E’stato pubblicato “Rompere la Piazza”, un opuscolo che parla del reato di devastazione e saccheggio da un punto di vista giuridico, storico, politico, cercando di analizzare questo dispositivo repressivo in un’ottica più estesa. Un documento di analisi che cerca di stimolare il confronto tra compagn* e realtà conflittuali attraverso iniziative di presentazione e riflessione condivisa sull’argomento.
Category Archives: Comunicati, critiche e riflessioni
Sicho libero subito! liberi tutte!
NON SEMPRE LA FORTUNA AIUTA GLI AUDACI
Solidarietà e complicità con i compagn* arrestati al Brennero.
Scenari apocalittici di un futuro fascista, le destre prendono piede in Europa, muri che si alzano e confini che si chiudono, deportazioni e campi di detenzione.
I gerarchi del capitalismo globale sono disposti a chiudere il valico del Brennero pur di fermare il transito agli esseri umani. Le persone devono essere fermate anche a costo di contraddire gli stessi principi costitutivi della UE, scricchiolante di fronte alla prima ondata migratoria.
Sapevamo bene cosa stavamo andando a fare il 7 maggio al corteo “Abbattere le frontiere al Brennero e ovunque”, sapevamo bene cosa volesse dire sfilare in un corteo non autorizzato attraverso un valico largo 370 metri da montagna a montagna. Sapevamo che la geografia del luogo era tutta a nostro sfavore.
Sapevamo tutto questo ma sapevamo anche che se un domani, in un futuro fatto di reti, fili spinati e muri, qualcuno ci chiederà “Quando costruivano l`ennesimo muro in Europa tu dov’ eri?`”, noi potremo dire di essere stati la` per provare ad abbatterlo, scagliando la prima pietra, in continuità con i percorsi di solidarietà e lotta con i migranti attivati a Monza e il supporto alle mobilitazioni e pratiche NoBorder, da Ventimiglia a Calais.
Doveva essere una giornata di lotta e così e` stato. C`e` voluto coraggio, ma non sempre la fortuna aiuta gli audaci. Svariati fermi si sono tramutati in sei arresti: due compagne e quattro compagni, dopo una lunga permanenza nella questura del Brennero, si trovano ora in carcere.
Uno di loro e` il nostro compagno, amico e fratello Cristian “Sicho” a cui va tutta la nostra totale complicità e solidarietà, iniziata già sabato stesso all’immediata notizia del fermo con un corteo spontaneo per le strade di Monza.
Domenica diversi striscioni sono apparsi nella curva del Masnada e nel concerto della scena hardcore di cui Sicho fa parte. A Bolzano un saluto al carcere ha portato il nostro calore dentro quelle mura dimostrando agli arrestati che non saranno mai soli.
Oggi stesso al tribunale di Bolzano si tiene l`udienza per direttissima per le misure cautelari e un presidio è chiamato lì davanti dalle 9 di mattina.
La solidarietà è solo all’inizio, abbiamo il fiato lungo.
SICHO, SABRINA, MIRIAM, NEMO, STEFANO, LUCA LIBERI SUBITO!
ABBATTERE OGNI FRONTIERA!
DELLE GALERE SOLO MACERIE!
