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Bollettino Anticarcerario di CordaTesa – Maggio 2018
Morti di carcere
1 – NAPOLI – Detenuto 44enne muore nel carcere di Poggioreale
6 – PERUGIA – Detenuta 42enne trovata morta in cella nel carcere di Capanne
17 –PESCARA – Detenuto 41enne si suicida nel carcere SanDonato
22 – VITERBO – Detenuto 36enne si impicca in cella di isolamento al Mammagialla
23 – NAPOLI – Detenuto 30enne muore nel carcere di Secondigliano
25 – VERONA – Detenuto si toglie la vita nel carcere di Montorio
Prigionieri in lotta
2 – SIRACUSA – Carcere di Cavadonna, detenuto aggredisce un agente di Polizia
4 – SANREMO – Detenuto da in escandescenza per mal di denti e parte la protesta dei detenuti
4 – GENOVA – Carcere di Marassi, i detenuti appiccano un incendio nella cella
7 – CASERTA – Agente pestato nel carcere di Carinola
7 – CIVITAVECCHIA – Una detenuta ha aggredito una assistente di polizia penitenziaria
9 – ARIENZO – Detenuto tenta di impiccarsi in cella
9 – SULMONA – Tentato suicidio di un detenuto nel carcere
10 – ACIREALE – Incendio in cella al carcere minorile, un intossicato
11 – SASSARI – Prigioniero prende a bastonate 2 agenti
12 – BENEVENTO – Detenuto devasta una cella e ferisce un agente
14 – TORINO – Detenuto in permesso di lavoro per fare il barista torna in carcere ubriaco
18 – AVELLINO – 2 aggressioni a guardie nel carcere di Bellizzi
19 – GENOVA – Vari episodi di rivolta, incendio, autolesionismo e bombolette lanciate al Marassi
20 –MATERA – Agente aggredito da 2 detenuti
20 – MANTOVA – Detenuto aggredisce 3 agenti
21 – ROMA – Tensione nel carcere di Rebibbia, feriti poliziotti
25 – GENOVA – Detenuto devasta la cella d’isolamento dopo aver scatenato una guerriglia
27 – SALERNO – Rissa tra detenuti, ferito un agente della Polizia Penitenziaria
29 – FIRENZE – Detenuto colpisce agente penitenziario con uno sgabello
30 – GENOVA – Detenuto da fuoco alla sua cella nel carcere di Pontedecimo
30 – BOLOGNA – Un giovane ha dato fuoco ai materassi di una cella del carcere minorile del Pratello
31 – SALERNO – Rissa in carcere: feriti due agenti penitenziari
31 – PESARO – Detenuta schiaccia nel blindo il dito di una agente di polizia penitenziaria
Evasioni
6 – LODI – Clamorosa fuga dal carcere: detenuto fugge dal cortile passeggi
7 – RIMINI – Detenuto bloccato mentre provava a calarsi dal tetto del carcere
11 – BOLOGNA – Giovane detenuto evade dal carcere minorile del Pratello
15 – REGGIO CALABRIA – Non rientra in carcere e consuma 4 rapine in 32 giorni
19 – MILANO – Prigioniero evade dal carcere “modello” di Bollate
19 – PRATO – Detenuto tenta evasione scavalcando 2 muri
23 –MILANO – Detenuto evade dal carcere fingendo il suicidio
31 – GENOVA – Tentativo di evasione scavalcando i muri del Marassi
31 – BENEVENTO – Scappa dal carcere minorile dopo la partita di calcetto: arrestato
Notizie infami
1 – FORLI’ – Carcere, apertura del nuovo padiglione femminile
13 – VERONA – I secondini si candidano nei paesini, il carcere di Montorio si svuota di agenti
16 – MONZA – Firmato l’accordo per avvicinare il carcere alle imprese
22 – MILANO – Per la Consulta è giusto il carcere per i writers
24 – AVELLINO – Ad Ariano Irpino, troppi agenti candidati, carcere in tilt
25 – GENOVA – Uno scudo elettromagnetico per schermare i cellulari nel carcere di Marassi
26 – REGGIO EMILIA – Prelievi del Dna su 247 detenuti al carcere della Pulce
27 – CASERTA – Indagati 5 agenti della penitenziaria, pacchi sospetti e regali ai mafiosi
28 – FIRENZE – Nel carcere di Sollicciano 6 detenuti su 10 sono malati
29 – SASSARI – L’ex carcere di San Sebastiano verrà convertito in polo giudiziario
30 – VELLETRI – Nel 2009 pestano detenuto, 2 agenti prima assolti ora condannati
Resto del mondo
10 – INDONESIA – 5 agenti di polizia e un detenuto sono morti durante una rivolta in prigione
16 – LIBANO – L’organizzatore del Gay Pride di Beirut è stato arrestato
16 – PALESTINA – 500 palestinesi arrestati dal governo israeliano a causa di post pubblicati su FB
16 – FRANCIA – Detenuto evade beffando le guardie, lettera alla direttrice: «Ora sono libero»
17 – SVIZZERA – Tripla evasione dal carcere di Favra, segano le sbarre e si calano fuori
19 – VENEZUELA – Sanguinosa rivolta in carcere a Iribarren, 11 morti
21 – ARABIA SAUDITA – In carcere donne che si battevano per il diritto di guidare
24 – LIBIA – Fuga di massa da un carcere libico. I trafficanti sparano sulla folla, 20 feriti
24 – SPAGNA – Il rapper spagnolo Valtonyc in fuga pur di farsi carcerare per una canzone
25 – TURCHIA – In carcere per un disegno. Ora la pittrice curda Zehra Dogan, dipinge col sangue
Ultimo viene il corvo: Voci di Madri
Un destino di troppi, quello degli uccisi in carcere dalle criminali
condotte di poliziotti e magistrati, medici, psichiatri e altri dottori.
