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Attacchiamo i padroni (prima gli italiani)
Guerra all’esterno e militarizzazione della società segnano sempre di
più il nostro presente. Per mantenere pacificate le “retrovie” mentre
governi e multinazionali si lanciano nel saccheggio dell’Africa come
prolungamento della loro concorrenza in Europa, i padroni soffiano sul
vento razzista della guerra fra poveri. Vento che alimenta la
proliferazione dei gruppi neofascisti, sempre più legittimati e
protetti.
Il governo italiano finanzia i campi di concentramento in Libia e le
milizie che li gestiscono, l’ENI e le altre imprese di bandiera
cercano di preservare e allargare i loro affari, ricorrendo a
qualunque signoria della guerra locale, jihadisti compresi. Intanto il
capitale locale, con l’individuazione di nuove sacche di gas, riapre
scenari con Paesi direttamente coinvolti nella guerra di Siria,
facendo presagire un ruolo ancor più incisivo della Turchia nel
contenimento dei profughi, nonché di Israele come cane da guardia del
Mediterraneo.
La manodopera di emigrati provenienti da terre depredate assicura un
esercito di lavoratori e lavoratrici sotto ricatto e terrore,
garantisce profitti a basso costo e rende possibile assoggettare anche
i proletari indigeni a condizioni di vita sempre più precarie.
Il razzismo di Stato afferma apertamente che per salvare la democrazia
bisogna rinchiudere i migranti a casa loro (eccezion fatta per quelli
da selezionare per il capitalismo nostrano).
Mentre la politica internazionale di rapina sversa anche qui i suoi
prodotti, dallo sfruttamento alle devastazioni ambientali (vedi TAP),
in Niger si allarga il conflitto sociale contro le missioni
occidentali.
È sempre più urgente confrontarci sul tempo che fa, rilanciare la
pratica della solidarietà internazionalista e schierarsi con le
ragioni di chi lotta contro il colonialismo italiano.
Per questo invitiamo tutte e tutti coloro che vogliono riaprire il
conflitto sociale fuori e contro ogni compatibilità istituzionale, a
due iniziative che si terranno a Milano.
21 aprile assemblea pubblica presso l’arci Corvetto, via oglio 21 ore 14
5 maggio corteo ore 15 davanti alla stazione centrale.
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Diffondiamo da RoundRobin
CONTRO OGNI GABBIA, CONTRO OGNI OPPRESSORE. CELLO LIBERO!
Giovedì 8, verso le 23.30, a Saronno un compagno e una compagna vengono fermati sotto casa dalla polizia. I 6 agenti in borghese ammanettano subito il compagno. Insistentemente viene chiesto loro cosa stesse succedendo; la risposta è: “c’è stata una rapina e abbiamo la targa di questa macchina”. Una volta controllati i documenti gli sbirri capiscono di non aver trovato chi stavano cercando: tolte le manette, risalgono in macchina e se ne vanno a tutta velocità.
La storia della rapina puzza incredibilmente di cazzata.
Circa mezz’ora dopo alla stazione ferroviaria di Milano Cadorna vengono fermati quattro compagni da una decina di sbirri in borghese che si scagliano subito su uno dei quattro bloccandolo e cercando di ammanettarlo. Dopo vari minuti di parapiglia gli sbirri riescono ad arrestarlo senza dare informazioni sul motivo e sul luogo in cui lo porteranno. Continue reading
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Gli uomini del nucleo investigativo della polizia penitenziaria della Lombardia hanno arrestato uno degli agenti carcerari di San Vittore accusati dalla procura di Milano del pestaggio del 50enne tunisino Ismail Ltaief, detenuto a Milano per tentato omicidio, che sarebbe avvenuto per ‘punire’ l’uomo che nel 2011, quando era in cella a Velletri, aveva denunciato altri agenti per furti in mensa e percosse. Pestaggio che avrebbe avuto anche lo scopo di impedirgli di testimoniare in aula nel processo ‘bis’ in corso davanti al tribunale della cittadina laziale sulla vicenda delle ruberie.
