Un anziano di 82 anni malato di tumore alla prostata, alla vescica e alla gola è rinchiuso in un cella del carcere di Rebibbia, dove deve scontare una pena di tre anni, con altre 15 persone. E’ l’ennesimo caso dovuto al sovraffollamento delle carceri italiane denunciato questa volta dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni al Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Roma. La vicenda, scoperta dai collaboratori del garante che si erano recati nel carcere della Capitale per un controllo di routine, ha portato alla luce anche in una altro particolare. Nella segnalazione del garante, dove si chiede di valutare la possibilità di applicare a quest’uomo una misura alternativa alla detenzione in carcere, si segnala Continue reading
Category Archives: Italia in cella
Detenuto si suicida nel carcere di Latina
(AGENPARL) – Roma, 28 mag – Si è tolto la vita tagliandosi le vene con una lametta, all’interno della sua cella di Alta Sicurezza nel carcere di Latina. E’ morto così, domenica nel capoluogo pontino, il 48enne Pasqualino Pietrobono.
Lo rende noto il garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni.
L’uomo – a quanto appreso dal Garante – era stato arrestato venerdì scorso nell’ambito di una operazione antidroga coordinata dal Tribunale di Napoli. Proprio per i reati cui era accusato, Pietrobono era stato messo in una cella singola nella sezione di Alta Sicurezza del carcere di Latina.
Domenica pomeriggio, intorno alle 18.00, l’uomo Continue reading
Aggredisce gli agenti in carcere
Ferrara – Aveva aggredito due agenti di polizia penitenziaria in carcere provocando al distrazione a un polso di uno dei due (al pronto soccorso diagnosticheranno all’agente 15 giorni di prognosi). Beiremm Newman, nigeriano di 30 anni, è riuscito così ad essere arrestato pur essendo già in carcere.
Il provvedimento è stato emesso con le imputazioni di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e oltraggio.
Ieri si è tenuto il processo per direttissima, con il patteggiamento della pena di 4 mesi e 20 giorni.
Carcere di Reggio, aggredito agente penitenziario
Reggio Calabria. Ieri pomeriggio, all’interno della Casa Circondariale di Reggio Calabria un Assistente Capo della Polizia Penitenziaria è stato aggredito da un detenuto ristretto nel circuito detentivo denominato “Alta Sicurezza 3”, ossia quella sezione che ospita i detenuti imputati o condannati per reati di mafia.
A Buoncammino detenuti in sciopero della fame. Nel carcere è allarme
CAGLIARI – I principali problemi sono dovuti al sovraffollamento e all’insufficienza di operatori, “il personale è sottodimensionato sia per quanto riguarda il settore sanitario sia per la polizia penitenziaria, la pianta organica del carcere non viene aggiornata dagli anni 90 – afferma Loddo – i detenuti, che negli ultimi giorni hanno messo in atto uno sciopero della fame, chiedono le misure alternative al carcere, l’abolizione delle leggi criminogene come la Fini-Giovanardi sulle droghe e la Bossi-Fini sulla gestione degli immigrati. La speranza è quella che la politica attui dei provvedimenti legislativi che siano compatibili con le richieste della Corte di Giustizia europea per i diritti umani, come l’abrogazione del 41 bis e l’inserimento del reato di tortura nel codice penale”.