A questa desolante moltitudine di mortificati prodotta fatalmente,
secondo prassi ben sperimentate, con puntualità statistica, si allude
sempre isolando i “casi”, contrassegnati da un nome di persona che,
per dirla col poeta, «ora è un cencio di sangue e il suo nome».
Quanto al come e al dove, vi si allude con altri nomi di santi – San
Vittore, San Quirico – come se le carceri fossero luoghi sacri e non
immondi carnai nei quali la morte è di casa.
Alessandro e Francesco sono morti in carcere, a Milano, a Monza. Qui
ascoltiamo le voci delle loro madri, che hanno scelto di non tacere e di
raccontare le loro storie fatte di dolore, ma anche di solidarietà e
lotta.
http://www.radiocane.info/ultimo-viene-il-corvo-voci-di-madri/
Presidio al carcere di Monza – 9 giugno
Un grido silenzioso si alza dalle galere di tutta Italia: lo stato fa di tutto per nasconderlo, mentendo, insabbiando e minacciando. Basta però prestare attenzione alle notizie che trapelano da quelle mura per accorgersi che in carcere si lotta quotidianamente per sopravvivere. Accanto ai propagandistici articoli di giornale che parlano di “prigioni dorate” e di formidabili percorsi lavorativi, e accanto ai soliti piagnistei orchestrati dai sindacati delle guardie penitenziarie, non passa settimana senza che l’elenco dei pestaggi, dei suicidi e delle “morti non accertate” cresca. E’ un vero e proprio bollettino di guerra: solo nel 2017 le persone che hanno perso la via sono state 123, di cui 52 per “suicidio” ed i tentativi sono stati addirittura 567.
Da gennaio 2018 ad oggi inoltre si sono verificate altre 46 morti.
Il carcere di Sanquirico a Monza è tristemente conosciuto per essere un punitivo di fatto, in cui viene trasferito chi ha dato in qualche modo fastidio all’amministrazione penitenziaria, come chi ha ammesso di aver visto un pestaggio o ha partecipato alle più semplici forme di lotta. Non possono esistere infatti “carceri modello” come quella di Bollate se non esistono anche carceri come quello di Monza, a monito di tutti quelli che provano a dar fastidio e non accettano passivamente la loro sorte.
Nel 2017 tra queste mura ci sono stati ben 5 decessi: due “suicidi” e tre di cui ancora non sono ancora chiare le circostanze. Nell’ultimo caso la direttrice del carcere G. Pitaniello (nonché moglie del direttore del carcere di Bollate) ha messo le mani avanti assicurando che la fatalità sia avvenuta nonostante ci siano state “tempestive manovre di riabilitazione e massaggio cardiaco”.
Onestamente facciamo molta fatica a crederle.
Difficile credere al buon cuore di chi ogni giorno, a Monza come altrove, avalla pestaggi, umiliazioni, torture psicologiche e fisiche. Le questure, gli uffici del DAP e le carceri, sono luoghi di barbarie ammantati di civiltà, dove la legge della violenza è nascosta dietro una retorica democratica. E chi le gestisce, direttori e guardie in primis, se ne assume nei fatti la piena responsabilità. Infatti il silenzio di cui si circondano le galere è lo strumento che per primo assicura l’impunità agli aguzzini e che per questo deve essere infranto.
Come è successo dopo la morte di Francesco, avvenuta l’8 giugno di tre anni fa qui a Monza.
Un caso che si sarebbe potuto perdere tra i trafiletti di qualche giornale di provincia se i parenti e amici non avessero deciso di lottare perché non passasse sotto silenzio questa ennesima morte di carcere.
