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Hans Niemeyer può finalmente uscire dal carcere. Dopo essere stato detenuto dal novembre 2011, quando anticipamene esplode un ordigno nella succursale della banca BCI, lasciandolo con il trauma acustica e in arresto.
Rapidamente, la procura costruisce un caso che lo coinvolge in altri attacchi, chiedendo quasi 19 anni di carcere in base alla legge antiterrorismo.
— In base al reato di “collocazione di artefatto esplosivo” (secondo la legge antiterrorismo) contro la banca BCI il 30 novembre 2011, azione rivendicata dal Gruppo di Combattimento Manuel Gutiérrez: 12 anni di carcere. Continue reading
Commenti disabilitati su Cile – Hans Niemeyer libero! | tags: cile, Hans Niemeyer | posted in repressione, Scarcerazioni e carcerazioni
diffondiamo da informa-azione la traduzione da publicacionrefractario:
Dopo la rapina durante la quale è stato ucciso il compagno anarchico Sebastian Oversluij, si è intensificata la stretta repressiva.
Con l’aiuto dei testimoni la polizia del 26° commissariato avrebbe identificato due dei partecipanti. Sono stati arrestati gli anarchici
Alfonso Alvial Sanchez (27 anni) e Hermes Gonzalez Henriquez (25 anni), trovati in possesso di guanti, parrucche e un revolver a testa.
Dopo esser usciti dal commissariato hanno gridato ai giornalisti slogan in ricordo del compagno anarchico caduto durante l’azione.
Il 12 Dicembre sono state formalizzate le accuse di “rapina con intimidazione” e “porto illegale di arma”. Anche se la procura voleva ottenere una proroga investigativa per approfondire eventuali “vincoli anarchici” e “vincoli col caso bombas”. Il tribunale ha rifiutato la richiesta e ha concesso al procuratore Luis Pablo Cortes una proroga di 90 giorni.
Secondo la procura ci sarebbero due fuggitivi, mentre si fanno indagini sulle armi confiscate, sarebbero state rubate a guardie di sicurezza durante rapina nel Gennaio e Marzo 2013.
Attualmente i compagn antiautoritari Hermes e Alfonso sono detenuti nella sezione Continue reading
Commenti disabilitati su Cile – Ucciso un compagno anarchico durante un esproprio e arrestati altri due | tags: carceri cilene, cile, ucciso compagno, Ucciso un compagno anarchico | posted in Assassinii di stato, Mondo in cella, Scarcerazioni e carcerazioni, Tutti
diffondiamo da contrainfo
Dopo una settimana di processo, il tribunale orale penale di Angol ha stabilito nuove condanne in merito al conflitto mapuche:
Fernando Millacheo Marin: 15 anni e un giorno, rapina con intimidazione reiterata
Cristian Pablo Levinao Melinao: 10 anni e 1 giorno, rapina Continue reading
Commenti disabilitati su Cile: Nuove lunghe condanne per due comuneros mapuche | tags: carceri cilene, cile, comuneros mapuche, condannati, Cristian Pablo Levinao Melinao, Fernando Millacheo Marin, lotta mapuche | posted in Contro carcere, CIE e OPG, Mondo in cella, Scarcerazioni e carcerazioni, Tutti
Si e’ suicidato all’eta’ di 86 anni Odlaner Mena Solinas, ex capo del Centro nazionale di informazioni (Cni) del dittatore cileno Augusto Pinochet. L’uomo si sarebbe sparato un colpo nella sua casa a Santiago, durante un permesso carcerario. Era condannato per violazione dei diritti umani, un reato commesso dal 1977 al 1990 durante gli anni della dittatura, e aveva il permesso di tornare Continue reading
Commenti disabilitati su Cile, suicida l’ex capo polizia di Pinochet | tags: carceri cilene, cile, Odlaner Mena Solinas, pinochet, suicida l'ex capo polizia | posted in Dentro le mura, Mondo in cella, Tutti
Quarant’anni dopo il colpo di stato che distrusse i sogni di molti cileni, alcuni ex prigionieri della dittatura Pinochet, raccontano come venisse usata la musica per torturare i detenuti, per indebolirli e sfinirli psicologicamente.
Tra le preferite la colonna sonora di Arancia meccanica, celebre film di Kubrick in cui il protagonista in prigione è costretto ad ascoltare innumerevoli volte la Nona di Beethoven. Ma le guardie Continue reading
Commenti disabilitati su Cile, la tortura a suon di musica: da Harrison a Iglesias nei campi di Pinochet | tags: Augusto Pinochet, carceri cilene, cile, colpo di stato cileno, dittatore, dittatura, golpe cile, musica, pinochet, salvador allende, stanley kubrick, torture, torture in carcere | posted in Contro carcere, CIE e OPG, Dentro le mura, Mondo in cella, Tutti
Diffondiamo da Contrainfo
La procura ha chiesto 31 anni + 301 giorni di prigione per il comunero mapuche Daniel Melinao, accusato di essere coautore dell’omicidio dell’agente del GOPE Hugo Albornoz durante un’incursione nella comunità
Wente Winkul Mapu del 2 Aprile 2012.
L’accusa include anche i reati di tentato omicidio e lesioni ad altri due sbirri che accompagnavano Albornoz.
