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Chiude il Cie di Modena

cordatesaScioperi, rivolte e strutture fatiscenti. Chiude il Centro d’identificazione e di espulsione di Modena. La prefettura ha già avviato il trasferimento dei 23 migranti trattenuti nella struttura, che entro fine agosto dovrebbe essere completamente svuotata e ristrutturata. Il provvedimento era atteso da tempo, vista la situazione insostenibile in cui erano costretti a vivere gli ospiti del centro, ma anche i dipendenti, che sono ancora in attesa di tre mesi arretrati.

La loro odissea è iniziata un anno fa, quando la gestione è passata, attraverso una gara al massimo ribasso, dalle mani della Confraternita della misericordia, ente con a capo Continue reading


Crotone, scontri nel Cie di S. Anna, poliziotti feriti

cordatesaE’ stato ancora una volta luogo di scontri il Centro di identificazione e espulsione “S. Anna” di Crotone, che si trova all’interno del centro per migranti più grande d’Europa.

La notte scorsa alcuni ospiti del centro, hanno protestato arrivando anche allo scontro con le forze dell’ordine presenti, alcuni dei quali sono stati feriti.

Gli agenti sono stati colpiti da spranghe e da Continue reading


Presidio al CIE di Modena: 11 maggio 2013

cordatesaProssimo appuntamento solidale sotto le mura del CIE di viale LaMarmora (MO)

SABATO 11 MAGGIO ORE 15.00

http://nociemodena.noblogs.org/


Resistere alle espulsioni

Diffondiamo da macerie

rabbia (1)Jamal e’ da un mese prigioniero nel Cie di corso Brunelleschi a Torino. Non ha i documenti in regola, ma a Torino ha una moglie incinta di 8 mesi, tant’e’ che il suo avvocato aveva immediatamente presentato ricorso contro l’espulsione, e Jamal era in attesa fiducioso di essere liberato. Ma all’Ufficio Immigrazione della Questura di Torino sono furbi, e ieri pomeriggio chiamano Jamal fuori dalla sezione per “notificargli qualcosa”. Negli uffici del Cie, Jamal capisce che quello che devono notificargli non e’ ne’ la liberazione, ne’ la proroga della reclusione, ma un biglietto di sola andata per il Marocco. Solo contro una decina di poliziotti, isolato dai suoi compagni di reclusione, Jamal capisce che e’ il momento di lottare: chiama la moglie, che lancia l’allarme all’avvocato e ad alcuni solidali.

La notizia rimbalza su Radio Blackout 105.250 Fm, e nel giro di poco si forma un presidio di fronte all’ingresso principale su via Mazzarello, e con slogan e battiture si attira l’attenzione dei passanti e dei reclusi, alcuni dei quali salgono sui tetti. L’avvocato manda un fax urgente in Questura per evitare l’espulsione, e attende la risposta. Poco dopo arriva a difendere il Centro arriva la celere, e arriva anche la notizia che Jamal per evitare l’espulsione si e’ tagliato su tutto il corpo. Il presidio si trasforma in blocco stradale per intasare il traffico davanti all’ingresso, e la Celere quasi carica i manifestanti. Nel frattempo, arriva al Cie anche la moglie di Jamal, che riesce ad entrare per un colloquio. Verso le sei di pomeriggio, dal retro del Cie esce una camionetta a sirene spiegate con due reclusi: dovevano espellerne tre, e tra di loro Jamal non c’e’, e’ ancora a colloquio con la moglie.

Quando la moglie esce e arriva la conferma che Jamal e’ stato medicato e riportato nella sezione e non in isolamento, il presidio si scioglie, con l’amaro in bocca per non essere stati abbastanza per riuscire a bloccare entrambe le uscite e tutte e tre le espulsioni, ma con la conferma che resistere alle espulsioni e’ possibile davvero, quando alla determinazione dentro si aggiunge la solidarieta’ vera e rapida fuori. E questa e’ una cosa su cui tutti i nemici delle espulsioni dovranno riflettere nei prossimi giorni.

macerie @ Gennaio 31, 2013