Nessuna buona notizia nemmeno sul fronte Continue reading
Rissa tra detenuti a Rossano, 8 accoltellati, uno grave
(AGI) – Rossano Calabro, 26 mag. – Rissa tra detenuti extracomunitari nel carcere di Rossano Calabro, con l’impiego anche di coltelli a serramanico: otto i feriti, uno dei quali e’ stato ricoverato in gravi condizioni. A renderlo noto e’ Eugenio Sarno, segretario generale della UILPA Penitenziari, con un comunicato dove si riferisce che la rissa e’ avvenuta oggi pomeriggio al momento del rientro dei detenuti dall’ora d’aria. Lo scontro e’ stato tra detenuti di etnia maghrebina e albanese si sono affrontati. I detenuti partecipanti alla rissa hanno anche divelto la scrivania della sezione detentiva in uso agli agenti penitenziari ricavandone sbarre e oggetti contundenti. Bilancio provvisorio: otto detenuti accoltellati trasportati d’urgenza al pronto soccorso del locale nosocomio, di cui uno Continue reading
Carceri duri
Postiamo uno scritto tratto da mentecritica.it
Sono cresciuta in carcere, figlia di una criminalità più o meno organizzata; in carcere ci sono nata, e oltre il cortile in cui mi rifugio nelle ore d’aria, non ho mai visto nulla riguardo il resto del mondo, se non fuggevolmente attraverso le grate. Qui in carcere abbiamo quasi tutti la chiave per uscire, e chi non ce l’ha porta sempre con sé una forcina da imparare a manovrare per l’occasione. Tutti i giorni c’è qualcuno che esce, che fugge. C’è anche chi arriva da fuori, da carceri peggiori, a cercare chissà cosa. Qualcuno torna a raccontarci qualche storia da fuori, alcune sono belle e altre brutte. Tutto sommato, dai racconti, fuori sembra tutto diverso ma poi il totale rimane quasi invariato. Parlano di altri carceri, diversi ma sempre carceri. Alcuni più ordinati, altri più sanguinosi, altri Continue reading
Carceri, Italia ancora strigliata dall’Europa
Detenuti stipati in celle troppo piccole, nelle quali lo spazio a disposizione è inferiore a tre metri quadrati. Un trattamento inumano e degradante, per il quale la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo conferma la condanna dell’Italia, rigettando la richiesta per il riesame del ricorso Torreggiani davanti alla Grande Camera.
La sentenza emessa lo scorso 8 gennaio dai giudici di Strasburgo, diventa così definitiva e l’Italia ha un anno di tempo per trovare una soluzione al sovraffollamento carcerario e introdurre una procedura per risarcire i detenuti che ne sono stati vittime. Il procedimento giudiziario, infatti, nasce dalla denuncia di sette detenuti nel carcere di Busto Arsizio e in quello di Piacenza, ai quali lo Stato dovrà pagare una somma totale di 100 mila euro per danni morali, Continue reading
Cagliari, cade lastra di 80 kg a Buoncammino, evacuate tre celle
(Adnkronos) – Un ampio settore del braccio destro del carcere di Buoncammino di Cagliar rischia la chiusura dopo il crollo di una lastra di circa 80 chili, che ha reso necessario evacuare tre celle. La decisione verra’ assunta dopo la perizia tecnica dei Vigili del Fuoco che hanno effettuato un sopralluogo nella zona interessata dall’improvviso cedimento.
“E’ un ulteriore conferma della grave situazione in cui versa la struttura che ospita circa 500 detenuti a fronte di una capienza di 345”, afferma Maria Grazia Caligaris, presidente di ‘Socialismo Diritti Riforme’, che aveva sollecitato l’intervento facendosi interprete delle preoccupazioni dei familiari dei detenuti, degli Continue reading
Saluzzo, rientrato l’allarme bomba al carcere
E’ scattato nel primo pomeriggio l’allarme bomba al carcere di Saluzzo. E’ infatti stato rilevato un pacco, destinato a un detenuto, che ai controlli ai raggi X appariva contenere chiodi e fili elettrici.
Gli uffici della casa circondariale sono stati evacuati, in attesa dell’intervento degli artificieri, provenienti da Torino, e dei carabinieri; sul posto in un primo momento anche i vigili del fuoco.
L’allarme bomba è rientrato quando gli artificieri hanno scoperto che il pacco conteneva in realtà una radiolina e delle lamette: tutto è bene ciò che finisce bene.
Sardegna: negli appalti per le nuove carceri gli stessi nomi del G8 fallito alla Maddalena
Assegnati in piena emergenza, i lavori per la realizzazione delle strutture finiscono alle società poi impegnate nei lavori del mancato vertice. La loro gestione in mano dell’allora presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, Angelo Balducci, oggi sotto processo a Perugia.
