cella. La stessa cella. Solo che, quando si sono visti la prima volta, mai avrebbero pensato che sarebbero diventati padre e figlio.

Fonte


Barricate in strada in solidarietà con i prigionieri mapuche

9 maggio, 2013

67426_338419592938000_1273171725_nCOMUNICATO:

Il Wallmapu (Territorio Mapuche) è in continua mobilitazione, in tutto il territorio, inclusa la città di Temuco, viene espressa la rabbia generalizzata per l’attitudine della polizia repressiva nei confronti delle comunità mapuche, le quali non molleranno mai la giusta lotta per il Territorio, costruendo il cammino verso la nostra autonomia come Popolo nazione Mapuche.

Uscire nelle strade è la nostra forma di solidarizzare con le nostre sorelle e i nostri fratelli ricordando la guerra che si mantiene intatta contro lo stato-capitale e tutte le forme di dominio.

Questa guerra si manifesta nella strategia repressiva che ha messo in moto il potere nei confronti di chi lotta, con montaggi polizieschi, persecuzioni, sgomberi e perquisizioni operati dalla polizia (PDI-ERTA) all’interno dei territori che resistono all’intervento dello stato e del capitale, trattando di domare l’autonomia individuale e territoriale.

LIBERTA’ SENZA CONDIZIONI A TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI !!!
NO AL MONTAGGIO DEL 28M !!!
FUORI GLI SBIRRI DALLE COMUNITA’ MAPUCHE!!!


Sciopero della fame nel carcere di Viterbo

sciopero-della-fameRiceviamo da Davide Rosci e diffondiamo con la più totale solidarietà e complicità

Viterbo 8 Maggio 2013

In accordo con altri compagni e detenuti abbiamo deciso d’intraprendere uno sciopero della fame che inizierà Mercoledì 22 Maggio per appoggiare il corteo che si svolgerà a Parma il 25 Maggio contro il sistema inumano delle carceri, la differenziazzione, il carcere duro e l’isolamento. Il nostro fine è cercare una solidarietà di classe a sostegno delle lotte di tutti i prigionieri. E’ una forma estrema, ma siamo consapevoli che solo con la lotta da dentro e fuori queste mura si possano ottenere cambiamenti.
Quello che avviene in questi luoghi è sconosciuto ai più e solo costretto a vivere determinati abusi può testimoniare quanto sia aberrante il trattamento che questo stato riserva a chi ha sbagliato. L’obiettivo della Continue reading


Appello per la costruzione e la partecipazione alla giornata di lotta del 25/5/2013 a Parma contro il carcere e il 41bis

diffondiamo da uniticontrolarepressione

cordatesaNel carcere di Parma sono rinchiusi oltre 600 prigionieri, la capienza regolamentare è di 350. Al suo interno vi sono, inoltre, una sezione per paraplegici, una sezione protetti, e una sezione di Alta Sicurezza articolata in AS1, AS3, 41bis. Oltre 50 detenuti sono in 41 bis, tra di essi il compagno Marco Mezzasalma, condannato a due ergastoli nei processi contro le Brigate Rosse – Partito Comunista Combattente.
L’art. 41 bis dell’ordinamento penitenziario è Continue reading


Giornata benefit per gli arrestati

AviglianaPoster_web

BENEFIT NO TAV PER SPESE LEGALI
29 novembre 2012, una delle tante inchieste contro il movimento No Tav: perquisizioni, misure cautelari, e quindi tribunali e avvocati. Questa volta l’accusa è di aver aggredito e “rapinato” una troupe di sedicenti giornalisti durante l’occupazione dell’autostrada dopo la caduta di Luca. Episodio poco chiaro e controverso che comunque è Continue reading


Aveva trascorso in carcere 40 anni della sua vita. E’ morto 2 giorni fa alla Molinette di Torino. Si chiamava Giuseppe Ciulla

