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Spoglia nudo un sospettato, poi lo colpisce con una scarica elettrica: poliziotto assolto

 

20140430_c4_schermata_2014-04-30_a_18.24.02LONDRA – Ennesimo caso di abuso di potere, questa volta dall’Inghilterra, dove un agente di Polizia, il 30enne PC Lee Birch, ha colpito con un taser un sospettato, dopo aver lo spogliato e colpito più volte con violenza.
Nel filmato possiamo vedere soltanto l’ultima parte della sequenza violenta. Il capo della polizia delWilshire aveva cercato in ogni modo di bloccare la diffusione del video, ma questo è stata reso pubblico dopo che l’agente PC Lee Birch è stato assolto dall’accusa di aggressione.

Il sospettato, Mr Colomba, è un 23enne arrestato perchè ubriaco fuori da un locale notturno. Una volta condotto nella caserma, però, gli agenti hanno deciso di umilarlo, facendolo spogliare completamente nudo.Il sospettato, Mr Colomba, è un 23enne arrestato perchè ubriaco fuori da un locale notturno. Una volta condotto nella caserma, però, gli agenti hanno deciso di umilarlo, facendolo spogliare completamente nudo.
Mr Colomba, però, in uno scatto d’ira, ha deciso di gettare le sue mutande addosso agli agenti, che hanno subito risposto alla provocazione colpendolo con una scarica elettrica da 50.000 volt.
Ci sono voluti soltanto 60 minuti di processo per assolvere l’agente PC Lee Birch dall’accusa di aggressione.

http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/ESTERI/sospettato-nudo-scarica-elettrica-polizia-assolti/notizie/660788.shtml

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Uno schifo chiamato carcere

sbarre_ottavio-pinarelloSovraffollamento delle carceri significa sovraffollamento delle celle: impossibilità pressoché totale in cella di movimento fisico, d’intimità, di attenzione, rispetto proprio e di chi è concellino; un bagno, un rubinetto per sei o nove persone…

Sovraffollamento vuol dire anche sovraffollamento del cortile dell’aria, dove ginnastica e calcio sono difficili perchè in contrasto con la densità delle persone in piccoli spazi, con l’assenza d’acqua corrente, con i cessi intasati e puzzolenti.

Sovraffollamento prodotto dalle condanne decise arbitrariamente da polizia, carabinieri, giudici.

Si è chiusi in cella 2 x 4 metri quadrati in 5/6 persone per 21 ore al giorno; le ore d’aria sono ridotte dalle quattro previste a tre, a volte ancora meno perché in quelle ore è compreso il tempo della doccia.

Pestaggi e umiliazioni praticati dalle guardie contro chi non accetta di essere trattato come e meno di un animale da macello. Una condizione che spesso finisce nella tragedia del “suicidio”.

Le persone immigrate oltre che del sostegno dei propri cari mancano della lettura poiché a San Vittore vengono venduti solo giornali e riviste in italiano e la tv diffonde solo programmi in italiano.

I prigionieri catalogati “malati psichici” sono costretti in una condizione di vero e duro isolamento, senza fornello, impossibilitati a scambiare cibo, parole…

Cure, lavoro, igiene e vitto sono sempre più scarsi e scadenti; costruire nuove carceri non può che aggravare la situazione. La spesa interna al carcere è invece a prezzi da rapina.

Detenuti ridotti a larve umane con tranquillanti e bombe farmacologiche di stato che invece abbondano. Per fortuna che c’è ancora chi le rifiuta.

Anche amici e familiari scontano la loro condanna: lunghi e costosi viaggi per andare ai colloqui, file d’attesa, pacchi respinti per ragioni affidate alla massima arbitrarietà delle guardie.

urloVogliamo lottare contro questa situazione, anzitutto sostenendo le proteste che per queste ragioni nascono a San Vittore così come nelle carceri di tutta Italia dove amnistia è la parola che più abbiamo sentito urlare.

Riteniamo questo un obiettivo generale immediato che può dare forza al movimento di lotta se c’è unità e determinazione nel conseguirlo, ma che può indebolirlo se si confida nell’imparzialità dello stato o nell’illusione che basti mettere il tutto nelle mani di un partito.

Siamo persone che direttamente ed indirettamente hanno provato sulla propria pelle il carcere e le sue conseguenze.

Se l’amnistia è l’indicazione che esce dalle prigioni è da lì che vogliamo partire, lottando per una riduzione della pena carceraria altrettanto generale.

Milano, gennaio 2013

Solidali nella lotta contro il carcere

 volantino distribuito a San Vittore da OLGa