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8/10/17 Presidio al CPR di Torino


Proteste nella notte al Cie di Torino

Urla, fischi, oggetti che sbattono contro le inferriate. Questi i rumori che hanno sentito ieri notte, martedì 4 aprile, i residenti di corso Brunelleschi, una delle strade affacciate sul Centro di identificazione ed espulsione di Torino (Cie), l’unica struttura di questo tipo ancora aperta in Nord Italia. Secondo fonti ancora non verificabili sarebbe in corso uno sciopero della fame «per protestare contro la reclusione e le pessime condizioni di vita all’interno Continue reading


Sopralluogo al Cie devastato dalle rivolte: l’ampliamento era costato 14 milioni

cordatesaBruciato e devastato dalle continue rivolte, il Cie di corso Brunelleschi è ridotto al ricordo si sé stesso. E, se si pensa che l’ampliamento di tre anni fa è costato ben 14 milioni di euro, la situazione nella quale versa il centro per l’identificazione e l’espulsione di Torino è impietosa. Su 210 posti, solo 98 sono utilizzabili: meno della metà: oggi, nel Cie sono ospitati 73 uomini e 12 donne.

Per capire quale sia la reale situazione della struttura, ieri si è svolto un sopralluogo dei consiglieri comunali, che hanno osservato, in due ore di permanenza, la vita all’interno Continue reading


Appuntamento al CIE di Torino

diffondiamo da Maceriecordatesa«Una ad una, pezzo dopo pezzo, le prigioni italiane per stranieri senza documenti stanno chiudendo. Su tredici Centri, sei sono chiusi. E quasi tutti quelli rimasti aperti sono più o meno seriamente danneggiati dalle rivolte dei reclusi, e funzionano a capienza ridotta. La Continue reading


Rivolta al Cie di corso Brunelleschi nella notte

cordatesaNuovi disordini al Cie di corso Brunelleschi. Verso le 4.00 del mattino, al centro per l’identificazione e l’espulsione di Torino è scoppiata una piccola sommossa, iniziata con il rogo di alcuni materassi. I disordini sono presto dilagati in buona parte del centro, rendendo necessario l’intervento delle forze dell’ordine. Grida ed urla hanno echeggiato per il quartiere, arrecando disturbo a chi abita nella zona.

All’esterno era tutto tranquillo: al Continue reading


Presidio al CIE di Torino

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Presidio sotto al CIE di Torino

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Sui tetti

Diffondiamo da Macerie

 

aaContinua lo sciopero della fame di tutti i reclusi del Cie di Torino, e i prigionieri raccontano che due di loro da diversi giorni stanno portando avanti anche lo sciopero della sete. Per sostenerli nella loro lotta, lunedì sera una ventina di solidali si è data appuntamento in corso Brunelleschi per un saluto con slogan, battiture e petardi. Come al solito, da dentro la risposta non si è fatta attendere. Inoltre, e questa è una novità, si sentivano chiaramente le urla delle donne prigioniere. Martedì mattina i reclusi dell’area gialla del Cie di Torino salgono sui tetti delle camerate: chiedono che siano liberati almeno quelli che hanno già passato sei mesi dietro le sbarre.

Cogliamo infine l’occasione per pubblicare un un video girato a febbraio dai reclusi di Torino, e tenuto nascosto per tutelarne l’autore. Nelle immagini si vedono chiaramente i pasti consumati sul pavimento a causa della rimozione dei tavoli, e lo stato delle latrine.

scarica il file in formato mp4.


Cie di Torino: trasferimenti con espulsione

diffondiamo da macerie

425px-Rusty_PadlockMercoledì scorso, le guardie del Cie di Torino avvisano i reclusi della area viola che dovranno essere spostati nelle altre aree, visto che dopo gli incendi tutte le camerate di quella zona del Cie sono inagibili. I primi due sembrano scelti a caso, ma tra di loro c’è Jamal, il recluso che aveva evitato un’espulsione a fine gennaio. La loro sosta nell’ufficio immigrazione dura troppo a lungo e, da un certo momento in poi, non rispondono più al telefono. I compagni dell’area iniziano a sospettare un ennesimo “scherzo” e lanciano l’allarme. Ma i solidali non fanno neanche in tempo a partire: arriva la notizia che Jamal è stato caricato sul furgone e portato via, verso l’aeroporto, mentre l’altro recluso viene riportato nella camerata. Alla fine l’area viola viene svuotata e i reclusi distribuiti dove, almeno per terra, c’è ancora posto. Qualcuno accetta di andare in isolamento per non stare uno sopra l’altro nelle camerate rimaste.

