Author Archives: cordatesa

19 Febbraio – Presidio al CIE di corso Brunelleschi

19 febbraio – ore 15.30 – c.so Brunelleschi – Torino


18 Febbraio – Presidio al CIE di Ponte Galeria

Sabato 18 febbraio – ore 15 stazione Ostiense – Roma – CIE di Ponte Galeria


CONTROMISURE – Sulla repressione preventiva e le lotte per contrastarla – opuscolo

 Diffondiamo da Rete Evasioni

Scarica e leggi l’opuscolo.
Per richiedere delle copie potete scrivere alla mail
evasioni[at]canaglie.org
Troverete questa pubblicazione anche alle prossime iniziative del 18 febbraio a Giulianova e del 25 febbraio a Roma.

Questo opuscolo è un tentativo di fornire strumenti utili alla comprensione dell’articolato e multiforme apparato repressivo dello Stato. Siamo convintx che studiare e analizzare le evoluzioni delle strategie repressive sia utile a diffondere consapevolezza e, di conseguenza, a sviluppare strategie di lotta concrete. Siamo consapevoli della non esaustività di questo scritto: ci siamo, infatti, concentratx sugli ultimi due anni e su quelle situazioni che più conosciamo, raccogliendone all’interno i comunicati e le dichiarazioni dei compagni e delle compagne colpitx dalla repressione in quanto attivamente partecipi alle lotte nei luoghi che attraversano e in cui vivono. Ad oggi ci troviamo a dover constatare quanto accanita sia la repressione, a fronte di un livello di conflittualità tutto sommato Continue reading


Operazione Scripta Manent – Aggiornamenti

Diffondiamo da informa-azione

Daniele è stato scarcerato

In attesa di maggiori informazioni apprendiamo da Croce Nera Anarchica che il compagno Daniele Cortelli, arrestato nel corso delle perquisizioni per l’inchiesta Scripta Manent, è stato scarcerato

Una settimana di isolamento per Marco dopo distruzione di vetrate del carcere

Testi tratti da Croce Nera Anarchica:

Apprendiamo, tramite una lettera datata 26 gennaio, che al compagno anarchico prigioniero in AS2 nel carcere Alessandria è stata fatta scontare una settimana di Continue reading


Prigionieri | Trieste – Kabu trasferito dai domiciliari al carcere

Diffondiamo da Informa-azione

da Anarchici Udinesi

Un compagno anarchico udinese da 8 mesi ai domiciliari a Trieste con le accuse di oltraggio e resistenza aggravata a pubblico ufficiale, il 3 febbraio 2017, circa due settimane prima della sua liberazione viene prelevato dalle carogne in divisa nella sua abitazione e portato nel carcere di Trieste, le motivazioni sono l’accusa di rapina e violazione del foglio di via da Udine. Per queste accuse viene condannato a un anno e nove mesi, ma per decidere con che modalità deve scontare la pena, bisogna aspettare che una commissione si riunisca e prenda la sua decisione, nell’attesa che trovino il tempo di riunirsi, vale a dire tra uno, due, tre, quattro o chissà quanti mesi, nel frattempo il magistrato prende la decisione di detenere il compagno in carcere.
Alla luce di tutto ciò, sabato 11.02.2017, saremo sotto il carcere di Trieste (via Coroneo) per portare la nostra solidarietà al compagno costretto agli arresti.

Per scrivergli:

Alberto Casonato
Via Coroneo 26, Trieste

Seguiranno aggiornamenti.


A proposito dell’articolo di Repubblica sulle 5 brigatiste irriducibili .

Diffondiamo da osservatorio repressione

Come faccio ormai da qualche anno a fine dicembre spedisco delle lettere di augurio per un anno migliore a compagne e compagni che si trovano in carcere. Quest’anno ho spedito otto lettere, sei a compagne recluse nel carcere di Latina, una a un compagno recluso a Teramo e l’ultima ad una compagna reclusa con il 41 bis nel carcere di L’Aquila .

