Tag Archives: prigionieri in lotta

1° Bollettino anticarcerario di CordaTesa Marzo 2018

Morti di carcere

18 – REGGIO CALABRIA – 30 anni muore nel carcere di Arghillà

12 – FOGGIA – 57 anni muore in infermeria

5 – RAVENNA – 51 anni si impicca in cella

Prigionieri in lotta

30 – FOGGIA – Detenuto aggredisce agente e gli stacca la falange della mano

30 – SPOLETO – Detenuto aggredisce secondino

29 – LECCO – 5 secondini feriti da un detenuto

23 – VENEZIA – Guardia in ospedale per aggressione

22 – TORINO – Agente penitenziario aggredito alle Vallette

20 – PESCARA – Agenti aggrediti e feriti

18 – GENOVA – Detenuto tenta il suicidio nel carcere di Pontedecino

16 – TREVISO – Carcere minorile, appiccato il fuoco da un prigioniero

13 – BENEVENTO – Tenta il suicidio, viene salvato e sfascia la cella

12 – TORINO – 4 agenti picchiati da un detenuto

12 – GENOVA – Detenuta tenta il suicidio nel carcere di Pontedecimo

12 – AVELLINO – Un detenuto devasta due celle e infermeria

10 – ARIANO IRPINO – Secondino ferito da un detenuto

4 – ROMA – 2 aggressioni a secondini in poche ore a Regina Coeli

3 – SIENA – Detenuto aggredisce con uno sgabello la guardia nel carcere di San Gimignano

Evasioni

27 – SOLLICCIANO – Due detenuti cercano di evadere dalla finestra della cella

25 – ALGHERO – Detenuto evade durante permesso premio

20 – BRESCIA – 2 evasi in un mese nel carcere di Verziano

13 – IVREA – Evade dal carcere per i suoi 30 anni

Notizie infami

29 – PORDENONE – Al via la costruzione del nuovo carcere

28 – SALERNO –  Secondino ruba soldi ai detenuti

26 – SPOLETO – Decathlon riqualifica la palestra del carcere

21 – MONZA – Secondini in “sciopero della fame”

Resto del mondo

31 – USA – Fugge dall’auto della polizia nel parcheggio del carcere

29 – VENEZUELA  – 68 morti in un incendio in carcere dopo la sommossa

28 – VENEZUELA – Mega evasione da carcere municipale ad Aragua

7 – SPAGNA – Militante E.T.A. trovato morto in carcere a Cadice


Lettera di Beppe, prigioniero a Regina Coeli

scritta il 4 ottobre ricevuta il 9

Ciao a tutte e tutti.
Sono stato arrestato il 4 agosto con la misura cautelare di custodia nel
carcere “Lorusso e Cotugno” di Torino insieme ad altr* 4 compagn* e due
compagne con la misura cautelare di divieto di dimora dal comune di
Torino e provincia per esserci frapposte all’ennesima retata nel nostro
quartiere, ma già molto abbiamo detto al riguardo e non mi dilungherò
oltre.
Dopo due settimane in carcere, il Tribunale della Libertà ha modificato
la misura cautelare per i/le cinque arrestate alla custodia cautelare
presso i domicili da noi presentati. Per quel che mi riguarda ho deciso
di andare da una compagna presso il comune di Roma. Li i controlli si
sono susseguiti di giorno in giorno fino al 22 settembre; giornata nella
quale, alle sette del mattino circa si sono presentati alla mia porta
vari poliziotti in borghese e due volanti per notificarmi un
aggravamento di pena, richiesto dai carabinieri preposti al mio
controllo della caserma di La Storta per una Continue reading


Cena di primavera a sostegno dei prigionieri in lotta

cena veganFesteggeremo la liberazione del compagno Bahar che dedica questa cena ai compagni in carcere in Italia. Il compagno turco/belga Bahar Kimyongur, dopo il suo arresto, avvenuto il 21 novembre 2013 e l’obbligo di dimora nella città di Massa che lo hanno costretto a stare lontano dal proprio paese e dalla sua famiglia per 111 giorni, è potuto ritornare finalmente libero nel proprio paese, il Belgio.

