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Rugby, la prima meta dei detenuti Debutto ufficiale del team di Monza

cordatesaMercoledì finalmente è arrivato il giorno. Dopo mesi di allenamenti e lezioni, la squadra di rugby della Casa circondariale di Monza ha giocato la sua prima, vera, partita. Le porte si sono aperte al mattino per far entrare gli avversari e poi sul campo di via Sanquirico si sono trovate di fronte la squadra dei detenuti e una selezione del Grande Brianza Rugby.

Il team dei detenuti è allenato da Francesco Motta e Alessandro Geddo, del Rugby Monza che si allena proprio dall’altra parte della strada, in via Rosmini. Il progetto di rugby in carcere aveva preso Continue reading


I ragazzi del carcere minorile Malaspina a scuola di surf

images (10)Ha avuto inizio il progetto sperimentale “Mana Project”, un programma di inclusione sociale incentrato sulla  Surf Therapy per cinque giovani, selezionati dall’Ussm del carcere Malaspina, tra i 14 e i 21 anni in situazioni di disagio sociale quindi a rischio devianza. L’iniziativa è promossa dall’associazione sportiva “Isola Surf” di Danilo La Mantia, istruttore e presidente dell’associazione, dall’architetto Paolo Pavone che ha redatto il progetto e con il coordinamento dello psicologo Martino Lo Cascio.

Il percorso durerà 2 mesi e coinvolgerà i ragazzi, in attività due volte a settimana. Il tutto organizzato senza l’ausilio di finanziamenti pubblici ma grazie all’impegno dei volontari che compongono lo staff di “Isola Surf” e delle attrezzature (tavole, mute da surf) che la scuola metterà a disposizione. Il programma prevede attività propedeutiche, presso la struttura carceraria, che introducono alla disciplina surf, ne spiegano i benefici psico-fisici e l’importanza del corretto atteggiamento e cura che bisogna manifestare nei confronti del mare e dell’ambiente circostante.

Il corso di surf verrà svolto in 8 incontri nel litorale di Isola delle Femmine presso il lido “Miramare”. Inoltre si svolgeranno attività di sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente come la pulizia della spiaggia. Il materiale, raccolto durante le operazioni di pulizia, verrà utilizzato successivamente nell’attività di eco-laboratorio nelle quale gli operatori dello staff aiuteranno i ragazzi ad assemblarlo e a trasformarlo in altri oggetti, attraverso una attenta rielaborazione progettuale, con la finalità di sviluppare la capacità creativa dei partecipanti e concludere virtuosamente il ciclo dei rifiuti. Il momento finale sarà una mostra degli oggetti all’interno dei locali dell’Ussm.

Il progetto propone il surf come attività terapeutica e didattica la cui efficacia è basata sulla perfetta combinazione tra requisiti fisici e mentali stimolando la concentrazione, l’equilibrio e portando alla conoscenza dei propri limiti, diminuendo il tasso di aggressività. La “Surf Therapy” è un metodo per sentirsi meglio nel corpo e nella mente attraverso i benefici del mare, dello iodio presente nell’aria di mare e dell’esposizione al sole: è quindi una talassoterapia naturale. Il surf inoltre svolge una importante funzione educativa in quanto consente ai giovani di valutare meglio le conseguenze delle loro azioni: sbagliare vuol dire pagare le conseguenze su un onda come nella vita. In alcuni Paesi del mondo esistono già diversi progetti pilota rivolti a coloro che hanno subito disturbo post-traumatico da stress, i cui sintomi includono depressione, ansia e rabbia incontrollabile. Questo è il primo progetto sperimentale in Italia incentrato sul surf come terapia e a sostegno dei ragazzi maggiormente a rischio devianza.

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Pistoia: corso di Tai Chi Chuan per i detenuti, discipline orientali al carcere di Santa Caterina

czljianIl Tai Chi Chuan, antica tecnica psicofisica cinese, per migliorare il benessere e la disciplina interiore dei detenuti del carcere di Pistoia. È questa l’idea portata avanti da Jessica Venturi e Alessio Tinturli, entrambi maestri di discipline orientali, incaricati dell’insegnamento delle tecniche a una quindicina di detenuti della casa circondariale pistoiese. L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla disponibilità del direttore del carcere Tazio Bianchi e dell’educatrice Liliana Lupaioli. Gli organizzatori dell’iniziativa sostengono così la volontà di mettere la struttura carceraria e i detenuti in contatto con il mondo esterno: il carcere come luogo di rieducazione, non isolamento.

