Tag Archives: repressione di stato

Repressione NO TAV – Perquisizioni ed arresti a Milano e Torino

cordatesadiffondiamo da informa-azione

Ore 5 – Apprendiamo, con invito alla solidarietà diffusa, di un’operazione repressiva contro l’Asilo Occupato (in via Alessandria 12) e l’occupazione abitativa di via Lanino a Porta Palazzo, Torino.

A partire dalle 5 del mattino diversi veicoli della polizia intorno alle due occupazioni e l’irruzione all’interno degli spazi; gira voce di un tentativo di sgombero. Non è ancora chiaro di cosa Continue reading


Repressione No Tav – Aggiornamenti su Giobbe, Giuliano e Mauri

diffondiamo da informa-azione

cordatesaE’ stata notificata a Giuliano, Giobbe e Maurizio la liberazione dagli arresti domiciliari sostituiti con l’obbligo di dimora senza restrizioni. Per Giuliano sarà possibile recarsi al lavoro fuori dal comune di residenza.
Le misure risalgono ai fatti contestati il 10 agosto alla “marcia degli ultracinquantenni in Clarea”.
Giobbe permane agli arresti domiciliari con divieto di comunicazione per l’altro procedimento riguardante una “colazione” al cancello della Centrale di Chiomonte.


Repressione 15 Ottobre – Francesco nuovamente in carcere a Savona

Diffondiamo da informa-azione

scritte anarchicheApprendiamo che Francesco, compagno arrestato per la rivolta del 15 ottobre 2011 a Roma, è stato nuovamente tradotto in carcere dagli arresti domiciliari con l’accusa di avere violato gli obblighi imposti dalla misura cautelare a cui era sottoposto. Subito una ventina di solidali si sono recati sotto il carcere di Savona per portare solidarietà al compagno.

Indirizzo per scrivere al compagno:

FRANCESCO CARRIERI
CASA CIRCONDARIALE DI SAVONA
PIAZZA MONTICELLO 4 –  17100 SAVONA  Continue reading


Repressione No Tav – Perquisizioni e tre resistenti ai domiciliari

da radioblackout.org

cordatesaQuesta mattina la polizia ha arrestato e perquisito le abitazioni di tre No Tav.  Il Gip li accusa di violenza privata per un episodio avvenuto il 10 agosto alla partenza della marcia degli over 50 in Clarea. Secondo i PM Padalino e Rinaudo una ventina di persone avrebbero allontanato Erica De Blasi, una giornalista di “la Repubblica”, che avrebbe successivamente riconosciuto Giuliano di Avigliana, Maurizio di Torino, redattore Continue reading


Operazione Ardire: Liberati Stefano ed Elisa

ffighterApprendiamo oggi 8/9/13 che i compagni Stefano Gabriele Fosco ed Elisa Di Bernardo, redattori di Culmine e arrestati il 13 Giugno 2012 per la cosiddetta “Operazione Ardire”, sono stati scarcerati in data odierna a seguito di una richiesta per decorrenza termini. I compagni, cosi come Giuseppe Lo Turco ed Alessandro Settepani scarcerati a metà giugno di quest’anno, sono sottoposti ad obbligo di firma e di dimora.

Sergio Maria Stefani, al momento, resta ancora in custodia preventiva e l’ultimo dei prigionieri di tale operazione repressiva.

 


No Tav – Libertà per gli arrestati No Tav + resoconto presidio Vallette

da notav.info

cordatesaUna violenza preannunciata quella della Questura che ieri sera, non appena è partita la passeggiata notturna da Giaglione, già emanava farneticanti comunicati paventando lo spauracchio del black block travisato tra i manifestanti valligiani.

Una violenza preordinata quella delle forze dell’ordine, che caricano  con la celere i No Tav ancora distanti dalle reti e completamente a freddo. Lo fanno all’interno di un sentiero di montagna strettissimo e pericoloso dove la gente cade, viene calpestata e poi ferita, ripetutamente, dai manganelli di Continue reading


Arresti a Milano per lo sgombero dell’ex Cuem

MASSIMA SOLIDARIETA’ AI NOSTRI COMPAGNI FINITI NELLE MANI DELLA REPRESSIONE DI STATO!

