Category Archives: Mondo in cella
Un paziente dell’ospedale psichiatrico appicca un incendio. Temprestivo l’intervento delle guardie
“Un internato italiano detenuto nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino in evidente stato di agitazione psico-motoria ha dato fuoco, sabato notte, alla sua cella. Poteva essere una tragedia, sventata dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari in servizio, uno dei quali è rimasto intossicato”. Lo rende noto Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Continue reading
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Domenica 2 novembre la polizia palestinese, braccio repressivo dell’ANP (Autorità Nazionale Palestinese), è entrata nel villaggio di Assira Al Qabilja (vicino a Nablus) per arrestare il compagno Abdullah Abdul Halim, al momento assente in casa. I servi di Abu Mazen non hanno specificato il motivo della ricerca del compagno. Da quando Abdullah si è presentato all’ufficio della polizia speciale palestinese non è più tornato, è arrivata invece una telefonata a sua moglie che la informava che Abdullah era stato arrestato e rinchiuso nel carcere palestinese di Jneid (Nablus) senza poter ricevere visite. Il motivo del suo arresto è quello di aver scritto delle critiche contro Abu Mazen su facebook. Sono seguiti due giorni di udienze alla corte di Nablus che oggi stabilisce la liberazione del compagno il quale però, invece di essere rilasciato, viene nuovamente portato alla prigione di Jneid per ordine del sindaco di Nablus. Continue reading
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Ai popoli del mondo
Ai mezzi di informazione indipendenti
A tuttx i e le diseredatx e a quellx privatx della libertà
Ieri notte sono stato scarcerato grazie alla sempre rispettabile e molto apprezzata solidarietà che ha fatto tremare il dispotismo e fatto in modo che poco a poco si potesse raggiungere la libertà, anche se ci manca assaporarla nella sua pienezza totale; questo momento dipende solo dalla costruzione del benessere nel nostro presente e dalla lotta congiunta del popolo verso questa libertà a cui tanto ambiamo. Continue reading
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L’iniziativa scatena una mezza rivolta in un carcere di Kinshasa (ASCA) – Roma, 3 nov 2014 – Niente televisione per paura che i detenuti imitino cio’ che e’ appena successo in Burkina Faso, dove la rivoluzione ha costretto alle dimissioni del Presidente. E’ successo in un carcere di Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, dove alcuni agenti hanno confiscato le tv nelle celle per impedire che i carcerati seguissero le notizie provenienti dal Burkina Faso. La vicenda e’ stata riferita all’AFP da un detenuto, che ha raccontato come i funzionari della prigione abbiano incontrato una feroce resistenza quando hanno cercato di fare altrettanto nei bracci del carcere dove erano rinchiusi i detenuti piu’ pericolosi e i condannati a morte. Continue reading
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NO PRISON FOR NO ONE
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Link presidio 1, 2
Link interviste 1, 2, 3
Speciale su Georges
Déclaration de Georges Ibrahim Abdallah lue le 24 octobre aux meetings organisés par Coup Pour Coup 31 à Toulouse et par leCollectif 69 de soutien à la libération de Georges Abdallah à Lyon.
Cher«e»s camarades, Cher«e»s ami«e»s,
Vous savoir réunis ce soir m’apporte beaucoup de force et me réchauffe le cœur et surtout me conforte dans la conviction que c’est toujours ensemble dans la diversité de l’expression solidaire que l’on peut faire avancer la mobilisation en assumant toujours plus le terrain de la lutte anticapitaliste anti-impérialiste.
Comme vous voyez Camarades, par delà les barbelés et les miradors qui nous séparent physiquement, nous voici ce soir toujours ensemble, résolument débout face à cette nouvelle année de captivité, la 31e année.
Certes des années, de très longues années derrière ces abominables murs, ce n’est pas vraiment la joie, c’est humainement presque insupportable ; il n’en demeure pas moins camarades, grâce à la solidité de votre engagement, c’est toujours ici la même émotion et surtout la même détermination en écho à votre mobilisation solidaire.
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L’elenco dei pestaggi di Stato è lungo. Il conto di chi ha pagato è misero da Aldrovandi a Bianzino, da Uva a Magherini: le battaglie dei familiari.
Federico Aldrovandi, Riccardo Rasman, Aldo Bianzino, Giuseppe Uva, Stefano Cucchi, Michele Ferrulli, Dino Budroni, Riccardo Magherini. Quando la mente prova a ricordare i nomi di tutti gli uomini morti mentre si trovavano nelle mani dello Stato, ce n’è sempre qualcuno che sfugge, e non certo per dolo. La lista è troppo lunga.