Quindi per uno come me sensibile a queste tematiche mi ha molto infastidito l’articolo apparso su Repubblica

Troppo facile giocare col sarcasmo sprezzante, troppo comodo schernire chi non può rispondere, né dire la propria. È il solito gioco sporco di quei giornalisti che deridono vite umane perché non si sono adeguate agli schemi meschini su cui i tanti imbrattacarte hanno ritagliato la propria misera esistenza servile alle volontà del potere.

Sul numero di Repubblica del 31 gennaio, due giornalisti, vogliosi di avviarsi in una carriera di arrampicatori, Massimo Lugli e Clemente Pistilli ci raccontano di 5 donne, brigatiste irriducibili, le definiscono, rinchiuse in una sezione di alta sicurezza nel carcere di Latina da oltre 30 anni. Inoltre nominano senza nessun motivo valido anche altre due detenute Anna Beniamino e Valentina Speziale, provenienti dalle file del terrorismo anarchico che sono nella stessa sezione di alta sicurezza

Ci sarebbero tante riflessioni da fare, sul perché della prigione, sulla logica punitiva che guida le azioni, per lo più vendicative, dello Stato di questo paese. Ci sarebbe da riflettere che lo fa in nome di tutti noi, infliggendo punizioni di una violenza inaudita come la sottrazione della libertà, nonostante la carta costitutiva della attuale repubblica imponga un obbligo: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità” (art. 27 della Costituzione). E nel trattamento di queste donne si potrebbe discutere molto quanto sia disumano il modo in cui vengono trattate.

Non solo vengono derise queste donne, senza cercare di conoscere né capire il loro portato ideale, ma l’insulto va oltre: «nonostante la stragrande maggioranza dei loro ex compagni, quelli che avevano imbracciato le armi come tanti altri di una generazione perduta, siano ormai liberi, tra pentiti, dissociati, graziati, collaboratori di giustizia».  Potrebbero informarsi, i signori giornalisti, leggere qualche libro, per sapere le attività, gli obiettivi e gli ideali di quella che definiscono “generazione perduta” che da tempo ha raccontato e analizzato i propri percorsi per far conoscere cosa voleva raggiungere e per cosa si batteva.

È vero, la gran parte dei quelle e quelli che attraversarono quei miseri luoghi senza vita né tempo che sono le galere, oggi sono liberi. Ma non perché siano pentiti o dissociati, o graziati o collaboratori di giustizia, questo è un falso. La gran parte ne è uscita con la schiena dritta e a testa alta, senza rinnegare il proprio percorso collettivo, senza dar nulla in cambio, da compagne e compagni, utilizzando le leggi esistenti. Certo, sono usciti dopo 30 anni, o giù di lì, trascorsi in quei luoghi disumani e hanno ripreso il loro posto nella conflittualità sociale che caratterizza la realtà attuale. Queste cinque compagne ritengono di non avvalersi di quelle leggi, hanno le loro ragioni. Se da giornalisti volete affrontare questi argomenti, bene, chiedete che sia data parola a queste prigioniere, a Susanna Berardi, a Maria Cappello, a Barbara Fabrizi, a Rossella Lupo e a Vincenza Vaccaro. I dirigenti delle carceri vi diranno che non è possibile che la parola è a loro negata, bene, allora dovete battervi per ottenere che sia data a queste cinque compagne la parola perché siano loro a raccontare le loro scelte, non voi per loro. Se non siete capaci di far questo, continuate a crogiolarvi nella vostra ignoranza, ma fatelo in silenzio.

Le compagne oramai sono in carcere da oltre 30 anni e devo dire con molto rammarico che anche il nostro silenzio è stato assordante. Ci sono compagne e compagne che in questi anni si stanno di nuovo mobilitando, hanno raccolto contributi per le compagne e i compagni in carcere (prigionieri politici) che hanno mandato a Latina, Terni (dove tra l’altro i compagni hanno comprato una stampante), a Nadia Lioce a L’Aquila (il vaglia è rimasto bloccato oltre un anno dal giudice di sorveglianza ma finalmente è arrivato),a Siano (ora i compagni di Siano sono tutti a Alessandria).