Foa Boccaccio 003
CordaTesa
Tarantula
Tunisia, arresti e violenze in carcere sui gay
Solo dopo una settimana di fermo di polizia, senza possibilità di accesso per gli avvocati, emergono gli elementi della nuova operazione anti-gay in Tunisia, questa volta nella capitale Tunisi, non nella bigotta e provinciale Kairouan. Nelle prime ore di giovedì 24 marzo dieci giovani sono stati portati via da un appartamento dove stavano passando la notte insieme. Tra di essi, due 19enni e un 18enne che erano già stati arrestati per presunti atti omosessuali nel dicembre scorso a Kairouan – il caso dei “sei studenti gay” – condannati in primo grado a 3 anni di carcere, poi scarcerati dopo 40 giorni e condannati in appello a un solo mese. Due giorni prima di questo nuovo arresto erano stati incontrati e intervistati, sulle violenze subite in carcere, dalla giornalista Continue reading
Massama – Colpi alle sbarre per far sentire le voci del carcere
ORISTANO. Lettera di un gruppo di detenuti dalla casa circondariale Lamentano sovraffollamento e condizioni difficili
Dal 5 marzo rifiutano il vitto e sono determinati a proseguire per tutto il mese. Ad aprile, se non avranno risposte, non faranno acquisti di alimentari allo spaccio del carcere e sospenderanno le attività lavorative. Per trasmettere anche all’esterno il loro malessere, tre volte al giorno, batteranno sulle inferriate. È la protesta, pacifica, di 35 detenuti ex 41 bis del carcere di Massama, che denunciano condizioni piuttosto dure all’interno della sezione “as1” e che Continue reading
Milano 2 aprile – Giornata in solidarietà con gli arrestati del primo maggio
Diffondiamo la Locandina ed il Video di lancio della giornata del 2 Aprile a Milano, giornata di lotta in sostegno agli arrestati del Primo Maggio.
Diffondiamo da: Scateniamoli
NoMuos. Stupido, di un Turi Vaccaro sei finito ancora una volta in carcere…
Mentre “la Cassazione ha dichiarato il MUOS pericoloso per la salute”, hanno arrestato nuovamente TURI VACCARO 62enne pacifista catanese, al termine di una protesta “No Muos” svoltasi davanti alla base americana. E’ accusato di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento di un’automobile del commissariato di Gela, perché si era sdraiato sul sedile posteriore dell’auto della polizia e con i piedi aveva sfondato il finestrino dello sportello Continue reading
Niente sorveglianza speciale per Chiara
Diffondiamo da f(r)eccia
Niente sorveglianza speciale per Chiara, la compagna che nel 2013 partecipò in Valle di Susa a uno degli attacchi al cantiere. Lo hanno stabilito i giudici della Corte d’appello dell’Aquila che hanno accolto il ricorso contro il provvedimento emesso a settembre dal tribunale di Teramo su richiesta della questura teramana. Secondo i giudici aquilani la misura non poteva essere richiesta dal questore di Teramo per incompetenza territoriale. «Deve ritenersi», scrivono i magistrati, «che il luogo ove la Zenobi esprimeva la propria pericolosità sociale Continue reading
Euskal Herria: Arnaldo Otegi è libero
Diffondiamo da Infoaut
Quella di martedì 1 marzo è una giornata a suo modo storica per il popolo basco e i/le militanti della sinistra indipendentista: Arnaldo Otegi, l’esponente abertzale più popolare degli anni Duemila, è uscito dal carcere di Logrono (Spagna, La Rioja) dove la giustizia di Madrid lo aveva confinato per gli ultimi sei anni e quattro mesi.
Di seguito, invece, il file audio con la traduzione delle prime parole di Otegi: “siamo entrati in carcere da baschi, indipendentisti e socialisti. Ne usciamo ancor più baschi, indipendentisti Continue reading
Obbligo di dimora per Lucio, Francesco e Graziano
Ieri sono stati revocati gli arresti domiciliari anche a Lucio, Francesco e Graziano, come già nei giorni passati era accaduto a Mattia, Claudio e Niccolò. Se questi ultimi però non hanno altre misure cautelari che ne limitano la libertà, ai primi tre i giudici della Corte d’Appello hanno deciso di comminare degli obblighi di dimora nei Comuni in cui si trovavano ai domiciliari. I tre compagni possono quindi finalmente uscire di casa, dopo più di diciannove mesi passati tra carcere e domiciliari, ma non dai Comuni in cui vivono.
Appello per la costruzione di una giornata di musica e lotta attorno al carcere di s.vittore in data 2 aprile
La campagna SCATENIAMOLI nasce in seguito agli arresti del 12 novembre per i fatti della manifestazione NoExpo del primo maggio; il progetto include la creazione di una cassa di solidarietà, l’organizzazione e il coordinamento di vari benefit in giro per l’Italia e l’apertura di un blog ( all’indirizzo scateniamoli.info ). Si vuole inoltre mantenere Continue reading
Chiude la “cassa di solidarietà 15 ottobre”
A seguito delle ultime udienze del cosiddetto “processo 15 ottobre”, entrato nella fase in cui le difese espongono le loro tesi, sono venuti a mancare i presupposti per cui la cassa di solidarietà era sorta.