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L’accusa di un detenuto. «Pestato per non farmi deporre al processo di Velletri contro le guardie che avevo denunciato»
«Non arrivi a Bologna, figurati se arrivi a Velletri…». Il pestaggio di un detenuto a San Vittore sarebbe grave già in sé, figurarsi poi se davvero motivato da rappresaglia in un malinteso spirito di corpo e di colleganza: e cioè finalizzato a punire il recluso che nel 2011 nel carcere di Velletri aveva accusato alcuni agenti di fare la cresta sulle forniture alimentari, e addirittura a impedirgli lo scorso 25 maggio di andare in Tribunale a Velletri a testimoniare proprio in quel processo-bis. Eppure è questo il quadro che ieri a Milano hanno cercato di verificare la gip Chiara Valori e il pm Leonardo Lesti nell’«incidente probatorio» convocato per cristallizzare le accuse del 50enne tunisino Ismail Ltaief (in custodia cautelare a San Vittore per tentato omicidio di un egiziano in un boschetto della droga) a 10 agenti di polizia penitenziaria del carcere, ora indagati per le due ipotesi di «intralcio alla giustizia» e «lesioni».
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Episodio di violenza nel carcere di Opera nella serata del 26 ottobre 2017, durante uno spettacolo teatrale (“Recital”, con Max Pisu). Ne dà notizia il Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria. Protagonista un 22enne, detenuto per rapina fino al 2031, che ha disturbato lo spettacolo ed è stato quindi accompagnato in reparto da alcuni agenti.
Durante il tragitto, il 22enne ha dato in escandescenza e si è scagliato contro un assistente capo a colpi di schiaffi. Altri agenti, intervenuti in soccorso del collega, hanno fermato il detenuto. Per Alfonso Greco e Donato Capece, segretari regionale e nazionale del Sappe, Continue reading
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riceviamo e diffondiamo:
Un saluto a tutte/i,
Siamo la Rete in difesa del popolo Mapuche di Milano.
Il 1 agosto 2017 nel Pu lof en resistencia a Cushamen, comunità mapuche in Argentina, c’è stata una violenta irruzione senza mandato di oltre cento gendarmi, che sono entrati sparando pallottole di gomma e piombo nella comunità, ed hanno sequestrato un solidale, Santiago Maldonado. Da quella data, di Santiago non si sa nulla. Per settimane lo stato ha negato la sua responsabilità per quanto successo.
Il territorio nel quale Santiago è scomparso, per lo stato argentino è di proprietà del gruppo Benetton, in realtà è terra che lo stato Continue reading
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Casper! Iddu! Molestio! Liberi!
Diffondiamo da Radio Onda d’Urto
Sentenza d’appello oggi, venerdì 24 marzo, al Tribunale di Milano per quattro compagni, arrestati dopo il corteo No Expo del Primo Maggio 2015, indetto contro il grande evento inutile, quello del cemento, del debito, della precarietà (e delle inchieste, copiose, per malaffare).
Attorno a mezzogiorno la sentenza: è caduta anche in appello l’assurda accusa di devastazione e saccheggio. Disposte quattro condanne con pene da 8 mesi fino a 2 anni e Continue reading
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Mar, 18/11/2014 – 08:44 Apprendiamo dai compagni che in mattinata sono iniziate le operazioni per tentare di sgomberare l’occupazione del Corvaccio, a Milano. Gli sbirri sono entrati all’interno, alcuni occupanti sono riusciti a raggiungere il tetto e stanno resistendo, diversi solidali da Milano e non solo si sono radunati all’esterno nei pressi di via Ravenna 30.
Fonte
12:59 Sarebbero tre le persone arrestate dalla polizia in seguito agli scontri scoppiati questa mattina.
