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Guantanamo, abusato dalle sue guardiane da 12 anni

stancilUn prigioniero di Guantanamo della Mauritania, detenuto nonostante la magistratura americana abbia accertato il suo mancato coinvolgimento agli attentati dell’11 settembre, ha raccontato di esser stato abusato sessualmente da diverse guardiane della prigione speciale degli Stati Uniti. Un nuovo caso che conferma le numerose molestie subite dai prigionieri di Guantanamo durante la loro detenzione. Continue reading


L’ALIMENTAZIONE RETTALE MADE IN GUANTANAMO

schiifoNel torture report della CIA, molti dei termini usati dai mass media—come “waterboarding”, “pestaggi”, “privazione del sonno”—erano familiari. Ma c’è almeno una di queste atrocità appena rivelate dal report che suona nuova: cinque detenuti sarebbero stati sottoposti ad “alimentazione rettale” e a “reidratazione rettale”, molto probabilmente contro il proprio volere.

Pare che la CIA abbia eseguito queste pratiche per bloccare lo sciopero della fame di alcuni detenuti e per esercitare su di essi “un controllo del comportamento.” Continue reading


Guantanamo: luogo di sequestro

guantanamoÈ stato il più importante trasferimento di prigionieri dal carcere di Guantanamo dal 2009 ad oggi ed è la prima volta che ex-detenuti della struttura di massima sicurezza statunitense vengono accolti in America Latina. José Mojica, Presidente uscente dell’Uruguay dove sono stati trasferiti 6 detenuti: Continue reading


Chiudere Guantanamo? Sì, per riaprirlo nello Yemen

cordatesaPotrebbe essere la volta buona per la chiusura del carcere di Guantanamo. Ma questo non metterà fine a ciò che Guantanamo rappresenta: Obama infatti avrebbe intenzione di dare finalmente seguito a quella promessa fatta gli americani durante le elezioni del 2008, e cioè di chiudere il carcere di massima sicurezza in territorio cubano, ma senza privare gli Stati Uniti di una struttura simile, che Continue reading


Guantanamo, liberati due prigionieri algerini

Guantanamo Bay detaineesDue prigionieri di Guantanamo sono stati rilasciati e rientreranno presto in Algeria, la loro nazione di origine. Ad annunciarlo è il dipartimento della Difesa americano.

 Si tratta di Nabil Said Hadjarab e Mutia Sadiq Ahmad Sayyab. Il loro trasferimento è stato approvato dopo una verifica del caso richiesta dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama. La decisione del Pentagono abbassa così il numero dei detenuti a Continue reading

Il video dei detenuti di Guantanamo sottoposti all’alimentazione forzata

cordatesaUn centinaio di prigionieri continuano lo sciopero della fame, ma per 44 di loro è stata decisa la somministrazione contro la loro volontà

Sei mesi fa decine di detenuti di Guantanamo hanno iniziato uno sciopero della fame per protestare contro le condizioni estreme alle quali sono costretti all’interno della “prigione della vergogna”, così com’è stata ribattezzata la struttura carceraria americana a Cuba. Nonostante le promesse, l’amministrazione Obama non è ancora riuscita a chiudere Guantanamo: oggi sono un centinaio i prigionieri che continuano la loro forma di resistenza. Le autorità hanno risposto con la forza, tanto che 44 di loro sono stati sottoposti ad Continue reading


Guantanamo: 130 detenuti in sciopero della fame

US-ATTACKS-RIGHTS-GUANTANAMO-PROTESTIl colonnello Morris Davis, ex capo-procuratore di Guantanamo, è stato molto chiaro sulla struttura detentiva statunitense di massima sicurezza, definendola “un capitolo deplorevole nella storia della nazione“.

Tale dichiarazione è stata rilasciata nel corso di una manifestazione che ha avuto luogo, il 17 maggio scorso, davanti la Casa Bianca, nella quale è stata chiesta la chiusura del carcere. Al presidente Obama è stata consegnata una petizionea cui erano apposte 210.000 firme. L’iniziativa è stata promossa con il supporto dell’Organizzazione Witness Against Torture.

Su Guantanamo non sono mai mancate pesanti critiche da Continue reading


“Vi racconto le torture che ho subito a Guantanamo”

cordatesaFu vittima di torture, picchiato e umiliato nel carcere vergogna di GuantanamoMohamedou Ould Slahi, un cittadino della Mauritania, ha deciso di raccogliere in un libro di memorie la sua storia, raccontata dalla rivista Slate che ne ha pubblicato diversi estratti. Dal racconto emergono dettagli imbarazzanti per gli Stati Uniti: nonostante Obama abbia ribadito pochi giorni fa di non aver cambiato linea e di continuare a ritenere necessario la chiusura del centro di detenzione, la situazione resta pesante. Anche perché da due settimane prosegue lo sciopero della fame all’interno della struttura penitenziaria. L’immagine della guerra al terrore voluta da George W. Bush dopo l’11  settembre.