E quelli che conosciamo, forse, non sono neanche tutti, perché se li conosciamo è solo per il merito, la tenacia e il coraggio delle loro famiglie, eroiche nel mostrare cosa lo Stato ha fatto ai loro cari e contemporaneamente nel mettersi contro quello stesso Stato. Ci vuole fegato nel sapere che si sta andando verso il massacro e che tutta quella battaglia di giustizia si risolverà in un nulla di fatto. Già, perché è questo quello che viene da pensare. Perché di fronte a quella lista così lunga di morti ammazzati, il conto di chi ha pagato si tiene in una mano. Come un pugno di mosche.
Il primo fu “Aldro”, e non perché fu il primo a morire, il 25 settembre 2005 a Ferrara, ma perché fu il primo a guadagnarsi le pagine dei giornali, dopo una battaglia instancabile di sua mamma Patrizia. Aldro aveva 18 anni quando incontrò la polizia: Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri non si accontentarono di mettergli le manette. Tre anni e sei mesi di reclusione per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi”, sentenzia la Cassazione nel 2012. Tutti beneficiari dell’indulto, tre di loro rientrati in servizio a gennaio 2014.
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Giornata molto delicata al carcere Sant’Anna di Modena
Una situazione di violenta protesta ha riguardato la sezione detentiva all’interno del Carcere Sant’Anna di Modena. Alcuni detenuti sono rimasti feriti ma senza conseguenze gravi.
La situazione si è verificata a causa delle condizioni ambientali che si registrano all’interno del carcere.
Secondo le informazioni diffuse, sembrerebbe che un detenuto abbia chiesto di parlare con la direttrice del carcere e al secco rifiuto ricevuto abbia risposto cospargendosi il corpo di olio e minacciando di darsi fuoco. Un altro si è invece cucito la bocca e si è procurato delle lesioni con una lametta. All’arrivo del Comandante di reparto, accompagnato da un gruppo di agenti della Penitenziaria, i detenuti hanno inscenato una dura protesta, cominciando a sbattere gli sgabelli contro le inferriate e il detenuto con la lametta si è lanciato contro il comandante, cercando di colpirlo con la stessa lametta. A frapporsi tra l’aggressore e il comandante è stato proprio un altro carcerato, rimasto poi lievemente ferito dalla lametta […]
“Il sappe dichiara che il problema è la troppa libertà concessa ai detenuti, che consisterebbe nell’ apertura delle celle. Ma di fatto sappiamo bene cosa accenda le rivolte: condizioni carcerarie e soprusi perpetrati dagli sceriffi delle galere.”
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PORT-AU-PRINCE, 11 AGO – Un centinaio di detenuti sono evasi da una prigione di massima sicurezza di Haiti, a una decina di chilometri di Port-au-Prince, a seguito di una rivolta scoppiata all’interno del penitenziario. Lo ha annunciato un portavoce della polizia haitiana. Un parlamentare che si trovava sul posto ha precisato che si è trattato di una evasione spettacolare. Tra gli evasi, anche un influente uomo d’affari, Clifford Brandt, accusato di rapimento. Su di lui pende una taglia da 40 mila dollari.
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Canada, evasione in elicottero: caccia a tre detenuti pericolosi .Sarebbero comparsi davanti ai giudici tra pochi giorni. L’elicottero è atterrato accanto alla prigione e li ha portati via in pochi minuti sotto gli occhi delle guardie. E’ la seconda volta che accade in un anno. Nel 2013, due detenuti erano evasi issandosi a bordo dell’elicottero su una scala di corda. Il pilota era stato costretto a volare sotto la minaccia delle armi.
