Citta’ del Capo, 1 lug. (Adnkronos/Dpa) – Una banda di 30 uomini armati ha assaltato un carcere di massima sicurezza nel sud della Nigeria, uccidendo due persone e liberando 175 detenuti. Secondo quanto riferito dai media locali, il gruppo e’ penetrato all’interno della prigione di Olokuta, nella capitale dello stato meridionale di Ondo, facendo saltare un tratto delle mura di cinta. Diverse persone sono rimaste ferite nell’attacco.
Category Archives: Mondo in cella
Colombia, 40 anni di carcere ai militanti delle FARC
Il Tribunale Speciale di Villavicencio, nel dipartimento colombiano di Meta, ha riconosciuto colpevoli due capi delle Farc (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia) e altri venti guerriglieri dei crimini di ribellione, terrorismo e omicidio di persona protetta.
Rodrigo Londoño, alias “Timoshenko”, e Luciano Marin Arango, alias “Ivan Marquéz,” capo negoziatore nei colloqui di pace tra la guerriglia e il governo all’Avana, a Cuba, sono stati condannati in contumacia a 40 anni di carcere per un attentato che nel 2003 ha lasciato un saldo di quattro morti e trenta feriti.
Il 24 agosto del 2002 un ordigno è esploso all’interno di una barca sul fiume Ariari, nel sud del dipartimento di Meta.
Come riporta l’ufficio stampa della procura della Colombia, la condanna si estende al fondatore delle Farc, Pedro Antonio Marín, alias “Tirofijo”, morto in combattimento nel marzo 2008, e ad altri importanti leader della guerriglia.
La sentenza giunge in momento in cui gli stessi destinatari del provvedimento sono impegnati in trattative ufficiali con il governo colombiano per mettere fine al conflitto. Le trattative si stanno tenendo a Cuba e per le Farc la figura di riferimento è proprio Ivan Marquéz.
Siria, cento morti in due mesi nel carcere di Aleppo
Damasco – In Siria si continua a morire. Gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani hanno denunciato le “allarmanti” condizioni di detenzione nel carcere di Aleppo, dove negli ultimi due mesi sono morti oltre cento detenuti.
Il carcere di Aleppo è uno dei più grandi della Siria e da aprile è sotto assedio: le forze del regime di Bashar al-Assad hanno respinto diversi tentativi dei ribelli di liberare i quattromila detenuti nella struttura. Tra di loro si contano islamici, criminali comuni, attivisti e minori.
Libia: migliaia di rifugiati nei ‘centri di trattenimento’
In occasione del 20 giugno, Giornata mondiale del rifugiato, Amnesty International ha diffuso un nuovo documento nel quale chiede alle autorità libiche di porre immediatamente fine alla detenzione a tempo indeterminato di rifugiati, richiedenti asilo e migranti (compresi bambini) in prigioni definite ‘centri di trattenimento’, a soli fini di controllo dell’immigrazione.
Ad aprile e maggio, una delegazione di Amnesty International ha visitato la Libia. Al momento della visita, nel paese erano operativi 17 cosiddetti ‘centri di trattenimento’ Continue reading
Atene[Grecia]: Scontro tra compagni detenuti e sbirri della E.O.M.
Diffondiamo da RadioAzione
“ Vaghiamo liberamente, questo perchè i nostri occhi sono pieni di esplosivi ”
Giovedi ’13/6 e mentre il nostro compagno K.Sakkas al suo 10 ° giorno di sciopero della fame chiedeva il suo immediato rilascio-noi quattro eravamo tutti lì per casi differenti al tribunale di appello a Loukareos .. Durante il nostro trasferimento e la nostra presenza in appello ci sono state provocazioni da parte dei poliziotti della E.O.M. (unità di trasferimento speciale). Il “servizio preformato” da questa spazzatura della E.O.M. è quello di trasferire gli anarchici e gli altri prigionieri pericolosi che potrebbero Continue reading
Tunisia, rapper condannato a due anni di carcere per una canzone
Un rapper tunisino è stato condannato a due anni di carcere per “insulti alla polizia” e “diffamazione di pubblici ufficiali” dal Tribunale penale di primo grado Ben Arous, nella periferia di Tunisi. Alaa Eddine Yaakoubi, meglio conosciuto come El Oueld 15, è un ragazzo di 15 anni finito dietro le sbarre per il videoclip di una canzone, “Cops and Dogs”, che contiene alcune scene in cui la polizia colpisce delle persone. A denunciarlo è Human Rights Watch che giudica la sentenza del tribunale “un’altra manifestazione della intolleranza permanente per coloro che criticano le istituzioni governative in Continue reading
Kuwait. 11 anni di carcere per un Tweet
La donna è stata condannata a 11 anni di carcere per alcune frasi scritte su Twitter. Il suo nome è Huda al-Ajmi, ha 37 anni, di professione insegnante. Huda al-Ajmi è anche una blogger: i tweet che le sono costati 11 anni di carcere erano rivolti contro l’emiro Sheik Sabah al-Ahmad al-Sabah. La sentenza è stata proclamata in Kuwait, nazione che di certo non è considerata fra le più estremiste fra quelle presenti nel Medio Oriente.