LIBER* TUTT*     LIBER* SUBITO

cordatesa

Diffondiamo da InfoAut

Questa mattina a Milano è scattata un’operazione giudiziaria nei confronti di dieci studenti accusati di resistenza, danneggiamento e travisamento; per 7 di loro sono stati disposti gli arresti domiciliari, altri 3 sono indagati a piede libero.

Le accuse si riferiscono ai fatti del 6 maggio scorso, quando la polizia fece irruzione all’interno dell’università Statale per impedire agli studenti di occupare un’aula in seguito allo sgombero dell’ex Cuem libreria autogestita, spazio di aggregazione e di lotta devastato e sgomberato poche ore prima per ordine della governance universitaria.

Gli studenti, determinati nel difendere i propri spazi all’interno dell’ateneo e decisi a non tollerare la presenza della polizia nell’università, erano stati caricati più volte fino ad essere spinti brutalmente verso l’ingresso. L’intimidazione non impedì peraltro agli studenti di riappropriarsi dell’ex Cuem il giorno successivo dopo un partecipato corteo per le vie di Milano.

A poco più di un mese di distanza arriva la risposta repressiva contro chi decise di resistere in difesa di uno spazio sottratto all’abbandono e restituito all’autogestione e ai bisogni degli studenti: agli arrestati di questa mattina va quindi la nostra solidarietà.

Per le 12 è stato convocato un appuntamento all’ex Cuem per decidere come organizzare la risposta a questa operazione; seguiranno aggiornamenti.


Genova – Sorveglianza speciale contro due compagne anarchiche

Diffondiamo da Informa-azione due testi usciti a Genova dopo la richiesta della questura di provvedimenti di sorveglianza speciale per due compagne. Seguiranno aggiornamenti dopo l’udienza che si terrà il 17 giugno.

cordatesaPEGGIO DELLA SCABBIA

A tre anni di distanza dall’ultima volta in cui è stata richiesta e respinta la “sorveglianza speciale” a Genova, alcuni giorni fa la questura, sostenuta dall’attività del noto procuratore Scolastico e della Digos genovese, riprova di nuovo ad applicare questa misura a due amiche e compagne anarchiche, tentando Continue reading


Cile: Manifiesto in solidarietà con i/le compagni/e colpiti/e per la repressione in Temuco

diffondiamo da contrainfo

cordatesaNuova campagna di terrore a Temuco

Nell’anticamera repressiva del giorno del giovane combattente, il 28 marzo sono state perquisite case private e arrestatx 12 compagnx, con il pretesto di violazione della legge di Continue reading


Torino – Ai domiciliari Marianna, Camille, Erman e Luca

cordatesadiffondiamo da  informa-azione

Apprendiamo che Marianna e Camille, compagne arrestate nelle ultime settimane – principalmente per non essersi fatte “spegnere” dalla misura cautelare dell’obbligo di firma, sono state scarcerate e trasferite agli arresti domiciliari; per Marianna con tutte le restrizioni possibili.

riceviamo e diffondiamo aggiornamenti sui due compagni della Ca’ Blatta arrestati nei giorni scorsi:

Erman ai domiciliari in Torino, senza restrizioni particolari; Luca obbligo di dimora in provincia di Varese.
Il processo potrebbe non essere per direttissima, come invece annunciato in precedenza. Stanno bene.


Grecia: Lettera del prigioniero anarchico Andreas-Dimitris Bourzoukos

Presentiamo la lettera di A.D.Bourzoukos, uno dei 4 compagni anarchici arrestati il 1 Febbraio 2013 per la doppia rapina realizzata nella località di Velventòs.