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Sabato 7 giugno circa 130 prigionieri politici palestinesi saranno in sciopero della fame da 45 giorni, per protestare contro la Detenzione Amministrativa, che è una procedura che permette all’esercito israeliano di trattenere i prigionieri indefinitamente, su informazioni segrete, senza formulare accuse a loro carico, senza fornire prove agli avvocati e senza processo (1) Continue reading
Commenti disabilitati su Non lasciamoli soli, sosteniamo i prigionieri politici in sciopero della fame. | tags: danni del digiuno, fronte palestina, Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Non lasciamoli soli, Palestina libera, palestinarossa, sciopero della fame, sosteniamo i prigionieri politici in sciopero della fame. | posted in Assassinii di stato, Comunicati, critiche e riflessioni, Contro carcere, CIE e OPG, Dentro le mura, Mondo in cella, Scarcerazioni e carcerazioni, Tutti
La giovane sudanese , 27 anni, cristiana, è stata condannata a morte nel suo paese con l’accusa di aver rinnegato la religione musulmana in favore di quella cristiana. All’epoca della carcerazione era già incinta, e la bambina è venuta alla luce nel carcere di Khartoum. Per Meriam si tratta del secondo figlio, infatti la donna è già mamma di un altro bambino, Martin, di 22 mesi, che si trova in prigione con lei dal giorno dell’arresto, avvenuto il 17 febbraio. Continue reading
Commenti disabilitati su Sudan: Condannata a morte perchè cristiana, partorisce in carcere | tags: condanna di morte posticipata di due anni per diritto all'allattamento del figlio, condanna in sudan, condannata a morte perchè non musulmana, condannata alla pena di morte perchè di fede cristiana, partorisce in carcere | posted in Assassinii di stato, Contro carcere, CIE e OPG, Dentro le mura, Mondo in cella, Presidi, cortei, saluti e iniziative, Tutti
Almeno 5 detenuti sono morti durante una rivolta scoppiata in un carcere dello Stato brasiliano di Bahia. Secondo la polizia, i cinque sono stati uccisi da altri reclusi durante la rivolta, sedata dall’intervento delle squadre speciali. I tumulti sarebbero scoppiati dopo che un agente penitenziario ha sparato alla gamba di un detenuto che voleva impedire agli agenti di ispezionare la sua cella.
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Pensacola (Florida, Usa) – Una esplosione per una presunta fuga di gas si è verificata in un carcere della Florida, a Pensacola, causando la morte di due persone e il ferimento di 100-150 persone tra detenuti e guardie. La portavoce del penitenziario di Escambia County, Kathleen Castro, ha riferito che lo scoppio ha fatto crollare parte dell’edificio, in cui al momento erano rinchiusi 600 detenuti. All’origine dell’esplosione potrebbe esserci l’allagamento della struttura, causato dalle pesanti piogge che nei due giorni scorsi hanno colpito la zona.
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Commenti disabilitati su Usa, esplosione di gas in carcere Florida: 2 morti, oltre 100 feriti | tags: 100 feriti, carcere in florida, due morti, esplosione in carcere, presunta fuga di gas | posted in Contro carcere, CIE e OPG, Dentro le mura, Mondo in cella, Tutti
Gli attivisti di Greenpeace, a bordo della Rainbow Warrior III e con l’ausilio dei gommoni, hanno tentato di bloccare l’attracco nel porto della petroliera di Gazprom contenente il primo carico di petrolio artico. In stato di arresto il capitano Pete Willcox.
Un’azione spettacolare: un gruppo di attivisti a bordo di un gommone è riuscito a scrivere sullo “No Arctic Oil”, mentre altri cercavano di impedire l’ormeggio della nave russa nelle banchine del porto di Rotterdam.Al timone della Rainbow il capitano Pete Willcox, posto oggi in stato di arresto dalla polizia olandese al termine dell’azione. Willcox è uno degli Arctic 30 incarcerati in Russia per ben 2 mesi per aver cercato di difendere l’Artico. Il resto dell’equipaggio è approdato a Rotterdam dopo l’intervento della polizia antisommossa a bordo della Rainbow, ed è libero.
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LONDRA – Ennesimo caso di abuso di potere, questa volta dall’Inghilterra, dove un agente di Polizia, il 30enne PC Lee Birch, ha colpito con un taser un sospettato, dopo aver lo spogliato e colpito più volte con violenza.
Nel filmato possiamo vedere soltanto l’ultima parte della sequenza violenta. Il capo della polizia delWilshire aveva cercato in ogni modo di bloccare la diffusione del video, ma questo è stata reso pubblico dopo che l’agente PC Lee Birch è stato assolto dall’accusa di aggressione.
Il sospettato, Mr Colomba, è un 23enne arrestato perchè ubriaco fuori da un locale notturno. Una volta condotto nella caserma, però, gli agenti hanno deciso di umilarlo, facendolo spogliare completamente nudo.Il sospettato, Mr Colomba, è un 23enne arrestato perchè ubriaco fuori da un locale notturno. Una volta condotto nella caserma, però, gli agenti hanno deciso di umilarlo, facendolo spogliare completamente nudo.
