E’stato pubblicato “Rompere la Piazza”, un opuscolo che parla del reato di devastazione e saccheggio da un punto di vista giuridico, storico, politico, cercando di analizzare questo dispositivo repressivo in un’ottica più estesa. Un documento di analisi che cerca di stimolare il confronto tra compagn* e realtà conflittuali attraverso iniziative di presentazione e riflessione condivisa sull’argomento.
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E’ uscito l’opuscolo N° 85 di OLGA
Su questo numero
- LA LIBIA FRA TERRORISMO, CIA E MILITARIZZAZIONE DELL’AFRICA
- IL CORNO D’AFRICA NELLA STRETTA DELLE MULTINAZIONALI
- MARE NOSTRUM, GUERRA AI MIGRANTI NEL MEDITERRANEO
- AGGIORNAMENTI DELLA LOTTA DENTRO E CONTRO I CIE
- LETTERE DAL CARCERE DI OPERA (MI)
- LETTERA DAL CARCERE DI MONZA
- TRENTO: E’ MORTO UN RAGAZZO… E NON DI VECCHIAIA
- LETTERA DA BUSTO ARSIZIO (VA)
- LETTERA DAL CARCERE “LA DOZZA” (BO)
- LETTERA DAL CARCERE DI TERNI
- RIFLESSIONI DAL E SUL CARCERE DI UNA COMPAGNA
- LETTERE DAL CARCERE DI SPOLETO (PG)
- LETTERE DAL CARCERE DI REBIBBIA (RM)
- LETTERA DAL CARCERE PAGLIARELLI (PA)
- LETTERA DAL CARCERE DI IGLESIAS (CA)
- SENTENZA PRIMO GRADO OPERAZIONE “SHADOW”
- PROCESSO PER IL FERIMENTO DELL’AD ANSALDO NUCLEARE
- GENOVA 2001: UN PASSATO DA RISCATTARE, UN PRESENTE DA ROVESCIARE
- SUL PROCESSO PER I FATTI DI ROMA DEL 15 OTTOBRE 2011
- LA CASA È UN DIRITTO, OCCUPARE È GIUSTO
- DALLE UDIENZE DEL PROCESSO CONTRO I NO-TAV
- LA DEVASTAZIONE DELL’AMBIENTE NON E’ REATO, CONTESTARLO SI
- PROCESSO CONTRO GLI OPERAI DI BASIANO (MI)
- LOTTA OPERAIA IN BANGKLADESH
- SUL DDL PER IL NUOVO SISTEMA SOCIO SANITARIO LOMBARDO
Contributo di Radiocane sulla lotta anticarceraria di Roanne
Pendons les matons. Roanne: una lotta anticarceraria.
Lottare contro il carcere significa, tra le altre cose, cercare di attraversare le mura infami dell’isolamento, creare ponti, mettere in connessione ciò che si muove dentro con alcune possibilità pratiche. Da questo punto di vista, quanto accaduto recentemente a Roanne, in Francia, costituisce un’esperienza interessante. Per le sue virtù e per i suoi limiti. Di quell’esperienza ci siamo fatti raccontare da una compagna francese.
Per maggiori informazioni:
http://www.non-fides.fr/?Appello-alla-solidarieta-con-i
Per sentire il contributo clikka Radiocane
Conversazioni di comuni cittadini sul carcere #2
Novembre 2013: secondo contributo video realizzato dalla FOA Boccaccio e da Cordatesa a proposito di carcere. Le voci della cittadinanza monzese a confronto sul drammatico tema delle morti in carcere (e non solo).