Nel frattempo, come apprendiamo dall’articolo qui sotto, è arrivata la visita che aveva provocato questi trasferimenti e l’accelerazione nel restauro delle camerate. Oltre alla solita e sinistra manfrina sull’inefficienza del Cie a fronte degli alti costi sostenuti, e ad una certa difficoltà nel far di conto, emerge tra le righe la conferma che al momento due terzi del lager di corso Brunelleschi sono fuori uso.

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CIE Torino, cade un altro pezzo

chiudere-i-cieVenerdi sera nel corso dell’ennesima rivolta i reclusi del CIE di Torino hanno reso inagibili tutte le stanze dell’area viola. La situazione del centro è quindi di totale emergenza, con tutte le sezioni maschili danneggiate e i detenuti costretti al sovraffollamento nelle poche stanze ancora utilizzabili, quando non a dormire in sala mensa.

Nonostante il disagio aumentato e l’atteggiamento molto ostile delle guardie, i reclusi sono contenti di quanto è accaduto perchè questa situazione è più vicina all’unica soluzione da tutti auspicata: la chiusura del CIE e la libertà per tutti.

Per ascoltare il contributo da radioblackout


Aggiornamenti dal Cie di Torino

diffondiamo

1459_Foto3Il Cie di corso Brunelleschi continua ad essere in buona parte inutilizzabile. Nonostante le notizie diffuse dai giornali, le camerate andate a fuoco durante le rivolte del 22 e 24 febbraio sono tutt’ora inagibili. Due dei cinque arrestati sono stati scarcerati: uno è stato liberato con un foglio di via dall’Italia, l’altro è stato riportato al Cie ed espulso immediatamente.

I reclusi sono ad oggi poco più di 60 (su 180 posti teoricamente disponibili). Dai giorni delle rivolte almeno 20 sono stati espulsi, 6 o 7 rilasciati con un foglio di via e due dovrebbero essere stati trasferiti a Trapani. In nessuna area, negli ultimi 10 giorni, ci sono stati nuovi ingressi.

Da tutte le aree comunicano che da un paio di giorni viene distribuito un riso che “puzza”. Tutti sono sicuri che il pasto sia  condito con una forte dose di tranquillanti e qualcuno ha pensato bene di restituirlo dritto sulla testa dei militari che lo consegnavano…

Ieri un recluso ha trascorso la notte sul tetto dell’area viola per la paura di essere espulso. Qualche giorno fa aveva ingoiato un grosso numero di pile e lamette, ma, nonostante il parere contrario dei medici, era stato riportato al Cie. Sembra che abbia cercato di impiccarsi sul tetto. Questa mattina è stato riportato in ospedale apparentemente in gravi condizioni per gli oggetti ingeriti.

macerie @ Marzo 6, 2013


CIE Torino, tra espulsioni, tensioni, rivolte e fiamme

diffondiamo da Macerie

la_liberta_brucia_webUn’altra giornata movimentata al Cie di Torino. Nel primo pomeriggio un recluso sale sul tetto dell’area viola per evitare l’espulsione, e un gruppo di solidali si raduna fuori le mura per salutarlo e sostenerlo con slogan e petardoni di un certo calibro. Poco distante, un fotoreporter tradito dal flash della fotocamera viene raggiunto, circondato e maltrattato: riesce a mettere in salvo la macchina fotografica ma perde gli occhiali. In seguito si rivelerà essere un collaboratore dei peggiori quotidiani locali,forse l’autore di queste foto non esattamente da premio Pulitzer.

Quando arriva la conferma che l’espulsione del recluso sul tetto è rimandata, i manifestanti si allontanano, ma una dozzina viene bloccata poco distante da diverse volanti della polizia. Ascolta uno dei fermati al telefono con Radio Blackout 105.250, oppure scarica il file mp3.

I fermati vengono portati nel commissariato di via Tirreno, e trattenuti per diverse ore.  Verranno rilasciati in serata, tutti tranne una compagna francese: stando alle minacce della polizia, verrà accompagnata alla frontiera con un decreto di espulsione dall’Italia.

macerie @ Febbraio 28, 2013

Secondo le edizioni online di alcuni quotidiani locali, nella notte tra giovedì e venerdì ha preso fuoco una cabina elettrica dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Torino in corso Verona. Stando ai calcoli dei ragionieri della Questura, i danni dell’incendio ammonterebbero a 70mila euro. Per poter funzionare, gli uffici sarebbero stati collegati a un generatore di emergenza, gentilmente concesso dall’Iren. L’ipotesi dei giornali è che non si sia trattato di un corto-circuito, o di un fulmine a ciel sereno, ma di una azione legata alle recenti rivolte nel Cie di Torino, e alla minaccia di espellere una compagna francese fermata il giorno precedente dopo una manifestazione sotto al Cie. La compagna fermata, come già annunciato da qualche agenzia di stampa, è già stata deportata in Francia nel pomeriggio di oggi: sta bene e siamo sicuri che il suo morale sia alto.