L’accusa presenterà Continue reading
Commenti disabilitati su Angol, Cile: Chiesti 31 anni di condanna per il comunero mapuche Daniel Melinao | tags: carceri cileni, cile, comunero mapuche, condanna, Daniel Melinao, lotta mapuche | posted in Contro carcere, CIE e OPG, Mondo in cella, Tutti
Diffondiamo da contrainfo
“E le frontiere esistono solo per chi le rispetta…”
Tramite questa lettera voglio salutare con tutto l’affetto ribelle di un prigioniero che si rifiuta di vivere secondo le regole del gran dio capitale, rinchiuso nel carcere capitalista dello stato cileno a causa di vari sotterfugi della legalità borghese che mi tiene adesso come ostaggio della democrazia, del suo stato e del suo dominio. Ad oggi, dopo 3 anni ed 8 mesi dalla nostra espulsione dall’Argentina, la nostra situazione giuridica Continue reading
Commenti disabilitati su Cile: Lettera di Marcelo Villarroel | tags: anarchico, carceri cileni, cile, lettera di un detenuto, Marcelo Villarroel, scritti dal carcere | posted in Comunicati, critiche e riflessioni, Contro carcere, CIE e OPG, Corrispondenze galeotte, Dentro le mura, Mondo in cella, Tutti
diffondiamo da contrainfo
Nuova campagna di terrore a Temuco
Nell’anticamera repressiva del giorno del giovane combattente, il 28 marzo sono state perquisite case private e arrestatx 12 compagnx, con il pretesto di violazione della legge di Continue reading
Commenti disabilitati su Cile: Manifiesto in solidarietà con i/le compagni/e colpiti/e per la repressione in Temuco | tags: Ariadna, cile, manifesto di solidarietà, repressione di stato, Temuco, Yaritza e Rozana | posted in Comunicati, critiche e riflessioni, Contro carcere, CIE e OPG, Mondo in cella, Tutti
9 maggio, 2013
COMUNICATO:
Il Wallmapu (Territorio Mapuche) è in continua mobilitazione, in tutto il territorio, inclusa la città di Temuco, viene espressa la rabbia generalizzata per l’attitudine della polizia repressiva nei confronti delle comunità mapuche, le quali non molleranno mai la giusta lotta per il Territorio, costruendo il cammino verso la nostra autonomia come Popolo nazione Mapuche.
Uscire nelle strade è la nostra forma di solidarizzare con le nostre sorelle e i nostri fratelli ricordando la guerra che si mantiene intatta contro lo stato-capitale e tutte le forme di dominio.
Questa guerra si manifesta nella strategia repressiva che ha messo in moto il potere nei confronti di chi lotta, con montaggi polizieschi, persecuzioni, sgomberi e perquisizioni operati dalla polizia (PDI-ERTA) all’interno dei territori che resistono all’intervento dello stato e del capitale, trattando di domare l’autonomia individuale e territoriale.
LIBERTA’ SENZA CONDIZIONI A TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI !!!
NO AL MONTAGGIO DEL 28M !!!
FUORI GLI SBIRRI DALLE COMUNITA’ MAPUCHE!!!
Commenti disabilitati su Barricate in strada in solidarietà con i prigionieri mapuche | tags: 28M, anticarceraria, barricate in strada, cile, CordaTesa, lotta mapuche, mapuche, prigionieri, solidarietà | posted in Comunicati, critiche e riflessioni, Contro carcere, CIE e OPG, Mondo in cella, Presidi, cortei, saluti e iniziative, Scarcerazioni e carcerazioni, Tutti
Diffondiamo da contrainfo
In seguito al rifiuto della Corte di garanzia di cambiare la custodia cautelare per la compagna Yaritza Grandon il 26 aprile, la difesa ha deciso di presentare ricorso alla Corte d’Appello per cercare di tirare fuori alla compagna della prigione.
Il 2 maggio 2013, la Corte d’Appello conferma la custodia cautelare per la compagna Yaritza, ottenendo un solo voto (ministro Julio Cesar Grandon) di tre per cambiare e concedere l’uscita in strada.
Ricordiamo che Yaritza è stata arrestata insieme ad Roxana y Ariadna accusate di vari attentati dinamitardi a Temuco, formalizzate sotto la legge sul controllo delle armi. Yaritza, in particolare, ha una serie di problemi di psicomotricità fine, che l’ha portata a un trattamento nel Teleton e attualmente la impedisce di essere in grado di manipolare oggetti. La fiscalia, nel suo ridicolo, l’accusa di fare e piazzare bombe.
Solidarietà con le compagne Yaritza e Arianna!
Fino a frantumare le fantasie dello stato!
Commenti disabilitati su Temuco, Cile: Corte d’Appello conferma la custodia cautelare per la compagna Yaritza | tags: 28M, anticarceraria, cile, CordaTesa, custodia cautelare, solidarietà, Temuco, Yaritza e Arianna, Yaritza Grandon | posted in Contro carcere, CIE e OPG, Mondo in cella, Scarcerazioni e carcerazioni, Tutti
Domenica, 5 Maggio 2013
Per prima cosa desidero ringraziare tutt* quell* che mi hanno appoggiato e in special modo a quell* che se ne fottono della morale borghese, la morale anti-lumpen e che non credono a tutto quello che gli passano i mass-media dei ricchi.
Questa è l’ennesima ripetizione di migliaia di storie già sentite, ma vale la pena raccontarla… Continue reading
Commenti disabilitati su 28M – Temuco, Cile. Comunicato pubblico di JP, agli arresti domiciliari notturni. | tags: 28 marzo, 28M, cile, jp, Temuco | posted in Comunicati, critiche e riflessioni, Contro carcere, CIE e OPG, Corrispondenze galeotte, Dentro le mura, Mondo in cella, Tutti
Oggi 2 Maggio 2013, si è svolto nel Tribunale di Garanzia di Temuco la revisione al carcere
preventivo a cui era sottoposta Roxana Marin Laurie assieme ad altre due studentesse. La Difesa portata avanti dall’avvocato del Centro d’Investigazione e Difesa Sur, Karina Riquelme ha sollecitato il cambio della misura cautelare in una meno dura prevista dalla legge.
