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Solidarietà con i compagni in sciopero della fame

untitled-2-00dbeTESTO DI NIKOS MAZIOTIS SULLO SCIOPERO DELLA FAME DELLA CCF
NESSUNO E’ LASCIATO SOLO DI FRONTE ALLA REPRESSIONE DELLO STATO
Prigionieri politici hanno dato inizio ad uno sciopero della fame ,nelle carceri greche, a partire dal 2 marzo 2015.Alcuni di loro, come me, hanno un contesto comune di richieste riguardo: l’abolizione delle legislazioni anti-terrorismo ,l’ abolizione sulla legge sugli incappucciati e delle prigioni di tipo C ed il rilascio per motivi di salute, del membro incarcerato della 17 Novembre Xavvas Xiros. Continue reading


Grecia. Catturato Xiros: “preparava attacco al carcere di Korydallos”

xirosSi è conclusa poche ore fa ad Anavissos, vicino alla capitale, la latitanza di Christodoulos Xiros, dirigente del gruppo armato di estrema sinistra ellenico 17 Novembre, evaso di galera esattamente un anno fa grazie ad un permesso carcerario durante il periodo natalizio.

Xiros quando si è reso irreperibile stava scontando varie condanne all’ergastolo per la sua appartenenza alla guerriglia comunista smantellata nel 2002 dopo 27 anni di attività armata e 23 omicidi, concentrata in particolare contro polizia, magistratura, classe politica e rappresentanze di Stati Uniti e Nato. Continue reading


La corte suprema condanna a morte Nikos

nikosLa Suprema Corte ha sentenziato la condanna a morte di un ragazzo di soli 21 anni,
che oggi è entrato nel trentesimo giorno di sciopero della fame e lei cui condizioni sono critiche in modo sempre più allarmante.
Una condanna a morte, perché Nikos Romanos, militante anarchico condannato a 16 anni per una rapina a mano armata, ha fatto capire che non smetterà la sua lotta,
anche dovesse esser l’ultima. Continue reading


SCIOPERO DELLA FAME DI NIKOS ROMANOS DAL 10 NOVEMBRE

Asfissia per un soffio di libertà

Photo by DxPho

La scorsa primavera ho sostenuto l’esame d’ammissione dall’interno del carcere e sono stato ammesso all’università di Atene. In base alle loro leggi, quindi, dal settembre 2014 sono idoneo al permesso formativo per poter frequentare i corsi.
Come previsto, le mie richieste sono finite nella catasta delle cose indesiderate, un fatto che mi ha portato a pretendere questi permessi utilizzando il mio corpo come una barricata.  Continue reading


Grecia: prigioniero “17 novembre” evade dopo permesso dal carcere

cordatesaAtene, 7 gen. – (Adnkronos/Dpa) – E’ caccia all’uomo in Grecia, dove si sono perse le tracce di un membro di uno dei gruppi terroristici più violenti del Paese. Il 52enne Christodoulos Xyros, dell’organizzazione ’17 Novembre’, è stato dichiarato scomparso dal suo avvocato dopo che ieri non si è presentato al controllo quotidiano nella stazione di polizia vicino Continue reading


Atene[Grecia]: Scontro tra compagni detenuti e sbirri della E.O.M.

Diffondiamo da RadioAzione

cordatesa“ Vaghiamo liberamente, questo perchè i nostri occhi sono pieni di esplosivi ”

Giovedi ’13/6 e mentre il nostro compagno K.Sakkas al suo 10 ° giorno di sciopero della fame chiedeva il suo immediato rilascio-noi quattro eravamo tutti lì per casi differenti al tribunale di appello a Loukareos .. Durante il nostro trasferimento e la nostra presenza in appello ci sono state provocazioni da parte dei poliziotti della E.O.M. (unità di trasferimento speciale). Il “servizio preformato” da questa spazzatura della E.O.M. è quello di trasferire gli anarchici e gli altri prigionieri pericolosi che potrebbero Continue reading


Grecia. Carcere ai professori che scioperano. L’ultima mossa del Governo Samaras

cordatesaATENE – Carcere ai professori che scioperano. E’ l’ultima minaccia emanata dal Governo conservatore guidato da Antonis Samaras per rimettere in moto l’apparato statale, dilaniato da tagli lineari alla spesa pubblica e dagli scioperi di protesta per le condizioni lavorative e di accesso ai servizi non lontani da quelli del terzo mondo.