Mr Colomba, però, in uno scatto d’ira, ha deciso di gettare le sue mutande addosso agli agenti, che hanno subito risposto alla provocazione colpendolo con una scarica elettrica da 50.000 volt.
Ci sono voluti soltanto 60 minuti di processo per assolvere l’agente PC Lee Birch dall’accusa di aggressione.
http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/ESTERI/sospettato-nudo-scarica-elettrica-polizia-assolti/notizie/660788.shtml
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Commenti disabilitati su Spoglia nudo un sospettato, poi lo colpisce con una scarica elettrica: poliziotto assolto | tags: abuso di polizia, agente assolto in 60 minuti, londra, scossa da 50.000 volt, scossa di taser, umiliazione | posted in Contro carcere, CIE e OPG, Dentro le mura, Mondo in cella, Tutti
Il caso di Ahmad Sa’adat, leader nazionale palestinese, Segretario Generale del Fronte Popolare di Liberazione Nazionale della Palestina e membro eletto del Consiglio Legislativo Palestinese, è uno degli oltre 5000 casi di prigionieri politici palestinesi, ma è un caso di critica importanza e estremamente paradigmatico – il caso di un leader palestinese, preso di mira per “crimini” di carattere politico, per il suo impegno verso la resistenza palestinese e il rifiuto di compromessi riguardo ai chiari principi della liberazione palestinese e per il suo ruolo storico come leader del movimento dei prigionieri.
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Commenti disabilitati su Giovedì 17 aprile presidio in Solidarietà al prigioniero politico palestinese Ahmad Sa’adat | tags: Ahmad Sa'adat libero, carceri israeliane, leader nazionale palestinese, Presidio 17 aprile, Presidio per Ahmad Sa'adat, prigioniero politico palestinese | posted in Contro carcere, CIE e OPG, Dentro le mura, Mondo in cella, Presidi, cortei, saluti e iniziative, Tutti
Circa trecento detenute sono evase dal carcere femminile di Iquique nella confusione seguita alla forte scossa di magnitudo 8.2 che ha colpito il Cile settentrionale. Il ministero degli Interni ha annunciato l’invio nella zona di un centinaio di uomini delle forze speciali. È stato deciso il dispiegamento in città anche di circa cento poliziotti e militari dell’esercito. Nelle ore successive al sisma sono state catturate 26 fuggitive. Nel resto del Paese, centinaia di detenuti sono stati evacuati dalle prigioni di San Antonio, Lebu, Coronel e Arauco, vicine alla costa. Durante il grave terremoto del 2010 in Cile, che provocò 500 morti, un centinaio di persone fuggirono dalle carceri.
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Commenti disabilitati su Terremoto in Cile, trecento detenute evadono dal carcere. | tags: 26 fuggiasche catturate, 300 detenute evadono, carcere femminile di Iquique, Terremoto in Cile | posted in Contro carcere, CIE e OPG, Fuggiaschi, Mondo in cella, Tutti
Sakineh è un caso umano che ha mobilitato il mondo e in Italia soprattutto, ove per mesi la sua immagine è stata accanto ai portali di amministrazioni Regionali, Comunali e anche di Province e municipalità.
La donna iraniana, nata a Theran nel 1967, fu condannata a morte dal tribunale per adulterio e partecipazione all’omicidio di suo marito. Il suo caso fu adottato da tute le più importanti associazioni umanitarie, e ha fatto breccia nel cuore di molti organi di stampa occidentali. Continue reading
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La Turchia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo per trattamento inumano nei confronti di Abdullah Ocalan, il leader del Pkk– Partito dei Lavoratori del Kurdistan – catturato nel 1999 e condannato all’ergastolo senza possibilità di sconti o di liberazione con la condizionale. Continue reading
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La Westminster Magistrates’ Court di Londra ha deciso oggi di non procedere all’estradizione in Italia di Domenico Rancadore, accusato di mafia e arrestato lo scorso agosto nella capitale britannica dalla polizia inglese su indicazione di quella italiana dopo 20 anni di latitanza. Domenico Rancadore non sarà estradato in Italia perché il sistema carcerario in Italia non offre le adeguate garanzie per il trattamento dei detenuti.