Appalti assegnati in piena emergenza, con inviti ad aziende “di fiducia” e sotto lo scudo del segreto di Stato: nessuno che vada a sbirciare in cantiere e progetti top secret. È il 2003 quando un decreto dei ministri della Giustizia Castelli e delle Infrastrutture Lunardi, stabilisce la costruzione di quattro carceri in Sardegna, oltre a Rieti, Marsala, Savona, Rovigo, Forlì, alcune delle quali mai realizzate per mancanza di fondi o revisione dei requisiti. Per l’isola, invece, Roma affida i lavori in gran fretta. La torta è gustosa, in ballo ci sono Continue reading
Ospedali psichiatrici giudiziari, a Pavia accoglienza temporanea
Uno psichiatra per 20 ore e uno psicologo per 30 ogni 100 detenuti. 16 posti letto a San Vittore e altri 5 nella Casa circondariale di Monza, specifici per l’osservazione psichiatrica. In cantiere, infine, la progettazione, all’interno del carcere di Pavia, di un’area per l’accoglienza temporanea dei soggetti portatori di patologie psichiatriche. Sono alcuni degli impegni sottolineati dall’assessore alla Sanità e vicepresidente della Giunta regionale lombarda Mario Mantovani nella Commissione speciale sul sistema carcerario, presieduta da Fabio Angelo Fanetti (Lista Maroni).
Durante la seduta l’assessore e Continue reading
Trapani, tunisini scappano dal Cie: uno cade in una scarpata
Una decina di tunisini sono fuggiti ieri sera dal Cie di contrada Milo, a Trapani. Tre di loro sono stati ripresi poco dopo dai poliziotti e riportati nella struttura. Uno dei tre durante la fuga era caduto in un canalone nelle campagne.
E’ stato soccorso da un militare dell’esercito e dopo le cure in ospedale, è stato riportato al Cie.
Aggiornamenti su Op. Ardire. Fissata prima udienza preliminare per Alessandro, Giulia e Paola
diffondiamo da informa-azione
Apprendiamo dagli avvocati che il PM Manuela Comodi ha fissato la prima udienza preliminare per Alessandro, Giulia e Paola.
I compagni sono indagati dalla procura di Perugia per la presunta “cellula perugina della FAI”, che costruisce l‘Operazione Ardire assieme all’altra presunta “cellula” nazionale per la quale sono indagati, oltre ad Alessandro, anche Peppe, Stefano, Sergio, Katia ed Elisa, passati alla procura di Milano.
L’udienza è fissata per giovedì 6 giugno alle ore 11.30 presso il tribunale di Perugia.
Torino – Ai domiciliari Marianna, Camille, Erman e Luca
Apprendiamo che Marianna e Camille, compagne arrestate nelle ultime settimane – principalmente per non essersi fatte “spegnere” dalla misura cautelare dell’obbligo di firma, sono state scarcerate e trasferite agli arresti domiciliari; per Marianna con tutte le restrizioni possibili.
riceviamo e diffondiamo aggiornamenti sui due compagni della Ca’ Blatta arrestati nei giorni scorsi:
Erman ai domiciliari in Torino, senza restrizioni particolari; Luca obbligo di dimora in provincia di Varese.
Il processo potrebbe non essere per direttissima, come invece annunciato in precedenza. Stanno bene.
Se questo è un uomo. Ora provate a dire che il 41 bis non è tortura
Il filmato che potete vedere dal blog INSORGENZE (da dove diffondiamo questo bell’articolo) mostra Bernardo Provenzano ripreso dalle telecamere di sorveglianza della sala colloqui 41 bis del carcere di Parma durante l’unica ora mensile di colloquio ammessa con i propri familiari. Le immagini venute in possesso della trasmissione televisiva Servizio Pubblico risalgono al 15 dicembre 2012.