Per la Rete Evasioni la base del percorso di solidarietà era che la difesa politica collettiva si fondasse sulla non distinzione tra manifestanti “buoni” e manifestanti “cattivi”, distinzione che si è invece palesata nelle tesi di una parte delle difese. Continue reading
Mattia Libero!
È appena arrivata la notizia che a Mattia sono stati revocati gli arresti domiciliari. Dopo ventisei mesi tra carcere e domiciliari è finalmente libero senza alcuna restrizione. Restano agli arresti domiciliari Chiara, Claudio e Niccolò che al momento non hanno ancora fatto istanza per essere liberati.
“Un po’ di possibile, altrimenti soffochiamo…”
. RICEVIAMO E DIFFONDIAMO. Milano, corteo no-expo del 1 maggio.
Benvenuti nel deserto del reale… o meglio, benvenuti nella desertica realtà che viviamo ogni giorno. Qualche tempo fa in giro per l’Europa, e ieri a Milano vi abbiamo fatto assaggiare un po’ di quella devastazione con cui la maggior parte di noi è costretta a convivere ogni giorno. Vi abbiamo fatto vedere un po’ di quella rabbia che Continue reading
Comunicato sugli arresti per i fatti di cremona
Parlare di antifascismo è la doverosa memoria di un percorso caratterizzato dall’azione diretta che fa storicamente parte dell’identità del movimento. Fare antifascismo è combattere un nemico profondamente radicato nella
nostra società nulla mutando nel tempo della propria indole prepotente e violenta.
A Cremona ne abbiamo avuto prova il 18 gennaio con il pestaggio di Emilio e l’aggressione al CSA Dordoni. La manifestazione nazionale di risposta e la modalità di conflitto che il movimento ha portato in
piazza il 24 gennaio, sono stati la giusta rivendicazione dell’aspetto militante dell’antifascismo che ne è l’espressione più efficace oggi come sempre.
La notte di lunedì 30 marzo con l’arresto dei compagni per i fatti del 24 gennaio abbiamo visto la reazione dello stato, che investe sempre più energie per dotarsi di strumenti finalizzati alla dura repressione di momenti di lotta conflittuali come quelli di Cremona. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà agli arrestati. Il nostro sostegno va anche a tutti i compagni che erano in piazza a Cremona, ai quali lo stato sta cominciando oggi a dare risposta. Con l’avvicinarsi del 25 aprile questi fatti offrono uno spunto per la riflessione sulle pratiche dell’antifascismo e su come portarlo efficacemente nei diversi contesti.
F.O.A. BOCCACCIO – CORDA TESA
Carceri un po’ meno affollate. I reati per cui si finisce di più in prigione
Le persone che entrano in carcere ogni anno sono diminuite del 30% rispetto agli anni 2000. Ma la situazione resta critica. E’ quanto emerge dal rapporto Istat che abbiamo voluto descrivere con tre Info: nella prima ci siamo concentrati sulla capienza e il sovraffollamento regione per regione. Nella secondo sul confronto con gli altri Paesi e nella terza sui reati per cui si finisce in prigione. Continue reading
Prigionieri – Aggiornamenti sulle misure di isolamento nella sezione AS2 di Ferrara
Dopo le proteste nella sezione di
Alta Sicurezza a Ferrara, i compagni sono stati puniti con un
isolamento di quindici giorni ciascuno.
Graziano è stato il primo a
essere posto in isolamento, da domenica 1 marzo a domenica 15 marzo.
A seguire, Francesco, che rimarrà isolato da domenica 15 marzo, sino
a domenica 29 marzo. Non sappiamo in che ordine o con che logica, ma
certamente tutti i sei compagni che avevano protestato saranno posti
in isolamento.