IL RACCONTO E LE TORTURE – Detenuto a Guantanamo Bay a Continue reading


Guantanamo, sempre più detenuti in sciopero della fame: 92 su 166

Guantanamo___Close_Guantanamo_Now_Aumenta il numero di detenuti del carcere di Guantanamo in sciopero della fame. Secondo un portavoce del centro di detenzione, citato dall’Huffington Post, altri otto prigionieri avrebbero scelto di protestare: ora, in tutto, sarebbero 92 su 166 quelli in sciopero della fame; diciassette quelli nutriti a forza. Le autorità hanno rafforzato la presenza di personale medico nel centro di detenzione per affrontare la protesta.

I vertici militari hanno ammesso, nelle scorse settimane, che la frustrazione e la rabbia tra i detenuti è aumentata negli ultimi tempi, dopo la promessa mancata del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, di chiudere Guantanamo. Sono “devastati” per questo motivo, ha ammesso un generale, perché Obama “non ha detto nulla nel suo discorso inaugurale, non ha detto nulla nel discorso sullo Continue reading


Usa: rivolta a Guantanamo

Rivolta-nel-carcere-di-Bali_gal_portrait(ANSA) – ROMA, 13 APR – Disordini si sono registrati oggi nel carcere speciale Usa di Guantanamo, a Cuba: alcuni detenuti hanno aggredito con armi improvvisate le guardie, dopo la decisione del comandante del carcere di spostare in un’altra sezione dei detenuti in sciopero della fame. Lo riferisce la stampa Usa. Gli agenti hanno sparato alcuni colpi di arma da fuoco. “Non ci sono stati feriti”, precisano i militari americani.


Guantanamo: aumentano detenuti in sciopero fame, è allarme

wallpaper_neon_02Il numero di detenuti in sciopero della fame nel super carcere di Guantanamo è in forte aumento. Lo afferma il Dipartimento di Giustizia americano, sottolineando che si contano 25 detenuti che rifiutano cibo, di cui otto sono alimentati in modo forzato attraverso sondine nel naso. Due sono stati ricoverati per disidratazione.

Ma secondo i legali di alcuni detenuti – riporta il New York Times – il bilancio di coloro in sciopero della fame è decisamente più elevato, tanto che gli avvocati si sono rivolti alle autorità militari per chiedere un intervento che migliori la situazione.

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Guantanamo. Uno sciopero della fame lungo un mese

Al Jazeera riporta la notizia secondo cui le condizioni del carcere di massima sicurezza di Guantanamo siano ulteriormente peggiorate. I detenuti avrebbero iniziato, ormai un mese fa, uno sciopero della fame, e ora alcuni riversano in gravi condizioni di salute.

road-to-guantanamo-8Sono anni che si sente parlare di Guantanamo, l’infernale prigione all’interno della base navale Usa sull’isola di Cuba. Un carcere di massima sicurezza in cui i detenuti sono costretti a subiretorture e seviziequotidianamente, senza alcun rispetto per il loro essere umani.

Da circa un mese, dunque, 130 prigionieri hanno deciso di protestare. Smettendo di mangiare. Uno sciopero della fame, che ha come scopo quello di attirare l’attenzione mondiale sull’ulteriore peggioramento delle condizioni carcerarie.

A parlarne per prima è stata Al Jazeera, l’emittente televisiva del Qatar. In un lungo servizio riguardante appunto Guantanamo, ha spiegato la situazione in cui riversano tutti i detenuti, sospettati di essere terroristi islamici e per questo rinchiusi nel centro di detenzione senza previo processo.

Da quanto riportato dai giornalisti arabi, i prigionieri sono vittime non solo di vessazioni, ma anche di totale incuria e abbandono. La loro salute stessa non è considerata prioritaria. “Gli avvocati di alcuni detenuti”, spiegano dall’emittente “sostengono che i loro clienti hanno frequenti perdite di coscienza e tossiscono sangue.”

Una tesi immediatamente smentita dal responsabile della struttura, il quale ha specificato tramite una e-mail come solo sette dei 166 prigionieri di Guantanamo stiano conducendo lo sciopero della famen, e le condizioni di salute di tutti siano costantemente monitorate.

Sebbene, nel 2008, Barack Obama, appena eletto, promise che avrebbe fatto chiudere il centro detentivo, a tutt’oggi poco è cambiato e “Alcuni avvocati dei diritti umani sostengono che le condizioni carcerarie nella prigione sonoulteriormente peggiorate”, continua Al Jazeera.