Ricordiamo anche che dei prigionieri tre sono in regime speciale di 41 bis. Nadia Lioce, Marco Mezzasalma e Roberto Morandi, con limitazioni, divieti… e ci sono alcune campagne a cui invito a partecipare come Pagine contro la tortura.

Alle compagne e ai compagni ricordo le cinque compagne citate dall’articolo di Repubblica :

Susanna Berardi in carcere dal  1982;

Maria Cappello  in carcere dal 1988;

Barbara Fabrizi  in carcere dal 1983;

Rossella Lupo  in carcere dal 1988 ;

Vincenza Vaccaro in carcere dal 1988 .

Potete scrivere alle compagne al seguente indirizzo: Casa Circondariale via Aspromonte 100 – 04100 Latina (LT)

07/02/2017      Antonello Tiddia


Uta, carcere nel caos: furiosa lite fra detenuti e un tentato suicidio

Sono state ore concitate che hanno messo a dura prova la Polizia Penitenziaria del carcere di UTA, una violenta colluttazione tra due detenuti interrotta a fatica dagli Agenti, poco dopo un altro detenuto è stato miracolosamente salvato dal suicidio dagli Agenti, che poi hanno portato alla calma un altro detenuto con problemi psichiatrici che aveva letteralmente distrutto la propria cella, i protagonisti delle vicende sono stati ricoverati in luogo esterno di cura.

Sono ormai ordinari gli eventi critici nell’Istituto, dove la Continue reading


Vercelli, rissa in carcere

Si sono picchiati con violenza estrema, italiani contro nordafricani, per motivi che non hanno voluto raccontare nemmeno alle forze dell’ordine. Per questo ieri pomeriggio tre detenuti del carcere “Billiemme” di Vercelli sono finiti al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea con lesioni su ogni parte del corpo. Durante la rissa non è stato ferito alcun agente della polizia penitenziaria, ora potenziata con rinforzi da Biella e Novara. Una situazione, tuttavia, di estremo pericolo secondo il sindacato di polizia penitenziaria Sappe.

“L’intervento è stato davvero Continue reading


SIRIA – Amnesty: «Le impiccagioni di massa nel carcere di Sednaya, 13mila morti

Il carcere di Sednaya come un campo di sterminio: in quattro anni sarebbero morte più di 13mila persone per mano del regime di Assad. È la denuncia presentata Amnesty International in un rapporto intitolato«Il mattatoio umano: impiccagioni di massa e sterminio nel carcere di Sednaya». Di notte, quando nella prigione regnava il silenzio, gruppi di 50 detenuti venivano impiccati due o tre volte a settimana. Una pratica tenuta segreta e praticata tra settembre 2011 e dicembre 2015 ma che potrebbe essere tuttora in vigore. Molti prigionieri, spiega ancora la ong, sono morti anche per le «politiche di sterminio» delle autorità, che comprendono torture ripetute, privazione del cibo, Continue reading


Gb: morto in carcere italiano che uccise poliziotto

LONDRA – Una storia che evocava Breaking Bad non poteva che finire male per tutti: anche per l’assassino. È morto in una tetra prigione londinese, forse suicida, Stefano Brizzi, l’italiano 50enne condannato all’ergastolo nel dicembre scorso per l’omicidio di Gordon Semple, un poliziotto inglese di 59 anni, attirato nel suo appartamento della capitale britannica attraverso un sito per appuntamenti gay e poi ucciso dopo giochi sessuali sadomasochistici, al termine dei quali il killer maniaco ha cercato di fare scomparire il cadavere della vittima, dissolvendolo con l’acido nella vasca da Continue reading


Tentato suicidio nel carcere di Rebibbia

Tragedia sfiorata questa notte nel carcere di Rebibbia. Un detenuto, verso le 3.30 circa ha tentato di impiccarsi e solo grazie all’intervento del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria si è evitato il peggio.

