Category Archives: repressione
Manuel, un compagno anarchico bresciano, è stato condannato il 22 novembre a 3 anni e 2 mesi in primo grado. Le accuse a suo carico sono di procurata inosservanza della pena e favoreggiamento per essere stato solidale con Juan, un altro compagno anarchico, nel periodo in cui è fuggito alla repressione. Manuel è in carcere da 6 mesi, e dallo scorso giugno è recluso nel carcere di Monza. A Manuel sono stati rifiutati più volte gli arresti domiciliari con la motivazione della solidarietà ricevuta dalla sua famiglia e dai suoi affetti nel luogo in cui vive.
Non ci stupisce di certo la decisione dei giudici, ma sicuramente rafforza quello in cui crediamo. Se è vero che l’intento della repressione è punire e isolare i nemici dello stato, di tagliare i legami tra chi lotta e si organizza per combatterlo, il trattamento dedicato a Manuel ci conferma ancora una volta che la solidarietà è una delle armi che abbiamo. Nei prossimi giorni il giudice deciderà se fargli attendere il definitivo in carcere o ai domiciliari, e tra un mese avremo anche le motivazioni della sentenza.
Solidali con Manuel e tutti-e I-le compagni-e colpiti dalla repressione per un mondo senza galere
Cordatesa anticarceraria Monza
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Esprimiamo tutta la nostra rabbia nei confronti di una società subdola, di uno stato relitto, di una polizia infame che ci ha imprigionato diversi tra compagni e compagne; chi durante l’operazione “scintilla”, chi durante gli scontri della sera dello sgombero dell’Asilo e chi durante il caloroso corteo del sabato!
Lo stato ci fa schifo! Le galere peggio ancora! Solo fuoco e macerie!
Complici e solidali con le e i prigionieri
qui di seguito:
Tutte le notizie dai compagn* di Macerie
Per aiutare economicamente si chiede a tutti i solidali un benefit per sostenerli al conto intestato a Giulia Merlini e Pisano Marco IBAN IT61Y0347501605CC0011856712 ABI 03475 CAB 01605 BIC INGBITD1
Per scrivere alle compagne e ai compagni
Per scrivere ai compagni e alle compagne arrestati con l’accusa di associazione sovveriva nell’operazione Scintilla:
Rizzo Antonio
Salvato Lorenzo
Ruggieri Silvia
Volpacchio Giada
Blasi Niccolò
De Salvatore Giuseppe
Gli altri a cui è stato confermato l’arresto con l’accusa di devastazione e saccheggio sono:
Antonello Italiano
Irene Livolsi
Giulia Gatta
Giulia Travain
Fulvio Erasmo
Caterina Sessa
Martina Sacchetti
Carlo Mauro
Per ora si trovano tutti nel carcere torinese, C.C. Lorusso e Cutugno via Maria Adelaide Aglietta, 35, 10149 Torino TO.
Ulteriore aggiornamento: Gabriele Baima è uscito è stato rilasciato con un divieto di dimora a Torino, Francesco Ricco di cui non si aveva notizia da giovedì è in carcere, anche un ragazzo che era all’ospedale è stato notificato l’arresto, è Andrea Giuliano. L’udienza di convalida degli arresti sarà non prima di mercoledì.
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Aggiornamenti su Paska del 10\11\18
Paska ci ha fatto sapere che è stato spostato in isolamento e che ci rimarrà per 15 giorni,a regime chiuso, ha solo mezz’ora d’aria,il resto del tempo lo passa da solo in cella, per gli spostamenti ha sempre una scorta di 2-3 guardie e i colloqui li fa in separata sede, a porta aperta e con il piantone delle guardie sulla porta. Ha segni evidenti in faccia del pestaggio subito prima dell’udienza dell’8\11, cosa che ha provato a dichiarare in aula ma che gli è stato impedito di fare dal giudice che ha perentoriamente ordinato che venisse portato fuori dalle guardie. Ha provato a farsi refertare le botte (ha preso duri colpi sia in testa che sulla schiena) ma il medico non ha refertato proprio nulla, per questo intende chiedere il divieto di incontro con i medici e gli infermieri.