CLICCA PER LA VISIONE DEL VIDEO
#2
E per chi se la fosse persa, qui la prima puntata
CLICCA PER LA VISIONE DEL VIDEO
#1
cordatesa.noblogs.org
boccaccio.noblogs.org
E’ uscito il n° 83 dell’opuscolo di OLGA
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terrorismo di stato
Libia: due anni dopo L’abbattimento deLLa “Jamāhīriyya”
aGGiornamenti daLLa Lotta dentro e Contro i Cie
Lettera daL CarCere di rossano (Cs)
Lettera daL CarCere di spoLeto
Lettere daL CarCere di paLermo
suGLi arresti dopo La marCia no tav deGLi uLtraCinquantenni
Lettere daL CarCere di terni
Lettera daL CarCere di monZa
Lettere daL CarCere La doZZa (bo)
Lettera daL CarCere di opera (mi)
Lettere daL CarCere di rebibbia (roma)
miLano san vittore: una Giornata Contro iL CarCere
suL deCreto “svuotaCarCeri”
suLL’amnistia/induLto: più dubbi Che CerteZZe
Lettere daL CarCere di san vittore (mi)
LeCCe: presidio sotto iL CarCere
29 settembre: presidio davanti aL CarCere di montorio (vr)
torino: un saLuto e un Lavoretto
padova: suLLe mobiLitaZioni Contro iL CarCere
Lettera daL CarCere di Winterthur (sviZZera)
Cremona: soLidarietà e CompLiCità Con i detenuti in Lotta
Lettera daL CarCere di viterbo
suLLa soLidarietà aLLa mobiLitaZione dei detenuti a trento
Lettera daL CarCere di peruGia
Lettera daL CarCere di savona
Lettera dai domiCiLiari
raCConti da una Camera di siCureZZa
boLoGna: “FuoriLuoGo” in un’auLa di tribunaLe!
arresti a roma: Continua L’operaZione Contro GLi anarChiCi
roma: suGLi arresti durante maniFestaZione deL 19 ottobre 2013
suL proCesso per iL Ferimento deLL’ad di ansaLdo nuCLeare
soLidarietà a herrira CoLpita da arresti e repressione
soLidarietà aGLi imputati per La Lotta aLLa bennet di oriGGio
turChia: FuGa daL CarCere
Dossier sul carcere di Spini di Gardolo (Trento)
Siamo felici di postare qui il lavoro dei/delle compax di Trento sul carcere della loro zona, come fatto da noi con l’opuscolo Girotondo, sul carcere di Monza, e che speriamo altri seguiranno.
Opuscolo contro il carcere e le sue relazioni
Dossier sul carcere di Spini di Gardolo -Tn- Italia
Dopo un po’ di discussioni sull’istituzione carceraria, dopo alcune riflessioni sia collettive che individuali, e dopo varie critiche e auto-critiche sul modo di lottare contro il carcere e la società che lo genera, abbiamo deciso di fare un opuscolo di approfondimento per conoscere meglio il nostro nemico. Come individui che anelano alla propria “libertà” non possiamo che odiare nel profondo di noi stessi tale struttura e chi vi “lavora” o chi vi collabora. Per noi il carcere non è solamente rappresentato da quelle mura che vediamo, ma anche dalle relazioni economiche, politiche e sociali che ruotano attorno a questa struttura. Per questo motivo abbiamo deciso di approfondire un po’ meglio tutte queste relazioni che si reggono sulla sofferenza di migliaia di uomini che sono rinchiusi in questi posti e sulla collaborazione di altri che contribuiscono a mantenere e a far funzionare la reclusione carceraria.
Scarica l’opsucolo in .pdf
E’ uscita Freccia La Fuorilegge vol. 2 benefit condannat° G8 2001
riceviamo e diffondiamo:
E’ uscita Freccia La Fuorilegge Vol. 2: per i compagni, contro la legge. Compilation benefit per i condannati del G8 di Genova 2001. 20 gruppi, 40 tracce di punk-hardcore militante in solidarietà con i condannati per devastazione e saccheggio.
Per maggiori informazioni e per richiedere copie scrivi a:
grezzi.feroci@libero.it
cospirazione@distruzione.org
E’ uscito il n° 83 dell’opuscolo di OLGA
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agosto 2013
Indice di questo numero
Sulla situazione della popolazione kurda nel nord della siria
Ondata di scioperi in egitto
Anche l’egitto soffoca gaza
Usa: sulla fine dello sciopero della fame dei detenuti
Autunno 2013: appello dei detenuti nelle carceri
Comunicato dal carcere di viterbo
Lettera dal carcere di sulmona
Lettera dal carcere di terni
Un mese di mobilitazione in sostegno delle lotte nelle carceri Continue reading
Interventi dai presidi in solidarietà ai detenuti in lotta
diffondiamo da radiazione.info
Solidali alla lotta dei detenuti
Dal 10 al 30 settembre detenuti di varie carceri italiane hanno indetto azioni di lotta e protesta per denunciare le condizioni barbariche e degradanti in cui il nostro stato costringe chi infrange le sue leggi. Scioperi del carrello. Rifiuto di rientrare dall’ora d’aria. Da tutta Italia giunge l’urlo dei carcerati Continue reading
Video sul CIE di Ponte Galeria: IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Fotografia: Enrico Parenti
Montaggio: Chiara Russo
prodotto con li sostegno di Open Society Foundations.