Lo rende noto il segretario Generale Aggiunto CISL FNS Massimo  Costantino che racconta i fatti: “E’ accaduto nel reparto G12. Attualmente il carcere di Rebibbia soffre di un  sovraffollato pari a circa 800 detenuti. Allarme di cui se ne parlato anche all’inaugurazione anno giudiziario 2017 di Continue reading


Civitavecchia. Detenuto tenta evasione

Ha tentato di evadere  dall’Ospedale San Paolo di Civitavecchia dove era ricoverato dopo avere avuto un infarto ma è stato acciuffato dai poliziotti penitenziari dopo un inseguimento. E’ accaduto questa mattina, protagonista un detenuto di nazionalità italiana, ristretto per il reato di rapina aggravata. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

Racconta Maurizio SOMMA, segretario nazionale per il Lazio: “L’uomo era stato portato in Ospedale dopo un infarto ed era ricoverato in attesa di essere portato in altro Nosocomio attrezzato. Civitavecchia non ha infatti il Reparto detentivo in Ospedale. L’uomo improvvisamente, si è gettato dal secondo piano del Reparto per tentata la fuga. Ha dunque tentato una rocambolesca fuga ma è stato fermato dagli Agenti di Polizia Penitenziaria subito allertati e posti al suo inseguimento. Bravo il personale che è riuscito a sventare un tentativo di fuga, dimostrando capacità e competenze lavorative. Il detenuto è ora ristretto nuovamente in carcere”. Continue reading


Evasione dal carcere di Hindelbank

BERNA – Evasione martedì scorso dal carcere femminile di Hindelbank, nel canton Berna. Una cittadina croata detenuta per furto e altri reati patrimoniali si è data alla macchia dopo aver scalato la recinzione di sicurezza.

Al momento della fuga la donna, di un’età compresa tra 30 e 40 anni, ha fatto scattare un allarme. Malgrado le ricerche intraprese “appena un minuto dopo l’evasione”, la donna non è ancora stata ritrovata, ha affermato all’ats la direttrice del carcere Annette Keller confermando quanto rivelato oggi dall’emittente TeleBärn.

La popolazione non è stata informata dell’evasione perché la donna non è pericolosa, ha precisato Keller. In questi casi, ha aggiunto, le autorità informano solo su richiesta, non spontaneamente.

Fonte


Domenica 12 Febbraio – Pranzo solidale


1312 E I FRAMMENTI DI RIVOLTA DEL 24 GENNAIO

847399_mgzoomMartedì 13 dicembre al tribunale di Brescia, ore 11,30, si svolgerà il secondo grado del primo filone del processo riguardante i fatti del 24 gennaio scorso avvenuti a Cremona. L’agghiacciante accusa di devastazione e saccheggio è stata la risposta repressiva dello Stato, nei confronti di chi si è ribellato quel giorno per esprimere solidarietà ad Emilio, sprangato dai fascisti qualche giorno prima.

In primo grado tre persone subirono la sentenza di quattro anni ciascuno, più il risarcimento di 200mila euro per il Comune di Cremona, che si costituì come parte civile; oltre a questi, nel primo filone, ricordiamo che fu processato anche il delatore Aioub Babassi.

Nello stesso giorno al tribunale di Cremona, Kuljit, il ragazzo infamato dal delatore, verrà processato in primo grado anche lui con l’accusa di devastazione e saccheggio. Il 13-12 dovrebbe finire l’intero primo grado e parte del secondo, dopo che Sam e Gianmarco furono condannati a 10 mesi per resistenza e danneggiamento (insieme all’unica assoluzione di Filippo) nel secondo filone di questo processo, lo scorso luglio.

Lorsignori corrono veloci e vogliono fare in fretta per mettere una pietra tombale sulla stupenda giornata del 24 gennaio, di cui gli echi risuonano ancora a Cremona e altrove.

Il 13-12 saremo al tribunale di Brescia per portare avanti lo spirito di quella giornata.