Nonostante ciò Paska tiene duro e porta avanti le sue lotte a testa alta.
Rilanciamo l’invito al presidio sotto il carcere di La Spezia il 18\11\18 alle 15:00.
PASKA LIBERO E SPORTIVO.
diffondiamo da RR
Un piccolo gesto in solidarietà con Paska, ripetutamente oggetto di vessazioni da parte dell’amministrazione penitenziaria del carcere di La Spezia e in sciopero della fame dal 5 novembre. Attualmente Paska si trova in regime di isolamento.
Facciamo sentire ai nostri nemici che i nostri compagni e le nostre compagne non sono soli.
Di seguito un file scaricabile che ognuno può inviare per fax al carcere di La Spezia e alla procura di Firenze.
Il nero è il colore che ci piace…
Solidarietà con tutti gli imputati e gli arrestati per l’operazione Panico.
fax carcere La Spezia 0187512340
fax procura di Firenze 055/4226900 Continue reading
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Dopo oltre tre mesi di detenzione alle Vallette per “concorso morale” con il corteo antifascista del 22 febbraio, Nicolò è uscito stamattina dal carcere.
Per approfondire infoaut
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LA REPRESSIONE NON ATTACCA, ATTACCHIAMOLA!
Ciao a tutte e tutti,
finalmente mi sono deciso pure io a scrivere due righe sull’attuale teatrino repressivo nei confronti di noi anarchiche e noi anarchici, che sta relegando in galera me ed altri due compagni.
E’ da ormai circa 11 mesi che siamo imbrigliati nelle maglie della loro trappola: Ghespe undici mesi tutti in carcere, io sette di carcere e 4 con obbligo di dimora e rientro notturno, Giova 2 mesi e mezzo di carcere più altri otto tra obblighi, rientri e firme.
Ma la loro “famigerata” Operazione Panico, avviata a gennaio 2016 e che ha iniziato a colpire dal 31 gennaio 2017, ha inoltre “regalato” ad altre compagne ed altri compagni giorni di carcere, arresti domiciliari, obblighi di dimora, rientri notturni, firme, divieti di dimora da Firenze ed altri assurdi divieti di dimora dal Galluzzo, quartiere di Firenze dov’era sita l’occupazione della Riottosa, che è stata sgomberata insieme all’altra occupazione anarchica cittadina, Villa Panico. Continue reading
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LUNGA VITA AI RIBELLI
Italia, anni 10 del ventunesimo secolo. Nel pieno del delirio securitario fatto di telecamere, polizia ed esercito ovunque, si organizza e si arma l’odio razzista e fascista. Mentre il ributtante “uomo della ruspa” conquista il Ministero degli Interni con la complicità del qualunquismo pentastellato, i fascisti di Casapound, Forza Nuova e altre formazioni moltiplicano la loro presenza sul territorio con nuove sedi, librerie, adunate e ronde contro i più poveri. Mentre le aggressioni fasciste ormai non si contano più, l’odio che fomentano ha già aperto il fuoco. E’ successo a Macerata, Firenze, Rosarno, Napoli, Milano. Continue reading
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Cello è stato liberato lunedì 2 luglio verso le sei, quando, a seguito del ricorso affinchè gli venissero tolte le restrizioni ai domiciliari, i giudici hanno concesso che uscisse. è ancora sottoposto all’obbligo di firma giornaliero (a Saronno) e al divieto di dimora da Torino
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Torino : aggiornamento dell’episodio repressivo della resistenza e
danneggiamento aggravato contro i carabinieri davanti l’Asilo Occupato
dell’anno scorso.