Si tratta di una norma emessa ieri sera in un bollettino ufficiale dal governo, emanato in previsione dello sciopero del prossimo 17 maggio, giornata in cui è previsto l’inizio degli esami di selezione per il comparto universitario. Una giornata in cui è previsto un nuovo sciopero da parte dell’Olme, il sindacato di categoria.

Nel decreto, secondo quanto si apprende dalla stampa internazionale, sono Continue reading


Grecia: Lettera del prigioniero anarchico Andreas-Dimitris Bourzoukos

Presentiamo la lettera di A.D.Bourzoukos, uno dei 4 compagni anarchici arrestati il 1 Febbraio 2013 per la doppia rapina realizzata nella località di Velventòs.

Mancava ancora molta luce perchè albeggiasse
Ma io non ho accettato la sconfitta

rapinatoreMezzogiorno e 25 minuti. L’ultima volta che ho guardato l’orologio. Dietro di noi un’auto pattuglia, dentro nel furgone i miei due compagni, l’“ostaggio” e io. Solo alcune ore prima le nostre emozioni erano totalmente differenti. Per un istante, all’apparenza, tutto andava perfettamente, fino a che hanno arrestato il nostro compagno nell’“ambulanza”. Quindi, di colpo la situazione ci ha abbattuto, ma nonostante tutto questo abbiamo mantenuto la Continue reading


Grecia: visita ai carcerati migranti detenuti nel “Guantanamo greco”

timthumbQuesto il resoconto vissuto in prima persona da Maria Sidiropoulou di Global Voices, che ha visitato una struttura detentiva della periferia di Atene insieme a una delegazione, il 6 di aprile 2013. Si descrivono le condizioni dei migranti attraverso i suoi tweet, e con testimonianze di altri visitatori di un luogo non a caso soprannominato #GreekGuantanamo [en/el].

Storie di disperazione sono rimbalzate su Twitter, non appena politici, giornalisti e attivisti anti-razzismo hanno visitato il carcere vicino la stazione di polizia di Drapetsona, nell’unità amministrativa del Pireo. Qui, oltre 100 migranti irregolari vivono in spazi ristretti e bui e in condizioni di estemo degrado (per esempio un detenuto ha affermato di non vedere il sole da mesi, un altro ha tentato il suicidio).

Più di 60.000 migranti sono stati Continue reading


Lettera di Anastasios Theofilou: riflessioni su evasioni e rivolte

diffondiamo da contrainfo

detenutitettoProbabilmente ha qualche interesse a commentare gli ultimi due tentativi di fuga da carceri di massima sicurezza. Una con elicottero dal carcere di Trikala, e l’altra con una piccola “bugia” dal carcere di Malandrino.
Nel primo caso è emerso che la polizia non ha esitato, al fine di consolidare la dottrina della tolleranza zero, di mettere in pericolo la vita di decine di persone, citando la sua intenzione di evitare una fuga, un atto punibile come un reato minore…
Nel secondo caso abbiamo visto cosa possa ottenere un prigioniero facendo passare una semplice radio come il telecomando di una bomba (!) quando i meccanismi dell’applicazione della legge sanno che non scherza con la sua libertà. Anche se in fine non è riuscito a fuggire, ha mantenuto in scacco per 24 ore  un carcere intero con unica la sua unica arma, la determinazione.
Ma ciò che conta veramente in questi due casi è il cambiamento nel senso della fuga e la sua mutazione in un percorso individuale del detenuto. Fino alla fine degli anni ’90 la ribellione e Continue reading


Grecia: un campo di concentramento per “ospitare” i Greci insolventi

Greece  strikes: A petrol bomb explodes near riot police in AthensQuando leggerete questo post penserete ad un pesce di aprile in ritardo o ad uno scherzo di dubbio gusto. E invece no è tutto vero, la Grecia sta preparando campi militari (o meglio campi di concentramento) per confinare i “debitori dello stato”.

Come noto centinaia di migliaia di Greci hanno esportato capitali o li hanno trasformati in contanti (e metalli preziosi) in questi 4 anni, in pratica si sono spossessati del loro patrimonio in Grecia in modo da affrontare la bancarotta. Risultato: ci sono centinaia di migliaia di Greci che devono soldi allo Stato ma che risultano insolventi e non hanno patrimonio aggredibile dallo Stato Greco.