13.30: A fine mattinata sono stati eseguiti numerosi fermi: 3 compagni sono stati tratti in arresto per resistenza, gli altri denuciati a piede libero. Ora è in corso un presidio permanente in via dei 500. Per le h 17 è stato indetto un concentramento cittadino, sempre in via dei 500 (Metro Corvetto): per rilanciare l’autodifesa dei quartieri popolari. Per la solidarietà! Contro la prepotenza delle guardie e dei padroni! Per fermare immediatamente sfratti e sgomberi! Per la liberazione immediata di tutt*!
19.00 In serata un corteo spontaneo di circa 150 solidali ha cercato di muoversi verso il carcere di San Vittore per salutare i compagni arrestati nell’arco della giornata di lotta. La celere si è frapposta con lancio di lacrimogeni, impedendo ai manifestanti di proseguire in quella direzione. Il corteo selvaggio si è quindi spostato in zona Navigli, lasciando scritte di solidarietà e banche danneggiate.
nella notte fiamme in una palazzina in via Inganni, sede aler, nella zona sud-ovest della città. Due persone si sono introdotte nell’edificio con del liquido infiammabile. Ancora da chiarire le cause del gesto.
19.11.2014. I tre compagni oggi sono stati tutti rilasciati nel pomeriggio.
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diffondiamo da informa-azione
Ore 5 – Apprendiamo, con invito alla solidarietà diffusa, di un’operazione repressiva contro l’Asilo Occupato (in via Alessandria 12) e l’occupazione abitativa di via Lanino a Porta Palazzo, Torino.
A partire dalle 5 del mattino diversi veicoli della polizia intorno alle due occupazioni e l’irruzione all’interno degli spazi; gira voce di un tentativo di sgombero. Non è ancora chiaro di cosa Continue reading
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VENERDI’ 22 NOVEMBRE, COX 18, DALLE ORE 23:00 Continue reading
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NICCOLO‘
A meno di due settimane di distanza dagli ultimi mandati, un altro anarchico è stato arrestato a Torino. All’alba di martedì 29 ottobre la Digos si presenta nella casa dove un compagno, già sfuggito a giugno a un primo ordine di cattura con l’accusa diresistenza a pubblico ufficiale, era sottoposto all’obbligo di dimora notturno. Ancora una volta, si tratta di un inasprimento di una misura cautelare chiesto e ottenuto dal Pm Antonio Rinaudo, con il pretesto di una denuncia per furto in un supermercato di qualche giorno fa.
E già che ci siamo, vi segnaliamo un altro episodio di questi giorni. Alcuni dei banditi del 16 ottobre sono residenti in città, lavorano o studiano qui da anni e pertanto hanno fatto istanza per convertire il divieto di dimora in qualche altro obbligo che permettesse loro di starsene a casa propria. Dopo qualche giorno di riflessione, il giudice ha risposto… confermando la misura. Cosa vuole dire questo? Che una volta il discorso del Tribunale era: «voi ve ne state a Torino espressamente per compiere reati, per cui vi ordiniamo di tornarvene a casa vostra»; ora, invece, i giudici dicono: «siete pericolosi per l’ordine cittadino, per cui vi ordiniamo di andarvene da casa vostra». In uno slancio di giurisprudenza creativa, insomma, a Palazzo di Giustizia propongono una versione moderna dell’esilio interno, del confino politico.
Pezzo dopo pezzo, mandato dopo mandato, si compone il puzzle concepito da Questura e Procura di Torino, con il beneplacito del Tribunale: un insieme di tante piccole operazioni, con arresti “in differita”, misure “a fisarmonica”, alchimie e acrobazie giudiziarie, per levare di mezzo poco a poco il maggior numero possibile di sovversivi dalle strade di Torino. Senza bisogno di inchieste rumorose, peraltro sempre pronte nei cassetti; e senza bisogno di leggi speciali: le leggi esistenti bastano e avanzano, come si suol dire, basta applicarle… un po’ come cazzo pare a loro.