Tra il 27 e il 29 Giugno 2018 le misure repressive imposte a compagnx
sono cambiate : Giada, Toxina, Fabi e Anto Lecce sono statx liberatx
dall’obbligo di firma quotidiana. Anto Pise e Kam sono tutt’ora
irreperibili e quindi non cambia niente alla loro situazione. Greg è
stato scarcerato dai domiciliari con un divieto di dimora dalla città di
Torino. Ricordiamo che la condanna di primo grado espressa a febbraio
2018 è di un anno e tre mesi per tuttx.
A Novembre dovrebbe svolgersi il processo in appello.
Dai dai dai non mollare mai
liberx tuttx
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TAP – Saverio, rinviata all’8 maggio l’udienza
Si è tenutà giovedì 19 aprile l’udienza per Saverio, arrestato nella notte tra il 10 e l’11 Aprile durante delle cariche verso i manifestanti che ostacolavano gli autotrasporti che portavano jersey, necessari per ampliare il cantiere di TAP. Dopo l’ascolto di un dirigente della Digos di Lecce il gup ha sospeso l’udienza per l’impossibilità di procedere all’ascolto perché assenti, dei quattro agenti che si sono fatti refertare delle lesioni e citati dall’accusa come testi. Il processo è stato rinviato all’8 maggio. Saverio rimane ai domiciliari
fonte: RoundRobin
Firenze – Giovanni in carcere e Nicola con le misure restrittive
Oggi 19 aprile è giunta la risposta della Cassazione, riguardo all’istanza della difesa contro l’appello vinto dalla procura di Firenze lo scorso settembre, riguardo alla carcerazione per Giovanni e Pasca, e le misure restrittive per Nicola. Pasca era stato giudicato poche settimane fa (perchè al momento dell’arresto si trovava a Lecce, e quindi in un’altra competenza territoriale), per Giovanni e Nicola la cosa si è dilungata qualche settimana in più per questioni tecniche, che non hanno però cambiato il risultato.
Come per Pasca, una decina di avvoltoi della digos si sono presentati subito a casa di Giova, sogghignanti e compiaciuti, cercando di provocare i compagni in casa con lui chiedendo i documenti.
Ad ormai un anno e 3 mesi dall’inizio ufficiale delle operazioni (data 31/01/2017), invece che sgonfiarsi questa sporca faccenda continua a gonfiarsi sempre più, e i cani da guardia dello stato non mollano l’osso (significativo il fatto che, per questo ricorso in cassazione, il procuratore generale della repubblica d’italia si sia scomodato di persona e ci abbia tenuto a rappresentare egli stesso lo stato contro gli anarchici ): certo, dopo aver impiegato centinaia di uomini, speso svariati milioni di euro, inquisito decine di persone (12 MILA pagine di atti d’indagine), devono giustificare tutto questo apparato!
fonte: panicoanarchico
Torino – Camille non si sottomette alle firme quotidiane
Osservare le strade e forgiare le scelte. Con il cuore palpitante d’amore e di complicità provata con tante di voi, vi mando un saluto profondo e sorridente. Non senza “ostacoli” affettivi e desideri di progettualità con molte, ho deciso di sottrarmi all’obbligo di firme quotidiane (che avevo dopo un periodo di carcere e domiciliari durato nove mesi).
Il senso di sentirsi compagne, oltre alla rabbia che brucia e si condivide con i nostri corpi, è per me la continuità e la costanza (nonostante la distanza scelta o subita). Allora vi dico… ci vedremo per altre (belle) avventure…
400 baci intensi e 24000 colpi precisi.
kam
Camille ci ha lasciato questo saluto dopo aver deciso di violare la misura delle firme quotidiane cui era sottoposta da qualche mese, e dopo aver già scontato per lo stesso procedimento 9 mesi tra detenzione carceraria e domiciliare. Ha deciso di andare via e saperla libera di andare dove vuole ci riempie il cuore di gioia.
fonte: macerie
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Diffondiamo da RoundRobin
La compagna anarchica Anna Beniamino (arrestata in settembre 2016 nel contesto dell’operazione Scripta Manent, attualmente detenuta in carcere di Rebibbia) ci fa sapere (2 aprile 2018) che gli “inevitabili commenti a voce alta” espressi durante il processo in corso per la suddetta operazione, “hanno fatto guadagnare” a lei e a Marco Bisesti (anche lui detenuto da 09/2016, attualmente in carcere di Alessandria) un paio di rapporti disciplinari, tramutati in qualche giorno di isolamento.
