Guantanamo. Uno sciopero della fame lungo un mese

Al Jazeera riporta la notizia secondo cui le condizioni del carcere di massima sicurezza di Guantanamo siano ulteriormente peggiorate. I detenuti avrebbero iniziato, ormai un mese fa, uno sciopero della fame, e ora alcuni riversano in gravi condizioni di salute.

road-to-guantanamo-8Sono anni che si sente parlare di Guantanamo, l’infernale prigione all’interno della base navale Usa sull’isola di Cuba. Un carcere di massima sicurezza in cui i detenuti sono costretti a subiretorture e seviziequotidianamente, senza alcun rispetto per il loro essere umani.

Da circa un mese, dunque, 130 prigionieri hanno deciso di protestare. Smettendo di mangiare. Uno sciopero della fame, che ha come scopo quello di attirare l’attenzione mondiale sull’ulteriore peggioramento delle condizioni carcerarie.

A parlarne per prima è stata Al Jazeera, l’emittente televisiva del Qatar. In un lungo servizio riguardante appunto Guantanamo, ha spiegato la situazione in cui riversano tutti i detenuti, sospettati di essere terroristi islamici e per questo rinchiusi nel centro di detenzione senza previo processo.

Da quanto riportato dai giornalisti arabi, i prigionieri sono vittime non solo di vessazioni, ma anche di totale incuria e abbandono. La loro salute stessa non è considerata prioritaria. “Gli avvocati di alcuni detenuti”, spiegano dall’emittente “sostengono che i loro clienti hanno frequenti perdite di coscienza e tossiscono sangue.”

Una tesi immediatamente smentita dal responsabile della struttura, il quale ha specificato tramite una e-mail come solo sette dei 166 prigionieri di Guantanamo stiano conducendo lo sciopero della famen, e le condizioni di salute di tutti siano costantemente monitorate.

Sebbene, nel 2008, Barack Obama, appena eletto, promise che avrebbe fatto chiudere il centro detentivo, a tutt’oggi poco è cambiato e “Alcuni avvocati dei diritti umani sostengono che le condizioni carcerarie nella prigione sonoulteriormente peggiorate”, continua Al Jazeera.

D’altronde, sarebbe una grande perdita d’immagine, per il presidente americano, mantenere la sua promessa e far sbarrare i cancelli del carcere. Due sondaggi condotti dal Washington Post e dall’emittente Abc durante la campagna elettorale per le presidenziali del 2012, e riportati dai giornalisti arabi, “rivelano un altro punto di vista: più di due terzi degli statunitensi sono favorevoli al mantenimento del carcere di Guantanamo, mentre solo il 24 per cento pensa che la prigione dovrebbe essere chiusa”.

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