Mancava ancora molta luce perchè albeggiasse
Ma io non ho accettato la sconfitta

rapinatoreMezzogiorno e 25 minuti. L’ultima volta che ho guardato l’orologio. Dietro di noi un’auto pattuglia, dentro nel furgone i miei due compagni, l’“ostaggio” e io. Solo alcune ore prima le nostre emozioni erano totalmente differenti. Per un istante, all’apparenza, tutto andava perfettamente, fino a che hanno arrestato il nostro compagno nell’“ambulanza”. Quindi, di colpo la situazione ci ha abbattuto, ma nonostante tutto questo abbiamo mantenuto la Continue reading


Prigioni Greche: Solidarietà con lo scioperante della fame Spyros Dravilas, detenuto a Domokos

Mercoledì, 6 Febbraio, il prigioniero Spiros Dravilas è stato trasferito al Centro Salute di Domokos. Gli hanno detto che dovrebbe iniettarsi un siero, ma ha rifiutato (a causa dello sciopero della fame, iniziato il 4 Febbraio, i suoi livelli di zucchero sono scesi a 55 in soli due giorni).

Spiros è tornato ancora una volta nel carcere Domokos, dove continua la sua lotta per i giorni di congedo di cui è privato a causa della vendetta del meccanismo poliziesco-giudiziario.

La lotta continua

 anarchist“Non ho imparato nella mia vita a chinare la testa o di ingoiare l’ingiustizia. Così, a partire da Lunedì, 4 Febbraio, conduco uno sciopero della fame fino a quando otterrò giustizia e il mio diritto sottratto per i giorni di congedo dal carcere mi venga restituito, in modo da recuperare un soffio di libertà che mi merito dopo tanti anni di soggiorno nelle infernali del sistema greco “penitenziario”.

-Estratto dalla recente lettera di Spyros Dravilas

Il dignitoso prigioniero Spyros Dravilas aveva già condotto con successo un’altro sciopero della fame nel mese di Aprile 2012, quando l’amministrazione penitenziaria, infine, gli aveva concesso il primo congedo temporaneo per il quale aveva diritto da molto tempo prima. Dopo qualche tempo, e secondo il regolamento carcerario, a Spyros è stato concesso un secondo permesso. Oggi, con il pretesto di un reato del 2007, un caso di rapina in banca nella città di Naflpion (nella cui Spyros non ha avuto alcun coinvolgimento di sorta), il pubblico ministero della prigione gli nega i giorni di concedo, anche se è chiaro che egli ha questo diritto proprio come nei mesi scorsi. L’amministrazione penitenziaria afferma che “ci sta un procedimento in corso contro di lui, così non può essere rilasciato nemmeno per un paio di giorni”. Tasos Theofilou, incarcerato nell’inferno di Domokos pure, e tutti i membri imprigionati dell’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco, sostengono la lotta di Dravilas. Di seguito è riportato un’altro messaggio di prigionieri in solidarietà:

“Siamo solidali con Spyros Dravilas che dal 4-2-2013 ha iniziato lo sciopero della fame scegliendo così di lottare dignitosamente per un respiro di libertà, come lui stesso dichiara.

La nostra solidarietà per Spyros e per ogni detenuto che sceglie di alzarsi in piedi di fronte alla politica repressiva dello stato , non è negoziabile.
Babis Tsilianidis, Kostas Sakkas, Alexandros Mitroussias, Giorgos Karagiannidis, Spyros Stratoulis, Rami Syrianos, Mustafa Ergün”

Inoltre, 94 detenute delle carceri femminili di Koridallos hanno inviato una lettera aperta al Ministero Greco della Giustizia, chiedendo che lo scioperante della fame Spyros Dravilas ricevesse i suoi giorni di congedo previsti dalla legge.

Fonte


Marco Camenisch in sciopero della fame, di nuovo! LIBERO SUBITO!

riceviamo e diffondiamo

OLYMPUS DIGITAL CAMERAIl compagno anarchico Marco Camenisch è stato incarcerato per poco più di 21 anni consecutivi, quindi si qualifica per il rilascio condizionale dal momento che ha già scontato i 2/3 della sua condanna. Per questo motivo, dei prigionieri solidali in Italia hanno anche agitato per azioni contro obiettivi-strutture di interessi svizzeri.