Entrambi i compagni se la ridono del “castigo”.
Solidarietà affine con Anna e Marco, e con i compagni detenuti nel carcere di Ferrara. Continue reading
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18 Mar, 2018
_11:00 – 17:00_
Location: FOA Boccaccio – Monza – via Rosmini 11
Domenica 18 febbraio si è svolta, a Torino, la quinta “assemblea
Brennero”, dedicata, come le due precedenti, a definire alcune
iniziative a Milano contro l’intervento in Libia e in Niger e contro
il ruolo dell’Eni. Ci si è soffermati su due aspetti: quelli di
contenuto e quelli pratico-logistici.
Si è deciso di organizzare, per sabato 21 aprile, un’assemblea
nazionale in una sala pubblica, nel corso della quale sviluppare delle
analisi sul rapporto guerra esterna-guerra interna,
neocolonialismo-frontiere, politica di rapina in Africa-filiera del
petrolchimico in Italia, lotte locali-lotte internazionali. L’idea è
quella di coinvolgere anche compagne e compagni di altri Paesi per
inquadrare i problemi in un’ottica internazionale e internazionalista.
L’assemblea pubblica dovrebbe essere preceduta e preparata da
occasioni di confronto in Università (sul rapporto guerra-ricerca,
rispetto al quale alcuni collettivi si stanno muovendo in varie città)
e di iniziative in strada. Il 5 maggio, invece, ci sarà un corteo che
partirà dalla stazione centrale per concludersi in una piazza della
zona Imbonati, dove allestire una mostra e articolare vari
interventi-comizi sui diversi temi emersi il 21 aprile.
È stato scritto e condiviso un manifesto-appello per le giornate del 21
aprile e del 5 maggio. Si è ribadito che l’iniziativa a Milano ha
senso soprattutto se avrà un suo respiro a seguire e se sarà preparata
e proseguita da azioni e mobilitazioni nei vari territori.
L’ultima parte della discussione è stata dedicata alla questione del
fascioleghismo. L’esigenza emersa è quella di coordinarsi con le
realtà più vicine e di riprendere a spostarsi quando i compagni di una
città decidono di fare un certo tipo di chiamata. Se la base sociale
dei gruppi reazionari non retrocederà senza lotte più ampie contro lo
Stato e il capitale, la diffusione delle organizzazioni neofasciste va
contrastata senza perder tempo, sul terreno dell’azione diretta.
Quanto è successo nelle ultime settimane in diverse città dimostra che
esiste una disponibilità a battersi e ad attaccare il dispositivo
poliziesco schierato a protezione dei fascioleghisti. Se non è
l’unica modalità su cui concentrarsi, si tratta comunque di un
segnale importante di non-pacificazione.
La prossima assemblea si terrà domenica 18 marzo, alle ore 11,00, al
Boccaccio di Monza. In quell’occasione verranno definiti gli
interventi all’assemblea-convegno del 21 aprile (da pubblicizzare
anche con una locandina a se stante) e gli aspetti pratici del corteo
del 5 maggio.
Commenti disabilitati su MONZA – ASSEMBLEA CONTRO ENI E FRONTIERE | tags: abbattere le frontiere, assemblea nazionale, contro ENI, FOA Boccaccio, monza | posted in Presidi, cortei, saluti e iniziative, repressione
Diffondiamo da RoundRobin
CONTRO OGNI GABBIA, CONTRO OGNI OPPRESSORE. CELLO LIBERO!