Ricordiamo brevemente i fatti,
attraverso alcune parole tratte dai comunicati degli stessi compagni
prigionieri dell’AS di Ferrara. Continue reading
Solidarietà con i compagni in sciopero della fame
TESTO DI NIKOS MAZIOTIS SULLO SCIOPERO DELLA FAME DELLA CCF
NESSUNO E’ LASCIATO SOLO DI FRONTE ALLA REPRESSIONE DELLO STATO
Prigionieri politici hanno dato inizio ad uno sciopero della fame ,nelle carceri greche, a partire dal 2 marzo 2015.Alcuni di loro, come me, hanno un contesto comune di richieste riguardo: l’abolizione delle legislazioni anti-terrorismo ,l’ abolizione sulla legge sugli incappucciati e delle prigioni di tipo C ed il rilascio per motivi di salute, del membro incarcerato della 17 Novembre Xavvas Xiros. Continue reading
Carcere | Spagna – A sostegno del prigioniero in lotta José Antunez Becerra
Riceviamo la traduzione di un comunicato a sostegno del prigioniero in lotta José Antunez Becerra:
SOLIDARIETA’ CON LA LOTTA DI JOSE’ ANTUNEZ BECERRA
Comunicato d’appoggio
Da Clivella, collettivo anticarcerario di appoggio alle persone detenute in lotta, vogliamo fare un appello urgente alla solidarieta’ con il detenuto in lotta Josè Antunez, e denunciare pubblicamente la situazione di discriminazione in cui si trova, accumulando quasi 40 anni di carcere, una forma di ergastolo nascosto, non essendo ancora l’ergastolo, per lo meno finora, dichiarato dalla legge.
Josè Antunez è stato membro della COPEL (Coordinamento prigionieri in lotta), gruppo molto attivo durante gli anni ’70 e ’80, che ha portato avanti diverse rivendicazioni in tutte le carceri dello stato per l’amnistia di tutte/ le/i prigioniere/i, e provato a dare una coscienza nuova ai detenuti sociali, per la conquista dei propri diritti come esseri umani. Continue reading
Prigionieri – Miserie del garantismo: lettera di Michele Fabiani dal carcere di Ferrara
In questi sei mesi non ho scritto molto perché non amo fare la parte del prigioniero che tempesta il web e le riviste specialistiche di lettere.
Scrissi un breve comunicato nel quale spiegavo che la galera non avrebbe certo smussato la mia fierezza rivoluzionaria, rifiutavo ogni ipotesi di servizio sociale e chiedevo all’universo plurale e multiforme delle persone che mi sono solidali a non cadere nel vittimismo.
Torno a scrivere perché mi giunge voce di alcuni scritti che sarebbero girati in rete e sul giornale “il garantista” nei quali vengo descritto niente meno che “pacifista”, “spaventato a morte”, etc. Continue reading
No, vaffanculo, io non sono Charlie!
Questa mattina i parigini e le parigine, e attraverso loro il mondo intero, si sono svegliati in un odore macabro di polvere da sparo. Alcuni fanatici religioni, non sono i primi, non saranno gli ultimi, hanno aperto il fuoco durante la riunione settimanale della redazione del giornale satirico Charlie Hebdo. Una dozzina di morti e dei feriti, per la maggior parte si tratta di giornalisti e caricaturisti conosciuti da tutti e regolarmente presenti sui mass media, poi due sbirri, i quali, a differenza degli altri, ricevevano un salario per farsi sparare addosso. Continue reading
Saronno | Repressione – Sorveglianza speciale contro un compagno e perquisizione
“Non si può fare alcuna assegnazione sul ravvedimento dei confinati politici”
Buzzi, ispettore del ministero dell’Interno, 1934
Il 17 dicembre è stata notificata ad un nostro compagno la richiesta, da parte del Questore di Varese Francesco Messina, di applicare nei suoi confronti la sorveglianza speciale, con annesso obbligo di soggiorno a Saronno della durata di 1 anno. Continue reading
Nikos ha vinto: SOLO LA LOTTA PAGA
Siamo lieti di poter rettificare così tempestivamente la notizia della morte imminente di Nikos, solidarietà e resistenza!