Per tutte le info andate sul loro sito: ZALAB
Intervista a CordaTesa su RadioBlackOut riguardo l’opuscolo autoprodotto
Un’intervista con un compagno che ha collaborato alla realizzazione di un opuscolo di inchiesta sul carcere di Monza e l’economia che vive e prospera su di esso.
Un breve estratto dall’introduzione:
“In questo opuscolo viene analizzata l’economia carceraria intesa come insieme di attività economiche legate a doppio filo al carcere, sia che siano basate sul lavoro dei detenuti sia che siano quelle legate al mantenimento quotidiano della struttura e delle persone recluse al suo interno. L’oggetto della nostra ricerca è il carcere di Monza, il carcere della città in cui viviamo. […] Scopriamo così che questo particolare ramo del business nasconde delle storie marce e intrise di tutte i vizi propri degli appalti e più in generale dell’amministrazione pubblica del nostro paese, particolari ben lontani dalla favola del buon samaritano che si dedica ai più deboli.
Sgravi fiscali, regimi di quasi monopolio, possibilità di uno sfruttamento massimo, speculazioni. E’ questo il rovescio della medaglia della propaganda dei fautori delle politiche sociali e delle attività alternative dietro le mura”.
Ascolta l’intervista con Simone, del csoa Boccaccio di Monza:
Per richiedere copie dell’opuscolo scrivete a questo indirizzo:
cordatesa@autistici.org
Girotondo. Piccola inchiesta su alcuni sciacalli della moneta prigioniera
Rendiamo disponibile per il download la nostra ultima produzione in versione stampabile al seguente link:
In questo opuscolo viene analizzata l’economia carceraria intesa come insieme di attività economiche legate a doppio filo al carcere, sia che siano basate sul lavoro dei detenuti sia che siano quelle legate al mantenimento quotidiano della struttura e delle persone recluse al suo interno. L’oggetto della nostra ricerca è il carcere di Monza, il carcere della città in cui viviamo. […] Scopriamo così che questo particolare ramo del business nasconde delle storie marce e intrise di tutte i vizi propri degli appalti e più in generale dell’amministrazione pubblica del nostro paese, particolari ben lontani dalla favola del buon samaritano che si dedica ai più deboli.
Sgravi fiscali, regimi di quasi monopolio, possibilità di uno sfruttamento massimo, speculazioni. E’ questo il rovescio della medaglia della propaganda dei fautori delle politiche sociali e delle attività alternative dietro le mura.
(estratto dell’Introduzione)
Per richiedere copie dell’opuscolo scrivete a questo indirizzo:
cordatesa@autistici.org
No al 41 bis [VIDEO]
Diffondiamo da “uniti contro la repressione”
Non c’è lotta al capitalismo senza lotta contro il carcere
Non c’è lotta contro il carcere senza lotta al 41 bis
Clicca sull’immagine per guardare il video
Picchiato a morte dai poliziotti in cella, video choc in Belgio
Bruxelles – (Adnkronos/Ign) – Il giovane di 26 anni, Jonathan Jacob, è stato pestato da un gruppo di agenti. E’ morto per un’emorragia al fegato. Il filmato mandato in onda dalla tv ‘Vrt’.
Attenzione, il video contiene immagini che possono urtare la sensibilità dell’utente
Il Belgio è sotto choc per le agghiaccianti immagini del pestaggio a morte di un detenuto in un commissariato nella provincia di Anversa, diffuse dalla rete televisiva fiamminga Vrt e ora visibili online. L’uomo ucciso è un 26enne, Jonathan Jacob, picchiato senza pietà da sei agenti in tenuta anti sommossa, con caschi, scudi e manganelli.
I fatti, avvenuti nel 2010, sono venuti alla luce solo ieri sera con la diffusione del video. Il giovane, che aveva assunto anfetamine, era stato arrestato a causa del suo comportamento sospetto. Inizialmente gli agenti lo avevano portato in un ospedale psichiatrico perché fosse internato, ma qui Jacob si mostra molto violento e il direttore respinge il ricovero. Il giovane viene riportato allora in cella, dove viene chiesto a un medico di somministrargli un calmante.