Fonte: La nazione


Uisp, Vivicittà torna nel carcere di Marassi

3Genova – Giovedì 21 marzo , presso la Casa Circondariale di Marassi, si svolgerà la seconda edizione della speciale manifestazione “Vivicittà – Porte Aperte”.  Lo start della corsa è previsto alle ore 16.00. I detenuti partecipanti correranno insieme ad una rappresentativa di atleti tesserati per associazioni della Lega atletica leggera Uisp.

Si correrà lungo un tracciato di 3 chilometri. Dall’interno del carcere si uscirà per correre anche due giri esterni attorno alle mura dell’Istituto.

Contemporaneamente, sul campo interno, si disputerà una partita di calcetto fra i  partecipanti alle attività dei progetti di sportpertutti, arbitrata da uno dei detenuti che hanno seguito e superato il corso arbitri organizzato dalla Lega calcio Uisp.

 

La manifestazione è organizzata dal Comitato Uisp di Genova e dalla Direzione della Casa Circondariale di Genova Marassi, con la collaborazione del Corpo di Polizia Penitenziaria, con l’intento di gettare un “ponte” tra l’esterno e l’interno delle mura dove l’Uisp è stata presente, negli ultimi anni, tramite le azioni dell’omonimo progetto.

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Rugby e carcere – “Il senso di una meta” raddoppia: ora anche a Bollate.

carcereDopo sei anni di impegno al Beccaria comincia una nuova avventura presso la Casa di Reclusione di Bollate.

Questa volta si tratta di adulti che, grazie alla collaborazione con la Cooperativa Trasgressione.net, avranno la possibilità di approcciare il rugby.

Si comincia lunedì  18 marzo alle 14,30 con il primo allenamento settimanale.

Oltre a portare il rugby e i suo valori all’interno della “Casa” l’auspicio è quelli di creare una vera e propria società che possa partecipare alle attività federali.

Responsabile del progetto è Sergio Carnovali coadiuvato da Federico Pozzi; stante il numero degli iscritti servirà un congruo numero di volontari. Chi fosse disponibile può contattare direttamente Federico. fedepozzi@hotmail.it

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Il rugby arriva anche in carcere Monza ha il team dei detenuti

il-lato-materno-del-rugby4Monza – «Siamo vicini di casa, riusciamo a sentire le nostre reciproche urla: quelle che vengono dal campo di gioco e quelle dalle celle dei detenuti. E allora ci siamo detti: perché no?». Così Paolo Carcassi, presidente del Rugby Monza ha raccontato l’inizio di un’idea che oggi è diventata realtà: portare la palla ovale all’interno della casa circondariale di via Sanquirico. Da ottobre diciotto detenuti della sezione comuni sono entrati a far parte della prima squadra di rugby nata all’interno del carcere di Monza. «Per ora stiamo iniziando a conoscere lo sport e le sue regole, poi progressivamente abitueremo i ragazzi al contatto per portarli a disputare tra un po’ una vera partita », spiega Alessandro Geddo, giocatore del Rugby Monza e allenatore della squadra del carcere insieme a Francesco Motta, anche lui giocatore della società monzese.

Al momento in programma non c’è alcuna partita, i giocatori sono ancora acerbi, ma l’intenzione è quella di affrontare una selezione degli atleti degli Old e della Prima squadra della Grande Brianza. Non solo sport ma prima di tutto rispetto: degli avversari e delle regole. Ed è stato proprio il risvolto educativo e sociale del progetto a convincere la direzione a far nascere una squadra di rugby all’interno del carcere. «La prospettiva più ampia che ci siamo dati va ben oltre l’immediato risultato agonistico – ha spiegato Leonardo Nazzaro, educatore del carcere, responsabile dell’area sportiva -. Abbiamo voluto in questo modo offrire un’opportunità di amicizia a chi esce.

Chi fa parte oggi della squadra di rugby potrà contare, una volta uscito, sul sostegno del Rugby Monza, saprà che su quel campo ci sono degli amici. Ed è questa la vittoria più grande». Un impatto sociale ribadito anche dal consigliere comunale con delega allo sport Silvano Appiani, e dal vice sindaco Cherubina Bertola, presenti insieme al prefetto Giovanna Vilasi alla conferenza di presentazione della nuova squadra che si è svolta mercoledì all’interno del carcere.
Sarah Valtolina

Fonte: ilcittadinomb.it