Huda al-Ajmi aveva protestato contro l’emiro Continue reading
Turchia: sesso come punizione della polizia
“La pazienza ha un limite” ha annunciato ieri un adirato Erdogan accusando ancora una volta gli oppositori di teppismo e denunciando che, fra l’altro, molti di loro erano entrati in una moschea del centro con bottiglie di birra e senza togliersi le scarpe.
Come previsto dunque la tregua tra islamisti e laici non è durata e da ieri a Istanbul sono ripresi, durissimi, gli scontri tra polizia e manifestanti. Scontri che malgrado le ipocrite e svogliate ramanzine della UE sono più volte degenerati nella violenza più bestiale come raccontano molti giornali turchi a partire Continue reading
Cile: Manifiesto in solidarietà con i/le compagni/e colpiti/e per la repressione in Temuco
diffondiamo da contrainfo
Nuova campagna di terrore a Temuco
Nell’anticamera repressiva del giorno del giovane combattente, il 28 marzo sono state perquisite case private e arrestatx 12 compagnx, con il pretesto di violazione della legge di Continue reading
Temuco. Mantengono in carcere preventivo il Werkén Daniel Melinao accusato dell’omicidio di un poliziotto.
Lo scorso 26 Aprile, il cumunero mapuche Daniel Melinao è stato arrestato con la pesante accusa di essere coautore dell’omicidio di un poliziotto nell’Aprile 2012, nel corso di duri scontri verificatesi all’interno di comunità mapuche.
Dal momento dell’arresto Daniel è stato rinchiuso nel carcere di Angol, nel modulo creato per i comuneros mapuche fino al 29 Maggio 2013, quando è stato portato al tribunale di Collipulli per l’udienza riguardante la revoca del carcere preventivo.
In una sala affollata di amiche, amici e compagn* di Daniel, la difesa richiedeva la fine del carcere preventivo verso altre misure cautelari (arresti domiciliari, obbligo di firma, etc.)
Il tribunale ha rifiutato la petizione della difesa, mantenendo rinchiuso in galera Daniel come sollecitava la procura. La strategia legale della difesa di Daniel è di tentare l’Appello alla Corte di Temuco, Lunedì 3 Giugno, per far uscire dal carcere il compagno Daniel.
Grecia, direttrice del carcere nel mirino. Una bomba esplode sotto casa ad Atene
Una bomba ad alto potenziale è esplosa all’alba di oggi nel quartiere ateniese di Dafni sotto l’abitazione della direttrice del penitenziario di Koridallos. L’ordigno era stato collocato sotto il veicolo della direttrice del carcere che è stato completamente distrutto. Lo scoppio ha provocato anche seri danni alle case circostanti e ad altre auto parcheggiate nelle vicinanze mentre una donna è rimasta leggermente ferita dalle schegge. Alle indagini della polizia partecipa anche una squadra dell’antiterrorismo.
Myanmar: verso la liberazione dei dissidenti
Questa misura, ha però sottolineato il capo dello Stato, sarà parte di una serie di riforme politiche e sarà motivata dall’esigenza di una “riconciliazione nazionale”. Il governo a questo proposito ha formato un comitato che si occuperà di studiare tutti i casi di detenuti non condannati per attività criminali con l’obiettivo, confermato dal presidente in un messaggio radiofonico, “di liberare presto tutti i prigionieri di coscienza”. Sarebbero circa 200 gli attivisti ancora in carcere, alcuni condannati a lunghe pene detentive. Il governo civile, che da due anni ha sostituito il regime militare ma che resta sotto una concreta influenza delle Forze Continue reading
Egitto: condannati al carcere decine di attivisti di Ong
Più di 40 attivisti e dirigenti di organizzazioni non governative (ong) sono stati condannati oggi da un tribunale del Cairo a pene variabili tra uno e cinque anni di carcere: lo riferisce l’edizione online del quotidiano Al Ahram, ricordando che molti degli imputati sono stranieri e avevano lasciato l’Egitto da tempo. Sulle 43 condanne ben 27 sono state emesse in contumacia. Tra gli imputati figurano esponenti delle ong statunitensi National Democratic Institute, Freedom House e International Republican Institute.