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Sciopero della fame dei detenuti, anche Davide Rosci aderisce alla protesta

cordatesaE’ il Comitato formato da amici e famigliari di Davide Rosci(nella foto), “Liberiamo Davide”, a confermare che l’attivista teramano, attualmente all’isituto penitenziario di Castrogno, ha aderito allo sciopero della fame indetto da diversi detenuti in tutta Italia per protestare contro le condizioni di vita delle carceri: “L’iniziativa che vedrà 8 giorni di sciopero della fame e 12 di mobilitazioni autodeterminate – si legge in una nota -, vuole attirare l’attenzione Continue reading


Documento di Claudio Lavazza su iniziative di resistenza nelle carceri spagnole

Diffondiamo da informa-azione il documento del prigioniero anarchico Claudio Lavazza su alcune iniziative di resistenza nelle carceri spagnole:

revolt in San Vittore prison in MilanTeixeiro, 02-7-2013

Carissimi compagni, vi mando la traduzione di un documento di marzo-aprile 2013 sulle lotte contro le torture e i maltrattamenti nelle carceri spagnole che stiamo portando avanti, per farvi sapere cosa succede da queste parti.

Nell’ottobre 2011, un gruppo di prigionieri in diverse carceri dello Stato, si organizzarono per iniziare una lotta contro la tortura e i maltrattamenti nelle carceri. La proposta nacque dopo diversi mesi di dibattito e scambio di idee tra detenuti e gruppi di appoggio esterni, sulle tattiche e le strategie da utilizzare in questa lotta.
Le azioni comuni che si concordarono furono scioperi della Continue reading


Crotone, scontri nel Cie di S. Anna, poliziotti feriti

cordatesaE’ stato ancora una volta luogo di scontri il Centro di identificazione e espulsione “S. Anna” di Crotone, che si trova all’interno del centro per migranti più grande d’Europa.

La notte scorsa alcuni ospiti del centro, hanno protestato arrivando anche allo scontro con le forze dell’ordine presenti, alcuni dei quali sono stati feriti.

Gli agenti sono stati colpiti da spranghe e da Continue reading


Atene[Grecia]: Scontro tra compagni detenuti e sbirri della E.O.M.

Diffondiamo da RadioAzione

cordatesa“ Vaghiamo liberamente, questo perchè i nostri occhi sono pieni di esplosivi ”

Giovedi ’13/6 e mentre il nostro compagno K.Sakkas al suo 10 ° giorno di sciopero della fame chiedeva il suo immediato rilascio-noi quattro eravamo tutti lì per casi differenti al tribunale di appello a Loukareos .. Durante il nostro trasferimento e la nostra presenza in appello ci sono state provocazioni da parte dei poliziotti della E.O.M. (unità di trasferimento speciale). Il “servizio preformato” da questa spazzatura della E.O.M. è quello di trasferire gli anarchici e gli altri prigionieri pericolosi che potrebbero Continue reading


Catania, protestano i detenuti nel carcere di Piazza Lanza

cordatesaUna protesta di detenuti è in corso nel carcere catanese di Piazza Lanza, dove la scorsa settimana si è registrato un suicidio. I detenuti già da tre giorni, all’ora dei pasti, battono le stoviglie contro le sbarre della cella per protestare contro il sovraffollamento e le carenti condizioni della struttura.