Rispetto alla giornata di ieri, inoltre, c’è da aggiungere la notizia, sempre riportata da alcuni giornali, che mentre una dozzina di compagni era trattenuta nel commissariato di via Tirreno «un gruppo di anarchici ha rovesciato alcuni cassonetti in corso Regina Margherita, via Fiochetto e via Cigna e poi svuotato degli estintori sull’asfalto.»

macerie @ Marzo 1, 2013


La Libertà brucia

Da Macerie

cordatesaGrossa rivolta al Cie di corso Brunelleschi a Torino. Tutto comincia verso le 9 di sera, quando alcuni reclusi tentano di scappare scavalcando le alte grate, ma vengono ripresi dalla polizia appena prima dell’ultimo muro. Immediatamente scoppia la rabbia in tutto il Centro: alcuni reclusi salgono sui tetti e altri incendiano le camerate di alcune sezioni. La reazione della polizia è durissima, con un massiccio uso di gas lacrimogeni che rendono l’aria irrespirabile anche oltre le mura. Un presidio di solidarietà viene caricato a più riprese lungo via Monginevro, e i celerini rimediano qualche bottiglia e un paio di bombe carta. Dentro, i reclusi raccontano di persone picchiate ed altre ammanettate, forse già pronte per essere arrestati e trasferiti al carcere delle Vallette. Mentre siamo in attesa di ulteriori notizie, vi ricordiamo ilpresidio indetto per sabato pomeriggio alle ore 16 in corso Brunelleschi.

macerie @ Febbraio 23, 2013

Dopo le fiamme: solidarietà e vendetta

Un partecipato presidio ha salutato sabato pomeriggio i prigionieri del Cie di Torino,reduci da una notte di rivolta. La solidarietà dei manifestanti si è fatta sentire con musica, interventi al microfono in italiano e in arabo, battiture sui pali della luce, lanci di palline da tennis contenenti messaggi di solidarietà e i tamburi della Samba Band. La polizia, nonostante fosse presente in forze, non è tuttavia riuscita ad impedire che il presidio si trasformasse in un corteo attorno le mura del centro, fino davanti all’ingresso del Centro e poi di nuovo indietro, bloccando il traffico su via Monginevro e via Mazzarello.

Una volta sciolto il presidio, arriva la notizia che la polizia ha arrestato un recluso dell’area viola, colpevole di esser salito sul tetto per salutare i manifestanti. Assieme ai quattro arresti di ieri, con quest’ultimo sale quindi a 5 il numero di reclusi trasferiti nel carcere delle Vallette.

macerie @ Febbraio 23, 2013

Quel che mancava

Verso le 8 di domenica sera i reclusi dell’area gialla completano il lavoro cominciato nei giorni scorsi dai prigionieri del Cie di Torino, incendiando tutta la sezione. L’intervento della polizia con gli idranti è servito solo a far cessare il fumo, perché le fiamme avevano già bruciato tutto ciò che poteva bruciare. Ora i 35 prigionieri dell’area gialla, alcuni dei quali appena trasferiti lì dalle altre sezioni già bruciate, si trovano sotto la pioggia nel cortile della sezione, perché dentro non è possibile stare.

macerie @ Febbraio 24, 2013

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Presidio al CIE di Torino

Da Maceriepresidio_cie_16022013_web


Torino, tenta fuga dal Cie bevendo lo shampoo: arrestato

fugaUn ragazzo tunisino di 24 anni per scappare dalla polizia del Cie (centro identificazione ed espulsione) di corso Brunelleschi ha tentato un doppio tentativo di fuga, ma è stato bloccato.
Aymen, questo il nome del ragazzo, ha prima ingerito dello shampoo convinto di poter scappare durante la degenza in ospedale, ma una volta arrivato all’ospedale Martini il suo tentativo non è andato a buon fine, la polizia lo ha subito bloccato. Infine, il giovane ha rifiutato le cure mediche e durante il trasporto in ambulanza verso il centro ha tentato nuovamente di scappare sfondando il vetro posteriore del mezzo e colpendo con calci e pugni gli agenti polizia.

Il tunisino è stato quindi arrestato per danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.

Solidarietà ad Aymen!


Presidio al CIE di Torino

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