Jacob non si calma e in attesa del medico arrivano i poliziotti. La telecamera della cella del commissariato di Morstel lo mostra completamente nudo, mentre un nugolo di agenti vestiti di nero lo investe, picchiandolo senza pietà. Quando il medico arriva, il giovane è già morto per un’emorragia al fegato. A scioccare il pubblico è anche il fatto che uno degli agenti responsabili sia ancora in servizio. Il ministro degli Interni, Joelle Milquet, afferma oggi su Le Soir che quest’ultima circostanza è “inammissibile”.
Adotta il logo contro l’ergastolo!
Inoltriamo
Questa straordinaria immagine che vedete in questa pagina in vari formati non è solo un disegno, capace più di migliaia di parole di raccontare il FINE PENA MAI,
ma è un logo che aspira a diventare un virus.
Un virus sì, perché l’intenzione di tutte le straordinarie persone che stanno per dar vita a questa campagna è quella di vederlo ovunque, di fare in modo che ogni pagina, sito, profilo di social network metta in gioco il suo volto, la sua bacheca, i suoi scritti,
contro l’ergastolo,
contro quell’aberrazione mostruosa che è il carcere a vita,
quello che nei faldoni e nei file dei tribunali e delle carceri è caratterizzato da questa data:
99/99/9999
Abbiamo a lungo pensato ad un logo,
da quando ci siamo decisi a mandare avanti questo progetto,
mentre piantavamo dei fiori tra le tombe del cimitero degli ergastolani nel carcere di Santo Stefano.
Vi ho parlato tanto di quella bella esperienza, ve ne ho parlato per due estati, che hanno raccontato quel posto in modi molto diversi da un anno all’altro.
Da una piccola barchetta di 4 persone, lo scorso anno ci siamo ritrovati in più di 40 a celebrare, con un po’ di colore e i nomi che eravamo riusciti a recuperare,
un “rito” laico capace di riportare quelle persone nel consorzio umano,
da dove erano state espulse.
Qui molti link vi racconteranno questa esperienza.
[Un fiore a quei 47 corpi
Una gioia senza tempo darvi un nome
Un viaggio senza fine pena mai
Settembrini e Santo Stefano ]
Per mesi ci siamo persi a cercare un’immagine che rendesse possibile l’idea di un logo adatto ad una campagna, un logo in grado di “de-ergastolizzare” il proprio spazio, intanto quello virtuale.
Tra i tanti disegni fatti, tra le tante proposte,
questi piedi, disegnati da Ludovica Valori (che ha accolto con gioia la nostra iniziativa)
ci hanno colpito come nessun’altra immagine.
Questo continuo perpetuo camminare sempre nello stesso posto ha una grande capacità di far capire il fine pena mai,
proprio come quel cimitero, dimenticato sopra un piccolo scoglio del mediterraneo.
Quello che questa pagina vi chiede è di adottare questo logo,
Di seguire questa campagna che a breve verrà lanciata,
di “de-ergastolizzare” la propria esistenza, di liberare la propria visione del mondo dall’idea di una condanna che ti rosicchia la carne anche nella bara.
Contro l’ergastolo,
per la libertà di tutte e tutti.
Il sito di Liberiamocidallergastolo
[un ringraziamento speciale a tutti quelli che hanno lavorato a questo progetto, da ogni parte d’Italia, in particolar modo i compagni del Folletto, che hanno fatto un video straordinario, a breve visibile a tutt@]
Centri di identificazione ed espulsione: i dati nazionali del 2012
Secondo i dati forniti dalla Polizia di Stato, nel 2012 sono stati 7.944 (7.012 uomini e 932 donne) i migranti trattenuti in tutti i centri di identificazione ed espulsione (CIE) operativi in Italia. Di questi solo la metà (4.015) sono stati effettivamente rimpatriati con un tasso di efficacia (rimpatriati su trattenuti) del 50,54%. Si conferma dunque la sostanziale inutilità dell’estensione della durata massima del trattenimento da 6 a 18 mesi (giugno 2011) ai fini di un miglioramento nell’efficacia delle espulsioni, dal momento che il rapporto tra i migranti rimpatriati rispetto al totale dei trattenuti nei CIE è incrementato di appena il 2,3% rispetto al 2010, anno in cui il limite massimo per la detenzione amministrativa era ancora di sei mesi. Rispetto al 2011, poi, l’incremento del tasso di efficacia nei rimpatri è risultato addirittura irrilevante (+0,3%). Per di più, se si compara il numero effettivo di rimpatri effettuati nel 2008 (anno in cui i termini massimi di trattenimento erano ancora di 60 giorni) con quello del 2012, si registra una flessione da 4.320 a 4.015 (si veda grafico rendimento CIE). Il numero complessivo dei migranti rimpatriati attraverso i CIE nel 2012 risulta essere l’1,2% del totale degli immigrati in condizioni di irregolarità presenti sul territorio italiano (326.000 secondo le stime dell’ISMU al primo gennaio 2012).