Intanto, il parlamentare Salvo Fleres, Garante dei diritti del detenuti, esprime “piena solidarietà. I reclusi – dice – stanno svolgendo una composta azione di protesta contro il gravissimo fenomeno del sovraffollamento presente in quel carcere e in molti altri della Sicilia. L’iniziativa dei detenuti non stupisce affatto a causa della note problematiche legate alla conduzione di quella struttura che presenta profonde anomalie. Le stesse sono Continue reading


Lettera di un prigioniero sulla rivolta nel carcere di Bolzano

diffondiamo da informa-azione

cordatesaQuello che segue è un racconto pervenutoci dal carcere di Spini di Gardolo (Trento) da un detenuto coinvolto nella famosa, almeno per qualcuno, rivolta nel carcere di Bolzano. Uno degli episodi più significativi tra le proteste carcerarie che hanno animato gli scorsi anni. Ricordiamo che un’intera sezione era stata resa inutilizzabile dalla rabbia dei detenuti stanchi dell’ennesima violenza poliziesca. Purtroppo la dispersione dei detenuti in varie carceri e la difficoltà a reperire i loro nomi non ci ha permesso di supportarli, fino a qualche settimana fa quando siamo venuti a conoscenza di un incidente probatorio a danno di alcuni agenti (11 per la precisione, 8 di Bolzano e 3 di Spini) al Tribunale di Bolzano, il 22 maggio scorso. Dopo Continue reading


Guantanamo, sempre più detenuti in sciopero della fame: 92 su 166

Guantanamo___Close_Guantanamo_Now_Aumenta il numero di detenuti del carcere di Guantanamo in sciopero della fame. Secondo un portavoce del centro di detenzione, citato dall’Huffington Post, altri otto prigionieri avrebbero scelto di protestare: ora, in tutto, sarebbero 92 su 166 quelli in sciopero della fame; diciassette quelli nutriti a forza. Le autorità hanno rafforzato la presenza di personale medico nel centro di detenzione per affrontare la protesta.

I vertici militari hanno ammesso, nelle scorse settimane, che la frustrazione e la rabbia tra i detenuti è aumentata negli ultimi tempi, dopo la promessa mancata del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, di chiudere Guantanamo. Sono “devastati” per questo motivo, ha ammesso un generale, perché Obama “non ha detto nulla nel suo discorso inaugurale, non ha detto nulla nel discorso sullo Continue reading


Prigionieri – Lettera di Greg dal carcere di Torino

diffondiamo da informa-azione questa lettera di Greg dal carcere delle Vallette di Torino:

anarchy-liberationCiao a tutti e a tutte, amici e amiche, compagni e compagne.
Innanzitutto un occhiolino a chi pensa a me. Non è perchè sono nei guai che finora non ho potuto mandarvi delle mie notizie. Comunque come diceva uno dei due latitanti foggiani: per mandare una lettera bisogna avere qualcosa da dire. Quindi andiamo.
Sono messo bene in cella con Paolo. Quando la digos mi ha arrestato a due passi dall’Asilo occupato, ho provato a sfuggire dalle loro mani. Appena svegliato e mal organizzato con gli amici perchè non eravamo compatti, non ce l’ho fatta. Cazzo se correvano questi cinque merdosi digossini! Dopo un passaggio all’ospedale, più per rompergli le palle che per le piccole ferite che avevo, quindi costringendoli a portarmi di qua e di là , piuttosto che tornare in strada a fare il loro lavoro infame, mi hanno portato Continue reading


Francia – Appello alla solidarietà con i prigionieri in lotta nella prigione di Roanne

carcere21-222x160Nell’aprile 2012, alcuni prigionieri inviano al magistrato di sorveglianza ed al direttore della casa di reclusione di Roanne [dipartimento della Loire, regione Rhône-Alpes, NdT], in forma anonima, una lettera di rivendicazione nella quale esigono un certo numero di misure, che rimettono in questione il funzionamento e l’esistenza stessa della prigione, in particolare: la fine dell’isolamento, del tribunale interno alla prigione, del quartiere disciplinare, dei regimi chiusi, che sono i mezzi di pressione e repressione di cui dispone l’Amministrazione Penitenziaria. Menzionano anche il sistema del racket della spesina, lo sfruttamento nelle officine di lavoro, le restrizioni per ciò che riguarda i colloqui, etc.1 Questa lettera ha larga diffusione e viene volantinata davanti a questa prigione e ad altre. C’è anche un presidio solidale, fuori.