Provenzano è stato arrestato nell’aprile del 2006. Sei anni di 41 bis lo hanno ridotto in questo stato. L’uomo ormai ottantenne appare poco presente a se stesso, incapace di intendere. I suoi movimenti sono rallentati, il suo stato è poco vigile, non riesce ad impugnare correttamente la cornetta Continue reading
Bambino di 7 anni in “manicomio” per “salvare” suora accusata di pedofilia
Brescia – Alcuni giorni fa i membri del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani e di Pronto Soccorso Famiglia sono stati contattati da una mamma disperata a causa del ricovero “coatto” del figlio di soli sette anni nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Brescia. L’avvocato Francesco Miraglia del foro di Modena ha depositato oggi il mandato per riaprire il caso sull’episodio di pedofilia riferito dal bambino nei confronti di una suora di un asilo di Brescia, per fare luce sul comportamento delle istituzioni sociali e sanitarie locali e soprattutto per restituire il bambino alla sua famiglia.
Alcuni anni fa Gianni (nome di fantasia) ha riportato con dovizia di Continue reading
A Savona detenuti per terra senza materassi
Savona – “91 detenuti stipati in celle costruite per ospitare 36 persone, alcuni costretti a dormire per terra perché senza materasso ed altri a vivere 20 ore al giorno in camere di detenzione con una sola finestra nel corridoio, celle ricavate peraltro dall’aula scolastica e dalla sala yoga. Un clima incandescente, quello del carcere S. Agostino di Savona, dove mancano persino 25 Agenti di Polizia Penitenziaria rispetto all’organico previsto dal Ministero della Giustizia”.
Ed è proprio al Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri che si Continue reading
Ivrea, in carcere diventano padre e figlio
Conoscersi dietro le sbarre. Condividere una cella e, nelle ore che non passano, scambiarsi pensieri. Parlare del passato, ma anche del futuro. Ecco, il futuro. Un futuro fuori dal carcere e (perché no?) da padre e figlio. Comincia infatti proprio dal carcere di Ivrea la prima storia, in Italia, di adozione tra detenuti. Il padre ha 53 anni, originario di La Spezia. Nel 2010, quando viene arrestato, la moglie, originaria di un paese dell’Europa dell’est, decide di lasciarlo e di tornare al suo paese. Lui, intanto, si ammala e finisce invalido, sulla sedia a rotelle. Il figlio ha 31 anni, ed è ghanese. Anche lui finisce in cella. La stessa cella. Solo che, quando si sono visti la prima volta, mai avrebbero pensato che sarebbero diventati padre e figlio.
Sciopero della fame nel carcere di Viterbo
Riceviamo da Davide Rosci e diffondiamo con la più totale solidarietà e complicità
Viterbo 8 Maggio 2013
In accordo con altri compagni e detenuti abbiamo deciso d’intraprendere uno sciopero della fame che inizierà Mercoledì 22 Maggio per appoggiare il corteo che si svolgerà a Parma il 25 Maggio contro il sistema inumano delle carceri, la differenziazzione, il carcere duro e l’isolamento. Il nostro fine è cercare una solidarietà di classe a sostegno delle lotte di tutti i prigionieri. E’ una forma estrema, ma siamo consapevoli che solo con la lotta da dentro e fuori queste mura si possano ottenere cambiamenti.
Quello che avviene in questi luoghi è sconosciuto ai più e solo costretto a vivere determinati abusi può testimoniare quanto sia aberrante il trattamento che questo stato riserva a chi ha sbagliato. L’obiettivo della Continue reading
Appello per la costruzione e la partecipazione alla giornata di lotta del 25/5/2013 a Parma contro il carcere e il 41bis
diffondiamo da uniticontrolarepressione
Nel carcere di Parma sono rinchiusi oltre 600 prigionieri, la capienza regolamentare è di 350. Al suo interno vi sono, inoltre, una sezione per paraplegici, una sezione protetti, e una sezione di Alta Sicurezza articolata in AS1, AS3, 41bis. Oltre 50 detenuti sono in 41 bis, tra di essi il compagno Marco Mezzasalma, condannato a due ergastoli nei processi contro le Brigate Rosse – Partito Comunista Combattente.