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Commenti disabilitati su Londra nega l’estradizione di un latitante di mafia: “Carceri italiane inadeguate” | tags: braccialetto elettronico, carceri italiane inadeguate, Cosa Nostra, latitante mafia, no estradizione, Rancadore | posted in Contro carcere, CIE e OPG, Dentro le mura, Fuggiaschi, Mondo in cella, Tutti
Nasce nel 1944 e già dalla sua infanzia capisce che la vita per i nativi d’America è dura, tra miseria, razzismo, emarginazione.Cresce anche in un istituto dove conosce la prima “istituzione totale”, ma ha un buon carattere e la sua gioventù è carica di socialità, mentre impara a riparare vecchie automobili. Ma sono gli anni in cui la comunità indiana comincia ad alzare la testa e si organizza. Nasce l’AIM, American Indian Movement, di cui dopo poco Peltier entra a far parte.
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Almeno 10 persone sono morte e altre 38 sono rimaste ferite in un incendio divampato nel carcere La Modelo di Barranquilla (nord della Colombia).
Secondo il direttore del carcere, il generale Saul Torres, tutto è cominciato con uno scontro fra circa 12 reclusi in uno dei cortili: quando gli agenti sono intervenuti per calmare la Continue reading
Commenti disabilitati su Incendio in un carcere Colombiano dopo scontri tra bande, almeno 10 i morti | tags: carcere La Modelo di Barranquilla, carceri colombiane, incendio in carcere, morti in carcere | posted in Contro carcere, CIE e OPG, Dentro le mura, Mondo in cella, Tutti
La direttrice del carcere della Baumetta, a Marsiglia (sud della Francia), è stata presa in ostaggio oggi pomeriggio nel suo ufficio da un detenuto. Lo si apprende da fonti del penitenziario. Il sequestratore, afferma il sito del quotidiano locale La Provence, è “armato di una sbarra di ferro”, ma “non si sarebbe mostrato violento”. Al momento “sta trattando con un negoziatore della polizia giudiziaria”. Sarebbe infuriato per un cambio di Continue reading
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Atene, 7 gen. – (Adnkronos/Dpa) – E’ caccia all’uomo in Grecia, dove si sono perse le tracce di un membro di uno dei gruppi terroristici più violenti del Paese. Il 52enne Christodoulos Xyros, dell’organizzazione ’17 Novembre’, è stato dichiarato scomparso dal suo avvocato dopo che ieri non si è presentato al controllo quotidiano nella stazione di polizia vicino Continue reading
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LOSANNA – Incendio oggi pomeriggio verso le 14.30 in una sala comune del penitenziario femminile La Tuilière di Lonay (VD). Una quindicina di persone sono state incomodate dal fumo. Nessuno ha dovuto essere ricoverato. L’incendio è stato causato da una detenuta, non si sa ancora se in modo intenzionale, ha indicato all’ats il portavoce della polizia vodese Eric Flaction confermando quanto pubblicato da “20 Minutes” online. Grazie al rapido Continue reading
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Il 31 dicembre ed il 1 gennaio elementi delle forze dell’ordine di Barcellona si sono inseriti all’interno del CIE catalano, mettendo a segno diversi abusi nei confronti dei detenuti. E’ la denuncia di alcuni interni del Centro di Internamento per stranieri di Barcellona, ripresa da attivisti della campagna “Tanquem els CIEs”, che raccontano i maltrattamenti effettuati dai poliziotti, descritti come in notevole stato d’ebbrezza dai reclusi. Continue reading
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Una guerra tra bande, un regolamento di conti tra narcotrafficanti. Questo forse il motivo dell’assalto in un carcere di Acapulco, nello stato messicano del Guerrero. Nove i morti, di cui tre detenuti. Secondo altre fonti, i detenuti morti sarebbero invece quattro. L’attacco è avvenuto nel carcere di Tuxpan: uomini armati sono entrati nel penitenziario facendosi passare per agenti federali che dovevano consegnare un prigioniero. Una volta all’interno del Continue reading
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TRIPOLI – Ancora un’evasione da un carcere libico, questa volta nella città orientale di Ajdabiya dove almeno 40 uomini sono fuggiti ieri e 15 sono stati riacciuffati oggi dalle autorità. Lo riferiscono fonti della sicurezza secondo cui le guardie sarebbero accusate di collusione per aver lasciato scappare i detenuti senza cercare di fermarli.
Nel paese si sono verificate varie evasioni negli ultimi mesi. Alla fine di luglio oltre 1200 prigionieri sono fuggiti dal carcere di Bengasi mentre nel mese di settembre altri 45 detenuti da una prigione di Ajdabiya. Nel corso di questo anno si contano almeno quattro evasioni nella città di Sebha nel sud della Libia, mentre nel 2012 120 prigionieri sono fuggiti dal più grande carcere della capitale.
Fonte
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