Quello stesso weekend, la stampa riporta diverse notizie: il tentativo di suicidio di un prigioniero, un altro che è accusato di aver buttato un frigo sui sorveglianti. Chiedeva spiegazioni sul perché gli era stato impedito, diverse volte, di uscire al passeggio. Viene duramente pestato da molti secondini, si becca un mese d’isolamento, poi passa in processo al tribunale di Roanne. Vi è condannato a due anni di prigione supplementari.2

Poco tempo dopo, una lettera pubblica scritta da un prigioniero spiega meglio com’è la vita quotidiana nella casa di reclusione. Nel novembre 2011, questo stesso prigioniero era stato all’origine di alcune petizioni che criticavano, fra l’altro, le perquisizioni ai colloqui e lo sfruttamento nelle officine di lavoro. Come conseguenza, la direzione lo aveva messo in isolamento per 3 mesi, poi lo aveva tenuto 5 mesi in regime chiuso. Per finire, quando il rumore fatto intorno alla sua situazione è diventato scomodo per l’amministrazione penitenziaria e viene a mescolarsi ad altre vicende, è stato trasferito.3 La sua lettera spiega, fra l’altro, come l’amministrazione penitenziaria e le guardie ci si mettono per cercare di isolare e spezzare i prigionieri recalcitranti.
Nonostante ciò, la resistenza si manifesta sotto diverse forme.

Il 4 luglio c’è un blocco del cortile, che è seguito da un pestaggio da parte dei secondini che intervengono. Alcuni detenuti filmano la scena, altri gettano oggetti sui secondini, solidali con quelli che si sono rifiutati di tornare in cella. Queste ultime persone erano confinate in regime chiuso ed il blocco arriva quando l’AP ha deciso l’ennesimo cambiamento per quanto riguarda gli orari del passeggio.
Qualche giorno dopo, il video viene largamente diffuso su internet, accompagnato da una lettera esplicativa scritta dai prigionieri.4

Qualche volta, la stampa ufficiale ha parlato di questi avvenimenti, pubblicando anche una parte della lettera di rivendicazione ed il video del blocco, cosa, questa, che ha fatto circolare di più le informazioni. La stampa ha però sempre messo in avanti il punto di vista dei sindacati dei sorveglianti e dell’amministrazione penitenziaria.

Pochi giorni dopo, in città vengono incollati dei manifesti che raccontano del blocco e, in particolare, fanno i nomi dei secondini che hanno pestato i prigionieri. Ciò fa scandalo, i giornali riprendono questa storia, quindi tutti i prigionieri ne vengono a conoscenza, visto che il giornale viene distribuito gratuitamente in prigione (anche se proprio quel giorno viene censurato).

Il giorno dopo, i secondi dichiarano che si sentono in stato d’insicurezza. Gli ERIS [i GOM francesi, NdT] prendono il loro posto; i prigionieri restano chiusi in cella tutto il giorno, passeggio ed attività vengono soppressi, i colloqui sono ritardati e per qualcuno soppressi, i pasti serviti in ritardo, etc.
I sorveglianti vengono insultati e minacciati da numerosi prigionieri arrabbiati, ci sono diversi tentativi d’incendio, il blocco di un piano, la casa di reclusione è in ebollizione. Poi la routine riprende il suo corso.

L’estate, c’è una piccola manifestazione selvaggia a Lione, in solidarietà con le lotte dei prigionieri. Viene distribuito un volantino, la sede locale dello SPIP (quelli che si occupano della re-inserzione) viene vandalizzata.5

Alla fine dell’estate, sul tribunale di Roanne compare una scritta, con il nome di un graduato dei secondini, seguito da: “vuoi degli infami, non avrai che il nostro odio, fuoco alle prigioni”.6

Qualche tempo dopo, davanti al tribunale vengono ritrovati dei dispositivi incendiari; uno ha danneggiato la porta d’entrata del tribunale, l’altro non ha funzionato. Questi fatti compaiono nel giornale locale, che li mette in relazione con quanto successo nella casa di reclusione.7