Per ricordare Francesco, sostenere coloro che ogni giorno si battono contro queste mura sia da dentro che da fuori, contro le morti di carcere e il sistema che ne è direttamente responsabile
PRESIDIO ore 11 davanti al carcere di Monza Sanquirico
Bollettino Anticarcerario di CordaTesa – Aprile 2018
MORTI DI CARCERE
1 – SALERNO – Cinquantenne muore in carcere
8 – FIRENZE – Detenuto si suicida in cella a Sollicciano
13 – TREVISO – Quarantunenne si toglie la vita in cella
22 – VELLETRI – Settantasettenne muore dopo infarto in carcere
23 – BUSTO ARSIZIO – Diciannovenne si impicca in cella
24 – CHIETI – Trentasettenne suicida nel bagno della prigione
PRIGIONIER* IN LOTTA
5 – ROSSANO – Rivolta in carcere, aggrediti 7 secondini
5 – SIRACUSA – Aggredito un agente
7 – SARDEGNA – Detenuti in rivolta, tensione al carcere di Is Arenas
7 – CASTROVILLARI – Brutale aggressione in carcere, due agenti feriti alla testa
8 – BENEVENTO – Tensione in carcere per la protesta di un detenuto e un tentato suicidio
8 – RIETI – Rapper in isolamento per la canzone denuncia dal carcere contro il carcere
9 – FROSINONE – Telefono senza fili per i detenuti del carcere di Cassino
10 – TARANTO – Prigioniero aggredisce guardie
11 – SALUZZO – Aggressione ai danni di tre agenti
11 – LUCCA – Violenta aggressione ad un secondino
11 – PRATO – Ispettrice aggredita da un detenuto
12 – CROTONE – Intervengono per sedare una rissa, 2 agenti feriti
14 – ALESSANDRIA – Agente in ospedale dopo aggressione subita
18 – GENOVA – Detenuto si cuce la bocca per protesta
18 – FROSINONE – Detenuto straniero prende a calci e pugni gli agenti
19 – VITERBO – Padre e figlio detenuti aggrediscono e svuotano estintore contro le guardie
20 – ALESSANDRIA – Due guardie aggredite da un detenuto nel carcere di San Michele
26 – AVERSA – Detenuto manda all’ospedale due agenti
26 – LECCE – Tre guardie penitenziarie sono state aggredite nel reparto di osservazione psichiatrica
27 – PESCARA – Detenuto sale sul tetto per protesta e minaccia di buttarsi
29 – FIRENZE – Agente di custodia aggredito a Sollicciano. Prognosi di 20 giorni
30 – PALERMO – Detenuto aggredisce due agenti, tensione nel carcere
EVASIONI
10 – POTENZA – Evasione di massa dal CPR di Palazzo San Gervasio e sciopero della fame
11 – MESSINA – Detenuto tenta di oltrepassare il muro di cinta, fermato all’ultimo
15 – MONZA – Detenuto approfitta della gara in carcere per tentare la fuga
16 – SALERNO – Si arrampica sui muri e fugge dal carcere
24 – PALERMO – Evade dal carcere dopo un permesso premio, arrestato per una soffiata
26 – SANREMO – Detenuto scappa ancora in manette dall’ospedale
30 – NAPOLI – Giovane detenuto evade dal carcere di Nisida: persa ogni traccia
NOTIZIE INFAMI
3 – SPOLETO – Nuovo reparto psichiatrico
6 – MODENA – A Modena riapre il CIE, sarà CPR
6 – ITALIA – Cresce il rischio “suicidio” tra gli agenti
9 – BUSTO ARSIZIO – Il carcere torna a scoppiare “ma i diritti umani sono rispettati”
11 – SARDEGNA – Carcere senza carcerieri, la Cec di Coriano
14 – BOLLATE – Nel 2017 500.000 euro dai detenuti per l'”affitto”
16 – MATERA – Soldi per far entrare pacchi nel carcere di Matera
17 – CAMPOBASSO – 130 sbirri ed un elicottero per perquisire e non trovare niente nel carcere
29 – NAPOLI – Detenuto napoletano in coma, ipotesi pestaggio nel carcere di Poggioreale
30 – FERRARA – Spaccio e botte in carcere, ispettore della Penitenziaria indagato
RESTO DEL MONDO
1 – MESSICO – Detenuti in rivolta a La Toma: almeno sette poliziotti uccisi
5 – VIETNAM – Quasi 100 dissidenti in carcere
11 – BRASILE – Evasione di massa dal carcere di Belem, 19 fuggitivi uccisi e 1 guardia
15 – FRANCIA – Tolosa , Ammutinamento nel carcere di Seysses e scontri nel quartiere di Reynerie
16 – USA – Rissa in un carcere di massima sicurezza. Sette morti e 17 feriti
20 – TURCHIA – Oltre 69mila studenti in carcere
28 – SIRIA – Prigione di As Suwayda, detenuti in sciopero della fame
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Aggiornamenti prigionier* anarchic*
TAP – Saverio, rinviata all’8 maggio l’udienza
Si è tenutà giovedì 19 aprile l’udienza per Saverio, arrestato nella notte tra il 10 e l’11 Aprile durante delle cariche verso i manifestanti che ostacolavano gli autotrasporti che portavano jersey, necessari per ampliare il cantiere di TAP. Dopo l’ascolto di un dirigente della Digos di Lecce il gup ha sospeso l’udienza per l’impossibilità di procedere all’ascolto perché assenti, dei quattro agenti che si sono fatti refertare delle lesioni e citati dall’accusa come testi. Il processo è stato rinviato all’8 maggio. Saverio rimane ai domiciliari
fonte: RoundRobin
Firenze – Giovanni in carcere e Nicola con le misure restrittive
Oggi 19 aprile è giunta la risposta della Cassazione, riguardo all’istanza della difesa contro l’appello vinto dalla procura di Firenze lo scorso settembre, riguardo alla carcerazione per Giovanni e Pasca, e le misure restrittive per Nicola. Pasca era stato giudicato poche settimane fa (perchè al momento dell’arresto si trovava a Lecce, e quindi in un’altra competenza territoriale), per Giovanni e Nicola la cosa si è dilungata qualche settimana in più per questioni tecniche, che non hanno però cambiato il risultato.