Ecco un richiamo mondiale per giorni di azioni decentrate per il 5-6 Febbraio 2013:

“Il prigioniero anarchico Marco Camenisch è stato confinato nelle carceri italiane e svizzere per due decenni. Negli anni ’70 e ’80, ha preso parte alle lotte militanti del movimento anti-nucleare. La prima volta che è stato incarcerato era nel 1981. Dopo essere fuggito dal inferno Regensdorf (vicino a Zurigo), è stato rinchiuso di nuovo in Italia nel 1991. Nel 2002 Marco è stato consegnato alle autorità svizzere dagli infami statalisti italiani. Entro il 2012 aveva scontato due terzi della sua pena detentiva. La pratica abituale in Svizzera è che i prigionieri che hanno esposto una cosiddetti buona condotta vengono rilasciati dal carcere in libertà vigilata dopo aver scontato due terzi della pena. Dal momento che Marco non ha mai cessato di lottare anche in prigione, ed ha fermamente espresso il suo odio nei confronti del sistema dominante così come le sue prospettive anarchiche-ambientali, la sua liberazione dal carcere è stata ripetutamente negata.

Marco è solo uno tra i tanti. Ci sono persone in tutto il mondo in carcere che non sono stati soppressi da queste relazioni di sfruttamento e di dominazione, e continuano a lottare per le proprie idee. E i detenuti sono solo una piccola parte. Ovunque le persone stanno lottando contro l’oppressione delle autorità e delle istituzioni al di fuori delle mura. Insieme con le nostre lotte quotidiane, è sempre importante non dimenticare i nostri compagni che sono dietro le mura e non lasciarli marcire in prigione.

Le prigioni sono l’espressione di una società basata sulla repressione e lo sfruttamento. Sempre più persone che si sono opposti all’ordine costituito sono stati rinchiusi o etichettati come malati mentali. La custodia è lo strumento idoneo nelle mani del potere che dà agli dominatori l’opportunità di sbarazzarsi dalle persone resistenti e mantenere ancora la sua costituzionalità ipocrita.

Non lasciamoci intimidire dalle loro minacce e dagli apparati della repressione!

È chiaro per noi, la libertà deve essere combattuta!
Non può essere richiesta dallo Stato!

Non c’è bisogno di aspettare fino ad allora. Il Febbraio può essere solo il picco delle azioni. C’è una campagna di solidarietà in corso, che ha avuto inizio ilDicembre del 2012 con lo sciopero della fame degli anarchici Gabriel Pombo Da Silva ed Elisa Di Bernardo nelle carceri tedesche e italiane, rispettivamente, così come un’azione di solidarietà in tribunale dal prigioniero anarchico Theofilos Mavropoulos e dei membri dell’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco in Grecia.

Armatevi ora… fino a quando Marco non sia libero!