Giovedì 8, verso le 23.30, a Saronno un compagno e una compagna vengono fermati sotto casa dalla polizia. I 6 agenti in borghese ammanettano subito il compagno. Insistentemente viene chiesto loro cosa stesse succedendo; la risposta è: “c’è stata una rapina e abbiamo la targa di questa macchina”. Una volta controllati i documenti gli sbirri capiscono di non aver trovato chi stavano cercando: tolte le manette, risalgono in macchina e se ne vanno a tutta velocità.
La storia della rapina puzza incredibilmente di cazzata.
Circa mezz’ora dopo alla stazione ferroviaria di Milano Cadorna vengono fermati quattro compagni da una decina di sbirri in borghese che si scagliano subito su uno dei quattro bloccandolo e cercando di ammanettarlo. Dopo vari minuti di parapiglia gli sbirri riescono ad arrestarlo senza dare informazioni sul motivo e sul luogo in cui lo porteranno. Continue reading
Commenti disabilitati su Contro ogni gabbia, contro ogni oppressore – CELLO LIBERO | tags: anarchiche, anarchici, arresti, carcere le vallette, milano, saronno, torino | posted in Contro carcere, CIE e OPG, Presidi, cortei, saluti e iniziative, repressione, Scarcerazioni e carcerazioni
Diffondiamo da contropiano
Qui di seguito il documento che Nadia Lioce, prigioniera politica detenuta da anni a regime 41 bis ha presentato al Tribunale Penale de L’Aquila in occasione del processo che la vede imputata proprio per avere protestato in carcere contro il 41 bis.
La sottoscritta Nadia Lioce ha presentato opposizione al decreto penale di condanna n.29/2016 ritenendo di poter qualificare le azioni, addebitatele come di disturbo delle altre detenute, come tradizionali azioni di protesta verso l’amministrazione penitenziaria (battitura delle sbarre), e di poter argomentare come non potesse ritenere di aver arrecato un disturbo alle altre detenute, non avendo udito lamentele; né che tali azioni arrecassero un tale disturbo, essendo state storicamente accettate e/o condivise dalle detenute della sezione femminile 41 bis dell’istituto de L’Aquila, come in generale lo sono per tutti i detenuti. Continue reading
Commenti disabilitati su L’orrore del 41 bis descritto da chi lo subisce in carcere | tags: Nadia Desdemona Lioce, no 41 bis | posted in Comunicati, critiche e riflessioni, Contro carcere, CIE e OPG, Corrispondenze galeotte, Italia in cella, repressione
Il nostro compagno Paska è stato finalmente liberato dal gabbio, ha l’obbligo di dimora a Martinsicuro con firme e rientro notturno.
Attendiamo e pretendiamo la sua completa liberazione.
Solidarietà a tutti i compagni implicati nell’inchiesta fiorentina.
Commenti disabilitati su Paska finalmente fuori dal carcere | tags: paska | posted in repressione, Scarcerazioni e carcerazioni
Davide continuerà ad oltranza lo sciopero della fame iniziato il 4 novembre, continuerà fino a quando non gli verrà revocato il regime di isolamento 14bis.
Il nostro compagno esorta alla solidarietà diretta da parte di tutti.
Rafforza la sua vicinanza ai compagni della AS2.
Ribadisce svariate volte, l’esigenza di solidarietà rivoluzionaria.
L’ umore di Davide è ottimo, ma ha già perso 13 kg.
CNA
Commenti disabilitati su L’anarchico sardo Davide Delogu continua lo sciopero della fame | tags: carceri sarde, davide delogu, prigioniero anarchico | posted in repressione
Hans Niemeyer può finalmente uscire dal carcere. Dopo essere stato detenuto dal novembre 2011, quando anticipamene esplode un ordigno nella succursale della banca BCI, lasciandolo con il trauma acustica e in arresto.
Rapidamente, la procura costruisce un caso che lo coinvolge in altri attacchi, chiedendo quasi 19 anni di carcere in base alla legge antiterrorismo.