Diffondiamo da Insorgenze

 

cordatesaL’avevo conosciuto al Mammagialla di Viterbo tra il 2003 e il 2004. Veniva dal Penale di Rebibbia da dove era stato allontanato perché considerato indesiderabile. Finire al Mammagialla voleva dire una cosa sola: trovarsi in punizione. La casa circondariale di VIterbo era (e da quanto ne so ancora non è cambiata) un “istituto eminentemente custodiale”, che tradotto vuol dire con un regime detentivo rigido: celle sempre chiuse, poche attività “trattamentali”, accesso a misure alternative e benefici pressoché nullo. Insomma un carcere punitivo dove si sta chiusi e basta.
Ma Giuseppe Ciulla, così si chiamava, per così poco non si scoraggiava affatto. Ne aveva viste di molto Continue reading


Afghanistan, In aumento le donne in carcere per “reati morali”

cordatesaKabul – Il numero delle donne detenute in Afghanistan per “reati morali”, come la fuga dai mariti violenti, è aumentato consistentemente. Lo ha denunciato Human Rights Watch, mettendo in forse la tesi che la condizione femminile nel Paese sia migliorata.
Il gruppo per la tutela dei diritti umani ha riferito che i dati del ministero degli Interni dimostrano che il numero delle donne e delle ragazze condannate per crimini morali nel Paese funestato dalla guerra è aumentato del 50 per cento nell’arco di diciotto mesi, passando da quattrocento a seicento. Secondo il rapporto di Human Rights Watch, la maggior parte delle seicento donne detenute in carcere sono vittime di aggressioni sessuali e violenze familiare, scappate dai loro aguzzini. “Quattro anni dopo l’adozione della legge sulla Continue reading

Daniel Libeskind in ricordo di Bobby Sands ma piovono critiche

cordatesaÈ tristemente famoso il carcere, ribattezzato il Maze, dove sono stati torturati e interrogati i militanti dell’Ira (Irisch republican army) e da dove Bobby Sands non è mai uscito vivo. Della struttura chiusa nel 2000 è rimasta in piedi solo l’infermieria, ovvero il teatro delle attività più violente. Si è pensato per rivalutare la zona di costruire un’architettura dedicata alla pace e al dialogo affidando la costruzione all’archistar Daniel Libeskind. L’idea sembrava buona ed è stato realizzato anche un rendering ma le critiche, soprattutto degli unionisti, non hanno tardato ad invadere i giornali inglesi vedono nella costruzione solo un santuario del terrorismo.

Fonte


Modena, tenta il suicidio in carcere

cordatesa Il noto imprenditore Giacomo Bizzini ha tentato il suicidio in carcere impiccandosi con un lenzuolo. E’ stato salvato dal tempestivo intervento di un agente di polizia penitenziaria in servizio al Sant’Anna di Modena. Lo riferisce la Gazzetta.

Bizzini deve scontare la pena comminatagli dal tribunale (6 anni e 6 mesi in appello, meno 3 di indulto) per bancarotta fraudolenta. Il fallimento, 13 anni fa, della sua Nadini beffò otre 200 creditori. Per soddisfarne le richieste il tribunale ha venduto all’asta la sua villa per 2 milioni di euro.

Fonte


Guantanamo: 130 detenuti in sciopero della fame

US-ATTACKS-RIGHTS-GUANTANAMO-PROTESTIl colonnello Morris Davis, ex capo-procuratore di Guantanamo, è stato molto chiaro sulla struttura detentiva statunitense di massima sicurezza, definendola “un capitolo deplorevole nella storia della nazione“.

Tale dichiarazione è stata rilasciata nel corso di una manifestazione che ha avuto luogo, il 17 maggio scorso, davanti la Casa Bianca, nella quale è stata chiesta la chiusura del carcere. Al presidente Obama è stata consegnata una petizionea cui erano apposte 210.000 firme. L’iniziativa è stata promossa con il supporto dell’Organizzazione Witness Against Torture.