Ma ritorneremo su questo puzzle molto presto. Nell’attesa, vi invitiamo a scrivere lettere e telegrammi a
Niccolò Blasi
c/o Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno”
via Aglietta 35
10149 Torino
CARLO
Giovedì 10 ottobre la Corte di Appello ha confermato la condanna a 5 anni a Carlo, compagno di San Miniato.
L’accusa è di aver incendiato un blindato negli scontri a Roma dello scorso 15 Ottobre 2011.
Carlo era stato riconosciuto grazie ad una foto pubblicata sull’edizione online de Il Giornale. Nello scatto, seconda la Procura e la Corte d’Appello, lancia un liquido sulla camionetta dei Carabinieri in fiamme.
Carlo venne arrestato il 28 ottobre del 2011 in provincia di Pisa e il potente liquido infiammabile di cui tanto si parlò in quei giorni non era altro che whisky e cola. Carlo è stato accusato di resistenza aggravata a pubblico ufficiale e devastazione, per aver contribuito “ad alimentare l’incendio” del blindato. Una condanna pesante che si aggiunge alle altre già avvenute per resistenza aggravata nei confronti dei primi arrestati e delle prime arrestate per i fatti del 15 Ottobre.
LOLLO
(ANSA) – MILANO, 29 OTT – Il gip di Milano Alessandra Simion ha disposto la scarcerazione di Lorenzo Minani, uno dei due studenti dell’Università Statale arrestati lo scorso 4 settembre con l’accusa di aver pestato a sangue un altro studente nella notte tra il 14 e il 15 febbraio scorso nel corso di una festa durante un’occupazione. Il giudice ha concesso al giovane gli arresti domiciliari. Una decina di giorni fa era tornato in libertà, con l’obbligo di firma, l’altro arrestato, Simone Di Renzo.
PASKA
Revocato l’obbligo di dimora a Paska, imprigionato per i fatti dell’ex-cuem a Milano
LIBER* TUTT*
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Milano, 27 settembre 2013 – Due writer sono stati condannati a Milano per l’accusa di associazione per delinquere finalizzata all’imbrattamento dal gup Alessandra Clemente che li ha giudicati con rito abbreviato. La pena che è stata loro inflitta è di sei mesi e venti giorni; i due imputati, rei confessi, si erano offerti nei mesi scorsi di risarcire il Comune di Milano effettuando lavori socialmente utili, Continue reading
Commenti disabilitati su Imbrattavano i muri, condannati per associazione a delinquere | tags: associazione a delinquere, condannati per scritte sui muri, lavori socialmente utili, milano, writer | posted in Contro carcere, CIE e OPG, Italia in cella, Tutti
carissim*,
ringrazio quanti di voi sono riusciti a raggiungerci e ad accompagnarci nella bella giornata di ieri. senza avere il timore di peccare per eccessiva enfasi, credo di poter dire che è stato un successo enorme.. per il movimento antipsichiatrico, per chiunque abbia una coscienza libertaria, per chi ci ha investito tempo, energie e denaro, e, in ultimo, per chi, dall’alto di una finestra ermeticamente chiusa, ha potuto costatare che chi ha a cuore la libertà di ciascuno di certo non lo ha abbandonato.
per una brevissima cronaca, tutto è partito puntualmente a Continue reading
Commenti disabilitati su Resoconto presidio antipsichiatrico Milano | tags: milano, presidio antipsichiatrico, resoconto giornata di lotta | posted in Comunicati, critiche e riflessioni, Contro carcere, CIE e OPG, Presidi, cortei, saluti e iniziative, Tutti
la psichiatria, esattamente come lo specismo, il militarismo, l’autoritarismo, il carcere.. è uno strumento di repressione e di controllo delle masse. la sua legittimazione, però, è molto più subdola perché, non potendo avvalersi di motivazioni concrete, scava nell’astratto, inventandosi parametri di giudizio oltremodo arbitrari. in più, è molto più invasiva perché non si limita a rinchiudere o ad affamare l’individuo, come il sistema penale e il capitalismo: no, lo annienta proprio nella sua essenza.
la libertà in questione, dunque, non è solo quella di poter vivere liberamente in un mondo di eguali in un ecosistema possibilmente incontaminato: la libertà in questione riguarda il proprio modo di essere e di agire, di comportarsi come si ritiene giusto, di poter fare della propria esistenza, l’unica che abbiamo, ciò che ci rende felici, aldilà dei luoghi comuni e delle opinioni condivise.