Il Pubblico Ministero finalmente ha accettato la richiesta dalla Difesa, principalmente per l’avanzato stato di gravidanza (5 mese) della studentessa d’infermeria. Invece l’infame rappresentante dell’Intendenza Regionale dell’Araucania si è duramente opposto dichiarando che la messa in libertà della studentessa significherebbe un “pericolo per la sicurezza della Continue reading
Commenti disabilitati su Cile: Scarcerata Roxana con pesanti restrizioni. Yaritza e Ariadna restano in carcere. | tags: 28 marzo, 28M, anticarceraria, Ariadna, cile, CordaTesa, Roxana, scarcerazione, Temuco, Yaritza | posted in Comunicati, critiche e riflessioni, Contro carcere, CIE e OPG, Dentro le mura, Mondo in cella, Scarcerazioni e carcerazioni, Tutti
diffondiamo da contrainfo
Alle ore 9:00 del 26 Aprile la polizia delle indagini ha arrestato a Hans Niemeyer, il compagno era latitante da quattro mesi, quando aveva deciso rompere gli arresti domiciliari accusato sotto la legge antiterrorista per presunta collocazione e fabbricazione di ordigni esplosivi.
A quanto pare, come espresso da Hans agli avvocati della difesa e da quello che la stessa polizia ha riferito non ci sono state né scontri né i soliti pestaggi della polizia con i detenuti. Hans è stato arrestato in un appartamento in Villa Portales, comuna di Estacion Centrale.
L’intelligence della polizia? ancora non ha detto né comentato, Continue reading
Commenti disabilitati su Cile: Hans Niemeyer arrestato | tags: anarchico in fuga, anticarceraria, arrestato latitante, carcere, cile, CordaTesa, Hans Niemeyer, libertà, solidarietà | posted in Contro carcere, CIE e OPG, Fuggiaschi, Mondo in cella, Scarcerazioni e carcerazioni, Tutti
Venerdì 26 Aprile si è tenuto presso il Tribunale di Temuco l’udienza per la revisione delle misure cautelari a carico di Yaritza Grandón, una delle tre compagne che si trovano sequestrate nel carcere di Temuco, nell’indagine per infrazione della legge sul controllo di armi ed esplosivi, conseguita alle irruzioni, perquisizioni e arresti del 28 Marzo.
Il giudice Luz Mónica Arancibia è riuscita a mantenere in prigione preventiva Yaritza, mentre che la difesa a carico dell’avvocato Sebastián Saavedra del centro d’investigazione e difesa sur (CIDSUR) assicura che ricorreranno in appello, ricordando che Yaritza è disabile nei suoi arti superiori, la cui inabilità complica notevolmente i suoi movimenti motori, e le impediscono di realizzare le azioni imputategli dal pubblico ministero.
Il procuratore del pubblico ministero, Omar Mérida, ha Continue reading
Commenti disabilitati su Mantengono in carcere preventivo Yaritza Grandon. | tags: 28 marzo, 28M, carcere preventivo, cile, detenuta, Temuco, Yaritza Grandon | posted in Comunicati, critiche e riflessioni, Contro carcere, CIE e OPG, Dentro le mura, Mondo in cella, Tutti
Lunedì, 29 Aprile 2013
Prigioniera del 28M si trova al momento in regime d’isolamento e punizione nel CPF di Temuco per dimostrarsi ribelle e insultare il magistrato. Nessuno è a conoscenza di quanti giorni rimarrà in isolamento. Non può ricevere visite ne pacchi di nessun genere, fino a nuovo ordine! Le informazioni che riceviamo sono scarse, che si sappia che le compagne sono tormentate e maltrattate.
¡¡¡¡ LIBERTAD A LXS PRESXS DEL 28 M !!!!!
Commenti disabilitati su Ariadna Torres in isolamento. | tags: 28M, Ariadna, carcere femminile, cile, isolamento, prigioniera in lotta, Temuco | posted in Comunicati, critiche e riflessioni, Contro carcere, CIE e OPG, Dentro le mura, Mondo in cella, Tutti
Venerdì 19 Aprile 2013
Saluti indomiti, saluti selvaggi a tutt* per essere partecipi alla situazione in cui si trovano le ragazze detenute nel carcere di Temuco.
Oltre a salutare e ringraziare per la solidarietà dimostrata ovunque, vogliamo dare qualche recente informazione del processo giudiziario che si sta preparando contro le 3 compagne accusate di “detenzione di materiale per la fabbricazione di esplosivo e collocazione di ordigni”:
− La difesa delle ragazze (2 avvocati personali e uno assegnato dallo stato) al momento non ha potuto fare nulla, neanche visionare gli atti, in quanto la Procura sta ritardando la consegna in modo da poter controllare le prove, dichiarazioni, campioni di sangue e perizie realizzate fino al momento per conto del Dipolcar (Dirección de Inteligencia Policial de Carabineros de Chile) e OS-9 (Departamento de Investigaciones Criminales de Chile).
− Comprendiamo che questa situazione è uno stratagemma utilizzato dallo Stato per poter ritardare una possibile richiesta d’appello alla Continue reading
Commenti disabilitati su Aggiornamenti giudiziari arresti 28M, Temuco, Cile | tags: 28 marzo, 28M, Ariadna, carcere, cile, Roxana, Temuco, Yaritza | posted in Comunicati, critiche e riflessioni, Contro carcere, CIE e OPG, Corrispondenze galeotte, Tutti
http://libertad28m.blogspot.com.ar/
Questo è il nuovo blog aperto per informare a riguardo dex compagnx detenutx e arrestatx a Temuco, in Cile, durante la infima repressione del 28 marzo
Commenti disabilitati su Temuco: Nuovo blog per i compagni del 28M | tags: 28M, anarchici, anticarceraria, carcere, cile, compagni incarcerati, CordaTesa, detenuti, nuovo blog, processo, repressione, Temuco | posted in Comunicati, critiche e riflessioni, Contro carcere, CIE e OPG, Tutti
Dal gruppo di appoggio libertadpresxs28m@gmail.com riceviamo, traduciamo e pubblichiamo una lettera di Roxana, compagna antiautoritaria imprigionata per mezzo di una infame montatura. Nonostante il suo stato di gravidanza gli apparati repressivi cileni hanno scelto lei per accollarle dei fantomatici ordigni esplosivi trovati proprio prima della giornata del combattente (28\3), ricorrenza molto sentita il Cile come giorno di lotta.
Giovedì, 11 Aprile 2013.