L’art. 41 bis dell’ordinamento penitenziario è Continue reading
Modena, tenta il suicidio in carcere
Il noto imprenditore Giacomo Bizzini ha tentato il suicidio in carcere impiccandosi con un lenzuolo. E’ stato salvato dal tempestivo intervento di un agente di polizia penitenziaria in servizio al Sant’Anna di Modena. Lo riferisce la Gazzetta.
Bizzini deve scontare la pena comminatagli dal tribunale (6 anni e 6 mesi in appello, meno 3 di indulto) per bancarotta fraudolenta. Il fallimento, 13 anni fa, della sua Nadini beffò otre 200 creditori. Per soddisfarne le richieste il tribunale ha venduto all’asta la sua villa per 2 milioni di euro.
Roma: detenuto di 46 anni muore all’Ospedale “Pertini”
Gino Dolce, 46 anni, detenuto a Rebibbia Nuovo Complesso, Reparto G11, è deceduto all’ospedale “Pertini” giovedì scorso, 16 maggio 2013.
Aveva varie patologie, ha avuto una trombosi, una broncopolmonite, è stato in coma. Nel 2008 era stato ricoverato allo “Spallanzani” per 4 mesi e non si riprendeva da una meningite, aveva avuto febbre a 40 per settimane e aveva perso l’uso dell’occhio dx (2008). Lamentava che non gli dessero analgesici per il mal di testa e che le gocce da comprare con la domandina venissero autorizzate sempre tardi. Per un incidente del 2006 gli avevano messo viti nelle ginocchia che avevano provocato una trombosi. Doveva avere anche un intervento alla colonna per separare le vertebre, per gli osteofiti sulle vertebre e un intervento per un lipoma.
Per il fegato seguiva una terapia perché Continue reading
Cinque richiedenti l’asilo in carcere
Hanno causato danni alle infrastrutture del centro di Bellinzona infrangendo i vetri e gettando mobili dalle finestre.
I motivi che hanno scatenato i disordini ieri notte al centro per richiedenti l’asilo di via san Gottardo a Bellinzona sono ancora tutti da chiarire. Spetterà alla magistratura far luce sulla vicenda che ha portato in carcere cinque richiedenti l’asilo di un’età compresa tra i 18 e 28 anni.
Intanto però si contano i danni causati dai cinque all’interno dell’ex centro della Fondazione Madonna di Re. Danni che la polizia in una nota inviata oggi giudica ingenti.
Sono prontamente giunte sul posto 4 pattuglie della Polizia cantonale rafforzate dalla Polizia comunale di Bellinzona, che hanno Continue reading
Si impicca con i lacci delle scarpe nel carcere di Spoleto
Ha preso i lacci delle scarpe, li ha legati alle sbarre della finestra del bagno della sua cella e si è impiccato. Mustapha Hajjaji, il marocchino di 45 anni che nel novembre scorso uccise a Umbertide i due figli di 8 e 12 anni è morto così nel carcere di Spoleto.
Dagli accertamenti non sono emersi dubbi sul fatto che si tratti di un suicidio. Il suo corpo è stato trovato intorno alle 7 del mattino di sabato dagli agenti della polizia penitenziaria in servizio. L’uomo aveva già tentato di uccidersi ferendosi alla gola e ai polsi, Continue reading
Un pestaggio al CIE di Trapani
diffondiamo da Macerie
Venerdì, nel Cie di Trapani Milo, un recluso viene brutalmente picchiato dai poliziotti di guardia. Il medico, dopo aver visitato il pestato, assicura che non è nulla di grave. L’avvocato d’ufficio, “consigliato” direttamente dai poliziotti, non si capisce bene che cosa farà. Il direttore del centro (che si è fatto le ossa al Cie di Modena), dopo aver assistito al pestaggio, invita i prigionieri ad “avere pazienza”. Ma i reclusi di pazienza non ne hanno davvero più: fotografano il ferito, vogliono che si sappia in giro quel che succede a Trapani, e per protesta iniziano uno sciopero della fame, ben consapevoli che contro la prepotenza della polizia non rimane altro che “andare sotto e far casino”.
Aggiornamento 20 maggio. Lo sciopero Continue reading