Come per Pasca, una decina di avvoltoi della digos si sono presentati subito a casa di Giova, sogghignanti e compiaciuti, cercando di provocare i compagni in casa con lui chiedendo i documenti.
Ad ormai un anno e 3 mesi dall’inizio ufficiale delle operazioni (data 31/01/2017), invece che sgonfiarsi questa sporca faccenda continua a gonfiarsi sempre più, e i cani da guardia dello stato non mollano l’osso (significativo il fatto che, per questo ricorso in cassazione, il procuratore generale della repubblica d’italia si sia scomodato di persona e ci abbia tenuto a rappresentare egli stesso lo stato contro gli anarchici ): certo, dopo aver impiegato centinaia di uomini, speso svariati milioni di euro, inquisito decine di persone (12 MILA pagine di atti d’indagine), devono giustificare tutto questo apparato!
fonte: panicoanarchico
Torino – Camille non si sottomette alle firme quotidiane
Osservare le strade e forgiare le scelte. Con il cuore palpitante d’amore e di complicità provata con tante di voi, vi mando un saluto profondo e sorridente. Non senza “ostacoli” affettivi e desideri di progettualità con molte, ho deciso di sottrarmi all’obbligo di firme quotidiane (che avevo dopo un periodo di carcere e domiciliari durato nove mesi).
Il senso di sentirsi compagne, oltre alla rabbia che brucia e si condivide con i nostri corpi, è per me la continuità e la costanza (nonostante la distanza scelta o subita). Allora vi dico… ci vedremo per altre (belle) avventure…
400 baci intensi e 24000 colpi precisi.kam
Camille ci ha lasciato questo saluto dopo aver deciso di violare la misura delle firme quotidiane cui era sottoposta da qualche mese, e dopo aver già scontato per lo stesso procedimento 9 mesi tra detenzione carceraria e domiciliare. Ha deciso di andare via e saperla libera di andare dove vuole ci riempie il cuore di gioia.
fonte: macerie
Monza – Detenuto cerca di evadere dal carcere di Sanquirico
Ha cercato di evadere dal carcere, scavalcando la parete del cortile della zona destinata all’ora d’aria e si è mescolato tra la folla di detenuti riuniti per assistere a una manifestazione sportiva nella casa circondariale.
Il tentativo di fuga, avvenuto domenica nella tarda mattinata, nel carcere di Monza, non è andato a buon fine grazie al pronto intervento della polizia penitenziaria.
Il detenuto, un uomo di origine nigeriana, ristretto per i reati di rissa e aggressione, ha utilizzato l’ora d’aria, per scalare la parete del cortile del locale passeggi di un reparto alle 13.30 circa, in concomitanza di una manifestazione sportiva che ha coinvolto numerosi detenuti. Grazie alle capacità fisiche prestanti, è riuscito a scalare il muro ma è stato bloccato poco dopo all’interno dell’intercinta dagli uomini della Polizia Penitenziaria della quinta unità operativa. Ora il giovane si trova in isolamento e risponderà del tentativo di evasione disciplinarmente e probabilmente penalmente.
La notizia è stata diffusa dal segretario regionale dell’O.S.A.P.P (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) Giuseppe Bolena: “un atto di grandissima professionalità degli agenti della Polizia Penitenziaria che ha sventato un’evasione in pieno giorno”.
Aggiornamenti dalle carceri – Anna e Marco in isolamento, Cello e Saverio ai domiciliari
Diffondiamo da RoundRobin
La compagna anarchica Anna Beniamino (arrestata in settembre 2016 nel contesto dell’operazione Scripta Manent, attualmente detenuta in carcere di Rebibbia) ci fa sapere (2 aprile 2018) che gli “inevitabili commenti a voce alta” espressi durante il processo in corso per la suddetta operazione, “hanno fatto guadagnare” a lei e a Marco Bisesti (anche lui detenuto da 09/2016, attualmente in carcere di Alessandria) un paio di rapporti disciplinari, tramutati in qualche giorno di isolamento.
Entrambi i compagni se la ridono del “castigo”.