Grazie a tutte le persone che mi sono state vicine in qualche maniera. Grazie per l’appoggio e per le dimostrazioni di affetto, in questi momenti dove ci hanno tolto l’unica cosa che ci appartiene, la libertà.
A mio figlio Leon e a me sono riusciti a rinchiuderci fisicamente in queste quattro mura, però non
sono riusciti a rinchiuderci mentalmente ed emotivamente in questo assurdo e ridicolo montaggio
creato da parte della procura, della polizia, dai giornalisti e dallo stato.
La forza, il coraggio e la determinazione sono rimasti intatti per resistere a tutto quello che mi
aspetta, a me, a mio figlio Leon e al mio compagno.
Questo essere che si trova dentro di me, sta Continue reading
Commenti disabilitati su Lettera di Roxana dal carcere femminile di Temuco (Cile) | tags: 28 marzo, cile, Roxana, Temuco | posted in Comunicati, critiche e riflessioni, Contro carcere, CIE e OPG, Corrispondenze galeotte, Dentro le mura, Tutti
Al momento dell’arrivo delle ragazze, di cui tre accusate di esplosivi e una per traffico di droga,
l’ambiente all’interno del Centro Penitenziario Femminile era abbastanza teso. Le detenute
denunciano di subire trattamenti vessatori (pestaggi, perquisizioni, umiliazioni durante le visite).
L’arrivo della nuova funzionaria e le sue crudeli pratiche hanno fatto in modo di collassare la già
dura pseudo convivenza delle interne, le quali già devono resistere al peso giornaliero di vivere
lontano dai propri cari, ricevendo offese e denigrazioni, sia verso di loro che verso i propri familiari
e amici.
I FATTI
Questa mattina, verso le 10:20, in orario di visite, le detenute del CPF hanno iniziato una rivolta
in uno dei dormitori, bruciando sedie, materassi, lenzuola, televisori, richiedendo la fine dei
maltrattamenti verso di loro e verso i familiari. Le dichiarazioni dei familiari e amici delle ragazze
prigioniere raccontano che mentre il fuoco ardeva e bruciava tutto, i funzionarie e gendarmi
(assistenti sociali, sociologi ed educatori) si dedicavano a guardare come le ragazze urlavano di
aprire le porte delle celle, visto che il fuoco avanzava e l’aria diventava irrespirabile dal fumo,
mantenendo un’attitudine complice e indifferente alle sopraffazioni della gendarmeria.
All’interno del CPF esiste il modulo di Maternità nel quale risiedono tre detenute incinte, una di
esse è la compagna Roxana Marín (accusata per materiale esplosivo, fatto che denunciamo come
montaggio), nell’altro raggio le altre detenute ( Yaritza Grandon, Ariadna Torres e Silvana Lamilla,
le prime due accusate di materiale esplosivo e l’altra ragazza per traffico di droga, fatti dei quali
denunciamo come parte dello stesso montaggio).
Dopo una mezzora, la gendarmeria ha fatto irruzione con estintori, manganelli e gas urticante,
attuando con estrema violenza contro le ragazze che si stavano asfissiando dal fumo e dal fuoco
ormai prossimo. Fuori dal Penitenziario abbiamo potuto parlare con i familiari delle ragazze
recluse, e una di esse, ci ha confermato che sua figlia Eliana Becerra Ganga di 23 anni porta avanti
uno sciopero della fame e dei liquidi da 36 giorni, richiedendo un’immediata revisione della sua
condizione, in quanto si trova da un’ anno detenuta senza avere nessuna condanna né nessun
processo in vista. L’altra richiesta è che venga sottoposta a cure mediche visto che soffre di un
cancro allo stomaco, che dovuto allo sciopero della fame è peggiorato. La madre di Eliana denuncia
che durante la visita di questa mattina, è stata picchiata dai gendarmi mentre veniva portata fuori dal
CPF nel momento della rivolta.
Abbiamo potuto parlare con lei e ci ha riferito che sua figlia è costantemente picchiata e torturata
dai funzionari della gendarmeria, di fatto è stata trasferita arbitrariamente da Villarica e durante la
durata del viaggio, un’ora e mezza è stata ripetutamente colpita e insultata.
Verso le 13:40 gli agenti antisommossa della gendarmeria (U.S.E.P.), affiancati dai carabinieri
hanno fatto irruzione con le camionette per il trasferimento di 10 recluse, tra di loro Eliana Becerra.
I familiari delle ragazze hanno sollecitato informazioni di dove verranno portate e la lista di tutte le
ragazze trasferite.
L’unica risposta che abbiamo ricevuto è stata l’assoluta indifferenza di questi bastardi, che hanno
effettuato questa azione repressiva con inaudita violenza, fregandosene altamente se fuori c’erano
familiari e amici delle detenute.
Urlavamo i nomi dei nostri cari e anche loro rispondevano con urla. Dalle camionette ci urlavano
che le ragazze incinte erano state picchiate e affumicate dal gas urticante, la stesso sistema si
ripeteva sulle detenute che si trovano nell’altro modulo.
Dall’interno delle camionette si udivano i tonfi dei colpi ricevuti alle ragazze, in modo che non
potessero dirci cosa fosse successo durante l’irruzione della gendarmeria per mettere fine alla
rivolta.
Gli unici nomi che siamo riuscite ad ascoltare tra urla e rumori di colpi sono: Katherine Fabres,
Eliana Becerra e Antonella, di cui non abbiamo capito il cognome.
Ricordiamo che nessuna delle ragazze trasferite ha ricevuto condanna per i fatti che le si accusa.
Facciamo un appello a stare attenti a ciò che può accadere all’interno del CPF di Temuco,
facciamo in modo che nessun prigioniero si senta solo, men che meno nelle condizioni in cui si
trovano in questi momenti. La solidarietà è più che una parola scritta, deve essere attiva e costante a
favore della libertà di coloro che sentiamo dentro di noi come affini, sorelle, fratelli e compagn*
Temuco, 04-04-2013
FAMILIARES Y AMIGXS PREXS 28-M
¡¡¡LIBERTAD INMEDIATA Y SIN CONDICIONES, LOS MONTAJES CAERAN Y
CAERAN!!!
