Author Archives: cordatesa

Carceri: Corleone, Gozzini pronto per sperimentazione progetti di reinserimento

Il garante regionale dei diritti dei detenuti questa mattina all’istituto fiorentino che ospita 70 detenuti e 30 a custodia attenuata. Le prossime visite: il 17 alla casa circondariale di Siena, il 18 agli istituti penitenziari di Massa Marittima e Grosseto e il 19 al carcere di Pistoia

“Basterebbe poco per far diventare quest’istituto dove ha sede la sezione di custodia attenuata un luogo di responsabilizzazione e di costruzione del futuro del detenuto”. Questo un primo commento del garante regionale dei diritti dei detenuti, Franco Corleone, al termine del sopralluogo di questa mattina al Gozzini di Firenze. Continue reading


Solidarietà con i compagni in sciopero della fame

untitled-2-00dbeTESTO DI NIKOS MAZIOTIS SULLO SCIOPERO DELLA FAME DELLA CCF
NESSUNO E’ LASCIATO SOLO DI FRONTE ALLA REPRESSIONE DELLO STATO
Prigionieri politici hanno dato inizio ad uno sciopero della fame ,nelle carceri greche, a partire dal 2 marzo 2015.Alcuni di loro, come me, hanno un contesto comune di richieste riguardo: l’abolizione delle legislazioni anti-terrorismo ,l’ abolizione sulla legge sugli incappucciati e delle prigioni di tipo C ed il rilascio per motivi di salute, del membro incarcerato della 17 Novembre Xavvas Xiros. Continue reading


Liberi tutti

presidio Ferrara 14-03-2015


Pedro vive nelle lotte

pedro locandina


Pistorius paranoico. Mangia scatolette per non essere avvelenato

Oscar Pistorius appears at pre trial hearing in PretoriaOscar Pistorius sta vivendo un autentico inferno, nonostante negli ultimi tempi sia diventato un prigioniero di categoria A e possa usufruire di diversi privilegi. Continue reading


Due aggressioni in carcere ai danni di agenti di polizia penitenziaria

il-carcere-album-di-ShamballahDi nuovo gli Istituti penitenziari leccesi in primo piano per episodi di cronaca. Dopo la sventata evasione dal carcere di Lecce da parte di un magrebino, grazie all’intervento di un ispettore, Borgo San Nicola torna ad essere teatro di episodi di violenza gratuita dei detenuti nei confronti del personale di polizia penitenziaria. Continue reading


Raciti, lo Stato chiede 350mila euro di risarcimento

downloadOtto anni dopo, lo Stato presenta il conto. Tanto è passato da quel 2 febbraio 2007, quando durante i disordini che seguirono il derby tra Catania e Palermo morì l’ispettore Filippo Raciti. Da allora un iter giudiziario piuttosto complesso e non privo di numerose contraddizioni, ha portato alla condanna per omicidio preterintenzionale di Daniele Micale (11 anni, detenuto a Siracusa) e Antonino Speziale (8 anni, detenuto a Palermo e all’epoca dei fatti minorenne).

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La legge del taglione

occhioLa condanna, effettuata nell’ambito della “legge del taglione”, è stata eseguita in un carcere iraniano.

Un detenuto di un carcere a venti chilometri da Teheran, capitale dell’Iran, è stato privato dell’occhio sinistro: la condanna è stata eseguita nel rispetto della cosiddetta legge del taglione. Continue reading


Fight the fame

pizzocherata


Suicidio in carcere, atroci commenti di agenti su Fb

suicidioMILANO – Un uomo si suicida nel carcere di Opera. E gli agenti di Polizia penitenziaria – come rivela Repubblica.it – si esibiscono in un diluvio di commenti di questo genere: “Meno uno”. “Un rumeno in meno”, “mi chiedo cosa aspettino gli altri a seguirne l’esempio”. L’ultima vergogna italiana è qui, in un gruppo Facebook di un sindacato di agenti, l’Alsippe, dove nelle ultime ore si è scatenata una caccia all’uomo che rischia di avere gravi conseguenze. Il ministro della giustizia Andrea Orlando ha convocato il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Santi Consolo, per chiarimenti su commenti definiti “intollerabili”. L’incontro servirà, tra l’altro, per acquisire “elementi sull’inchiesta interna avviata e per valutare i provvedimenti da adottare”. Il ministro convocherà nei prossimi giorni anche le sigle sindacali della polizia penitenziaria per discutere dell’accaduto e “di come evitare che simili inqualificabili comportamenti possano ripetersi”. Continue reading


Prigionieri G8 – Alberto Funaro fuori dal carcere

7_gggAlberto da pochi giorni è uscito dal carcere! Dopo due anni e mezzo nelle carceri italiane per i fatti di Genova2001 per i quali 10 persone sono state condannate con i reati di devastazione e saccheggio, Radiondarossa ha potuto riabbracciare il suo redattore e avere la possibilità di averlo in affidamento in prova. Ma Genova non è finita visto che ancora delle altre compagne e compagni sono in carcere e che per sostenerli servono delle risorse economiche.