Solidarietà affine con Anna e Marco, e con i compagni detenuti nel carcere di Ferrara. Continue reading
1° Bollettino anticarcerario di CordaTesa Marzo 2018
Morti di carcere
18 – REGGIO CALABRIA – 30 anni muore nel carcere di Arghillà
12 – FOGGIA – 57 anni muore in infermeria
5 – RAVENNA – 51 anni si impicca in cella
Prigionieri in lotta
30 – FOGGIA – Detenuto aggredisce agente e gli stacca la falange della mano
30 – SPOLETO – Detenuto aggredisce secondino
29 – LECCO – 5 secondini feriti da un detenuto
23 – VENEZIA – Guardia in ospedale per aggressione
22 – TORINO – Agente penitenziario aggredito alle Vallette
20 – PESCARA – Agenti aggrediti e feriti
18 – GENOVA – Detenuto tenta il suicidio nel carcere di Pontedecino
16 – TREVISO – Carcere minorile, appiccato il fuoco da un prigioniero
13 – BENEVENTO – Tenta il suicidio, viene salvato e sfascia la cella
12 – TORINO – 4 agenti picchiati da un detenuto
12 – GENOVA – Detenuta tenta il suicidio nel carcere di Pontedecimo
12 – AVELLINO – Un detenuto devasta due celle e infermeria
10 – ARIANO IRPINO – Secondino ferito da un detenuto
4 – ROMA – 2 aggressioni a secondini in poche ore a Regina Coeli
3 – SIENA – Detenuto aggredisce con uno sgabello la guardia nel carcere di San Gimignano
Evasioni
27 – SOLLICCIANO – Due detenuti cercano di evadere dalla finestra della cella
25 – ALGHERO – Detenuto evade durante permesso premio
20 – BRESCIA – 2 evasi in un mese nel carcere di Verziano
13 – IVREA – Evade dal carcere per i suoi 30 anni
Notizie infami
29 – PORDENONE – Al via la costruzione del nuovo carcere
28 – SALERNO – Secondino ruba soldi ai detenuti
26 – SPOLETO – Decathlon riqualifica la palestra del carcere
21 – MONZA – Secondini in “sciopero della fame”
Resto del mondo
31 – USA – Fugge dall’auto della polizia nel parcheggio del carcere
29 – VENEZUELA – 68 morti in un incendio in carcere dopo la sommossa
28 – VENEZUELA – Mega evasione da carcere municipale ad Aragua
7 – SPAGNA – Militante E.T.A. trovato morto in carcere a Cadice
Due iniziative a Milano convegno(21/4) e corteo (5/5)
Attacchiamo i padroni (prima gli italiani)
Guerra all’esterno e militarizzazione della società segnano sempre di
più il nostro presente. Per mantenere pacificate le “retrovie” mentre
governi e multinazionali si lanciano nel saccheggio dell’Africa come
prolungamento della loro concorrenza in Europa, i padroni soffiano sul
vento razzista della guerra fra poveri. Vento che alimenta la
proliferazione dei gruppi neofascisti, sempre più legittimati e
protetti.
Il governo italiano finanzia i campi di concentramento in Libia e le
milizie che li gestiscono, l’ENI e le altre imprese di bandiera
cercano di preservare e allargare i loro affari, ricorrendo a
qualunque signoria della guerra locale, jihadisti compresi. Intanto il
capitale locale, con l’individuazione di nuove sacche di gas, riapre
scenari con Paesi direttamente coinvolti nella guerra di Siria,
facendo presagire un ruolo ancor più incisivo della Turchia nel
contenimento dei profughi, nonché di Israele come cane da guardia del
Mediterraneo.
La manodopera di emigrati provenienti da terre depredate assicura un
esercito di lavoratori e lavoratrici sotto ricatto e terrore,
garantisce profitti a basso costo e rende possibile assoggettare anche
i proletari indigeni a condizioni di vita sempre più precarie.
Il razzismo di Stato afferma apertamente che per salvare la democrazia
bisogna rinchiudere i migranti a casa loro (eccezion fatta per quelli
da selezionare per il capitalismo nostrano).
Mentre la politica internazionale di rapina sversa anche qui i suoi
prodotti, dallo sfruttamento alle devastazioni ambientali (vedi TAP),
in Niger si allarga il conflitto sociale contro le missioni
occidentali.
È sempre più urgente confrontarci sul tempo che fa, rilanciare la
pratica della solidarietà internazionalista e schierarsi con le
ragioni di chi lotta contro il colonialismo italiano.
Per questo invitiamo tutte e tutti coloro che vogliono riaprire il
conflitto sociale fuori e contro ogni compatibilità istituzionale, a
due iniziative che si terranno a Milano.
21 aprile assemblea pubblica presso l’arci Corvetto, via oglio 21 ore 14
5 maggio corteo ore 15 davanti alla stazione centrale.
MONZA – ASSEMBLEA CONTRO ENI E FRONTIERE
18 Mar, 2018
_11:00 – 17:00_
Location: FOA Boccaccio – Monza – via Rosmini 11
Domenica 18 febbraio si è svolta, a Torino, la quinta “assemblea
Brennero”, dedicata, come le due precedenti, a definire alcune
iniziative a Milano contro l’intervento in Libia e in Niger e contro
il ruolo dell’Eni. Ci si è soffermati su due aspetti: quelli di
contenuto e quelli pratico-logistici.
Si è deciso di organizzare, per sabato 21 aprile, un’assemblea
nazionale in una sala pubblica, nel corso della quale sviluppare delle
analisi sul rapporto guerra esterna-guerra interna,
neocolonialismo-frontiere, politica di rapina in Africa-filiera del
petrolchimico in Italia, lotte locali-lotte internazionali. L’idea è
quella di coinvolgere anche compagne e compagni di altri Paesi per
inquadrare i problemi in un’ottica internazionale e internazionalista.
L’assemblea pubblica dovrebbe essere preceduta e preparata da
occasioni di confronto in Università (sul rapporto guerra-ricerca,
rispetto al quale alcuni collettivi si stanno muovendo in varie città)
e di iniziative in strada. Il 5 maggio, invece, ci sarà un corteo che
partirà dalla stazione centrale per concludersi in una piazza della
zona Imbonati, dove allestire una mostra e articolare vari
interventi-comizi sui diversi temi emersi il 21 aprile.