Condanne sono state emesse anche nei Continue reading
Russia, arrestato gatto: trasportava in carcere cellulari
KOMI – Nel frattempo in Russia, i gatti contrabbandano merce rubata. Le guardie carcerarie della colonia penale di Komi, in Russia, hanno intercettato un gatto bianco e nero, mentre tentava di scavalcare un muro perimetrale con attaccati sul dorso, con del nastro adesivo, due cellulari e i relativi carica batterie.
Il gatto veniva usato come insospettabile corriere, per portare all’interno del carcere oggetti vietati. «Dei tentativi di far entrare degli oggetti proibiti nella prigione si erano già verificati in passato –hanno commentato le guardie- ma questo non era mai successo nella storia del carcere».
Eppure pare che quella del gatto contrabbandiere sia una tecnica già collaudata. Lo scorso gennaio, nella prigione di ‘Luiz de Oliveira Souza’, nella città di Arapiraca in Brasile, è stato catturato dalle guardie penitenziarie un gatto, ritenuto sospetto per le sue frequenti visite. Al momento della cattura, il gatto aveva legati al corpo alcuni telefonini e chip, un carica batterie per cellulare e strumenti utili alla fuga.
Da quanto ha riferito il capo del sindacato delle guardie penitenziarie, Marcelo Avelino, il materiale sarebbe servito per scavare un tunnel e pianificare i colpi da fare in città con i complici fuori dal carcere.
Niger, evasi 20 detenuti
Una ventina di detenuti, la maggior parte dei quali terroristi, sono evasi dalla prigione di Niamey, in Niger. Lo hanno reso noto le autorità locali. La fuga è avvenuta dopo un assalto compiuto da un gruppo di uomini armati che hanno ucciso anche tre agenti della polizia carceraria, ha spiegato il ministro della Giustizia, Marou Amadou, in una conferenza stampa.
Tunisia: Amina resta in carcere, nuove accuse contro di lei
Tunisi, 30 mag. – (Adnkronos/Aki) – Amina, la giovane attivista tunisina del gruppo ‘Femen’ arrestata il 19 maggio mentre protestava contro i salafiti, rimarra’ in carcere e dovra’ difendersi da nuove accuse rivoltele dalla procura, vale a dire atti osceni in luogo pubblico e profanazione di luogo di culto. E’ questo l’esito dell’udienza preliminare che si e’ svolta oggi a Kairouan, a sud di Tunisi, dopo che la ragazza e’ stata fermata dalla polizia il 19 maggio scorso, con l’accusa di possesso illecito di spray urticante. Come riferisce la tv satellitare al-Arabiya, la prossima udienza si svolgera’ il 5 giugno.
Due poliziotti presi in ostaggio e minacciati di morte in carcere UK
Aggressioni in carcere: in Gran Bretagna detenuti islamici sequestrano due poliziotti e li minacciano di morte.
Nuovo atto di violenza di matrice fondamentalista in Gran Bretagna: due poliziotti di un penitenziario di massima sicurezza nel nord dell’Inghilterra sono rimaste ferite in seguito a un’aggressione da parte di tre detenuti di religione islamica che hanno tenuto in ostaggio uno dei poliziotti penitenziari per quasi quattro ore.
La notizia dell’incidente è stata confermata dall’associazione dei poliziotti penitenziari. Solo l’intervento delle forze speciali ha permesso di Continue reading
Afghanistan, chiude la “Guantanamo inglese”. In 90 detenuti illegalmente
Fine delle agonie per alcuni prigionieri afgani. Il governo inglese consegnerà nelle mani delle autorità afgane i 90 detenuti che tiene prigionieri illegalmente. E’ quanto diffuso dalla Bbc su base di documenti in loro possesso.
