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Liberi tutti

presidio Ferrara 14-03-2015


Libertà per Lorenzo, Matteo, Simone, Ugo!

manifestazione-roma-12aprile-6

Alla fine del corteo di sabato 12 Aprile sono stati effettuati vari fermi.

Al momento si trovano nel carcere di Regina Coeli 4 compagni in attesa dell’udienza di convalida:

Lorenzo, Matteo, Simon  e Ugo

Scriviamo lettere e telegrammi a
Marabini Lorenzo
Matteo Pompea
Ugo Esposito
Simon Kanka

Casa circondariale di Roma Regina Coeli Via della Lungara, 29, 00165

NON LASCIAMOLI SOLI!

LA SOLIDARIETA’ È UN ARMA: USIAMOLA!

Fonte


Presidio al carcere di Trento

presidio-4-maggio


Primo presidio contro il carcere di Monza

presidio web


Cremona – Scritte solidali con Marco Camenisch, due arresti – aggiornato –

riceviamo da mail anonima:

scritta per camenischNella notte tra il 5 e il 6 febbraio vergate scritte in solidarietà con Marco Camenisch, No Tav, ZAD, Villa Amalias, contro il voto, per Bresci e contro la guerra.

Dopo una notte di passeggiate contro i punti del potere, tratti in arresto due compagni.
Perquisizioni nelle abitazioni di vari compagni e deportati nel carcere di Cremona due ribelli.

Seguiranno aggiornamenti.

Aro e Colo Liberi.
Libere/i Tutte/i

foto delle scritte su: 

http://www.cremonaoggi.it/2013/02/06/tornano-i-vandali-in-piazza-s-agostino-sui-muri-scritte-contro-gli-alpini-che-avevano-ripulito-la-zona

AGGIORNATO   9-2-2013

Riceviamo e diffondiamo alcuni comunicati inerenti l’arresto di Aro e Colo
Nel frattempo apprendiamo che i due compagni sono stati scarcerati nel pomeriggio di giovedì!

PRIGIONIERI ESISTENZIALI

Qualche riflessione, un mondo altro.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ad Aro e Colo, compagni di cui condividiamo pensieri e la gioia di quella notte.

Oltre alla solidarietà, affermiamo la nostra complicità nella rottura con questo mondo.

A chi ha usato le parole “prigionieri politici”, PRRRRRRRRRRRR.

Noi ci sentiamo prigionieri esistenziali, dove l’evasione da questo mondo fatto di sfruttamento e oppressione, questo ergastolo sociale, è quello per cui ci battiamo, sentiero che vogliamo esplorare in ogni momento e ovunque.

Riabbracciare i nostri compagni è stata un’emozione indescrivibile, atto pratico della scritta apparsa mercoledì sera, subito dopo l’arresto: I CUORI DI ARO E COLO SARANNO LIBERATI. LIBERI/E TUTTI/E.

C’è chi dice, c’è chi fa. C’è chi tiene la teoria al di fuori della pratica.

Tutto questo ci è avverso, come sbirri, padroni, banchieri, preti, politici e pennivendoli di regime.

Tutto questo ci ha fatto capire, ancora di più, che sono le relazioni rivoltose la sola cosa che salveremmo in questo sistema fatto di merda, di merce e di autoritarismo.

Con profonda collera verso l’esistente, ringraziamo tutte/i della solidarietà mostrata.

anarchiche e anarchici di Cremona

CIP Via Aro e Colo Liberi, 77


Segue comunicato di Aro e Colo:

TERRORISTA È LO STATO

Nella notte di martedì 5 febbraio, mentre ci adoperavamo nell’atto derisorio ai danni del potere bancario, il nostro saper fare è stato interrotto ora dallo spettro di una pallottola in testa ora dal rumore della mano poliziesca. Una volta presi in ostaggio, siamo stati rinchiusi nella sala fermi della caserma dei carabinieri; senza essere informati dei reati commessi, siamo stati lasciati al nulla della stanza fino alla dichiarazione di arresto avvenuta alle 18 del giorno seguente.