La Soluzione Finale Greca: Il campo di Continue reading


Grecia: 25 anni di carcere per 3 leader gruppo estrema sinistra

aaaaa(AGI) – Atene, 3 apr. – Mano pesante dei magistrati contro tre leader del gruppo di estrema sinistra greco Lotta rivoluzionaria, che nel 2007 lancio’ un razzo contro l’ambasciata Usa ad Atene. Nikos Maziotis, sua moglie Panagiota Roupa e Costas Gournas sono stati condannati a 50 anni di carcere a testa, ma ne dovranno scontare la meta’. Maziotis e Roupa sono pero’ latitanti dal giugno scorso e per questo sono stati giudicati in contumacia dal tribunale speciale istituito presso il carcere di massima sicurezza di Korydallos. I due erano usciti di prigione nel 2011 e avevano l’obbligo di firma ma sono fuggiti, probabilmente all’estero. Altri due militanti del gruppo sono stati condannati a sette anni e mezzo di carcere e altri due sono stati assolti per insufficienza di prove. Lotta rivoluzionaria, considerato il gruppo di estrema sinistra piu’ pericoloso d’Europa, e’ operativa dal 2003. Di fatto e’ l’erede di 17 novembre, un’organizzazione terroristica che aveva fatto 23 morti tra il 1975 e il 2000. E’ inserita nelle liste dei gruppi terroristici stilate da Ue e Usa e tra gli attentati al suo attivo ci sono anche quelli contro un ministro dell’Interno, la Borsa di Atene e diverse banche. I vertici del gruppo sono stati catturati nel 2010 dopo che un militante era rimasto ucciso in una sparatoria con la polizia.


Grecia, Pireo: Sciopero della fame degli immigrati detenuti nei commissariati di polizia

diffondiamo da contrainfo

Greece_jailGli arresti giornalieri e il trattamento brutale degli immigrati “irregolari” nel quadro del pogrom di massa della polizia greca con il nome di accoglienza “Xenios Zeus”, che include percosse, umiliazioni e torture nei furgoni della polizia, nei sotterranei delle stazioni di polizia e nei famigerati “centri di detenzione”, sono parte integrante del totalitarismo moderno che impone la povertà e il cannibalismo sociale, ordina la coscrizione civile dei scioperanti (vale a dire il ritorno forzato al lavoro), infligge la repressione nelle mobilitazioni di protesta, incursioni nelle occupazioni e attacchi alle imprese sociali auto-organizzate.

Ultimamente, decine di immigrati “privi di documenti” sono stati trasferiti e letteralmente accatastati nella stazione di polizia di Drapetsona a Pireo, rimanendo in carcere per mesi e mesi, dove subiscono condizioni spaventose, in mancanza di servizi igienico-sanitari, cibo nutriente e di aria aperta, e si confrontano con Il trattamento usuale brutale, misantropo e razzista degli agenti della polizia. Inoltre, la loro custodia temporanea viene prorogata ogni tre mesi senza alcuna giustificazione formale diversa da quella del “crimine” di non avere documenti di soggiorno.

Per questo motivo, i detenuti immigrati sono scesi in successivi scioperi della fame in quella stazione di polizia, per protestare contro le condizioni inimmaginabili di incarcerazione e le decisioni consecutive di proroga di tre mesi della loro custodia. Per esempio, 70 immigrati sono in sciopero della fame dal 14 Marzo 2013. Come risultato di questa protesta congiunta, gli scioperanti della fame sono stati dispersi con diversi trasferimenti ad altri dipartimenti di polizia dove i poliziotti, ancora una volta li trattano con insulti, vessazioni e minacce. Lo sciopero della fame è iniziato, in particolare, dopo la decisione inspiegabile per altri tre mesi di proroga della custodia cautelare nei confronti di due immigrati, che sono rinchiusi per 9 mesi già nelle celle di detenzione. Il caso di un rifugiato palestinese è indicativo dei maltrattamenti contro gli scioperanti della fame: Faraj Ahmed, che ha perso i sensi durante l’ottavo giorno di sciopero della fame (22/3), è stato trasferito in ospedale, perché la polizia gli ha dato shampoo dicendo che era sciroppo medicinale.