DOMENCIA 14 LUGLIO, A PARTIRE DALLE ORE 12.00, IN PIAZZALE MACIACHINI A MILANO: PRESIDIO PER DENUNCIARE LE 12 VITTIME DEI REPARTI DI DIAGNOSI E CURA DELL’OSPEDALE NIGUARDA E PER DENUNCIARE TUTTI GLI ABUSI ALLA LIBERTA’ E ALLA DIGNITA’ UMANA!
Commenti disabilitati su IndipendenteMente, presidio antipsichiatrico | tags: iniziativa di solidarietà, milano, morti in ospedale, presidio antipsichiatrico | posted in Contro carcere, CIE e OPG, Presidi, cortei, saluti e iniziative, Tutti
CHE L’HARDCORE ALIMENTI IL CONFLITTO
Parco via San Dionigi, Milano
Primo parchetto a destra venendo dal centro in Via San Dionigi a Milano (Zona corvetto)
M3 (LINE GIALLA) LINEE 95, 84, 77 E 93!
Che l’hardcore alimenti il conflitto!! La T.A.Z. programmata per domenica e in seguito annullata CI SARà COMUNQUE!!
Ancora più forti di ieri dobbiamo rispondere agli arresti di 7 compagni attivi a Milano. Per tutti loro, contro la repressione, per far si che la parola RESISTENZA non sia il nome con cui loro chiamano un reato.
CONCERTO DALLE 16.00 con:
ESSERE, HARDCORE MILANO
WARPATH, CRUST MILANO
CORPSE, POWERVIOLENCE MILANO
Psycho fellowship, POST HC Monza.
NEGOT, PUNK BERGAMO
REJECTS, DARKGRIND MILANO
… presto nuove conferme!
OGNUNO è LIBERISSIMO DI PORTARE LA PROPRIA DISTRO ACCOMPAGNATA E SORRETTA DAL PROPRIO TAVOLINO!
Commenti disabilitati su T.A.Z. contro la repressione a Milano | tags: concerto, contro la repressione, iniziative per gli arrestati, milano, solidarietà ai compagni, taz
Pubblichiamo qui di seguito il testo prodotto dall’assemblea tenutasi oggi, mercoledì 19 giugno, a seguito dell’operazione poliziesca contro chi si oppose allo sgombero della Libreria Ex-Cuem dell’Università di Milano.
Libreria Ex-Cuem – Università Clandestina
Mercoledì 19 giugno alle 6 di mattina la polizia si è presentata nelle case di dieci ragazzi e ragazze per i fatti del 6maggio. Sette di loro sono agli arresti domiciliari, tre indagati a piede libero. Le accuse sono resistenza, danneggiamento e travisamento.
Quei giorni li ricordiamo tutti. Il Continue reading
Commenti disabilitati su Comunicato dell’ex Cuem sugli arresti di stamattina | tags: comunicato, CordaTesa, ex cuem, milano, repressione, scontri, solidarietà ai compagni | posted in Comunicati, critiche e riflessioni, Contro carcere, CIE e OPG, Presidi, cortei, saluti e iniziative, Scarcerazioni e carcerazioni
MASSIMA SOLIDARIETA’ AI NOSTRI COMPAGNI FINITI NELLE MANI DELLA REPRESSIONE DI STATO!
LIBER* TUTT* LIBER* SUBITO
Diffondiamo da InfoAut
Questa mattina a Milano è scattata un’operazione giudiziaria nei confronti di dieci studenti accusati di resistenza, danneggiamento e travisamento; per 7 di loro sono stati disposti gli arresti domiciliari, altri 3 sono indagati a piede libero.
