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Cile – Antofagasta rivolta carceraria, un detenuto e due poliziotti feriti

Più di 30 detenuti si sono arrampicati sul tetto,con bastoni e armi da taglio, mentre i pompieri gestivano l’incendio all’interno delle mura

rivoltaUn gruppo di circa 30 detenuti hanno messo in scena una sommossa nel cortile della prigione di Antofagasta, prendendo in ostaggio un poliziotto .

Passate le 15.00, le forze speciali della polizia intervenendo sono riuscite a controllare la rivolta, con un bilancio di due poliziotti feriti e un prigioniero.

La presa del carcere ebbe inizio verso le 12.30, quando un gruppo di prigionieri armati di coltelli artigianali salì sul tetto, appiccando un’incendio. 

Nel frattempo, i parenti dei prigionieri arrivarono sulla scena per sostenere la rivolta, così la polizia dovette intervenire per disperdere la folla con mezzi idrante.

Fonte


Evasione di massa dal carcere in Brasile

27gennaio2013 – Circa 30 detenuti del penitenziario Profesor Anníbal Bruno, nella città di Recife,
(Brasile nord-orientale) son riusciti ad evadere dalla prigionia dopo una rivolta,
così riferisce la polizia.

liberiI fatti sono avvenuti questa mattina, quando i prigionieri approfittando delle visite
dei familiari, hanno preso in ostaggio mogli e fidanzate per fuggire dal centro, ubicato
nella zona ovest di Recife.

La polizia militare riferisce che la sommossa ha portato ad un bilancio di 5 detenuti
e di due guardie, feriti da proiettili, e che sedici fuggiaschi sono stati catturati poche
ore dopo nelle vicinanze della prigione.

Qualche testimone riferisce che colpi di arma da fuoco abbiano anche ucciso, ma questo
non è stato ancora confermato dalle autorità.

“I prigionieri hanno approfittato della visita dei familiari per fuggire, la polizia
penitenziaria, per garantire la sicurezza, non ha reagito per evitare che potesse accadere
qualcosa ai parenti dei detenuti, proteggerne la vita ed evitare qualsiasi tipo di scontro”
ha detto ai media il colonnello Romero Ribeiro.

Secondo il funzionario, i prigionieri hanno preso in ostaggio poliziotti, sequestrato
le armi e usato alcuni parenti come scudi, uscendo dalla porta della prigione.

La polizia sta contando i prigionieri all’interno del carcere per sapere con
esattezza quanti evasi ci sono, che secondo i media locali, possono arrivare a 40.

Inoltre i controlli nelle vicinanze del lager sono state intensificate, molti detenuti
sono stati catturati mentre si nascondevano in case della zona.

La prigione rinchiude circa 1400 detenuti, tre volte la sua capacità. Il gruppo degli
evasi riusciti a scampare alla cattura, è formato dai criminali più pericolosi.

Fonte

Traduzione by CordaTesa


Strage Port Said, chieste 21 condanne a morte. Scoppiano scontri fuori dal carcere: 27 vittime

La corte d’assise di Port Said ha chiesto la condanna a morte per 21 dei 73 imputati nel processo per il massacro allo stato di Port Said nel quale vennero uccisi 74 supporter dell’Ahly del Cairo . La sentenza ha scatenato un’ondata di violenza tra i familiari degli imputati e negli scontri scoppiati all’esterno del carcere sono morte almeno 27 persone, mentre altre 150 sono rimaste ferite. Tra le vittime anche due calciatori: Tamer el Fahla, ex portiere del Masri, la squadra locale di Port Said coinvolta nel massacro, e Mohamed el Dezwi, del Marikh.

egitto_scontriScontri e slogan. «Port Said è uno stato indipendente» e «abbasso Morsi e Fratelli musulmani» scandiscono i manifestanti che hanno incendiato copertoni di auto. La polizia ha lanciato lacrimogeni per contenere l’assalto.

Il processo. 
La sentenza definitiva per i 21 imputati condannati a morte deve attendere, secondo la legge egiziana, il via libera da parte della massima autorità religiosa del paese, il gran mufti. La condanna a morte riguarda le accuse di omicidio premeditato. Rimane in sospeso la sentenza dei nove ufficiali di polizia e dei tre manager della squadra avversaria, el Masri, accusati di avere permesso la peggiore strage della storia del calcio egiziano. Il verdetto per gli altri 52 imputati sarà pronunciato il 9 marzo.

26gennaio2013


Reggio Calabria, detenuto crea il caos in carcere e ferisce 4 guardie

rabbiaMomenti di forte tensione, quelli che si sono vissuti ieri mattina presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria, a causa delle ire di un detenuto, il quale, per protestare contro alcune decisioni circa la sua collocazione all’ interno della struttura, ha scaricato tutta la propria collera contro quattro agenti della Polizia Penitenziaria, i quali hanno anche riportato lievi ferite. A dire il vero, già dalla sera prima il galeotto aveva dato alcune avvisaglie della sua inquietudine, assumendo comportamenti autolesionisti e minacciosi anche verso un altro agente della Polizia Penitenziaria. Per fortuna, i quattro malcapitati agenti dopo essere stati sottoposti alle cure mediche presso gli ospedali Riuniti, non versano in condizioni da destare particolari preoccupazioni. Quello di ieri mattina è solo l’ultima di una lunga serie di aggressioni avvenute a danno di agenti della Polizia Penitenziaria presso le carceri italiane. Proprio in questi giorni si parla tanto di sovraffollamento degli istituti di pena, di una miglior condizione di vita per i detenuti, ma a nostro avviso è molto importante che vi sia la massima sicurezza per chi lavora in carcere. Sono innumerevoli, infatti, le richieste di attenzione da parte delle varie sigle sindacali di categoria, le quali chiedono, in maniera del tutto onesta, di poter operare in un clima sereno e sicuro.