Noi ci abitueremo, né accetteremo le brutalità di questo mondo. Ci opponiamo al saccheggio, all’impoverimento, alla brutalità, al razzismo e alla repressione con la resistenza, l’auto-organizzazione e la solidarietà, con le lotte comuni dei resistenti nativi e gli immigrati contro il sistema dello sfruttamento, le esclusioni e la sottomissione. Giù le mani dagli oppressi e dai combattenti!

Spazio anarchico Resalto (Keratsini)


Grecia, assalto al carcere di Trikala: 11 evasi, due guardie ferite

the_great_escape_60271-1280x720Trikala (Grecia), 23 mar. (LaPresse/AP) – Almeno undici detenuti sono fuggiti da una prigione nella Grecia centrale dopo che un gruppo di uomini armati hanno attaccato il carcere con granate e armi automatiche, dando il via ad un braccio di ferro che è durato tutta la notte tra polizia e detenuti.

Un alto funzionario di polizia ha riferito oggi alla Associated Press che si è persa traccia di 11 detenuti dopo la sparatoria e la conseguente situazione di stallo che si è conclusa all’alba, quando le forze speciali di polizia hanno fatto irruzione nel carcere. Il funzionario ha parlato in condizione di anonimato perché si è ancora in attesa di un annuncio ufficiale.

Il blitz è avvenuto vicino alla città di Trikala, nella Grecia centrale, a 320 chilometri a nord-ovest di Atene. Almeno sei uomini armati hanno attaccato il carcere dopo aver guidato fino al sito su di un furgone e un pick-up, secondo i funzionari. Durante il pesante scambio a fuoco è durato più di mezzora e ha trasformato la zona in un campo di battaglia, ha reso noto il ministero di Giustizia greco, due guardie sono rimaste ferite, di cui una gravemente all’addome. Almeno cinque le granate esplose, mentre altre due sono rimaste sul campo mentre si attendono glio artificieri dell’esercito per farle brillare. È stato come se fosse in corso una guerra, c’erano così tanti colpi” ha raccontato un consigliere comunale di Trikala, Costas Tassios, che abita nel centro abitato di Krinitsa vicino alla prigione. Un proiettile vagante ha danneggiato la verina di una caffetteria ed è ora oggetto di investigazione.

I prigionieri fuggiti hanno usato corde e lenzuola legate insieme per scendere da una torre di guardia che si trovava sotto attaccato. Dovevano poi passare oltre due recinzioni perimetrali, sormontate da filo spinato, prima di poter scappare. Sono stati recuperati utensili per tagliare il filo. La polizia ha istituito posti di blocco nei pressi del carcere e ha perquisito case vuote e fabbricati agricoli, impiegando anche due elicotteri nella caccia all’uomo. Il mese scorso, le guardie del carcere di Trikala hanno sventato un tentativo di evasione di quattro detenuti che hanno tentato di fuggire in elicottero.


Detenuto prende in ostaggio sei persone in carcere mostrando una granata

hostage-situationLe forze speciali di polizia sono state dispiegate fuori dal carcere di Malandrino, dove un detenuto albanese accusato di omicidio e già evaso due volte da carceri di massima sicurezza ha preso in ostaggio sei persone e chiede di essere liberato

Atene (Grecia), 17 marzo 2013 – Un detenuto condannato in Grecia per omicidio ha preso sei ostaggi nel carcere di Malandrino chiedendo di essere rilasciato. Alket Rizaj, questo il nome dell’uomo, di origini albanesi, dice di avere con sé armi pesanti e una foto scattata da un prigioniero e ottenuta da Ap mostra il sequestratore con quella che lui sostiene sia una granata di fianco ai sei ostaggi in manette. Tra gli ostaggi ci sono sia dipendenti del carcere che detenuti.

L’uomo era già evaso due volte dal carcere di massima sicurezza di Korydallos ad Atene, nel 2006 e nel 2009, entrambe le volte a bordo di elicotteri che hanno prelevato lui e un altro detenuto, Vassilis Paleokostas, mentre si trovavano nel cortile del carcere.

Le forze speciali di polizia sono state dispiegate fuori dal carcere, che si trova nella zona centrale della Grecia, mentre alcuni funzionari e un procuratore stanno portando avanti le trattative. Sul posto si trova anche l’avvocato del sequestratore.