Le accuse si riferiscono ai fatti del 6 maggio scorso, quando la polizia fece irruzione all’interno dell’università Statale per impedire agli studenti di occupare un’aula in seguito allo sgombero dell’ex Cuem libreria autogestita, spazio di aggregazione e di lotta devastato e sgomberato poche ore prima per ordine della governance universitaria.
Gli studenti, determinati nel difendere i propri spazi all’interno dell’ateneo e decisi a non tollerare la presenza della polizia nell’università, erano stati caricati più volte fino ad essere spinti brutalmente verso l’ingresso. L’intimidazione non impedì peraltro agli studenti di riappropriarsi dell’ex Cuem il giorno successivo dopo un partecipato corteo per le vie di Milano.
A poco più di un mese di distanza arriva la risposta repressiva contro chi decise di resistere in difesa di uno spazio sottratto all’abbandono e restituito all’autogestione e ai bisogni degli studenti: agli arrestati di questa mattina va quindi la nostra solidarietà.
Per le 12 è stato convocato un appuntamento all’ex Cuem per decidere come organizzare la risposta a questa operazione; seguiranno aggiornamenti.
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Commenti disabilitati su Presidi anticarcerari davanti a San Vittore e al Beccaria | tags: 15 giugno, anticarceraria, beccaria, carcere di milano, CordaTesa, milano, presidi anticarcerari, san vittore | posted in Comunicati, critiche e riflessioni, Contro carcere, CIE e OPG, Italia in cella, Presidi, cortei, saluti e iniziative, Tutti
SEGRATE – CSA BARAONDA
4 MAGGIO 2013 DALLE 22, CONCERTO BENEFIT PER I 5 COMPAGNI CONDANNATI IN PRIMO GRADO PER DEVASTAZIONE E SACCHEGGIO PER GLI SCONTRI DI ROMA 15 OTTOBRE 2011 CON :
LINEA – COMBAT ROCK MILANO
DIRTY HARRY – HC PUNK MILANO
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Milano – Un uomo di 78 anni, che stava scontando la sua pena al carcere di san Vittore è morto nella notte tra domenica e lunedì all’ospedale Fatebenefratelli di Milano: l’anziano era malato da tempo, ma le richieste per passare agli arresti domiciliari erano sempre state rigettate. Uno degli aspetti di cui si parla periodicamente riguarda le cattive condizioni in cui versano le persone che si trovano a scontare una pena in carcere e un chiaro esempio di questo sembra essere la vicenda vissuta da un uomo di 78 anni a cui mancavano ancora sei mesi per terminare di scontare la sua pena che si trovava detenuto nel carcere di San Vittore, ma le cui richieste per passare ai domiciliari dettate dal suo negativo stato di salute erano state sempre respinte. L’anziano è però morto in seguito a un breve ricovero all’ospedale Fatebenefratelli di Milano e ora l’intenzione dei parenti, secondo quanto indicato dall’Osservatorio Permanente sulle morti in carcere e l’avvocato Edoardo Lepre, è quella di presentare denuncia alla Procura di Brescia nei confronti Continue reading
Commenti disabilitati su Muore a San Vittore, erano stati negati i domiciliari | tags: anticarceraria, CordaTesa, decesso a san vittore, detenuto morto, milano, morte in carcere, morto, negati i domiciliari, san vittore | posted in Assassinii di stato, Contro carcere, CIE e OPG, Dentro le mura, Italia in cella, Tutti
MERCOLEDI’ 24 APRILE:
DALLE ORE 20 IN POI
CENA BENEFIT A SEGUIRE DIBATTITO SU DEVASTAZIONE E SACCHEGGIO
CIRCOLO DEI MALFATTORI
TORRICELLI 19
METRO 2 FERMATA ROMOLO;
LINEA 90/91 VIALE LIGURIA;
PER INFO MALFATTORI.NOBLOGS.ORG
Commenti disabilitati su Cena benefit a Milano per Marina e dibattito su devastazione e saccheggio | tags: anticarceraria, cena benefit, circolo anarchico dei malfattori, CordaTesa, devastazione e saccheggio, dibattito, g8, genova 2001, malfattori, marina, milano, roma 15 ottobre | posted in Contro carcere, CIE e OPG, Presidi, cortei, saluti e iniziative, Tutti
Milano, 13 aprile 2013 – Nascondeva un cellulare nelle scarpe. E con quel telefonino era diventato un piccolo boss del carcere. Già, perchè parliamo di un detenuto. Un romeno 25enne – in galera da quattro mesi per furto e con precedenti penali per reati contro il patrimonio – che non si come e da quando tempo usava il cellulare in cella e lo metteva a disposizione dei suoi compagni in cambio di favori e prebende.