Contro sbirri, fasciti, istituzioni e infami niente è finito, perché i frammenti di rivolta di quella giornata possano continuare a scaldare i cuori di chi sente che la libertà è un sentiero del tutto impervio ma imprescindibile per tentare di vivere una vita senza oppressione.

Alcune/i antifascisti/e di Cremona


Domenica 11 – ore 13.00

antifa-cena


Monza – Si toglie la vita l’ennesimo morto di carcere

impiccato.jpgUn detenuto del carcere di Monza si è tolto la vita impiccandosi con le lenzuola nella sua cella. Vito Angelo Caruso, 43 anni, è morto ieri pomeriggio e con la sua morte salgono a 32 i detenuti che si sono tolti la vita da inizio anno. Nella Casa circondariale di Via Sanquirico il precedente suicidio risale al 3 gennaio 2015, quando si impiccò un detenuto 28enne, e negli ultimi 5 anni vi sono morti complessivamente 8 detenuti.

Riccardo Arena, direttore di Radio Carcere, dichiara al riguardo: “Vito, che si è impiccato ieri intorno alle ore 15 utilizzando delle lenzuola, era incensurato e detenuto in attesa di giudizio da oltre un mese. E proprio perchè detenuto in attesa di giudizio, era ristretto in una sezione dove le celle restano chiuse per quasi tutto il giorno”.

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Prigionieri/e dell’Op. Scripta Manent – Anna e Alfredo in sciopero della fame contro l’isolamento

dApprendiamo che i prigionieri Alfredo Cospito e Anna Beniamino sono in sciopero della fame contro l’isolamento detentivo a cui sono costretti tutti gli arrestati nel corso dell’Op. Scripta Manent. Seguono comunicati da Crocenera:

Il compagno anarchico Alfredo Cospito è entrato in sciopero della fame il giorno 3 ottobre scorso.

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Cuneo – Arrestato per furto, perde la vita in carcere

cordatesaE’ morto il 7 Ottobre nel carcere Cerialdo di Cuneo, Luciano Botta, 47 anni, di origine sinti. L’uomo era stato arrestato alcuni giorni fa dai carabinieri con l’accusa di aver rubato un compressore esposto davanti alla vetrina di un negozio di ferramenta. La traduzione in carcere era stata decisa poiché l’uomo aveva commesso il reato mentre era già sottoposto all’obbligo di dimora a Busca, città di residenza, in seguito a un precedente furto.

Alla notizia della morte un centinaio di sinti si sono radunati davanti al penitenziario cuneese per chiedere spiegazioni sulla vicenda.

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Settimana mobilitazione per Georges Ibrahim Abdallah


Martedì 11 Ott – Prime udienze appello processone e presidio

aIl 4 ottobre è partito l’appello del processo contro le giornate di resistenza del 27 giugno e del 3 luglio 2013. Sebbene non più all’aula bunker del carcere le Vallette, fuori c’era il solito enorme spiegamento di agenti. Le difese hanno subito evidenziato l‘irregolarità di svariate notifiche, argomentando che si può ovviare in poche settimane fornendo le notifiche ai difensori; stride parlare di economia processuale quando invece si verrà a spendere molto di più e che le linee difensive andranno riargomentate ad altro collegio. Continue reading


Torino – tre ragazzi evadono dal carcere minorile Ferrante Aporti

aTre detenuti minorenni sono evasi questa sera dal Ferrante Aporti di Torino. E’ accaduto intorno alle 17.45. I tre ragazzi, un tunisino, un polacco e un nomade, sono scappati scavalcando il muro del campo sportivo in cui si trovavano per l’ora d’aria. Si sono arrampicati velocissimi, a mani nude, senza usare corde o le classiche lenzuola. Continue reading


Usa – detenuto afro-americano ucciso dagli agenti in carcere

aUn nuovo video shock scuote l’America. Mostra almeno sei agenti che saltano addosso ad un detenuto afroamericano in una prigione tra il Texas e l’Arkansas. Michael Sabbie, 35 anni, implora “Non respiro, non respiro”. Il giorno dopo verrà trovato morto in cella. Continue reading