— In base al reato di “collocazione di artefatto esplosivo” (secondo la legge antiterrorismo) contro la banca BCI il 30 novembre 2011, azione rivendicata dal Gruppo di Combattimento Manuel Gutiérrez: 12 anni di carcere. Continue reading
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Ricordiamo che faremo una presenza in aula per l’inizio del processo: appuntamento alle 9,30 di giovedì 16 novembre davanti all’aula bunker delle Vallette, Torino.
Contro tutte le galere!
Senza se e senza ma
Inizia a Torino, il 16 novembre, il processo a carico di 29 compagn* accusat* di associazione sovversiva con finalità di terrorismo e altri reati. Sette di questi compagn* sono in carcere preventivo dal settembre 2016, nelle sezioni di alta sicurezza AS2. Continue reading
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Fabio Vettorel ha diciott’anni, ha lasciato la scuola e fa l’operaio in una fabbrica vicino a Feltre, in provincia di Belluno. Ma dal 7 luglio si trova nel carcere di Hahnöfersand, a trenta chilometri da Amburgo. È stato arrestato poco dopo la manifestazione che era stata organizzata contro il vertice del G20 e, poiché si temeva un pericolo di fuga, è stato sottoposto a un regime di custodia cautelare particolarmente restrittivo. Quest’estate non ha potuto ricevere visite per tre settimane e ora le uniche persone autorizzate a vederlo sono i suoi genitori. Può telefonare solo alla sua famiglia. Tutta la posta in uscita e in entrata è stata acquisita dalla procura e controllata. Continue reading
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Nadia Lioce a processo perché protestava per i libri e i quaderni sottratti
Il 41 bis contro il diritto di leggere e scrivere, per protesta la prigioniera politica batte sul blindo con una bottiglietta di plastica. Denunciata dal Reparto operativo mobile della penitenziaria per disturbo della quiete interna al carcere. Ora c’è da augurarsi che questo processo faccia rumore davvero!
Può sembrar strano ma anche da una cella d’isolamento del 41 bis è possibile fare molto rumore. È quanto sostengono i responsabili del Reparto operativo mobile della sezione 41 bis del carcere di l’Aquila in una denuncia presentata contro Nadia Lioce e da cui sono scaturite le accuse di «disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone e oltraggio a pubblico ufficiale». Il processo davanti tribunale capoluogo abruzzese entrerà nel vivo il prossimo 24 novembre. Rinchiusa in regime di 41 bis ormai dal lontano 2005, dopo la condanna all’ergastolo ostativo per gli attentati mortali del 1999 e del 2002 contro i consulenti governativi Massimo D’Antona e Marco Biagi, rivendicati da un piccolo gruppo che aveva ripreso una vecchia sigla brigatista, le Brpcc, Nadia Lioce ha assistito nel tempo ad una progressiva restrizione del regime detentivo a cui è sottoposta, in particolare per quanto attiene alla possibilità di aver con sé fogli, quaderni, libri e riviste. Continue reading
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Maurizio, detenuto nel carcere di Poggioreale, ci comunica che il giorno 21 ottobre i carabinieri del ROS di Milano hanno perquisito la sua cella, sequestrando lettere, indirizzi e ricevute di vaglia postali, all’interno di un’indagine sui suoi rapporti con la “galassia anarco-insurrezionalista”. Nel verbale gli si contesta di aver istigato, tramite comunicati in internet, ad agire contro il carcere e contro la Direzione dell’Amministrazione Penitenziaria. Durante la perquisizione, è stato bloccato l’intero padiglione dove si trova Maurizio.
Quest’operazione conferma quanto diano fastidio le lotte in carcere e la pubblicazione di notizie relative a pestaggi e vessazioni varie. Continue reading
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Diffondiamo da Macerie
La frenesia che ha caratterizzato questi giorni ci ha impedito di dare tempestivamente una buona notizia che riguarda i compagni arrestati lo scorso maggio e che da allora, dopo un periodo di detenzione in carcere, hanno atteso chiusi dietro una porta di casa, silenziati e isolati dalle restrizioni.