La scoperta è stata casuale. E risale all’altro ieri pomeriggio quando la direzione del carcere di San Vittore aveva deciso di trasferire il romeno a Opera. Insieme ad altri detenuti inseriti nel programma di uno sfoltimento del penitenziario cronicamente sovraffollato.
Come vuole la prassi in questi casi tutti i detenuti all’arrivo vengono minuziosamente perquisiti, per ovvie ragioni. Ed è stato proprio nel corso di questa perquisizione, estesa sia ai propri bagagli che alla propria persona, che un agente ha notato qualcosa di strano nelle scarpe.
Apparivano un po’ troppo alte e di una foggia particolare al punto che hanno destato i sospetti della guardia che ha obbligato il 25enne a togliersele per meglio analizzarle. E si è scoperto che nella suola era stato ricavato un vano abbastanza voluminoso per nascondere non solo un cellulare, ma anche un cavetto per porte Usb e un caricabatterie.
Pochi minuti dopo la scoperta, mentre ormai il cellulare era nelle mani di un agente di polizia penitenziaria, il telefonino ha iniziato a squillare, ma alla risposta, l’interlocutore ha riattaccato forse comprendendo che qualcosa era andato storto. Ovviamente nessun detenuto è autorizzato a tenere e usare un cellulare. Le telefonate sono occasionalmente concesse solo a certi detenuti e dopo un permesso speciale o del magistrato o del direttore del carcere, il romeno non godeva di alcun privilegio in questo senso. Ma che potesse disporre del telefonino – si è scoperto dopo – era cosa nota a molti. Diversi amici e compagni di braccio sapevano che dietro un compenso potevano utilizzare il cellulare del romeno. Il compenso in questione – così hanno ammesso in tanti – era rappresentato da sigarette, da qualche spicciolo, o il favore riguardava qualche lavoretto supplementare (tipo mettere in ordine la stanza o fare la spesa o cucinare).
Non è stato possibile accertare come quel telefono sia entrato in carcere. Sicuramente durante un colloquio. A questo proposito le indagini dovranno accertare se ci sono state complicità interne. Intanto, il romeno, come prevede il rigido regolamento interno è stato sottoposto al regime di isolamento ed escluso dalle attività ricreative in compagnia degli altri detenuti.
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(ANSA) – MILANO, 3 APR – Salgono a 11 gli episodi di abusi sessuali ai danni di giovani detenuti contestati ad Alberto Barin, di 51 anni, ex cappellano del carcere di San Vittore.
L’uomo e’ stato arrestato il 20 novembre 2012 in conseguenza di 6 casi accertati dalle indagini congiunte di squadra mobile e polizia penitenziaria. Ora il gip di Milano Enrico Manzi ha emesso un’ordinanza per altri 5 casi, si tratta di detenuti di 20/30 anni provenienti per lo piu’ dal nord Africa.
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Ancora un dramma nelle carceri italiane. Un uomo si è suicidato nel penitenziario milanese di Opera. L’uomo che si è tolto la vita è il boss Domenico Pagano che è stato trovato impiccato. Trasportato in ospedale è deceduto dopo poco. A diffondere la notizia è Rita Bernardini attraverso la sua pagina Facebook.