Su Guantanamo non sono mai mancate pesanti critiche da Continue reading


Detenuto si sostituisce al compagno di cella ed evade dal carcere

cordatesaUn ungherese di 32 anni detenuto nel  carcere di Dresda in Germania si è sostituito al suo compagno di cella e in questo modo è riuscito a riottenere la libertà. L’uomo, come racconta il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung era stato arrestato per furto, ma stava per essere incriminato per un nuovo reato molto più grave di prima: traffico di esseri umani e induzione alla prostituzione. Il 32enne è accusato in particolare di aver fatto entrare illegalmente in Germania una ragazza di 15 anni per poi costringerla a prostituirsi. L’uomo però è riuscito ad ingannare tutti i secondini, fingendosi il suo compagno di cella, sfruttando il fatto che i due erano molto somiglianti.  A confermarlo è lo stesso direttore del carcere, Ulrich Schwarzer, secondo il quale dopo che l’uomo si era fatto un taglio di capelli uguale al suo compagno di cella era davvero difficile distinguerli guardando le foto in Continue reading


Roma: detenuto di 46 anni muore all’Ospedale “Pertini”

cordatesaGino Dolce, 46 anni, detenuto a Rebibbia Nuovo Complesso, Reparto G11, è deceduto all’ospedale “Pertini” giovedì scorso, 16 maggio 2013.
Aveva varie patologie, ha avuto una trombosi, una broncopolmonite, è stato in coma. Nel 2008 era stato ricoverato allo “Spallanzani” per 4 mesi e non si riprendeva da una meningite, aveva avuto febbre a 40 per settimane e aveva perso l’uso dell’occhio dx (2008). Lamentava che non gli dessero analgesici per il mal di testa e che le gocce da comprare con la domandina venissero autorizzate sempre tardi.  Per un incidente del 2006 gli avevano messo viti nelle ginocchia che avevano provocato una trombosi. Doveva avere anche un intervento alla colonna per separare le vertebre, per gli osteofiti sulle vertebre e un intervento per un lipoma.
Per il fegato seguiva una terapia perché Continue reading


Manama, scompare in carcere l’attivista per i diritti umani Nabil

free-nabeel-rajab-bahrain1Si sono perse le tracce in prigione di Nabeel Rajab, il presidente del Centro per i diritti umani del Bahrain condannato a due anni di carcere per aver partecipato a manifestazioni di protesta contro la monarchia (assoluta) al Khalifa. Colleghi e amici di Rajab, uno degli esponenti di punta della società civile bahranita, hanno denunciato ieri che da quattro giorni la moglie, Sumaya, non ha più avuto notizie dell’attivista.

Secondo quanto riferito da altri detenuti politici, Rajab sarebbe stato messo in isolamento per avere protestato per le molestie che subiva da giorni dalle guardie carcerarie. Il ministero dell’Interno si è limitato a comunicare sul suo sito web che Rajab «non è scomparso» e che sta scontando «regolarmente» la sua condanna. Crescono i timori anche per la sorte di un altro attivista dei diritti umani, Naji Fateel, della Società del Giovani del Bahrain, arrestato il Continue reading


Cinque richiedenti l’asilo in carcere

 

cordatesaHanno causato danni alle infrastrutture del centro di Bellinzona infrangendo i vetri e gettando mobili dalle finestre.

I motivi che hanno scatenato i disordini ieri notte al centro per richiedenti l’asilo di via san Gottardo a Bellinzona sono ancora tutti da chiarire. Spetterà alla magistratura far luce sulla vicenda che ha portato in carcere cinque richiedenti l’asilo di un’età compresa tra i 18 e 28 anni.

Intanto però si contano i danni causati dai cinque all’interno dell’ex centro della Fondazione Madonna di Re. Danni che la polizia in una nota inviata oggi giudica ingenti.

Sono prontamente giunte sul posto 4 pattuglie della Polizia cantonale rafforzate dalla Polizia comunale di Bellinzona, che hanno Continue reading


Si impicca con i lacci delle scarpe nel carcere di Spoleto

cordatesaHa preso i lacci delle scarpe, li ha legati alle sbarre della finestra del bagno della sua cella e si è impiccato. Mustapha Hajjaji, il marocchino di 45 anni che nel novembre scorso uccise a Umbertide i due figli di 8 e 12 anni è morto così nel carcere di Spoleto.

Dagli accertamenti non sono emersi dubbi sul fatto che si tratti di un suicidio. Il suo corpo è stato trovato intorno alle 7 del mattino di sabato dagli agenti della polizia penitenziaria in servizio. L’uomo aveva già tentato di uccidersi ferendosi alla gola e ai polsi, Continue reading