Portiamo la nostra solidarietà scrivendo a Marina e Gimmy:

Marina Cugnaschi
c/o C.R. di Bollate – Via Cristina Belgioioso 120
20157 Milano

Francesco Puglisi
C.C. di Rebibbia Nuovo Complesso (G9 cella 9 – piano 2 sezione c)
Via Raffaele Majetti 70
00156 Roma

Informa-azione.


Esplodono undici bombolette di gas in una cella: ferito un agente di custodia

irpinoTentativo di evasione dal carcere di Bellizzi Irpino. Intorno alle 5 di questa mattina 11 bombolette di gas del tipo usato per i fornellini da campeggio sono esplose nella cella n. 8 del piano terra destro della casa circondariale.

Nella cella c’erano due detenuti e nelle operazioni di soccorso è rimasto lievemente ferito un agente penitenziario in servizio notturno. Sul posto si è recato subito il direttore del carcere, Paolo Pastena, ed è intervenuta anche una squadra dei Vigili del Fuoco. “Le cause dell’esplosione sono ancora tutte da accertare anche se pare farsi strada la pista dolosa, appalesata anche dai Vigili del Fuoco”, ha affermato Eugenio Sarno, segretario generale della Uilpa Penitenziari. Continue reading


Carcere | Spagna – A sostegno del prigioniero in lotta José Antunez Becerra

copel_carcelRiceviamo la traduzione di un comunicato a sostegno del prigioniero in lotta José Antunez Becerra:

SOLIDARIETA’ CON LA LOTTA DI JOSE’ ANTUNEZ BECERRA
Comunicato d’appoggio

Da Clivella, collettivo anticarcerario di appoggio alle persone detenute in lotta, vogliamo fare un appello urgente alla solidarieta’ con il detenuto in lotta Josè Antunez, e denunciare pubblicamente la situazione di discriminazione in cui si trova, accumulando quasi 40 anni di carcere, una forma di ergastolo nascosto, non essendo ancora l’ergastolo, per lo meno finora, dichiarato dalla legge.
Josè Antunez è stato membro della COPEL (Coordinamento prigionieri in lotta), gruppo molto attivo durante gli anni ’70 e ’80, che ha portato avanti diverse rivendicazioni in tutte le carceri dello stato per l’amnistia di tutte/ le/i prigioniere/i, e provato a dare una coscienza nuova ai detenuti sociali, per la conquista dei propri diritti come esseri umani. Continue reading


Alfredo spostato in isolamento

Genova - processo ai due anarchici accusati del ferimento del maDa telefonata odierna con uno dei compagni imprigionati nella sezione di Alta Sorveglianza del carcere di Ferrara, veniamo a sapere che Alfredo è stato posto in isolamento, in seguito a un alterco con una guardia. L'isolamento punitivo, 14bis o.p., è stato posto in essere due giorni fa e un altro compagno della sezione ha ricevuto un rapporto disciplinare, sempre lo stesso episodio. Da allora gli altri prigionieri della sezione AS stanno protestando e intendono proseguire fino a quando verrà sospeso l'isolamento di Alfredo. Nei prossimi giorni seguiranno informazioni più precise sulla protesta in corso e sulle condizioni di isolamento di Alfredo.

Solidarietà con tutti prigionieri in lotta!

Per scrivere ai compagni:

Alfredo Cospito, Nicola Gai, Adriano Antonacci, Michele Fabiani, Lucio Alberti, Francesco Sala, Graziano Mazzarelli

Casa di Reclusione
via Arginone 327
44122 Ferrara (FE)

Berlino – Destroika rivendica incendio veicoli di azienda carceraria

incendio-autoBerlino: bruciati 2 veicoli dell’azienda carceraria in vista dell’apertura della Banca Centrale Europea