In molti hanno già dichiarato il carcere di Helmand, al sud dell’Afganistan, il “Guantanamo inglese”. Non era un mistero che i detenuti fossero tenuti lì. Ma il loro rilascio, proprio come giustificati per i detenuti del famigerato carcere statunitense, avrebbe potuto concretizzarsi come un rischio per le truppe inglesi presenti sul territorio. E così che il governo aveva giustificato i 14 mesi di prigionia. Poi qualcosa è cambiato. Forse a far cambiare idea è stato il fatto che gli interrogatori si sono conclusi da mesi, senza che Continue reading
Pussy riot in carcere duro: Maria Alekhina da 5 giorni in sciopero della fame
Mosca, 27 maggio 2013 – Continua il suo sciopero della fame Maria Alekhina, una delle due esponenti della band Pussy Riot in carcere con una condanna a due anni e in attesa di un verdetto per la richiesta di scarcerazione anticipata. “Stamattina lo sciopero della fame continuava”, ha comunicato Irina Khrunova, avvocato di Alekhina, all’agenzia Interfax.
Proprio il rifiuto di farla presenziare alle udienze del procedimento aperto il 22 maggio presso un tribunale della regione di Perm è alla base dello sciopero della fame. La giovane ha poi fatto sapere di essere pronta a interrompere l’azione, se nella colonia penale in cui si trova, nella regione degli Continue reading
Madrid: Cronaca della concentrazione anti-carceraria in memoria di Xosé Tarrío
diffondiamo da contrainfo
Xosé Tarrío era una delle tante persone che, nascendo in una famiglia povera e umile di un quartiere di La Coruña, è stato vittima della esclusione di classe di una società ipocrita che costruisce la sua moralità sulla base della disuguaglianza e l’ingiustizia, la violenza e la miseria che derivano dall’arricchimento di coloro che legiferano ogni aspetto della vita sociale reprimendo qualsiasi differenza o dissenso e riempiendosi poi la bocca parlando di democrazia, libertà e rispetto.
Spinto alla delinquenza, passa più volte tanto per centri minorili come per le prigioni, dove insieme al suo rifiuto della figura autoritaria sviluppa, nel corso del tempo, una coscienza anarchica. Queste posizioni, insieme Continue reading
Svizzera – Arrestata la compagna Andy del Soccorso Rosso Internazionale
diffondiamo da informa-azione
Apprendiamo che Andi, compagna del Revolutionaerer Aufbau e del Soccorso Rosso Internazionale, è stata messa agli arresti da lunedì 13 maggio 2013 nel carcere di Winterthur, vicino a Zurigo. Oltre a esprimere la nostra solidarietà verso una compagna in prima linea contro il capitalismo e le sue galere, attenta e vicina a prigioniere e prigionieri rivoluzionari in giro per il mondo, invitiamo a scriverle e a farle sentire le nostre voci.
Per scrivere alla compagna:
Andrea Stauffacher
Palmstr. 2
CH – 8411 Winterthur
Svizzera
Comunicato di solidarietà da Compagni e Compagne per la Costruzione del Soccorso Rosso in Italia:
Svizzera: il nostro segretario internazionale entra in prigione
Ieri, Andrea “Andi” Stauffacher membro dell’organizzazione Revolutionaerer Aufbau, del Soccorso Rosso svizzero, e della segreteria internazionale del Soccorso Rosso Internazionale, è stata incarcerata nella prigione di Winterthur. Andi era stata condannata nel novembre 2011 a diciassette mesi di prigione dal tribunale penale di Bellinzona per “danni alla proprietà e impiego di esplosivi con intento delittuoso”. Si trattava dell’uso di fuochi d’artificio per attacchi che avrebbero causato danni al consolato spagnolo di Zurigo (azione compiuta in solidarietà con uno sciopero della fame dei prigionieri rivoluzionari in Spagna) e contro un immobile che ospita locali della polizia.
Una traccia parziale di DNA, rinvenuta sui luoghi, corrisponderebbe al suo profilo di DNA, come si era stabilito nel 2002, ma, secondo la legge, quest’ultimo profilo non avrebbe dovuto essere conservato così a lungo. Il tribunale federale su questo punto ha dato ragione agli avvocati: la prova era illegale. Ma il tribunale ha infine confermato la condanna, dichiarando che se la polizia avesse proceduto legalmente (facendo un nuovo prelievo di DNA) il risultato sarebbe stato lo stesso… E’ stato presentato un nuovo ricorso, ma, a differenza dal precedente, non è sospensivo e la nostra compagna è stata quindi incarcerata.