Se dal punto di vista della rilevanza dei numeri e dell’efficacia, la detenzione amministrativa si conferma essere uno strumento sostanzialmente fallimentare nel contrasto dell’immigrazione irregolare, il prolungamento del tempo massimo di detenzione nei CIE ha invece drammaticamente peggiorato le condizioni di vita dei migranti all’interno di queste strutture. Tale evidenza è stata sistematicamente riscontrata dai team di Medici per i Diritti Umani (MEDU) durante le viste effettuate in tutti i CIE nel corso dell’ultimo anno e confermata dagli stessi enti gestori e, sovente, anche dai rappresentanti delle Prefetture. In effetti per quanto concerne il prolungamento dei tempi massimi di trattenimento è pressoché unanime il giudizio negativo espresso dai responsabili degli enti gestori dei 10 CIE monitorati da MEDU nel corso degli ultimi 12 mesi. Tale misura ha infatti seriamente compromesso la gestione complessiva dei centri causando gravi problemi organizzativi, logistici e sanitari. A conferma dell’aggravamento del clima di tensione e dell’ulteriore deterioramento delle condizioni di vivibilità all’interno dei centri di identificazione ed espulsione, vi sono le numerose rivolte e fughe che si sono verificate nel corso dell’anno appena trascorso: nel 2012 sono stati 1.049 i migranti fuggiti dai CIE, vale a dire il 33% in più rispetto al 2011.
Alla luce delle ulteriori evidenze acquisite in un anno di monitoraggio, Medici per i Diritti Umani ritiene necessario riportare la questione del superamento dei CIE nel dibattito elettorale delle prossime elezioni politiche. Le gravi e ripetute violazioni dei diritti umani dei migranti – ancor più dell’evidente inefficacia dei centri di identificazione ed espulsione – impongono una radicale revisione dell’attuale sistema di detenzione amministrativa. Tale revisione non può che avvenire nell’ambito di una profonda riforma della legge “Bossi-Fini” che porti a politiche migratorie atte a garantire reali possibilità di ingresso regolare e di inserimento sociale. Su questi argomenti è quanto mai urgente che le forze che si candidano a governare l’Italia si esprimano con la dovuta chiarezza.
Roma, 30 gennaio 2013
fonte: Medici per i Diritti Umani
Registrazione 24 novembre 2012
In allegato i file della discussione con Alfredo Maria Bonanno “Prospettive di lotta contro il carcere” tenutasi il 24 novembre 2012 al FOA Boccaccio di Monza.
Conversazioni di comuni cittadini sul carcere
Carcere, pena, condanna, rieducazione, sovraffollamento…l’immaginario comune diffuso relativo alla realtà carceraria, alle sue condizioni e implicazioni sociali si sviluppa spesso a partire dalla percezione di una distanza profonda dall’oggetto in questione. Ciascuno di noi si sente in grado di esprimere un’opinione, ma difficilmente conosciamo davvero problematiche nascoste e recluse lontano dagli occhi e dalle orecchie della cittadinanza.
Wacquant-Tolleranza zero
Mettiao disponibile in download un testo di Loic Wacquant sulla trasformazione della società contemporanea in società carceraria. Il testo è del 2000 ma delinea in maniera molto chiara fatti che poi si sarebbero materializzati negli anni seguenti.
Il download qui
Ora d’aria
Rendiamo di nuovo disponibile per essere scaricato gratuitamente Ora d’aria, il nostro dossier sulla situazione carceraria italiana. E’ un lavoro dell’anno scorso ma la situazione rimane invariata o, per meglio dire, è peggiorata.