Destroika rivendica la responsabilità

Nella notte tra il 28 e il 29 Gennaio 2015, Destroika ha colpito a Berlino, e due veicoli dell’azienda carceraria si sono trasformati in lamiere accartocciate. Attraverso queste punture di spillo abbiamo intenzione di limitare la flessibilità delle compagnie più importanti. Sono stati attaccati un furgone di Wisag a Lichtenberg ed un altro della Sodexo a Moabit.
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Udine | Antifascismo – Aggressione digossina

cccUdine, 10.02.2015
Alle 20.00 in piazza Venerio, in centro città, un’accozzaglia di neofascisti di CasaPound si raduna oggi per commemorare i loro camerati infoibati settant’anni fa in un corteo autorizzato dal questore Claudio Cracovia, un curriculum che “vanta” il G8 di Genova e la Val di Susa, lo stesso questore che vieta i cortei antifascisti in centro. I fascisti si presentano con tanto di spranghe e fumogeni autorizzati (vietati però alle/ai compagn*, due dei quali hanno infatti un procedimento in piedi per utilizzo di fumogeni in corteo), difesi da decine di celerini, digossini, carabinieri e vigili urbani.
Un anarchica e due anarchici passano in parte. Un fascista viene fatto passare dagli sbirri verso di loro. Mette le mani addosso a un compagno, minacciando, senza avere evidentemente il coraggio di fare altro, per alcuni minuti di spaccare faccia e culo all’«infoibatore». Così almeno lo chiama. DIGOS e sbirraglia varia sono al suo fianco a godersi la scena.
Alla fine tre digossini intervengono, ovviamente senza identificare il fascista, ma aggredendo invece le/i tre anarchici, fino a spingerl* lungo una strada e alla fine sbattendol* contro un muro. Ritirati i documenti (e in seguito uno striscione recitante «Emilio resisti! (A)», aperto dopo l’aggressione degli sbirri), se ne vanno con fasci e colleghi, lasciando le/i tre bloccati dalla celere.
Passano i minuti e le/i tre continuano a chiedere i documenti e di potersene andare, ricevendo risposte del tipo «vi fracasso di botte», «non ci avete ancora visti nervosi», eccetera.
Il sequestro si prolunga per un ora finché non giunge il legale di uno delle/dei compagn*, il quale viene fermato e identificato e si cerca di intimidirlo. Solo a questo punto un digossino, tornato evidentemente perché avvisato dell’imminente arrivo dell’avvocato, restituisce i documenti (tra l’altro inventando che il passaporto di un compagno non fosse valido e dicendo, mentre lo chiamava per nome e cognome, che non sapeva se quello fosse il suo vero documento) e la pantomima repressiva termina. Almeno per ora.

Anarchiche/anarchici

Informa-azione

 

 


Carcere – Maurizio Alfieri trasferito ad Opera

Comunichiamo che il prigioniero in lotta Maurizio Alfieri è stato trasferito, come da lui chiesto ripetutamente, vicino ai familiari, nel carcere di Opera.

Per scrivergli:

Maurizio Alfieri
via Camporgnago 40
20090 Opera
Milano

Informa-azione

 


Carceri sovraffollate, Italia primatista

carcere-sovraffollamentoL’Italia è il paese con le carceri più affollate d’Europa, secondo l’ultimo rapporto del Consiglio d’Europa, che riunisce 50 paesi del continente, inclusi stati come Russia, Turchia, Azerbaijan e Albania. Il rapporto pubblicato oggi a Bruxelles fa la fotografia della situazione aggiornata al settembre 2013 e non tiene quindi conto dei cambiamenti avvenuti successivamente. A quella data, l’Italia presentava la situazione peggiore in termini di sovraffollamento con quasi un detenuto in sovrannumero ogni tre. Continue reading


BRASILE: FESTINO IN PRIGIONE CON LE GUARDIE, EVASI 26 DETENUTI

carcere-1-144x200Una notizia che ha dello sconvolgente quella che giunge dal Brasile, dove 26 detenuti sono evasi dal carcere di Nova Mutum, a 269 km di Cuiabà. Ad organizzare tutto sono state le mogli di tre carcerati, che hanno organizzato un festino all’interno della struttura drogando le guardi, in modo da  favorire la fuga dei detenuti.

A scappare indisturbati sono stati 26 reclusi, che la polizia militare sta ora cercando di ricatturare. Il direttore della casa di pena è intanto stato arrestato in flagranza di reato. Con abiti succinti, le giovani hanno quindi servito drink contenenti droghe agli agenti, che nel giro di poche ore sono sprofondati nel sonno. A quel punto le ragazze hanno preso le chiavi delle celle e liberato una trentina di galeotti.