Afghanistan, In aumento le donne in carcere per “reati morali”
Daniel Libeskind in ricordo di Bobby Sands ma piovono critiche
È tristemente famoso il carcere, ribattezzato il Maze, dove sono stati torturati e interrogati i militanti dell’Ira (Irisch republican army) e da dove Bobby Sands non è mai uscito vivo. Della struttura chiusa nel 2000 è rimasta in piedi solo l’infermieria, ovvero il teatro delle attività più violente. Si è pensato per rivalutare la zona di costruire un’architettura dedicata alla pace e al dialogo affidando la costruzione all’archistar Daniel Libeskind. L’idea sembrava buona ed è stato realizzato anche un rendering ma le critiche, soprattutto degli unionisti, non hanno tardato ad invadere i giornali inglesi vedono nella costruzione solo un santuario del terrorismo.
Guantanamo: 130 detenuti in sciopero della fame
Il colonnello Morris Davis, ex capo-procuratore di Guantanamo, è stato molto chiaro sulla struttura detentiva statunitense di massima sicurezza, definendola “un capitolo deplorevole nella storia della nazione“.
Tale dichiarazione è stata rilasciata nel corso di una manifestazione che ha avuto luogo, il 17 maggio scorso, davanti la Casa Bianca, nella quale è stata chiesta la chiusura del carcere. Al presidente Obama è stata consegnata una petizionea cui erano apposte 210.000 firme. L’iniziativa è stata promossa con il supporto dell’Organizzazione Witness Against Torture.
Su Guantanamo non sono mai mancate pesanti critiche da Continue reading
Detenuto si sostituisce al compagno di cella ed evade dal carcere
Un ungherese di 32 anni detenuto nel carcere di Dresda in Germania si è sostituito al suo compagno di cella e in questo modo è riuscito a riottenere la libertà. L’uomo, come racconta il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung era stato arrestato per furto, ma stava per essere incriminato per un nuovo reato molto più grave di prima: traffico di esseri umani e induzione alla prostituzione. Il 32enne è accusato in particolare di aver fatto entrare illegalmente in Germania una ragazza di 15 anni per poi costringerla a prostituirsi. L’uomo però è riuscito ad ingannare tutti i secondini, fingendosi il suo compagno di cella, sfruttando il fatto che i due erano molto somiglianti. A confermarlo è lo stesso direttore del carcere, Ulrich Schwarzer, secondo il quale dopo che l’uomo si era fatto un taglio di capelli uguale al suo compagno di cella era davvero difficile distinguerli guardando le foto in Continue reading
Manama, scompare in carcere l’attivista per i diritti umani Nabil
Si sono perse le tracce in prigione di Nabeel Rajab, il presidente del Centro per i diritti umani del Bahrain condannato a due anni di carcere per aver partecipato a manifestazioni di protesta contro la monarchia (assoluta) al Khalifa. Colleghi e amici di Rajab, uno degli esponenti di punta della società civile bahranita, hanno denunciato ieri che da quattro giorni la moglie, Sumaya, non ha più avuto notizie dell’attivista.
Secondo quanto riferito da altri detenuti politici, Rajab sarebbe stato messo in isolamento per avere protestato per le molestie che subiva da giorni dalle guardie carcerarie. Il ministero dell’Interno si è limitato a comunicare sul suo sito web che Rajab «non è scomparso» e che sta scontando «regolarmente» la sua condanna. Crescono i timori anche per la sorte di un altro attivista dei diritti umani, Naji Fateel, della Società del Giovani del Bahrain, arrestato il Continue reading
Thailandia: via le catene a centinaia di detenuti
Entro i prossimi tre mesi le autorità thailandesi toglieranno le catene a tutti i prigionieri costretti ora a portarle alle caviglie per aver commesso un crimine grave.
Come riportano i media locali, la premier Yinluck Shinawatra ha presieduto questa settimana la cerimonia durante la quale sono state tolte le catene a decine di detenuti del carcere di massima sicurezza di Bang Khwang a Nonthaburi, provincia adiacente a quella di Bangkok.
Finora, un totale di 563 detenuti degli 800 del carcere sono stati liberati dalle catene.
Di coloro che hanno beneficiato della misura, 513 si trovano nel Continue reading