È stato scritto e condiviso un manifesto-appello per le giornate del 21
aprile e del 5 maggio. Si è ribadito che l’iniziativa a Milano ha
senso soprattutto se avrà un suo respiro a seguire e se sarà preparata
e proseguita da azioni e mobilitazioni nei vari territori.
L’ultima parte della discussione è stata dedicata alla questione del
fascioleghismo. L’esigenza emersa è quella di coordinarsi con le
realtà più vicine e di riprendere a spostarsi quando i compagni di una
città decidono di fare un certo tipo di chiamata. Se la base sociale
dei gruppi reazionari non retrocederà senza lotte più ampie contro lo
Stato e il capitale, la diffusione delle organizzazioni neofasciste va
contrastata senza perder tempo, sul terreno dell’azione diretta.
Quanto è successo nelle ultime settimane in diverse città dimostra che
esiste una disponibilità a battersi e ad attaccare il dispositivo
poliziesco schierato a protezione dei fascioleghisti. Se non è
l’unica modalità su cui concentrarsi, si tratta comunque di un
segnale importante di non-pacificazione.
La prossima assemblea si terrà domenica 18 marzo, alle ore 11,00, al
Boccaccio di Monza. In quell’occasione verranno definiti gli
interventi all’assemblea-convegno del 21 aprile (da pubblicizzare
anche con una locandina a se stante) e gli aspetti pratici del corteo
del 5 maggio.
Contro ogni gabbia, contro ogni oppressore – CELLO LIBERO
Diffondiamo da RoundRobin
CONTRO OGNI GABBIA, CONTRO OGNI OPPRESSORE. CELLO LIBERO!
Giovedì 8, verso le 23.30, a Saronno un compagno e una compagna vengono fermati sotto casa dalla polizia. I 6 agenti in borghese ammanettano subito il compagno. Insistentemente viene chiesto loro cosa stesse succedendo; la risposta è: “c’è stata una rapina e abbiamo la targa di questa macchina”. Una volta controllati i documenti gli sbirri capiscono di non aver trovato chi stavano cercando: tolte le manette, risalgono in macchina e se ne vanno a tutta velocità.
La storia della rapina puzza incredibilmente di cazzata.
Circa mezz’ora dopo alla stazione ferroviaria di Milano Cadorna vengono fermati quattro compagni da una decina di sbirri in borghese che si scagliano subito su uno dei quattro bloccandolo e cercando di ammanettarlo. Dopo vari minuti di parapiglia gli sbirri riescono ad arrestarlo senza dare informazioni sul motivo e sul luogo in cui lo porteranno. Continue reading
Carcere di Badu e Carros, Sardegna – Sciopero del carrello e battiture quotidiane
Dal 22 Gennaio i detenuti tutti del carcere nuorese di Badu e Carros sono in stato di agitazione. Le motivazioni risiedono nel comportamento della nuova direttrice dll’istituto Luisa Pesante(di cui consigliamo una lettura dei suoi trascorsi facilmente reperibile su internet) che avrebbe eliminato almeno 100 prodotti alimentari dalla lista della spesa compresa la farina, perchè, a suo dire, il possesso della farina insieme ad altri agenti lievitanti servirebbe a confezionare ordigni esplodenti. Continue reading
Presidio di solidarietà. Sabato 27 Gennaio. Carcere di Poggioreale – NAPOLI ore 11.00
Diffondiamo da ReteEvasioni
Sabato 27 gennaio porteremo tutta la nostra solidarietà ai detenuti del carcere di Poggioreale,
provando a stare al fianco di chi, rinchiuso in quelle celle, resiste quotidianamente con dignità
all’abbrutimento e all’isolamento dello Stato.
Saremo al carcere di Poggioreale, che rappresenta, forse più degli altri, la cartina al tornasole di quanto possa essere agghiacciante l’infame violenza della detenzione.
Non è un caso che il maxi carcere campano sia tristemente famoso per essere uno dei peggiori
d’Italia. Poggioreale è sovraffollamento, sommersione farmacologica, pestaggi Continue reading
Abbattere le frontiere. Comunicato assemblea e appuntamento a Monza
Domenica 17 dicembre si è tenuto a Monza il terzo appuntamento dell’assemblea nata per impostare la solidarietà alle compagne e ai compagni indagati per la manifestazione al Brennero. Prima di tutto si è fatto un breve resoconto delle iniziative svolte il 12 dicembre per collegare la memoria della strage di piazza Fontana alle stragi compiute oggi dallo Stato italiano contro chi cerca di fuggire dalla Libia. Anche se si è trattato per lo più di piccole iniziative, il dato positivo è che si siano svolte contemporaneamente in una decina di città, quanto meno per rompere l’assordante silenzio su ciò che il governo italiano e l’ENI stanno facendo in Africa (tra l’altro l’assemblea si è svolta proprio in una stazione di servizio dell’ENI dismessa e occupata pochi giorni prima). All’intervento in Libia si aggiunge ora quello in Niger, ancora una volta con il pretesto della “lotta ai trafficanti di uomini”. Un intervento militare – deciso in fretta e furia prima che finisse la legislatura, a riprova degli interessi in ballo – dal nome assai emblematico: “operazione saracinesca”. Riaffermato il ruolo del capitalismo italiano in Libia, ora si punta ai paesi confinanti a sud, facendo dell’ex colonia una prigione a cielo aperto.