Fonte


Prigioni Greche: Comunicato collettivo di 253 prigionieri, in solidarietà con lo scioperante della fame Spyros Dravilas

Da Contrainfo

prigionieroDal Lunedì, 4 Febbraio, il prigioniero Spyros Dravilas ha iniziato uno sciopero della fame. Chiede solo che gli siano concessi i desiderati giorni di congedo per i quali ha già diritto (come decine di altri detenuti) perché abbia servito il periodo di detenzione previsto dalla legge al fine di ottenere il regolare rilascio temporaneo dal carcere.

Tuttavia, l’amministrazione del carcere di Domokos nega a Spyros Dravilas il suo prossimo congedo a causa di un altro procedimento penale che è stato “portato alla luce” contro di lui, il qui risale al 2007. Secondo questo breve accusatorio, la procura di Nafplion lo abbia accusato di rapina in banca. Nonostante il fatto che lo stesso procuratore di Nafplion non ha mai ordinato misure restrittive nei confronti di Spyros – in quanto gli elementi di prova che lo collegano a quella rapina sono inesistenti (composte da una denuncia alla polizia con una telefonata anonima in materia di riconoscimento del sospetto) – il consiglio carcerale di Domokos lo ha privato dei giorni di concedo che aveva iniziato a ricevere nel corso degli ultimi mesi.

Noi siamo dalla parte dello scioperante della fame Spyros Dravilas, e quindi affermiamo la rivendicazione della sua richiesta per i regolari giorni di concedo dal carcere…per un soffio di libertà.

Prigionieri del 1° braccio della prigione maschile di Koridallos
(253 detenuti hanno firmato il comunicato)


Prigioni Greche: Solidarietà con lo scioperante della fame Spyros Dravilas, detenuto a Domokos

Mercoledì, 6 Febbraio, il prigioniero Spiros Dravilas è stato trasferito al Centro Salute di Domokos. Gli hanno detto che dovrebbe iniettarsi un siero, ma ha rifiutato (a causa dello sciopero della fame, iniziato il 4 Febbraio, i suoi livelli di zucchero sono scesi a 55 in soli due giorni).

Spiros è tornato ancora una volta nel carcere Domokos, dove continua la sua lotta per i giorni di congedo di cui è privato a causa della vendetta del meccanismo poliziesco-giudiziario.

La lotta continua

 anarchist“Non ho imparato nella mia vita a chinare la testa o di ingoiare l’ingiustizia. Così, a partire da Lunedì, 4 Febbraio, conduco uno sciopero della fame fino a quando otterrò giustizia e il mio diritto sottratto per i giorni di congedo dal carcere mi venga restituito, in modo da recuperare un soffio di libertà che mi merito dopo tanti anni di soggiorno nelle infernali del sistema greco “penitenziario”.

-Estratto dalla recente lettera di Spyros Dravilas

Il dignitoso prigioniero Spyros Dravilas aveva già condotto con successo un’altro sciopero della fame nel mese di Aprile 2012, quando l’amministrazione penitenziaria, infine, gli aveva concesso il primo congedo temporaneo per il quale aveva diritto da molto tempo prima. Dopo qualche tempo, e secondo il regolamento carcerario, a Spyros è stato concesso un secondo permesso. Oggi, con il pretesto di un reato del 2007, un caso di rapina in banca nella città di Naflpion (nella cui Spyros non ha avuto alcun coinvolgimento di sorta), il pubblico ministero della prigione gli nega i giorni di concedo, anche se è chiaro che egli ha questo diritto proprio come nei mesi scorsi. L’amministrazione penitenziaria afferma che “ci sta un procedimento in corso contro di lui, così non può essere rilasciato nemmeno per un paio di giorni”. Tasos Theofilou, incarcerato nell’inferno di Domokos pure, e tutti i membri imprigionati dell’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco, sostengono la lotta di Dravilas. Di seguito è riportato un’altro messaggio di prigionieri in solidarietà:

“Siamo solidali con Spyros Dravilas che dal 4-2-2013 ha iniziato lo sciopero della fame scegliendo così di lottare dignitosamente per un respiro di libertà, come lui stesso dichiara.