“Sono emozionata nello scrivere queste righe perchè sinceramente la vedevo nera, lo ammetto, soprattutto dopo le parole della corte suprema di ieri che rigettava l’appello presentato dal suo avvocato:
Il piantonamento di questi giorni davanti alla sua stanza d’ospedale
non mi sembrava una situazione con una semplice possibilità di uscirne vittoriosi, quindi vivi.
Nikos Romanos ha fatto capire la sua enorme determinazione dal primo istante e il governo greco sembrava fottersene totalmente e spudoratamente, senza lasciare a lui altra opzione che un proseguimento dello sciopero della fame e poi della seta ormai ai limiti della sopravvivenza.
Nikos invece ha vinto, ha ottenuto i permessi studio con un emendamento votato in extremis oggi dal parlamento greco: 6 mesi di e-learning e poi braccialetto elettronico per poter seguire i corsi all’università.
Una vittoria per lui, e per tutti i detenuti che vogliono accedere ai permessi studio: grazie Nikos, per la tua determinazione, per averci palesato ancora una volta che solo la lotta paga e paga anche bene!Ci racconta Petros Damianos (l’insegnante di Romanòs presso il carcere minorile di Avlonas)”Sono appena uscito dall’ospedale. La sua prima frase dopo la felicità. Signore Petros, che contattiamo la Facoltà, così non perdo il semestre”
Noi ti vorremmo libero,
fuori dal carcere, come tutti e tutte i compagni di prigionia!
Sapere che il tuo sciopero della fame è finito e che il tuo corpo potrà riprendersi rende il nostro cuore più leggero,
e il mio lo emoziona: hai strappato con ogni grammo del tuo corpo un pezzo della tua libertà e di quella di tutti i prigionieri!
Fino alla vittoria, Nikos…”
Grande mobilitazione a Reggio Emilia per la campagna “Una firma non ci ferma”
La città degna risponde ai provvedimenti cautelari adottati a seguito del 25 Aprile scendendo in centinaia in piazza
“Il 28 Novembre il Tribunale del riesame di Bologna rivedrà i provvedimenti, su richiesta del pubblico ministero, adottati dal GIP, potendo accogliere l’istanza peggiorativa del p.m che al principio prevedeva gli arresti domiciliari per 5 dei 15 sotto firma, oppure adottare un altro corso. Un secondo appuntamento sul tema della giustizia e della libertà di movimento, già positivamente anticipato da questa giornata di mobilitazione.” [LEGGI TUTTO]#unafirmanonciferma: 28 novembre giornata di mobilitazione!
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7° ANNIVERSARIO DELL’ASSASSINIO DI CARLOS PALOMINO
Era l’11 novembre del 2007 e il compagno carlos “pollo” palomino, skinhead e hooligan anarchico e antifascista, veniva accoltellato a morte, mentre lo affrontava a mani nude, dal fascista josuè estèbanez, che poco dopo avrebbe ferito anche un altro compagno di carlos in un’analoga colluttazione.
NI OLVIDO NI PERDON !!
MESSICO: COMUNICATO DI MARIO GONZALES SULLA SUA SCARCERAZIONE
Ai popoli del mondo
Ai mezzi di informazione indipendenti
A tuttx i e le diseredatx e a quellx privatx della libertà
Ieri notte sono stato scarcerato grazie alla sempre rispettabile e molto apprezzata solidarietà che ha fatto tremare il dispotismo e fatto in modo che poco a poco si potesse raggiungere la libertà, anche se ci manca assaporarla nella sua pienezza totale; questo momento dipende solo dalla costruzione del benessere nel nostro presente e dalla lotta congiunta del popolo verso questa libertà a cui tanto ambiamo. Continue reading
Sabato 8 novembre presidio al CIE di Ponte Galeria
I CIE (centro identificazione ed espulsione) sono dei lager, lo diciamo da anni.
Nei CIE le persone sono rinchiuse per mesi in condizioni disumane, con la “colpa” di non possedere le carte giuste, senza sapere cosa sarà di loro.