Si è poi cominciato a confrontarsi sull’idea di fare un’iniziativa articolata in più momenti contro l’ENI a Milano. Siccome non capita spesso che così tanti compagni e compagne di varie città si trovino per organizzare qualcosa insieme, e visto l’interesse che si continua a dimostrare sui temi proposti, c’è bisogno di capire con calma e bene dove e come muoversi.
L’ultima parte dell’assemblea è stata dedicata a un aggiornamento e a un confronto sulla lotta contro il TAP (opera che non c’entra solo con la guerra in generale, ma anche con gli interessi dell’ENI in particolare), vista la presenza di diversi compagni leccesi. L’invito è quello di organizzare nelle diverse città, oltre alle varie iniziative del caso, anche degli incontri sulla lotta in corso in Salento.
Il prossimo appuntamento sarà sempre a Monza, al Boccaccio, domenica 28 gennaio alle ore 11,00.
Presidio al CPR di Torino + discussione con compagni greci
L’ Europa blinda i suoi confini, interni ed esterni.
Trattati bilaterali permettono ai governi di controllare le partenze
dalle coste libiche ma soprattutto di fluidificare i meccanismi di
deportazione.
Italia e Grecia sono ormai i CPR D’ EUROPA, paesi cardine per i
meccanismi repressivi europei.
IN GRECIA OGGI LE GALERE PER MIGRANTI SENZA DOCUMENTI SONO 120
Anche in Italia le prigioni per senza documenti stanno aumentando in numero ed
efficienza grazie a infamità come il Decreto Minniti.
Le rivolte di chi lo Stato costringe dentro queste prigioni continano,
in Grecia come un Italia e in tutta Europa.
A Torino il mese scorso 9 stanze del Centro sono state distrutte dal fuoco.
Venerdì 15 Dicembre ORE 18,30 alle SERRANDE DI CORSO GIULIO CESARE 45
Discussione sulla lotta ai Centri di Detenzione greci con compagne e
compagni venuti da Atene che si organizzano contro il Centro di P.Ralli
(Atene) e in solidarietà a detenuti e detenute al suo interno.
Sabato 16 PRESIDIO SOTTO LE MURA DEL CPR TORINESE.
Appuntamento in C.so Brunelleschi angolo via Monginevro ORE 15,00
CONTINUIAMO A PORTARE SOLIDARIETÀ E SOSTENERE
Tre agenti feriti da un detenuto nel carcere “Morandi”
saluzzo – Tre agenti di polizia penitenziaria sono rimasti feriti con prognosi da 5 a 10 giorni ieri pomeriggio (mercoledì 29 novembre) nel carcere «Morandi» di Saluzzo. Il direttore del carcere Giorgio Leggieri spiega: «Un poliziotto era intervenuto per calmare un detenuto che stava dando in escandescenze in una sezione di media sicurezza. Sentite le urla, sono accorsi altri due agenti. Hanno cercato di calmare il carcerato, ma sono rimasti coinvolti e hanno riportato alcune contusioni. Il detenuto è stato messo in isolamento cautelare, è stato chiesto il trasferimento ed è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni». L’episodio è stato segnalato anche dal sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe. Continue reading
Incendio al carcere La Farera
Un incendio si è sviluppato giovedì mattina al carcere giudiziario La Farera. La direzione della struttura, da noi contattata, ipotizza che un cortocircuito, avvenuto all’interno di un locale amministrativo, abbia scatenato le fiamme. Stando alle prime informazioni non dovrebbero esserci feriti. Dopo l’arrivo dei pompieri, la situazione è tornata alla normalità in circa un’ora e mezza.
La polizia, in una nota inviata nel primo pomeriggio, ha precisato che le fiamme hanno interessato un tubo in pvc dello scolo dell’acqua, che collega la zona camminamento allo stabile. Dopodiché il fumo ha invaso i locali che ospitano i servizi amministrativi.
Torino, scoppia un incendio nel carcere minorile: ustionati tre giovani detenuti, due sono gravissimi
Tre giovani detenuti del carcere minorile “Ferrante Aporti” di Torino, due tunisini e un russo, sono rimasti ustionati questa sera in un incendio scoppiato all’interno della struttura. A provocarlo, secondo i primi accertamenti, sarebbero stati alcuni reclusi che, per motivi ancora da chiarire, hanno dato fuoco a un materasso e ad alcune suppellettili e sono stati poi fermati dagli agenti della Polizia penitenziaria. Due dei giovani sono stati trasportati al Cto, entrambi in codice rosso: le preoccupazioni maggiori sono per le vie respiratorie. Le condizioni del terzo, un tunisino, non destano preoccupazioni.