Amnistia e indulto 2015, ultimissime news

inducchioAMNISTIA E INDULTO 2015 FUNZIONE RIEDUCATIVA DELLA PENA – Grande attenzione al tema delle carceri italiane, sia in senato mediante l’esame dei decreti su amnistia e indulto 2015, sia da parte del nuovo presidente della Repubblica Mattarella, sia degli esponenti dei vari partiti politici, primo tra tutti il leader dei Radicali Marco Pannella, ricevuto nei giorni scorsi proprio dal neoeletto Capo dello Stato, per affrontare temi importanti quali quello del problema carcerario. Il Presidente della Repubblica uscente Giorgio Napolitano, nel suo messaggio alle Camere, ha ricordato quanto il sovraffollamento cronico cui sono soggette le carceri italiane sia incostituzionale poiché mina alla base la stessa finalità rieducativa della pena. Continue reading


Federico Perna morto di carcere, dopo un anno nessuna giustizia

federico-300x225Sono passati quindici lunghi mesi dalla morte di Federico Perna nel carcere di Poggioreale. Federico era un ragazzo di 34 anni, finito in cella per un cumulo di pene a causa di piccoli reati legati alla droga, e morto l’8 Novembre 2013 con molte gravi patologie e un corpo martoriato. Quindici mesi fa è stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Napoli, ma da allora l’unica evoluzione è stata la richiesta di archiviazione e l’opposizione degli avvocati. Quindici mesi aggiungono pena a pena, soprattutto se non si riesce a venire a capo di una morte avvenuta in circostanze così drammatiche e oscure. “Non abbiamo ancora risposte – si sfoga la madre, Nobila Scafuro – e questo mi fa cadere le braccia. Ho fiducia nella giustizia ma spero che il giudice guardi bene a fondo la storia di Federico, che sicuramente non è morto di ‘morte naturale’ come dicono. Basta guardare le sue foto, la sua situazione, le sue malattie”. Continue reading


Fuochi a Roma, un morto a Bari

fuòchiNel tardo pomeriggio di ieri al Cie di Roma è scoppiata una protesta infuocata. Alle 18 era in programma un presidio fuori dalle mura del Centro, indetto in solidarietà con tutti i reclusi, ma in particolare con tre ragazzi catturati dalla polizia durante lo sgombero dell’anagrafe occupata di Via Pietroselli a Roma quasi due settimane fa. La tensione nel Centro era alta già dall’ora di pranzo, quando molti reclusi avevano deciso di rifiutare il pasto per protestare contro gli atteggiamenti intimidatori della polizia e del personale di GEPSA e Acuarinto. La scintilla che ha fatto scoppiare i casini di ieri pomeriggio è stata la protesta individuale di un recluso che ha iniziato a tagliarsi il corpo con delle lamette, esasperato per l’ennesimo ritardo nella consegna di una ricarica telefonica. Continue reading


PRIMA UDIENZA PER GRAZIANO FRANCESCO E LUCIO: 23 APRILE – TRIBUNALE DI TORINO

 

e anche luiLa prima udienza del processo per Lucio, Francesco e Graziano è stata fissata al 23 aprile e si svolgerà a porte chiuse al tribunale di Torino, dove i tre compagni saranno giudicati per i reati di danneggiamento a mezzo di incendio, violenza contro pubblico ufficiale, detenzione e trasporto di armi da guerra.

La scelta dei tre compagni è stata quella di procedere con un rito abbreviato, da qui il cambio di data: non più il 19 marzo, come era stato diffuso precedentemente, bensì, appunto, il 23 aprile. Continue reading


Nuovi schiavi? Carcerati inglesi costretti a cucire abiti per l’esercito

ggIl Governo inglese ha rivelato ieri un progetto per introdurre piani forzosi nelle carceri. Si tratta – così riportano le agenzie d’Oltremanica, che attribuiscono la frase a esponenti dello stesso governo – di “insegnare il valore del duro lavoro” (hard work), risparmiando. In sostanza, i prigionieri dovrebbero lavorare in laboratori di manifattura per realizzare tute, giacche, sacchi a pelo, tende e indumenti per l’esercito

Tempi di magra, per chi cerca lavoro. Per chi è in carcere, però, le cose sembrano andare diversamente. Il lavoro, qui, rischia di diventare forzato
Una sorta di luogo comune, diffuso tra decisori e opinion makers, si sta facendo largo. La logica, in sostanza, è questa: un detenuto è un costo per la società, di conseguenza è giusto che lavori, ripagando la società delle spese. Continue reading