¡¡¡ROXANA, YARITZA, ARIADNA, SILVANA Y JOTA PE A LA KALLE AHORA!!!
¡DESDE KUALKIER PARTE AULLAMOS POR LA LIBERTAD!
Commenti disabilitati su Nota dei familiari e amici delle detenute presenti nella rivolta del carcere femminile di Temuco. | tags: Ariadna, cile, jota pe, rivolta carcere, Roxana, silvana, Temuco, Yaritza | posted in Comunicati, critiche e riflessioni, Contro carcere, CIE e OPG, Dentro le mura, Tutti
Silvana e Jota Pe agli arresti domiciliari
Oggi 5 Aprile, alle 9:00 am presso il Tribunale di Temuco si è svolto l’appello della compagna
Silvana e del compagno Jota Pe, ricordiamo che entrambi si trovavano sequestrati nelle carceri di
Temuco, all’interno del montaggio del 28 Marzo.
Nell’appello si è deciso di concedere l’arresto domiciliare notturno a entrambi, mentre dura
l’inchiesta. Da una parte ci rallegra sapere che non si trovano più abitando le fredde celle dello stato
cileno, ma dall’altra parte dobbiamo continuare vigili in quanto ancora si trovano prigionieri e sotto
inchiesta. Inoltre ricordiamoci che Yaritza, Ariadna e Roxana si trovano ancora incarcerate.
Contro tutte le gabbie!
[NdA: ai 2 compas ai domiciliari avevano accollato un pò d’erba mentre ai 3 in gabbio gli hanno accollato i fantomatici ordigni esplosivi]
jota pe
Commenti disabilitati su 2 dei 5 compas di Temuco sono ai domiciliari | tags: 28 marzo, anticarceraria, Ariadna, cile, jota pe, mapuche, prigionieri, Roxana, silvana, Temuco, Yaritza | posted in Comunicati, critiche e riflessioni, Contro carcere, CIE e OPG, Scarcerazioni e carcerazioni, Tutti
Un saluto pieno di energia per tutt* quell* che mi conoscono, apprezzano e sono preoccupat* per la situazione nella quale mi hanno coinvolto in questo momento. Per prima cosa voglio ringraziare l’affetto e l’appoggio incondizionato di mia madre, del mio caro figlio, sorelle, fratello, famiglia, e la molteplicità di compagn*, amiche e amici con le quali ci ritroviamo e ci riconosciamo nella quotidianetà della vita, condividendo i più bei pensieri, idee, sogni, e creando in ogni istante, in ogni luogo dove ci troviamo col fine di realizzare nel possibile e nell’impossibile di ogni realtà una vita degna, onesta e libera.
La privazione della mia libertà e del compagno prigioniero nel carcere di Temuko, chiaramente rientra nel contesto di un folle montaggio, questa volta portato avanti dal famigerato procuratore anti-mapuche a adesso persecutore di idee Miguel Angel Velazquez.
Il giorno 28 Marzo, verso le 5:00 am, Sono state perquisite due case di Temuko ad opera degli apparati repressivi dello Stato-GOPE, con mandato verbale per la presunta collocazione di ordigni esplosivi in entrambi i casi.
Il risultato della perquisizione della casa dove mi trovavo è stata la distruzione dell’immobile, sequestro di computer, cellulari, macchine fotografiche e soldi tra le altre cose. Al termine dell’operazione ci informano della nostra condizione di detenuti, ossia, per “traffico di droga”. Siamo stati condotti a verificare lesioni all’ospedale regionale della città, inseguito ci hanno condotto all’ottavo commisariato dove ci mantengono assieme agli altri 10 arrestati per più di 30 ore senza poter andare in bagno, dalle 5 del mattino alle 10 del mattino seguente. Negandoci di bere, e negando il bagno anche a una compagna detenuta al 5 mese di gravidanza. Nella lunga detenzione-sequestro ci è stato negato il diritto di comunicazione telefonica con avvocati, familiari e amici, nel nostro specifico caso fino al giorno di oggi non abbiamo potuto ottenere questo diritto come detenuti.
Devo segnalare che all’ottavo commisariato hanno violato la mia dignità al non rispettare la mia negazione al prelievo del sangue, per il quale sono stata violentata, ammanettata e obbligata da due donne e due uomini carabinieri delle Forze Speciali.
Oggi 30 di marzo mi trovo assieme alle due compagne imputate di “ordigni esplosivi” condividendo il modulo con altre 48 prigioniere del sistema capitalista. Dopo l’udienza di formalizzazione ci hanno accusato come “trafficanti di marihuana” (100 grammi che possono drogare a 400 persone) il che consegue a ben 3 mesi di investigazione reclusi in carcere. Queste pratiche sono vecchie, l’annullare, il disprezzare, così come sbatterci in prima pagina per la morbosità dei mezzi di comunicazione, in modo da svincolare la persecuzione politica e insediare il delitto comune.
Sono tranquilla, abbiamo avuto dalle altre prigioniere un’affettuosa accoglienza, da parte di donne solidarie, da una tazza di tè a oggetti per la pulizia, vestiti, conversazioni, molta allegria e al di fuori delle circostanze continuiamo sognando e loro anche dopo mesi, anni, da un’eternità che sono rinchiuse continuano belle, libere e matte!
Vi saluto fino alla prossima lettera. Rimango qua dall’altro lato del muro assieme alle altre, col mio spirito più forte che mai e le mie convinzioni ancora più decise; e da ogni occhio con dolcezza sogno.
Ci vediamo presto, affetto e un forte abbraccio a mio figlio, madre, sorelle, fratello, nonna, famiglia in generale, wenui, lamgien, compas e amici.
PEWKAYAL!
¡LA LIBERTAD ES EL CRIMEN QUE PERSIGUEN!
Saluti irascibili!
Silvana Lamilla
Presa política del 28 de marzo –temuko
Secuestrada en el CPF – Temuko warria.