Fonte: strettoweb.com


Sudafrica: detenuti danno fuoco ad un carcere, in fiamme ala di massima sicurezza

8 gennaio 2013 – Un gruppo di detenuti ha appiccato il fuoco ad una ala di massima sicurezza di un penitenziario situato nel centro del Sudafrica. Lo si apprende da una responsabile delle carceri.

africa“Dei detenuti hanno dato fuoco ad una ala di massima sicurezza del penitenziario di Groenpunt”, ha dichiarato all’Afp Grace Molatedi, vice commissario regionale delle carceri nella provincia dello Stato Libero senza fornire dettagli su eventuali vittime o danni. Il numero dei detenuti non è stato comunicato. A novembre, due prigionieri avevano preso in ostaggio un medico e una infermiera in un carcere privato della stessa regione, nei pressi di Bloemfontein. L’infermiera era stata rilasciata rapidamente mentre il medito era stato tenuto in ostaggio per una ventina di ore.

Nove guardie e 50 detenuti feriti

Cinquanta prigionieri e nove secondini sono rimasti feriti ieri sera nel corso di una rivolta scoppiata in un carcere sudafricano. È quanto ha annunciato oggi la polizia. Le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nel penitenziario, utilizzando granate assordanti, per riprendere il controllo di una sezione di massima sicurezza della prigione di Groenpunt, nella provincia dello Stato Libero dove i rivoltosi avevano appiccato il fuoco e eretto delle barricate.

“Cinquanta prigionieri e nove secondini sono rimasti feriti ma non è morto nessuno e nessuno è stato colpito da proiettili”, ha dichiarato il portavoce della polizia, Peter Kareli. Questa sezione della prigione conta 750 prigionieri. Secondo gli investigatori, i detenuti hanno criticato la qualità del cibo e rifiutato di prendere i pasti a fine pomeriggio prima di attaccare i secondini e dare fuoco a delle celle. La rivolta ha causato ingenti danni alla prigione. A novembre, due detenuti avevano preso in ostaggio un medico e una infermiera in una prigione privata nella stessa regione, nei pressi di Bloemfontein. L’infermiera era stata rilasciata rapidamente mentre il medico era rimasto nelle mani dei detenuti per una ventina di ore.

Fonte: ristretti.org


Proteste carceri, 3 agenti feriti a Foggia

Foggia – “COME se non bastasse il sovraffollamento cronico detentivo delle Carceri Pugliesi a quota 4.400 presenze in solo undici strutture penitenziarie contro una regolamentare tolleranza di posto letto pari a 2.450 persone stipate su letti a castello che toccano il più delle volte ed in quasi tutte i penitenziari il soffitto di alcune celle, una situazione di convivenza e promiscuità forzata bastevole, da ieri 19.12.2012 manifestano in modo collettivo attraverso il rifiuto del vitto dell’amministrazione e la terapia sanitaria tutte le 42 detenute presenti nel Super Carcere di Borgo San Nicola a Lecce, una manifestazione che si è protratta per tutta la giornata”. Lo dice Domenico Mastrulli, Vicesegretario Generale Nazionale sindacato OSAPP.

La protesta delle recluse di Lecce è stata attivata per solidarietà al leader del Partito Radicale On.Marco Pannella per lo sciopero della fame e della sete in atto al fine di sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sul dramma carceri e richiesta di AMNSTIA si è sviluppata con il dichiarato rifiuto del vitto dell’amministrazione penitenziaria e quello della Terapia Sanitaria a cui sarebbero assoggettate le ristrette.

Foggia invece, ieri mattina tutti i detenuti ristretti nella Sezione Reclusione hanno dato vita ad una protesta, consistente nel rifiuto del vitto dell’amministrazione(latte e frutta),per l’insufficiente erogazione di acqua calda che non permette la fruizione della doccia alla maggior parte dei ristretti e la scarsa erogazione del sistema di riscaldamento dei reparti.

Intanto,nel pomeriggio di ieri 19.12.2012 ,dopo la protesta mattinale dei reclusi verso le ore 18,20 chiamati ad intervenire come pronto intervento nei Reparti tre appartenenti ai Baschi Azzurri in giunti nella “Sezione Particolare” dove sono ristretti 37 reclusi per sedare una accesa diatriba quasi violenta innescatasi tra reclusi in una cella occupata da tre persone, mentre uno di questi(l’aggressore dei poliziotti) voleva la meglio su uno degli occupanti e negava l’entrata al quarto detenuto in via di sistemazione nella cella gettando ogni indumento di proprietà di quest’ultimo fuori dalla stanza del Nuovo Complesso I destra cella n. 3 ,ha aggredito i tre Poliziotti di cui un sovrintendente procurandogli prognosi da tre a sei giorni a testa.

“Da informazioni assunte trattasi di un detenuto violento dedito alle aggressioni ai danni della Polizia Penitenziaria e di altre forze dell’ordine tale L.G. di Lecce condannato definitivo fine pena 16 maggio 2014 per resistenza e violenza a P.U., evasione dagli arresti domiciliari, concorso in tentata rapina.Uno dei tre agenti aggrediti in quel momento Vigilava ben due Sezioni Contemporaneamente una di 37 e l’altra di 13 per un totale di 50 detenuti tutti elementi a Sorveglianza particolare”.

Mastrulli: “Il problema carceri,il problema violenza ed aggressioni sui poliziotti,il problema Foggia si ripresenta sempre più invasivo ma soluzioni ed interventi benché richieste e sollecitate al Capo e Vice Capo Dipartimento tardano ad arrivare mentre altri poliziotti,come il caso di ieri sono vittime inconsapevoli di un sistema arrugginito penitenziario”.