D’altronde, sarebbe una grande perdita d’immagine, per il presidente americano, mantenere la sua promessa e far sbarrare i cancelli del carcere. Due sondaggi condotti dal Washington Post e dall’emittente Abc durante la campagna elettorale per le presidenziali del 2012, e riportati dai giornalisti arabi, “rivelano un altro punto di vista: più di due terzi degli statunitensi sono favorevoli al mantenimento del carcere di Guantanamo, mentre solo il 24 per cento pensa che la prigione dovrebbe essere chiusa”.

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Un algerino detenuto a Guantanamo chiede asilo alla Francia

guantanamoNabil Hadjarab, arrestato nel 2001 alla frontiera tra Pakistan e Afghanistan, ha trentatré anni, dei quali gli ultimi undici trascorsi tra le strette mura della prigione americana di Guantanamo, nonostante, secondo il suo avvocato Cori Cride, non sia mai stato formalmente incolpato e in ogni caso risulti da ben sei anni discolpato dalla stessa amministrazione americana rispetto ai sospetti di terrorismo per i quali era stato imprigionato. La sua famiglia non lo ha abbandonato, ben lontana da Cuba, risiede in Francia ed è proprio dalla République che lo zio Ahmed, dopo ben sedici comunicazione inviate senza successo egli ultimi anni, ha lanciato l’ennesimo appello al riconoscimento dell’asilo politico, dopo aver promosso una petizione con una lettera indirizzata ad alcune alte autorità d’oltralpe (François Hollande, Presidente della Repubblica, Manuel Valls, Ministro dell’Interno, Laurent Fabius, Ministro degli Affari Esteri, Soria Blatmann, Consigliere tecnico alle relazioni con la società civile, François Zimeray, Ambasciatore per i Diritti dell’uomo).

 Ma per lasciare Guantanamo Hadjarab deve prima trovare un paese pronto ad accoglierlo, e nato in Algeria rischia di essere rimpatriato in una nazione nella quale ha vissuto relativamente poco, abbandonato dalla madre dopo il divorzio e poi sballottato prima presso la nuova famiglia del padre e, dopo la morte prematura del genitore, presso innumerevoli altri nuclei, molti dei quali in Francia, dalla quale, non essendo riuscito ad acquisire la nazionalità, è passato in Inghilterra, dove per lunghi mesi si sono perse le sue tracce. Secondo un documento rivelato da Wikileaks, è proprio oltremanica che avrebbe incontrato Abu Jafar Al-Jazairi, all’epoca principale coordinatore della logistica d’Al-Qaeda, che gli avrebbe finanziato un viaggio in Afghanistan con soggiorno a Jalalabad, prima di raggiungere il gruppo internazionale di 65 combattenti a Tora-Bora ed essere arrestato un mese dopo.Il problema è che tutte queste informazioni sarebbero state estorte con la tortura e, secondo il legale Sylvain Cormier, Hadjarab nega totalmente il testo trascritto dal Dipartimento della Difesa USA. Restano ancora tre i criteri necessari per essere accolti oltralpe: la non-pericolosità, la volontà di stabilirsi nel paese e dei legami forti con lo stesso, condizioni che, secondo l’avvocato Cride, Nabil riempirebbe appieno. Resta da vedere se la Francia è dello stesso avviso e se Hadjarab avrà la stessa sorte di due ex-detenuti di Guantanamo accolti nel 2009.

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Guantanamo non chiuderà

Cessa l’attività l’ufficio incaricato della chiusura del carcere
 
noNEW YORK – Il Dipartimento di Stato ha chiuso l’ufficio incaricato della chiusura di Guantanamo, il carcere statunitense nell’est di Cuba. Daniel Fried, l’alto funzionario che aveva il compito di studiare attuare la promessa fatta dal presidente americano Barack Obama all’indomani del suo primo insediamento, è stato assegnato ad altri incarichi e non sarà sostituito.
Le responsabilità di Fried sono state assunte dall’ufficio legale del Dipartimento di Stato. Lo ha appreso il New York Times e secondo il giornale la decisione lascia presumere che l’amministrazione Obama non considerà più una priorità realisticamente realizzabile la chiusura della base-prigione per sospetti terroristi nell’isola di Cuba.
L’annuncio ha coinciso con la prima apparizione in tribunale da ottobre di Khalid Shaikh Mohammed e di altri quattro detenuti di Guantanamo che rischiano la pena di morte per il loro ruolo nelle stragi dell’11 settembre. L’udienza a Guantanamo è stata ritrasmessa a circuito chiuso a Fort Meade.
 
Fonte: ANSA