Direcciòn: CALLEJON CARMINE Nº 0249, TEMUCO, Region de la Araucanìa, Chile
Commenti disabilitati su Lettera di Silvana, prigioniera a Temuco | tags: 28 marzo, cile, mapuche, Temuco | posted in Contro carcere, CIE e OPG, Presidi, cortei, saluti e iniziative, Tutti
Temuco. Ieri mattina, 28 marzo, la polizia ha effettuato una serie di perquisizioni tra cui due case occupate. Una in Plaza Dreve conosciuta come Espacio Pandemia e l’altra è la biblioteca Amanecer. Secondo la procura, la polizia e la stampa durante le perquisizioni sarebbero stati trovati estintori, polvere nera, timer, gas butano e un manuale di bombe artigianali. Infine dicono di aver trvato un testo rivendicativo di un’azione.
Molti compagni sono stati arrestati anche solo per non aver dato i loro nominativi agli sbirri. I compagni arrestati, invece, per il possesso d’armi sono 2 o 3 e non si esclude che possono essere accusati per la legge contro il terrorismo.
Il 26 marzo, quindi due giorni prima, i compagni di Espacio Pandemia avevano scritto un comunicato in cui parlavano di un continuo controllo, da circa due mesi, da parte degli sbirri nei loro confronti e dello spazio. I bastardi in divisa hanno, più volte, chiesto agli abitanti della zona cosa i compagni facessero in quel posto, e cosa organizzassero senza mai ottenere nulla. Il magistrato che si occupa di tutta questa storia è Paredes Cristian. Seguiranno aggiornamenti…
SOLIDARIETA’ CON I COMPAGNI ARRESTATI A TEMUCO!
La mattina del 28 marzo, in cui si commemorava la “giornata del giovane combattente”, la polizia ha fatto irruzione in due si ti compagni: L’occupazione di Dreves e la Biblioteca Amanecer.
Ivan Bezmalinovic, celebre generale di Pacos, ha praticamente affermato che questa è un’indagine coordinata tra Carabineros e magistratura, e che sono stati trovati, durante le perquisizioni, timer simili a quelli usati negli attacchi contro la Gendarmeria e gli stessi Carabineros.
A detta degli infami repressori, nell’occupazione di Dreves, sarebbero stati trovati 400gr di polvere nera, due estintori, fusibili, gas butano, orologi, batterie, cavi ed altro materiale secondo loro molto importante. Nella Biblioteca Amanecer, invece, sarebbe stato trovato un taccuino in cui ci sarebbe stata scritta una rivendicazione.
In questa operazione sono stati arrestati 12 compagni: 7 per aver negato l’identificazione agli sbirri, 2 per detenzione di marihuana e 3 sulla legge sul controllo di armi.
Il procuratore di Temuco, Cristian Perez, ha tenuto a precisare, come procedura usuale di ogni fottuta democrazia, che nel mirino non c’è tutto il movimento ma solo tre persone che si sono macchiate di certi reati.
Agli arrestati è stato fatto il prelievo di DNA per compararlo con quello degli oggetti rinvenuti dopo gli attacchi. In Cile, come in tutto il mondo, è diventata una pratica molto diffusa quella di fare una banca genetica. In Cile, i prigionieri Mapuche, hanno anche subito percosse e torture per l’estrazione del DNA.
I compagni nella stessa serata del 28/03 sono stati trasferiti dal Commissariato al Tribunale.
Il giorno seguente il Tribunale di Temuco era circondato in tutto il perimetro da un grosso contingente di sbirri anti sommossa; questo è accaduto per la prima volta da quando è stato costruito.
Ci sono state udienze diverse, in base al reato imputato, contro i compagni arrestati.
Tre compagne, Ariadna Torres Torres, Roxana Marin Laurie e Yaritza Grandòn sono state accusate di appartenere alla “Cèlula Nòmade Incendiaria”, quindi per fabbricazione e porto di materiale esplosivo nei due attacchi contro la Gendarmeria e le Forza Speciali, ma senza essere formalizzata sotto la legge Anti-terrorismo.
Le tre compagne durante l’udienza hanno rilasciato delle dichiarazioni in cui fanno capire(Ariadna e Roxana che è incinta di 5 mesi) che sia l’estintore che il taccuino, rispettivamente, non sono stati trovati durante la loro presenza ma sono apparsi all’improvviso. Yaritza, invece, ha affermato che i giorni 26 e 27 febbraio lei era a fare un esame a Talcahuano, ed ha preso un autobus per tornare a Temuco il 3 marzo arrivando a casa alle 05:00 del mattino.
Il giudice ha concesso 5 mesi di indagine e gli arresti preventivi per tutte e tre le compagne.
In un’altra udienza è stato valutato il reato per possesso di droga(100gr di marihuana) nei confronti dei compagni arrestati nella casa di Amanecer. In questo caso il giudice ha decretato 3 mesi di indagini e l’arresto preventivo per i tre compagni.
Questa situazione, a detta dei compagni di quelle zone, ricorda molto l’arresto del compagno Esteban Huiniguir nel 2008. Fu arrestato in seguito ad una perquisizione a casa e dove furono trovate, a tre compagni che vivevano con lui, alcune moltov. Esteban per alcune piante di marihuana, che gli furono trovate a casa, fu accusato di “semina” e “microtraffico” e condannato a 3 anni ed un giorno + 541 giorni per un’altra condanna per aver fatto parte del MJL(Movimento Juvenil Lautaro). Esteban è stato scarcerato nel 2012.
Per gli altri 7 compagni arrestati per non aver permesso la loro identificazione, la corte ha deciso di condannarli con una multa di 2 UTM, a cui i compagni hanno già dichiarato di appellarsi, e sono stati poi scarcerati.
Le difese dei compagni arrestati per entrambe i tipi di reati ricorreranno alla Corte d’Appello.