Due giorni fa il giudice ha modificato per tutti e sei la misura cautelare degli arresti domiciliari tramutandola in firme giornaliere. Antonio, Giada, Fabiola e Greg sono quindi potuti uscire dalle abitazioni in cui erano ristretti mentre Cam, Antonio e Fran sono ancora agli arresti domiciliari senza restrizioni, perché sulla loro testa grava un ulteriore procedimento. Continue reading
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Diffondiamo da Hurriya
Sono centinaia i prigionieri delle diverse carceri egiziane che nel mese di ottobre hanno deciso di cominciare lo sciopero della fame a oltranza per denunciare la lunghezza dei tempi della detenzione preventiva e i diversi maltrattamenti di cui sono vittime. Tra questi anche 210 tifosi dello Zamalek (in seguito al rinnovo di un altro mese della loro detenzione) che, dopo aver cominciato la protesta, sono stati picchiati dalle guardie, rasati e minacciati di non essere trasferiti nella sezione non politica del carcere.
L’arresto preventivo è, di fatto, uno dei tanti mezzi illegali usati dal regime per tenere in carcere a tempo indeterminato e senza fornire prove i/le detenute politiche. C’è chi, come il giornalista Shawkan, è da 4 anni dentro senza processo. Continue reading
Commenti disabilitati su Egitto – Scioperi della fame e morti nelle carceri egiziane | tags: detenuti, egitto, morti nelle carceri, prigionieri politici, sciopero della fame | posted in Contro carcere, CIE e OPG, Mondo in cella, repressione
Diffondiamo da osservatoriorepressione
Iniziato, al Tribunale di Altona ad Amburgo, il processo a Fabio Vettorel, l’attivista italiano da 4 mesi in carcere. Nell’udienza di oggi Fabio ha rilasciato una dichiarazione che riportiamo. Nuova udienza il 14 novembre
“Signora giudice, signori giudici popolari, signora procuratrice, signor assistente del tribunale per i minori,
Voi oggi siete chiamati a giudicare un uomo. Lo avete chiamato “aggressivo criminale” e “irrispettoso della dignità umana”. Personalmente non mi curo degli appellativi che mi attribuite. Io sono solo un ragazzo di buona volontà.
Prima di tutto vorrei dire che probabilmente i signori politicanti, Continue reading
Commenti disabilitati su NoG20 Hamburg: Iniziato il processo a Fabio Vettorel. La dichiarazione resa in Tribunale da Fabio | tags: fabio vettorel, hamburg, noG20 | posted in repressione
Sette anarchici che il 15 agosto scorso parteciparono ad un presidio in solidarietà ai detenuti presso il carcere di Teramo sono stati denunciati dalla polizia per alcune violazioni in materia di pubbliche manifestazioni contravvenendo alle prescrizioni imposte dal questore.
I 7, D.B.G. di 34 anni, D.M.F. di 40, D.I.L. di 54, C.F. di 23, F.F. di 20, P.G. di 22 e C.M. di 46, hanno in particolare occupato un’area rurale privata vicino alla recinzione dell’istituto penitenziario dove hanno acceso artifici pirotecnici.
L’attività investigativa svolta dalla Digos, diretta dal vice questore aggiunto Luca Benedetti, ne ha consentito l’identificazione. Continue reading
Commenti disabilitati su Presidio anarchico al carcere di Teramo, 7 denunciati | tags: anarchici denunciati, carcere di teramo, presidio anticarcerario, repressione | posted in Contro carcere, CIE e OPG, repressione
Diffondiamo da Nobordersard
Ennesimo rinvio nel procedimento contro Davide Delogu, il processo è stato rinviato a febbraio (il 14) e verrà seguito da un giudice nuovo che ne ha quindi disposto la ripartenza dall’inizio. Abbiamo visto e salutato Davide che stava abbastanza bene. Una ventina i solidali presenti dentro e fuori dal tribunale
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diffondiamo da RoundRobin
25/11. Apprendiamo dalla stampa locale che il tribunale del riesame si è pronunciato sul ricorso del Pm contro la scarcerazione dei compagni arrestati per l’attacco alla libreria di CasaPound il 1 gennaio 2017.