I CIE sono parte della macchina dell’espulsioni, mangiano esseri umani, creano clandestini e li risputano nella società spingendoli ad accettare le peggiori condizioni di sfruttamento, minacciano e ricattano tutti gli immigrati, espellono chi è stato spremuto per anni ed ora non serve più.
I CIE fanno guadagnare tanti soldi ai padroni dei nuovi schiavi Continue reading
Déclaration de Georges Ibrahim Abdallah
Speciale su Georges
Déclaration de Georges Ibrahim Abdallah lue le 24 octobre aux meetings organisés par Coup Pour Coup 31 à Toulouse et par leCollectif 69 de soutien à la libération de Georges Abdallah à Lyon.
Cher«e»s camarades, Cher«e»s ami«e»s,
Vous savoir réunis ce soir m’apporte beaucoup de force et me réchauffe le cœur et surtout me conforte dans la conviction que c’est toujours ensemble dans la diversité de l’expression solidaire que l’on peut faire avancer la mobilisation en assumant toujours plus le terrain de la lutte anticapitaliste anti-impérialiste.
Comme vous voyez Camarades, par delà les barbelés et les miradors qui nous séparent physiquement, nous voici ce soir toujours ensemble, résolument débout face à cette nouvelle année de captivité, la 31e année.
Certes des années, de très longues années derrière ces abominables murs, ce n’est pas vraiment la joie, c’est humainement presque insupportable ; il n’en demeure pas moins camarades, grâce à la solidité de votre engagement, c’est toujours ici la même émotion et surtout la même détermination en écho à votre mobilisation solidaire.
Una coraggiosa denuncia da parte di Maurizio Alfieri
La lettera che pubblichiamo e che chiediamo di diffondere il più possibile (siti, radio di movimento, situazioni di lotta ecc.) è un coraggioso atto di accusa contro il carcere di Terni e contro tutta l’amministrazione penitenziaria. Non ci facciamo certo illusioni su di un’inchiesta da parte della magistratura, ma non possiamo lasciare solo Maurizio, uomo retto che non ha mai avuto paura di esporsi. Il DAP e i carcerieri devono sapere che a fianco di Maurizio ci siamo tutti/e noi ad urlare che sono degli assassini.
Carissimi/e compagni/e
Prima di tutto vi devo dire una cosa che mi sono tenuto dentro e mi faceva male… ma la colpa non è solo mia e poi potete capire e commentare la situazione in cui mi sono trovato e che ora rendiamo pubblica.
L’anno scorso mentre a Terni ero sottoposto al 14 bis arrivarono due ragazzi, li sentivo urlare che volevano essere trasferiti perché le guardie avevano ammazzato un loro amico… così mi faccio raccontare tutto, e loro mi dicono che un loro amico di 31 anni era stato picchiato perché lo avevano trovato che stava passando un orologio (da 5 euro) dalla finestra con una cordicina, così lo chiamarono sotto e lo picchiarono dicendogli che lo toglievano anche dal lavoro (era il barbiere), lui minacciò che se lo avessero chiuso si sarebbe impiccato, così dopo le botte lo mandarono in sezione, lui cercò di impiccarsi ma i detenuti lo salvarono tagliando il lenzuolo, così quei bastardi lo chiamarono ancora sotto e lo presero a schiaffi dicendogli che se non si impiccava lo uccidevano loro. Così quel povero ragazzo è salito, ha preparato un’altra corda, i suoi amici se ne sono accorti ed hanno avvisato la guardia, ma nel frattempo era salito l’ispettore perché era orario di chiusura, l’agente iniziò a chiudere le celle, ne mancavano solo tre da chiudere, tra cui quella del povero ragazzo, i due testimoni gridano all’ispettore che il ragazzo si sta impiccando e per tutta risposta ricevono minacce di rapporto perché si rifiutavano di rientrare in cella, finché dalla paura anche loro sono rientrati dopo aver visto che il loro amico romeno si era lasciato andare dallo sgabello con la corda al collo, e quei bastardi hanno chiuso a tutti tornando dopo un’ora con il dottore che ne costatava la morte e facendo le fotografie al morto…