A denunciare l’ultimo episodio di una lunga serie di violenze e tensioni crescenti all’interno dell’istituto di pena minorile torinese è Leo Beneduci, segretario generale del Continue reading
L’orrore del 41 bis descritto da chi lo subisce in carcere
Diffondiamo da contropiano
Qui di seguito il documento che Nadia Lioce, prigioniera politica detenuta da anni a regime 41 bis ha presentato al Tribunale Penale de L’Aquila in occasione del processo che la vede imputata proprio per avere protestato in carcere contro il 41 bis.
La sottoscritta Nadia Lioce ha presentato opposizione al decreto penale di condanna n.29/2016 ritenendo di poter qualificare le azioni, addebitatele come di disturbo delle altre detenute, come tradizionali azioni di protesta verso l’amministrazione penitenziaria (battitura delle sbarre), e di poter argomentare come non potesse ritenere di aver arrecato un disturbo alle altre detenute, non avendo udito lamentele; né che tali azioni arrecassero un tale disturbo, essendo state storicamente accettate e/o condivise dalle detenute della sezione femminile 41 bis dell’istituto de L’Aquila, come in generale lo sono per tutti i detenuti. Continue reading
Le rendite sicure su sorveglianza e punizione. Come nasce il maxi-carcere di Nola
Quando si parla di carcere gli animi non sono mai distesi. Il desiderio di sicurezza, tema centrale della prossima campagna elettorale, è stato uno dei principali motivi di azione dell’attuale governo, con gli interventi del ministro Orlando sul codice e il processo penale, e quelli del Viminale con il provvedimento sulla cosiddetta “sicurezza delle città”. Il quadro sarà completato dalla riforma dell’ordinamento penitenziario, anzi fa riflettere il silenzio che avvolge il provvedimento, lasciando intendere la precisione tattica con cui il ministero “maneggia” l’affare giustizia.
L’impostazione repressiva delle ultime manovre legislative non si giustifica però con i dati. Le relazioni presentate dal ministero degli interni negli ultimi due anni testimoniano come l’Italia sia tra le nazioni più sicure d’Europa, perché diminuisce complessivamente il tasso Continue reading
detenuto picchiato per non testimoniare: arrestato agente penitenziario del carcere di San Vittore
Gli uomini del nucleo investigativo della polizia penitenziaria della Lombardia hanno arrestato uno degli agenti carcerari di San Vittore accusati dalla procura di Milano del pestaggio del 50enne tunisino Ismail Ltaief, detenuto a Milano per tentato omicidio, che sarebbe avvenuto per ‘punire’ l’uomo che nel 2011, quando era in cella a Velletri, aveva denunciato altri agenti per furti in mensa e percosse. Pestaggio che avrebbe avuto anche lo scopo di impedirgli di testimoniare in aula nel processo ‘bis’ in corso davanti al tribunale della cittadina laziale sulla vicenda delle ruberie.
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Papua Nuova Guinea, violento raid della polizia nel “carcere” per rifugiati dell’isola di Manus
Caos e violenze sull’Isola di Manus: dove la polizia ha fatto irruzione nel famigerato centro di detenzione per richiedenti asilo che fin dal 2012 ospita i migranti che tentavano di raggiungere l’Australia dai paesi dell’Asia sud-orientale. Dichiarato incostituzionale, il centro era stato chiuso lo scorso 31 ottobre, ma centinaia di persone avevano rifiutato di lasciarlo affermando di temere per il loro futuro e la loro sicurezza. Secondo le prime notizie decine di persone sarebbero state arrestate, compreso il portavoce dei richiedenti asilo, il giornalista iraniano Behrouz Boochani. Continue reading
Aggressione nel carcere di Bollate: poliziotta finisce in ospedale
Bollate (Milano), 21 novembre 2017 – Una detenuta del carcere di Bollate avrebbe tentato di strangolare una poliziotta. Lo denuncia il Sappe, Sindacato autonomo di polizia penitenziaria. “Questa mattina si è verificata l’aggressione ai danni di una poliziotta penitenziaria in servizio, una detenuta italiana di 40 anni ha aggredito il personale infermieristico e il personale di polizia penitenziaria senza alcuna ragione apparente”, spiega in un comunicato Alfonso Greco, segretario regionale del Sappe. Continue reading
41 bis, sovraffollamento, suicidi: viaggio nel carcere italiano
La notizia della morte dell’ex capo di Cosa Nostra, Salvatore Riina, mentre si trovava ancora al 41 bis, ha riacceso il dibattito sulle condizioni del sistema carcerario italiano. Pochi giorni prima, il 14 novembre, erano arrivate le censure mosse all’Italia da parte del comitato delle Nazioni Unite contro la tortura, formulate nel corso della 62esima sessione. Una serie di constatazioni da cui partire per una sorta di viaggio-inchiesta all’interno del nostro ordinamento penitenziario.
I rilievi mossi dalle Nazioni Unite riguardano la nuova legge sulla tortura di recente approvata dal Parlamento italiano, considerata insufficiente e non adeguata ai parametri della Continue reading
Paska finalmente fuori dal carcere
Il nostro compagno Paska è stato finalmente liberato dal gabbio, ha l’obbligo di dimora a Martinsicuro con firme e rientro notturno.
Attendiamo e pretendiamo la sua completa liberazione.
Solidarietà a tutti i compagni implicati nell’inchiesta fiorentina.