Sempre in settembre, uno dei prigionieri che aveva partecipato al blocco del passeggio durante l’estate esce di prigione.8 Parla del blocco, di come poi i secondini gli hanno fatto trovare lungo. Spiega anche che, a fine estate, è stato nominato un nuovo maggiore, che ha irrigidito la gestione della prigione. Ciò, vigilando sull’applicazione letterale del regolamento interno, cosa che ha come conseguenza che molti prigionieri passano in commissione disciplinare (oppure davanti al tribunale interno della prigione) per delle stupidaggini come fumare o mangiare nei corridoi. Vengono anche fatte delle perquisizioni di massa delle celle, cosa che ha grosse conseguenze. Tensione permanente, perdita di fiducia nei legami fra prigionieri, rinvii davanti al tribunale interno che generano pene che vanno da alcuni giorni d’isolamento con la condizionale, fino a mesi di prigione che si aggiungono alle vecchie condanne; ciò a causa di un po’ di fumo, dei telefoni o dei caricabatterie, delle chiavette USB od altri oggetti trovati in cella e vietati all’interno della prigione.
Ne è un esempio la situazione di una donna che si è presa 10 mesi di galera supplementari, più 14 mesi con condizionale, per il possesso di un cellulare.9
L’amministrazione penitenziaria ha certamente altre armi dalla sua per cercare di far regnare la paura e la sottomissione. Cercare ed utilizzare degli infami, far vedere la carota (permessi di uscita, possibilità di libertà condizionata, sconti di pena), oltre al bastone, che usa bene.

francia-proteste21Nell’autunno, nella città di Roanne, viene attuato un blocco stradale in solidarietà con i prigionieri in lotta e 500 volantini vengono distribuiti nelle cassette delle lettere della città. Essi precisano, in particolare, chi sono quelli che fanno funzionare la casa di reclusione e quale posto essa ha nella città.10 Ad inizio dicembre, un furgone della Eiffage [la grande impresa di costruzioni che è proprietaria dell’edificio della prigione; si tratta del primo caso in Francia di cogestione pubblico-privato delle carceri, NdT] viene incendiata e dell’olio per motori viene versato davanti alla prigione, prima dell’ora del cambio mattutino dei secondini.11

L’amministrazione penitenziaria vuole isolare le persone che resistono e soffocare le informazioni che potrebbero uscire dalle mura. Per questa ragione, essa vieta l’ingresso di alcuni giornali, o quello del quotidiano locale in funzione delle informazioni che contiene.
Ma le testimonianze e le informazioni varie che arrivano da dentro e fuori la prigione circolano, per quanto possibile, sui media alternativi e vengono in particolare ripresi da emissioni radio anticarcerarie.

L’amministrazione penitenziaria cerca con ogni mezzo di schiacciare quelli che non chinano la testa, moltiplicando gli attacchi, dentro. Isolare nel quartiere disciplinare oppure attraverso dei trasferimenti, pestare, mantenere in stato di carenza, aggiungere mesi o anni di prigione, essi fanno il loro sporco lavoro e ne hanno tutto i mezzi. In questo modo, vogliono spaventare e sottomettere tutti i prigionieri. Nonostante ciò, la resistenza si manifesta quotidianamente, in maniere diverse (rifiuti di tornare in cella, rifiuti di obbedire agli ordini, sabotaggi vari, come la cassetta delle lettre dei secondini, che serve per raccogliere i buoni spesa della Eurest, che si trova riempita di escrementi), etc.

Siamo solidali con coloro che resistono e vogliamo renderli più forti!
Per distruggere tutte le prigioni, per non lasciare in pace i bastardi!
Perché quelli che resistono (ed i loro boia) sentano che hanno del sostegno fuori.
Per influire su questo rapporto di forze in tensione permanente, ogni iniziativa è la benvenuta!!!

da non-fides.fr

Fonte: informa-azione.info