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Torino: Polizia Penitenziaria scopre passaggio di telefono tra due detenuti

motorola-first_cell_phone“Nel carcere di Torino l’attenta vigilanza di un nostro poliziotto ha scoperto il tentativo di cessione da un detenuto all’altro di un telefono cellulare. Quanto avvenuto ci impone di tornare a chiedere al Dipartimento dell’’Amministrazione Penitenziaria interventi concreti.

Come, ad esempio, la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani. Non a caso, in più occasioni il primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, il SAPPE, ha richiamato l’attenzione delle Autorità dipartimentali in ordine ad alcune situazioni che con una certa frequenza interessano gli Istituti penitenziari ed in particolare sull’indebito uso di telefoni cellulari e Continue reading


Carceri: telefonino in cella a Messina

telefono_cellulare(ANSA) – MESSINA, Un telefono cellulare e’ stato trovato in una culla del settore nido della sezione femminile del carcere di Messina da agenti della polizia penitenziaria. La perquisizione e’ stata eseguita dopo la scoperta di una sim in un pacco nel settore colloqui. Lo rende noto il sindacato di polizia penitenziaria Sappe che ritiene ”indispensabili interventi immediati, compresa la possibilita’ di ‘schermare’ gli istituti penitenziari”.


Telefono cellulare scoperto nel carcere di Cassino dalla Polizia Penitenziaria

celCellulare telefonico trovato dalla Polizia Penitenziaria nel carcere di Cassino. Una circostanza certamente non normale che è stata riscontrata nel penitenziario di via Sferracavallo. Un uomo di circa 40 anni, di nazionalità rumena, detenuto per reati vari, impegnato spesso in lavori interni al carcere, è stato trovato in possesso, durante i controlli, di un telefono cellulare.

Una circostanza sospetta e preoccupante che ha portato le autorità carcerarie a intensificare i controlli tra i detenuti i quali, ovviamente, non debbono e non possono avere alcuno contatto con la società esterna se non con opportuni filtri. Ci si interroga su l’uso che l’uomo facesse dell’apparecchi telefonico. Non si esclude che, in realtà, potesse essere lui nasconderlo e che al momento opportuno lo facesse utilizzare da altri, come ad esempio, a qualche detenuto a capo di qualche organizzazione. Ripetiamo, però, questa resta una ipotesi su cui gli agenti della penitenziaria, stanno indagando, così come, ovviamente, si indaga sul canale che ha permesso di far entrare nella struttura detentiva un telefono cellulare.

Fonte: ilpuntoamezzogiorno.it