Il tribunale si è espresso contro il ricorso per tutti tranne che per:
-Paska, attualmente prigioniero a Lecce con l’accusa di associazione a delinquere, a cui sarebbero stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza anche per la costruzione dell’ordigno del 1 gennaio. La sua situazione si è quindi aggravata perché sarà detenuto non solo per l’associazione a delinquere ma anche per le accuse derivanti dall’attacco. Continue reading
Commenti disabilitati su Firenze- Esito tribunale del riesame per i fatti del 1 gennaio 2017 | posted in repressione, Scarcerazioni e carcerazioni
Stamattina Florence, mentre accompagnava i figli all’asilo nella fascia oraria di permesso giornaliero, è incappata nei soliti carabinieri addetti al controllo dei suoi arresti domiciliari. Non le hanno fatto “troppe cerimonie” come quando qualche giorno fa le hanno messo le mani addosso per intimarle di lasciare la casa sotto sfratto in cui abita, ma con fare vago le hanno detto di recarsi alla stazione di c.so Regio Parco per alcune notifiche. Lei coscienziosamente si è preoccupata di doversi recare nella tana di costoro e ha espresso le sue perplessità.
“Non si preoccupi signora, deve solo parlarle il maresciallo Capobianco. Stia tranquilla anche se sfora il suo orario di permesso di uscita, lasci i bambini a scuola e passi in caserma”, le è stato risposto. Continue reading
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Alessandro Rapisarda, il compagno catanese, arrestato in seguito alle giornate contro il G20 ad Amburgo, è stato scarcerato oggi in seguito alla sentenza che lo ha condannato a 1anno e 1 mese con il beneficio della sospensione condizionale della pena.
Alessandro è il quarto italiano, dopo Orazio e Emiliano e Riccardo ad essere stato processato e scarcerato.
Ora reclamiamo la liberazione di Fabio Vettorel tuttora recluso in attesa del processo, che si terrà il 7 novembre.
Solidarietà ai ribelli del G20! Libertà per tutti e tutte!! Continue reading
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VENEZIA – Una proposta di legge, provocatoria ma giustificata da molti recenti avvenimenti, viene dal Consiglio regionale veneto: punire con il carcere da 4 a 8 anni chi, nel corso di una manifestazione, provoca lesioni a un pubblico ufficiale anche con il lancio di oggetti, pericolosi o atti ad offendere. La reclusione passa da 5 a 12 anni se i fatti vengono commessi durante una manifestazione non autorizzata. E se dal fatto commesso deriva la morte, non voluta, del pubblico ufficiale, la pena viene aumentata di due terzi, fino ad arrivare all’ergastolo nel caso in cui la morte sia causata volontariamente.
Questa, in sostanza, la proposta di legge d’iniziativa del Consiglio regionale del Veneto che punta
all’introduzione nel codice penale del delitto di terrorismo tramite la piazza. Continue reading
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Dal 7 luglio ad oggi, l’appello per la difesa delle condizioni di vita delle prigioniere politiche – “No al 41 bis per Nadia Lioce” è arrivato a oltre 1890 firme.
Il 24 novembre a L’Aquila, alle ore 10:30, davanti al Tribunale in Via XX Settembre 68, saremo in PRESIDIO per dire “Basta alla violenza di Stato contro le donne, No al 41 bis per Nadia Lioce – Difendiamo le condizioni di vita delle prigioniere rivoluzionarie”
E non saremo sole, ci accompagneranno le voci, ma anche i corpi, di quant@ hanno sostenuto, ognun@ con le sue forme, questa campagna.
L’appuntamento al presidio del 24 novembre a L’Aquila e la campagna stessa, sono stati presentati come mozione all’Assemblea plenaria nazionale di Non Una Di Meno, che si è tenuta a Pisa il 15 ottobre, con circa 500 partecipanti, in massima parte donne.
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