Bisogna ricordare che già in passato la polizia aveva fatto irruzione in alcune case dicendo di aver trovato polvere nera, esplosivi,estintori e fusibili. In due casi in particolare furono arrestati due compagni. Nel 2009 il compagno basco Luzarraga Asel che fu condannato a 220 giorni di carcere, senza che gli venisse formalizzata l’accusa per la legge Anti-Terrorismo. Nel 2010 Waikilaf Cadin Calfunao fu condannato a 3 anni e 541 giorni di reclusione.
SOLIDARIETÀ CON TUTTI I COMPAGNI ARRESTATI A TEMUCO!
FUOCO ALLE GALERE DI TUTTO IL MONDO!
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diffondiamo da contrainfo Lettera del compagno Marcelo Villarroel per l’attività “Sono anticarcerario” realizzata il 14/12 all’occupazione La Mákina, Santiago.
Accendere la miccia della sovversione. Attizzare il fuoco insorgente della guerra sociale, giù le mura delle prigioni:
La prigione è il destino circostanziale o potenziale di ogni persona che prenda il controllo della sua vita, avanzando sul cammino dell’emancipazione, controcorrente rispetto a una normalità capitalista che impone la routine del cittadino, costringendo al lavoro salariato, agli studi per convalidare un sistema borghese di educazione e mantenerti sotto i parametri dell’ordine giuridico, che ci impone il capitale.
La prigione è un luogo che ti offre la democrazia, come uno spazio che cristallizza la sottomissione normalizzatrice.
Là finiscono, cominciano e passano tutti e tutte quelli/e che, in un modo o in un altro, non si sottomettono e trasgrediscono la pace sociale dei ricchi.
Colui/colei che commette dei crimini, che protesta, che attacca, che cospira, quelli/e che per le diverse scelte o decisioni non rispettano l’ordine giuridico, si trovano di fronte alla mano repressiva di tutto un sistema di repressione, controllo e punizione.
Ho ripetuto mille volte: in tutte le prigioni del mondo più del 90% delle persone rinchiuse provengono dalla classe sfruttata. Siamo oppressi e ribelli, diveniamo inevitabilmente sovversivi, quando decidiamo di smettere di andare avanti nella vita come degli schiavi.
Se sei nato povero, tu sei condannato in Cile, con un destino in una delle 91 prigioni del paese. Di luoghi controllati, che hanno per scopo lo sterminio, dove i moduli, pavimenti e gallerie altamente assassini lavorano ogni giorno con la morte contro l’indolenza sociale che ignora, demonizza e naturalizza il quotidiano, e che considera normale la punizione sui prigionieri.
La prigione è anche considerata al giorno d’oggi come un’azienda produttrice di servizi, in cui i prigionieri sono visti come gli utenti soggetti al paradosso proprio di una società malata, che assume che è il cammino da seguire per quelli che non rispettano la sua legge.
É importante capire che nessuno è libero in una società che è la dittatura della merce, la democrazia del capitale, società di classi in cui appena ribellatici potremmo demolire fino all’ultimo pezzo di cemento di ogni centro di sterminio costruito fino ad oggi.
Allo stesso modo non vi è alcuna lotta anticarceraria senza conoscenza specifica delle loro quotidiane situazioni di tensione, senza comunicare con i prigionieri in lotta, questo è il motivo per cui è una sfida costante per rompere l’isolamento, rompere le spesse mura del confinamento, e comprendere che è essenziale per rafforzare i legami in tutti i campi, ma ancora di più con i prigionieri sovversivi in guerra contro tutto ciò che è esistente. Questo viene fatto con la paura e l’indifferenza; la solidarietà impegnata è un’esigenza individuale e collettiva per demolire questa posizione conveniente e auto-soddisfacente di credere che la nostra lotta è temporale e non un’opzione di vita fiera come quella che molti di noi oggi assumono dopo molto tempo in totale armonia con le nostre azioni.
Moltiplicare tutti i tipi di atti, fatti, azioni e iniziative è una necessità di lottare contro stato-prigione-capitale , che è quella che ci fa avanzare, senza alcuna limitazione.
Insistere all’infinito nella ricerca della nostra libertà è dare degnamente e senza timore colpi fino all’ultimo pezzo di cemento della nostra società putrida… che il vento non porta queste parole, che si trasformano in fatti…
Apri gli occhi: è il momento di combattere!
Contro stato- prigione- capitale: guerra sociale!
Finché ci sarà miseria ci sarà ribellione!
Marcelo Villarroel Sepúlveda
Prigioniero libertario
14 Dicembre 2012
Modulo 2 -. H norte. CAS-STGO Cile.
fonte
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da contrainfo
Come accaduto a voi con il cosiddetto “Caso Bombas”, adesso accade a noi con l’operazione “Ardire”. In questi giorni abbiamo appreso che, tra le tante, siamo anche sotto indagine per il presunto “finanziamento degli anarchici cileni”.
La verità è che, a suo tempo, abbiamo dato la disponibilità del nostro conto corrente, quale forma di solidarietà concreta per i nostri compagni colpiti dallo Stato Cileno. L’abbiamo fatto con un comunicato pubblico e non avremmo dubbi a rifarlo. Non potranno mai fermare la solidarietà concreta tra anarchici/che, né con le sbarre, né con le sezioni ad alta sorveglianza.
Un forte abbraccio ribelle
Elisa e Stefano
14.02.2013
per scrivergli:
Elisa di Bernardo
c/c Rebibbia Femminile
Via Bartolo Longo 92
00156 Roma
Italia
Stefano Gabriele Fosco
Via Casale 50/A
15122 San Michele (AL)
Italia
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Diffondiamo da RadioAzione
La Prigione, la tortura e l’ingiustizia non vanno in vacanza
Dopo l’assalto più recente e persecutoria – l’apparato repressivo – la polizia, l’accusa e la Corte hanno concluso sospendendo il processo di preparazione che era in Corte costituzionale dal mese di agosto dello scorso anno, con l’obiettivo di invalidare l’intero pantano delle prove già escluse e rifiutate nel processo, prova che è stata archiviata dalla Corte Militare e portata avanti dal torturatore Roberto Reveco al Pubblico Ministero (legittimando, in questo modo, gli atti di persecuzione e di odio).