La nostra solidarietà per Spyros e per ogni detenuto che sceglie di alzarsi in piedi di fronte alla politica repressiva dello stato , non è negoziabile.
Babis Tsilianidis, Kostas Sakkas, Alexandros Mitroussias, Giorgos Karagiannidis, Spyros Stratoulis, Rami Syrianos, Mustafa Ergün”

Inoltre, 94 detenute delle carceri femminili di Koridallos hanno inviato una lettera aperta al Ministero Greco della Giustizia, chiedendo che lo scioperante della fame Spyros Dravilas ricevesse i suoi giorni di congedo previsti dalla legge.

Fonte


Aggiornamento Atene: Comunicato dei 92 arrestati di Villa Amalias dall’interno del quartier generale della polizia

atene[15:36] Dalla mattina del 12 Gennaio, poche ore prima di una grande manifestazione di solidarietà che abbia avuto luogo nel centro di Atene, i 92 arrestati dalla rioccupazione di Villa Amalias sono stati portati davanti a un giudice di interrogazione nei tribunali di Evelpidon. Circa 25 compagni sono stati rilasciati fino ad ora, senza cauzione monetaria, ma con il termine restrittivo di presentarsi ad una stazione della polizia una volta al mese. Il procedimento giudiziario sarà lungo.

Nel frattempo, azioni di solidarietà per le occupazioni e gli spazi liberati hanno avuto luogo in diverse città greche, a Salonicco, Patrasso, Chania, Rethymno e Heraklion (a Creta), Mitilini (a Lesvos), così come a Naxos.

[18:55] Ad Atene, un totale di 42 arrestati sono stati rilasciati finora. Secondo le nuove informazioni, sono obbligati a presentarsi ad una stazione della polizia vicina alla loro residenza ogni mese, ma sono anche posti al divieto di uscire dal paese fino al loro processo.

[20:07] Altre 26 persone arrestate dalla rioccupazione di Villa Amalias sono ora rilasciate; 68 sono per le strade.

[22:28] Finalmente tutti i 92 compagni sono liberi

LA PASSIONE PER LA LIBERTÀ È PIÙ FORTE DA TUTTE LE CELLE

COMUNICATO: 11/01/2013

solidarity-with-villa-amalias-squatDopo gli avvenimenti repressivi di ieri, dopo l’evacuazione della rioccupata Villa Amalias e l’arresto dei 92 compagni/e che abbiamo partecipato alla rioccupazione, dopo l’evacuazione dell’occupazione simbolica della sede centrale degli uffici della DIMAR (“Sinistra Democratica”) e il fermo dei 38 compagni/e dopo l’evacuazione dell’occupazione di Patission 61& Scaramanga e l’arresto di 8 compagni è arrivata l’ora della giustizia “imparziale” di mostrare i suoi denti.

Dopo la nostra detenzione per più di 24 ore in questura, i 92 arrestati occupanti di Villa Amalias, siamo stati presentati oggi al procuratore accusati di due reati minori e un crimine.

Nei tribunali di Evelpidon, il procuratore confermando il suo ruolo, visto che ha rifiutato di avviare il processo, con la scusa della mancanza delle prove accusatorie, ha rinviato per Sabato mattina. È chiaro che la mancanza di prove (o anche la mancanza di reato) viene cercata di essere recuperata con la nostra processione con gravi accuse, con qualsiasi sacrificio, in modo da guarire, il battuto dalla rioccupazione di Villa Amalias, morale della polizia

Dichiariamo apertamente che non faremo un passo indietro, che non ci terrorizziamo né dalla repressione della polizia, né dalle acrobazie giudiziarie.

Dalle celle di detenzione di GADA solleviamo i nostri pugni, salutando le migliaia dei solidali che negli ultimi due giorni e notti sono stati per le strade, al di fuori del quartier generale della polizia (GADA) e ai tribunali di Evelpidon inviando il messaggio della lotta e della resistenza.

Invitiamo tutte le persone del mondo della resistenza e della lotta di partecipare alla manifestazione di solidarietà alle 12:00 presso Propilea, Sabato 12/01, per dare un’altra risposta massiccia e dinamica all’arroganza del potere.

NEMMENO UN PASSO INDIETRO

TUTTO CONTINUA

I 92 arrestatI/e di Villa Amalias

PS. E un’altra cosa… Le uniche persone che possano parlare per i fatti della rioccupazione siamo i 92 arrestati, e certamente non i pappagalli dei media.

fonte