Saronno – Respinta la richiesta di sorveglianza speciale contro un compagno

twllosE’ stata respinta dal tribunale di Varese la richiesta del Questore di Varese, Francesco Messina, per la sorveglianza speciale ad un nostro compagno.
Sabato scorso un corteo aveva attraversato la città di Saronno per ribadire il nostro NO alla sorveglianza speciale e per contestualizzare questa misura repressiva all’interno di una più ampia limitazione delle nostre libertà nella città di Saronno, andando a criticare per esempio il nuovo regolamento di polizia urbana che vieta le cose più assurde (es: mangiare sui gradini di una chiesta, bere alcolici in strada, arrampicarsi sugli alberi etc).
Dopo il corteo c’è stata una occupazione temporanea di una vecchia fabbrica dismessa nella quale si è svolta una serata musicale. Continue reading


La prima linea della guerriglia anarchica, 71 denunce

bumLa giornata di disordini del 13 novembre 2014 iniziò alle 8 del mattino, davanti al civico 50 di via Salomone, zona Mecenate. L’Aler aveva programmato due sgomberi di appartamenti occupati. In poco tempo si radunò in strada un gruppo «di opposizione»: abusivi del quartiere mescolati ad alcuni anarchici arrivati soprattutto dal Corvetto. Lanci di oggetti contro polizia e carabinieri, cortei improvvisati, mezzi pubblici bloccati in piazza Ovidio, tentativi di interrompere il traffico su viale Forlanini, cariche delle forze dell’ordine. Era l’inizio della protesta violenta sulla casa, che si sarebbe trascinata con altri scontri fino alla fine dell’anno. Continue reading


Carceri, l’orrore nel complesso della “Pedrinhas”

carcere8Una prigione come le altre? No, quello del Brasile è il carcere più pericoloso che possa esistere. I dati parlano chiaro: 75 detenuti dal 2013 sono morti nel complesso della “Pedrinhas” di Sao Luis. I tumulti di quell’anno terminarono con almeno 13 morti. Durante un altro scontro fra fazioni rivali furono decapitate tre persone, le teste esibite come trofei. Continue reading


Prigionieri – Miserie del garantismo: lettera di Michele Fabiani dal carcere di Ferrara

Michele_FabianiMiserie del Garantismo

In questi sei mesi non ho scritto molto perché non amo fare la parte del prigioniero che tempesta il web e le riviste specialistiche di lettere.

Scrissi un breve comunicato nel quale spiegavo che la galera non avrebbe certo smussato la mia fierezza rivoluzionaria, rifiutavo ogni ipotesi di servizio sociale e chiedevo all’universo plurale e multiforme delle persone che mi sono solidali a non cadere nel vittimismo.

Torno a scrivere perché mi giunge voce di alcuni scritti che sarebbero girati in rete e sul giornale “il garantista” nei quali vengo descritto niente meno che “pacifista”, “spaventato a morte”, etc. Continue reading


Torino, al processo no Tav 47 condanne e 6 assoluzioni

no_tav_nuova_7Esplora il significato del termine: Quarantasette condanne e sei assoluzioni, con pene fino a quattro anni e sei mesi di reclusione, per un totale di oltre 140 anni di carcere. E’ la sentenza del maxiprocesso No Tav pronunciata dal giudice Quinto Bosio nella maxi aula bunker del carcere delle Vallette di Torino. Violenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento erano i reati contestati nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Digos di Torino. Ad ascoltare la lettura erano presenti quasi tutti i 53 imputati accusati di aver preso parte agli scontri avvenuti nell’estate del 2011 in Val di Susa, tra Giaglione e Chiomonte, dove oggi sorge il cantiere del tunnel della Maddalena, opera preliminare alla costruzione dell’alta velocità. Continue reading


“La rivolta in carcere a Padova? Detenuti ubriachi di grappa”

collage-2PADOVA. «Pochi agenti al Due Palazzi e troppi detenuti, la nostra è una lotta impari». Il provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, Enrico Sbriglia e il direttore della Casa di reclusione Salvatore Pirruccio, smorzano i toni dopo gli echi dello scontro avvenuto il 22 gennaio scorso alle 17.50 nel quarto blocco, anche se dicono che le guardie sono sempre meno e detenuti il doppio di quelli previsti. «Nessuna rivolta di massa di detenuti, solo quattro facinorosi alticci che dopo aver bevuto grappa prodotta in cella hanno aggredito gli agenti. Nessuna lotta religiosa all’origine del gesto, purtroppo ordinario nella routine carceraria». Continue reading