Civitavecchia. Detenuto tenta evasione

Ha tentato di evadere  dall’Ospedale San Paolo di Civitavecchia dove era ricoverato dopo avere avuto un infarto ma è stato acciuffato dai poliziotti penitenziari dopo un inseguimento. E’ accaduto questa mattina, protagonista un detenuto di nazionalità italiana, ristretto per il reato di rapina aggravata. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

Racconta Maurizio SOMMA, segretario nazionale per il Lazio: “L’uomo era stato portato in Ospedale dopo un infarto ed era ricoverato in attesa di essere portato in altro Nosocomio attrezzato. Civitavecchia non ha infatti il Reparto detentivo in Ospedale. L’uomo improvvisamente, si è gettato dal secondo piano del Reparto per tentata la fuga. Ha dunque tentato una rocambolesca fuga ma è stato fermato dagli Agenti di Polizia Penitenziaria subito allertati e posti al suo inseguimento. Bravo il personale che è riuscito a sventare un tentativo di fuga, dimostrando capacità e competenze lavorative. Il detenuto è ora ristretto nuovamente in carcere”.

“La tentata evasione di un detenuto dall’Ospedale di Civitavecchia” aggiunge da Roma, il Segretario Generale del SAPPE Donato Capece “è l’ennesimo grave evento critico che si verifica in un carcere italiano.  Contiamo ogni giorno gravi eventi critici nelle carceri italiane, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria. Ogni 9 giorni un detenuto si uccide in cella mentre ogni 24 ore ci sono in media 23 atti di autolesionismo e 3 suicidi in cella sventati dalle donne e dagli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria.  Aggressioni risse, rivolte e incendi sono all’ordine del giorno e i dati sulle presenze in carcere ci dicono che il numero delle presenze di detenuti in carcere è in sensibile aumento. Come si può dunque sostenere che è terminata l’emergenza nelle carceri italiane?”.

“Da quando sono stati introdotti nelle carceri vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto sono decuplicati eventi gli eventi critici in carcere. Se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno, è altrettanto vero che non tutti sono impegnati in attività lavorative e che anzi trascorrono il giorno a non far nulla. Ed è grave che sia aumentano il numero degli eventi critici nelle carceri da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto”,prosegue Capece.

“Nell’anno 2016 ci sono infatti stati 39 suicidi di detenuti, 1.011 tentati suicidi, 8.586 atti di autolesionismo, 6.552 colluttazioni e 949 ferimenti. E spesso i poliziotti penitenziari subiscono le conseguenze di queste sconsiderate violenze”, aggiunge il leader nazionale dei Baschi Azzurri. Che sollecita un intervento del Ministro della Giustizia Andrea Orlando su un fatto specifico: “Mancano più di 8mila Agenti di Polizia Penitenziaria in organico e il Decreto MilleProroghe ha previsto l’assunzione di 887 nuovi Agenti, circa il 10% dell’effettivo bisogno. Ma l’Amministrazione Penitenziaria ancora non ha assunto alcun provvedimento per assumere i nuovi Agenti, a partire dall’assunzione degli idonei non vincitori dei precedenti concorsi, già pronti a partire per i corsi di formazione. Chiediamo dunque al Guardasigilli un suo autorevole intervento per affrontare la questione penitenziaria, che è e rimane una emergenza, a cominciare dalla rapida assunzione dei nuovi Agenti”.

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