Il ricorso alla galera è scattato in quanto nelle nostre abitazioni (perquisite in mattinata), sono stati trovati “pericolosi” scritti anarchici, utilizzati dall’apparato repressivo per costruire la solita menzogna del mostro insurrezionalista. Le accuse con le quali varchiamo l’ingresso di Ca’ del ferro (carcere di Cremona) sono pesantissime e
spropositate ai fatti: due reati associativi, uno per danneggiamento, un’altro per trasporto di esplosivi e, il tanto in voga 280 bis – terrorismo.

Il progetto politico non può che essere mediatico: le cazzate uscite dai giornali e la nostra liberazione avvenuta già Giovedì ne sono la conferma. Prigionieri politici!? Siamo anarchici: il privilegio della politica non solo ci disgusta, ma lo combattiamo come ogni forma di autorità.

Tutti liberi – tutti viventi!

Un caldo abbraccio agli amici/compagni/solidali

che fin dalle prime ore di mercoledì hanno scaldato i nostri cuori.

Per la libertà,

Aro e Colo.

 


Repubblica Ceca: amnistia per 7000

L’ha decretata il presidente Klaus: è la più grande da quella di Havel nel 1990
 
amnistiaPRAGA – Fuori tutti. O quasi. A venti anni dalla divisione pacifica nella ex Cecoslovacchia, il presidente ceco Vaclav Klaus ha decretato martedì un’amnistia parziale per i detenuti: i primi rilasciati potranno uscire dalle prigioni già da mercoledì. Secondo le stime, saranno circa settemila su un totale di 23 mila. Si tratta della più grande amnistia dopo quella decretata dall’ex presidente dissidente Vaclav Havel nel 1990, quando nell’ex Cecoslovacchia furono rimessi in libertà 23 mila prigionieri (16 mila nella sola Repubblica Ceca), circa i due terzi dei 31 mila detenuti.

Rivolta al Cie nella notte di Natale

MODENA – Materassi gettati nel cortile interni e ore di tensione per gli ospiti della struttura ingannati da alcuni messaggi che annunciavano la liberazione per il giorno di Natale

Una rivolta al Cie di Modena dalla dinamica inusuale per lo meno per quel che riguarda “l’innesco”: nella giornata di ieri, alcune palline da tennis sono state lanciate da mani ignote dentro la struttura di via La Marmora e al loro interno erano presenti bigliettini recanti la dicitura “Liberi tutti” un numero di telefono. Sta di fatto che il messaggio giunto agli ospiti era quello di un’imminente liberazione, di un’apertura dei cancelli prevista per il giorno di Natale. Peccato però che la notizia fosse privo di ogni fondamento. La cosa ha quindi provocato malumore generale e la rabbia delle persone rinchiuse nel Cie è esplosa con una rivolta: decine di ospiti hanno gettato nel cortile interno del centro e hanno iniziato a inveire contro il personale e le forze dell’ordine presenti sul posto. Tre ospiti, colti dalla disperazione, hanno addirittura tentato il suicidio impiccandosi. La situazione, se così si può dire, è rientrata nei binari della normalità a notte fonda. Non sono stati registrati danni né feriti a personale e forze dell’ordine.

“C’è un forte clima di stress e disagio, sia per gli ospiti che per il personale che lavora in quella struttura”, ha raccontato Cécile Kyengé, portavoce nazionale Rete Primo Marzo e consigliere provinciale Pd. “La situazione è intollerabile e peggiora nei periodi di festa, momento in cui si sente maggiormente la lontananza dai propri cari”. Assieme a Paola Manzini, Cécile Kyenge stamattina presto si è recata in via La Marmora, dopo essere stata informata ieri sera dell’accaduto da parte degli attivisti Medici per i Diritti Umani: “Per denunciare le difficoltà del Cie – ha aggiunto la portavoce della Rete Primo Marzo – gli ospiti della struttura di Modena hanno iniziato un nuovo sciopero della fame. Per quanto riguarda le persone che hanno tentato il suicidio, gli operatori sono riusciti a intervenire in tempo per soccorrerli e a condurle in infermeria”. Anche Desi Bruno è stata subito informata della rivolta: nei prossimi giorni, la garante regionale dei detenuti giungerà a Modena per un sopralluogo e verificare le condizioni degli ospiti.

Fonte: Modenatoday.it