Sei mesi dopo, nel febbraio 2013, l’inganno continua ancora oggi, e lo fa presentando una nuova accusa contro il giudice che, si baserebbe sui dubbi che egli ha sulle prove di porcellana ed i querelanti. Nel frattempo restiamo imprigionati, e la Corte d’Appello si occuperà sul valutare la disputa sul falso “onore” tra di loro, tutto quanto abilmente costruito dai persecutori. Ma non è questa la tendenza occulta, e il trucco in fondo non serve solo per rimuovere il giudice. Il suo scopo è quello di ripartire con un nuovo processo, in cui tutte le prove dell’accusa già escluse, eliminate sotto le proprie leggi, possono essere integrate di nuovo, a qualunque costo, rispondendo così alle esigenze di repressione, persecuzione e punizione- esigenze politiche di uno Stato che ci fotte con il suo ordinamento giudiziario.
L’insostenibilità del processo si riflette nelle pratiche aberranti per giustificare questa prigionia. Dove la macchina oppressiva deve dare una condanna esempio.
Così noi, ribelli, libertari, sovversivi siamo temporaneamente in carcere, con un altalenante processo in cui si azzuffano nelle loro interpretazione legale delle loro leggi, i quali neppure con tutto questo inganno attuale stanno assicurando gli interessi inquisatorial dellostato e della loro struttura giudiziaria repressiva. Così, in contraddizione palpabile con le proprie norme, questo caso è stato aperto per più di cinque anni, politicamente sostenuto dalla ragione di Stato e senza alcun fondamento giuridico. Una detenzione che cercano di legittimare semplicemente perché noi ci facciamo carico delle nostre vite e non abbiamo mai avuto a che fare con il controllo capitalista imposto. Ariamo il percorso di emancipazione, che non rientra nei loro codici, e questo è il motivo per cui cercano di reinterpretare le proprie leggi, creando leggi temporanee, la riforma delle riforme e, attraverso la ragion di Stato, danno indiscutibile autorità e legittimità alla dottrina sacra del potere militare e le sue garanzie costituzionali.
Oggi, con una voce assetata di potere e importanza, la lingua d’argento di un procuratore vuole e deve mantenere le sue pene infernali. La sua manovra per avviare il processo tutto da capo non sarà il suo ultimo rantolo. Ieri, la persecuzione per annientare l’idea è stata effettuata con il piombo, oggi dosare la persecuzione nei regimi giudiziari per dare lo stesso risultato che il piombo mortale non gli ha portato.
I nostri cuori battono indomabile, respiriamo profondamente, amando la vita, amando i nostri amori!
Cerchiamo di vincere la nostra paura e rompere con indifferenza.
La solidarietà è un’arma, dobbiamo moltiplicare le iniziative, azioni e proteste, personali o collettivi.
Facciamo vedere allo Stato e alla sua stampa borghese
che, mentre vi è miseria, ci sarà la ribellione!
CONTRO LO STATO-PRIGIONE-CAPITALE: GUERRA SOCIALE!
Juan, Marcelo e Freddy
Febbraio 2013
Commenti disabilitati su Cile: Scritto di Freddy, Marcelo e Juan | tags: anarchici, cile, Freddy Marcelo e Juan, ingiustizia, prigione, processo, repressione, tortura | posted in Comunicati, critiche e riflessioni, Contro carcere, CIE e OPG, Dentro le mura, Tutti
Più di 30 detenuti si sono arrampicati sul tetto,con bastoni e armi da taglio, mentre i pompieri gestivano l’incendio all’interno delle mura
Un gruppo di circa 30 detenuti hanno messo in scena una sommossa nel cortile della prigione di Antofagasta, prendendo in ostaggio un poliziotto .
Passate le 15.00, le forze speciali della polizia intervenendo sono riuscite a controllare la rivolta, con un bilancio di due poliziotti feriti e un prigioniero.
La presa del carcere ebbe inizio verso le 12.30, quando un gruppo di prigionieri armati di coltelli artigianali salì sul tetto, appiccando un’incendio.
Nel frattempo, i parenti dei prigionieri arrivarono sulla scena per sostenere la rivolta, così la polizia dovette intervenire per disperdere la folla con mezzi idrante.
Fonte
Commenti disabilitati su Cile – Antofagasta rivolta carceraria, un detenuto e due poliziotti feriti | tags: antofagasta, armi da taglio, carcere, cile, detenuti sul tetto, feriti, incendio, rivolta, rivolta carceraria, solidarietà | posted in Contro carcere, CIE e OPG, Dentro le mura, Tutti
Dai compagni di PublicacionRefractario si viene a sapere che i prigionieri del modulo 31, del carcere -impresa (Concessionada) di Llancahue, il 5 gennaio scorso hanno protestato contro gli abusi nei loro confronti. I secondini e il personale anti-sommossa hanno represso la protesta assalendo con i cani e picchiando i prigionieri. I detenuti hanno contattato vari gruppi di media e praticamente hanno fatto sapere che un detenuto è sul punto di perdere un rene a causa delle percosse.
I 16 prigionieri del modulo hanno detto, inoltre, che i carcerieri hanno rotto loro gli oggetti di igiene personale di rompere la loro igiene personale e spruzzato sul loro cibo un gas-pepe, oltre alla furiosa aggressione.
Secondo l’ospedale della prigione il detenuto ferito non aveva lesioni di ogni tipo, poi uno dei paramedici ha rivelato con una spiegazione imbarazzante che “questo era dovuto al fatto che l’uomo era nero, così non gli è stato possibile vedere le ferite “.
L’Istituto Nazionale dei Diritti Umani ha lanciato un appello contro le guardie con l’accusa di tortura, ha nominato un procuratore speciale della corte di appello (Dario Carreta), ha arrestatoo il ministro della giustizia (Patricia Perez) ed il capo della gendarmeria(Luis Masferrer) determinando l’avvio di una indagine sui fatti accaduti.
Fonte
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