Cremona – agente aggredito in carcere. In 6 mesi sono 417 colluttazioni in Lombardia.

aMILANO, 3 OTT – Sabato sera, un detenuto italiano di circa 25 anni, in carcere per aver commesso reati contro il patrimonio “ha aggredito senza alcuna ragione un agente di Polizia penitenziaria che è poi dovuto ricorrere alle cure dell’Ospedale civile a Cremona”. Lo denuncia il sindacato Sappe. Continue reading


S.M. Capua Vetere – Evasione dalla casa circondariale

aIl 2 Ottobre dalla Casa Circondariale “F.Uccella” di Santa Maria Capua Vetere un prigioniero è evaso.
Approfittando del lavoro interno al carcere come muratore, ottenuto grazie ad una buona condotta e un fine pena imminente, il prigioniero non ha però aspettato il permesso dello stato e ripresosi la libertà ha fatto perdere le sue tracce. Buona fuga!

Fonte


Lecce – Un detenuto 39enne trovato senza vita

a

 

LECCE  – Un sacchetto saturo di gas accanto al suo corpo ormai inerte. Tragica scoperta, nella notte, in una cella del carcere di Lecce. E’ stato un agente della polizia penitenziaria a rinvenire  il cadavere di un detenuto 39enne, originario di Campi Salentina, che stava espiando una pena per dei reati legati all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Continue reading


Opera – Segnalazione di pestaggi e abusi nel carcere

aRiceviamo e invitiamo alla diffusione:

Carcere di Opera, Agosto 2016

Buongiorno cari compagni/e,
sono (…), detenuto da ben 7 anni in questo istituto indegno e ne ho viste veramente di tutti i colori. Sono entrato che avevo 18 anni, ero ristretto al 2° Pad (regime custodia attenuata), reparto di premio-ricatto; dopo più di 3 anni che ero stato al 1° Pad, 4° piano, Sez. B., mi hanno proposto di andare a fare questo percorso al 2° Pad., anche se comunque io già al 1° Pad frequentavo corsi e scuola di ragioneria per mie ricerche personali. Continue reading


Brasile – rivolta di massa in carcere: 200 detenuti in fuga.

aPiù di 200 persone sono fuggite dal penitenziario di Jardinopolis, a 300 chilometri da San Paolo, in Brasile. I detenuti hanno prima dato fuoco ai materassi nelle celle e poi si sono dati alla fuga, che però non è durata molto. La polizia è infatti riuscita a raggiungere gran parte dei fuggitivi in un campo di canna da zucchero nelle vicinanze del carcere. Altri detenuti si sono invece arresi. Le forze dell’ordine brasiliane hanno comunicato di aver ripreso il controllo della situazione.

Fonte


Sondrio – Sciopero della fame in carcere contro la direttrice

aRiportiamo qui di seguito quanto scritto dai detenuti al Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria e al presidente del Tribunale di sorveglianza di Milano.

« – Il direttore dell’istituto ha vietato più volte l’ingresso del garante dei detenuti fino a metterlo in condizione di rinunciare all’incarico.
– Il direttore dell’istituto ha vietato l’ingresso delle volontarie “le dame di San Vincenzo” che da anni aiutavano i detenuti con supporti morali e materiali di prime necessità. Continue reading


Un altro detenuto si impicca in carcere

aUn altro detenuto morto tra le mura di una cella del carcere San Giorgio di Lucca, un altro giovane che si è tolto la vita tra le sbarre dopo una condanna a due anni. E’ il secondo caso nel giro di due anni. La vittima stavolta è un 28enne di origini tunisine: per lui non c’è stato niente da fare. Lo hanno trovato gli agenti della polizia penitenziaria ormai privo di vita dopo che si era impiccato con un cappio realizzato con federe e brandelli di lenzuola. Il dramma si è consumato poco prima delle 22 di questa sera (22 settembre), in circostanze che comunque devono ancora essere chiarite. L’intervento del 118 non è purtroppo servito a niente.

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