Pagano era stato arrestato a febbraio del 2011, ritenuto tra gli esponenti di spicco degli scissionisti, della malavita organizzata campana. Pagano era detenuto nel penitenziario di Opera in regime di 41 bis.
Lo scorso venerdì era stata annunciata la morte di un altro detenuto, recluso nel carcere di Ivrea. Pagano è il 14esimo detenuto suicida nei penitenziari italiani dall’inizio del 2013.
Fonte
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Negativo il quadro che emerge dalle visite di Alessandra Naldi a San Vittore e Opera. Appuntamento per dibattere la questione il 16 marzo a “Fa la cosa giusta”, la fiera degli stili di vita sostenibili.
Nelle carceri di Milano non solo si sta stretti, ma si mangia malissimo e l’igiene è in condizioni pietose. È quanto emerge dalle visite effettuate da Alessandra Naldi, nuovo garante dei detenuti del Comune di Milano, negli istituti penitenziari di San Vittore e Opera. Il problema del sovraffollamento è quindi aggravato da altre carenze. “Ho ricevuto molte segnalazioni sullo stato dei materassi, sulla scarsa pulizia delle lenzuola – spiega la garante. Inoltre i detenuti si lamentano del fatto che non possono procurarsi disinfettanti per pulire le celle”.
Anche il cibo è pessimo: per legge dovrebbe esserci una cucina che sforna i pasti ogni 200 detenuti, ma in realtà ce ne sono molte di meno. “C’è sicuramente un problema di qualità delle forniture -aggiunge la Naldi-, e dobbiamo capire anche se ci sono problemi di organizzazione. Alcuni detenuti si arrangiano comprando generi di prima necessità dallo spaccio interno, ma i prezzi spesso sono più alti che all’esterno e non tutti possono permetterselo”.
La Garante parlerà delle condizioni delle carceri milanesi a “Fa la cosa giusta!”, la fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, organizzata da Terre di mezzo e che si terrà a Fieramilanocity, dal 15 al 17 marzo. Il suo intervento è previsto per sabato 16 marzo, dalle ore 12 alle 13, insieme a Lamberto Bertolè (presidente della sottocommissione carceri del Comune di Milano) e di don Gino Rigoldi (cappellano del carcere minorile Beccaria) durante l’incontro “La paladina degli invisibili”.
Fonte: dire
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Dopo sei anni di impegno al Beccaria comincia una nuova avventura presso la Casa di Reclusione di Bollate.
Questa volta si tratta di adulti che, grazie alla collaborazione con la Cooperativa Trasgressione.net, avranno la possibilità di approcciare il rugby.
Si comincia lunedì 18 marzo alle 14,30 con il primo allenamento settimanale.
Oltre a portare il rugby e i suo valori all’interno della “Casa” l’auspicio è quelli di creare una vera e propria società che possa partecipare alle attività federali.
Responsabile del progetto è Sergio Carnovali coadiuvato da Federico Pozzi; stante il numero degli iscritti servirà un congruo numero di volontari. Chi fosse disponibile può contattare direttamente Federico. fedepozzi@hotmail.it
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Il nuovo ‘store’ dedicato ai servizi e ai prodotti di aziende nate all’interno delle case circondariali milanesi sarà inaugurato martedì in via dei Mille 1
Niente made in China o made in qualsiasi altro paese, da martedì 19 febbraio a Milano arriva il made in Carcere.
Alle ore 11.30, infatti, in via dei Mille 1, sarà inaugurata dall’assessore alle Politiche del lavoro, Cristina Tajani, la nuova sede dell’Acceleratore imprese ristrette.
Il nuovo ‘store’ dedicato ai servizi e ai prodotti di aziende nate all’interno delle case circondariali milanesi.
In totale, 200 mq e 5 vetrine su strada messi a disposizione dal comune di Milano per promuovere un’iniziativa nata dalla cooperazione tra l’assessorato alle Politiche del lavoro, il Provveditorato alle carceri e 15 realtà imprenditoriali.
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