electricity-pylonqui di seguito la lettera/comunicato di Marco

Amiche ed amici, compas, dal 18 al 25/1/2013 riprendo l’iniziativa, sempre debole ma pur iniziativa, di uno sciopero della fame per interrompere ancora i lunghi silenzi imposti dalla repressione e dall’inazione, per alzare ancora una voce, una voce debole ma almeno voce, di solidarietà, d’apprezzamento e partecipazione alle iniziative di chi continua ad agire e costruire solidarietà e lotta attiva, di chi continua ad osare e ad accrescere continuità fuori e dentro le galere .
Questo è un caloroso e commosso abbraccio fraterno alla compagna Elisa, nel carcere italiano, ed al compagnoGabriel, nel carcere tedesco, per la parte specifica in mia solidarietà della loro iniziativa dello sciopero della fame a staffetta nell’ultimo mese di Dicembre 2012, e di partecipazione incondizionata allo spessore generale della stessa iniziativa mandando anche io, insieme a loro, come dicono questa sorella e compagna e questo fratello e compagno, la mia complice solidarietà a tutti/e i/le degni/e prigionieri/e in lotta sparsi per il mondo . . . e parte enorme anche di questa mia iniziativa sono i saluti ed abbracci alle sorelle ed ai fratelli colpiti dalla repressione, “fuggitive/i” e dell’azione diretta in ogni parte del mondo, dall’Italia e Grecia al Sudamerica, dalla Russia ed Indonesia agli USA. . .
È un caloroso e commosso abbraccio a chi in Svizzera, in Belgio e dappertutto, come il SRI e molti altri gruppi specifici e misti ed individui rivoluzionari, all’insegna della solidarietà contro la repressione oltre le tendenze continuano ed aumentano in questo periodo gli sforzi per la mia liberazione e per la liberazione di tutte le compagne prigioniere ed i compagni prigionieri del mondo, anzitutto quelli e quelle di lunghissima durata, colpite/i dall’infinita ed impotente – impotente contro la nostra salda solidarietà e resistenza rivoluzionaria – sete di vendetta degli Stati-Capitale come contro il compagno Ibrahim Abdallah in Francia, Mumia Abu Jamal e le/gli tante/i altre/i negli USA, i compas del “caso security” in Argentina, insieme alla schiera di tutte/i le/gli altre/i. . . ! Ed è, una volta ancora, solidarietà e partecipazione alle iniziative e profondo segno d’ira contro l’annuale incontro di gennaio del WEF a Davos, contro quest’incontro della più squisita tra la feccia terrorista del mondo. Contro quest’incontro tra ricchi e potenti assassini e sfruttatori del mondo insieme alle legioni dei loro lacché, sbirri, politici, “esperti” (scienziati) e giullari (della “cultura”, dei media . . .) che, come feccia suole fare, sempre nuotano in superficie della brodaglia avvelenata, nauseabonda e resa sempre più mortale da loro stesse/i solo per affermare ed aumentare il privilegio delle loro ricchezze e del loro potere sul mondo .
Quest’anno riscoprono l’acqua calda di un’ lnterazione dei “Global Risks 2013” e di un’urgenza d’azione contro una costellazione con conseguenze potenzialmente gravi. . . dei più grossi fattori di rischio . . ., cioè il divario tra i redditi e gli forti squilibri nei bilanci degli Stati insieme alle (secondarie . . .) conseguenze del cambiamento climatico. Temono il “rischio” pandemie causate dalle resistenze agli antibiotici, il “rischio” dell’aumento delle malattie croniche – anche queste “minacce” antieconomiche di genuina produzione della loro stessa economia industriale stragista ed ecocida . “Rischi” per che cosa? Naturalmente per la crescita economica globale! Allora quali le priorità assolute? La tenuta nazionale contro i rischi globali affinché i sistemi d’importanza vitale (naturalmente per la crescita economica globale!) rimangano in funzione anche nel caso di und disturbo massiccio e, d’altronde, un’urgente collaborazione internazionale ed innovazione accresciuta. Da non sottovalutare sarebbe, poi, il “rischio” dell’accesso sempre più massiccio all’informazione su Internet per i suoi effetti (democraticamente . . .)destabilizzanti (sic!) .
Questi assassini globali e totalitari per i quali è imprescindibile il divario tra i redditi e gli forti squilibri nei bilanci degli Stati da loro depredati, per i quali – ed il loro sistema – è imprescindibile la catastrofe umana ed ambientale d’enormi sofferenze, stragi, annientamenti planetari che sminuiscono come “rischi”, di nuovo ci presentano come “soluzione” ancora più divari, squilibri, catastrofe ed annientamento, per cui ancora più totalitarismo (nazionale, globale, innovante) – vale a dire controllo, dell’incontrollabile – per mantenere in funzione, costi quel che costi, i sistemi di questo loro sistema che è la causa e radice stessa di questi e degli altri 50 “rischi” che citano e degli innumerevoli che non citano, poiché “cavoli loro, di quelli in Basso, che nutriamo di guerra, di manganello, di carcere e di
miseria, per il nostro profitto”. Nulla di nuovo dunque, dimostrano con sfrontata ed imbecille chiarezza, una volta ancora, che sono loro
ed il loro sistema il problema sempre più urgentemente da rimuovere, radicalmente e totalmente.
Via il WEF, via lo Stato-Kapitale!
Libere/i tutte/i!

marco, lager Lenzburg, Gennaio 2013