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Turi e Nico sono liberi!

immagine_no_muos-400x3251_002da http://www.nomuos.info/ – Sono stati rilasciati Turi Vaccaro e Nicola Arboscelli.

Il GIP di Caltagirone ha respinto le tre misure cautelari sui due attivisti che giorno 22 si sono introdotti nella base arrampicandosi sulle antenne NTRF-8 della Marina Militare America.

I due vengono rilasciati in stato di libertà e senza alcuna misura cautelare; viene quindi respinte: la convalida di arresto, l’obbligo di firma e l’allontanamento da Niscemi dei due attivisti.

All’uscita Turi suona il flauto.

Un’articolo precedente al rilascio: Continue reading


Carceri: in Sicilia quasi 20.000 traduzioni, costo 4,5 milioni di euro

naeve2-e1352047364308“Nel 2012 la polizia penitenziaria siciliana ha effettuato 18.230 servizi di traduzione per un totale di 45.064 detenuti tradotti per un costo complessivo che si puo’ prefigurare tra i 4 e i 4,5 milioni di euro”.

Lo scrive in una nota Gioacchino Veneziano, coordinatore regionale della Uilpa Penitenziari Sicilia, che illustra nel dettaglio l’enorme movimentazione di carcerati. “Detenuti tradotti per motivi sanitari 7.566, per permessi con scorta 4.595. Le traduzioni con autoveicoli 17.374, quelle per via aerea 606, per via mare 171, pedonali 87. I detenuti tradotti classificati comuni o a media sicurezza – prosegue Veneziano – sono stati 30.398, quelli classificati ad Alta Sicurezza 13.739, i detenuti tradotti e sottoposti al 41-bis sono stati 17, i collaboratori di giustizia o loro familiari 117, gli Continue reading


Immigrazione: a Lampedusa ripresi gli sbarchi in massa, riaperto il Cpa di Contrada Imbriacola

21_2_are_f1_47_resize_526_394Il miglioramento delle condizioni meteo nel Canale di Sicilia ha fatto sì che in Sicilia riprendessero in modo consistente gli sbarchi di immigrati provenienti dal nord Africa. Negli ultimi due giorni sono state dieci le richieste d’aiuto giunte alla Guardia Costiera, per un totale di oltre 800 migranti.
Le prime cinque richieste d’aiuto, due giorni fa, hanno riguardato altrettanti gommoni avvistati a Sud di Lampedusa. I migranti, tra i quali anche diverse donne e minori, sono stati trasferiti al centro d’accoglienza dell’isola, a contrada Imbriacola.
Ieri sono state quattro le richieste d’intervento. Il primo in mattinata. Il rimorchiatore Asso 25 ha segnalato un gommone con un centinaio di migranti. Nel pomeriggio un’altra imbarcazione con 130 persone è stata segnalata a seguito della telefonata effettuata da un extracomunitario con un telefono satellitare. Verso le 18 la terza richiesta d’aiuto, effettuata sempre da un telefono satellitare, ha riguardato un’imbarcazione con 29 persone a bordo.
La quarta richiesta d’aiuto è giunta alle 19 alla Sala Operativa della Guardia Costiera di Palermo. In questo caso sul barcone in difficoltà nel Canale di Sicilia c’erano novanta persone. Per due occupanti del gommone, raggiunto intorno alle 3 di notte dalla Motovedetta della Capitaneria di porto partita da Lampedusa, il freddo è stato fatale.
Un altro sbarco, infine, è avvenuto nel Siracusano, ad Arcile di Brucoli. Qui 86 migranti egiziani sono stati rintracciati da polizia e carabinieri dopo essere approdati con una piccola imbarcazione.

Zampa (Pd): serve collaborazione con paesi provenienza

“Come prevedibile con l’arrivo della primavera ricominciano gli sbarchi a Lampedusa. È di poche ore fa la notizia di due migranti morti per ipotermia dopo essere stati soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera. Le associazioni umanitarie denunciano già da alcuni giorni difficoltà ad incontrare i migranti sbarcati sulle coste dell’isola siciliana”. È quanto dichiara Sandra Zampa, deputata del Partito democratico e già capogruppo in commissione Bicamerale Infanzia.

“Due giovani tunisini – continua – sono stati rimpatriati, secondo quanto riportato da una agenzia di stampa, dopo aver trascorso la notte a Contrada Imbricola. Resta da chiarire se questi ragazzi erano minorenni e quindi se è stato violato il loro diritto all’accoglienza. Intendo dunque presentare un’interrogazione urgente perchè sia fatta chiarezza su questo così come sulle difficoltà registrate dalle organizzazioni umanitarie ad incontrare i migranti sbarcati”.
Per Zampa è “sbagliato proseguire su questa strada. Bisogna mettere in campo iniziative concrete di collaborazione con i paesi di provenienza dei flussi migratori. La mia preoccupazione per la sorte dei migranti riguarda soprattutto le donne e i minori. Il centro di accoglienza di Lampedusa rischia di trovarsi presto in condizioni di sovraffollamento tali da non poter garantire tutela ai minori e soprattutto ai minori non accompagnati”.


“Fuga” da casa: dal centro di cura al carcere

MODICA – 28/01/2013 – I poliziotti erano andati a prelevarlo ma l´uomo se l´era filata da una porta secondaria

old-boyFugge da casa, dov’era ai domiciliari, per non farsi trovare dai poliziotti che avevano bussato alla porta per condurlo in una casa di cura e custodia del centro Italia. Adesso si ritrova di nuovo rinchiuso nel carcere di Piano del Gesù a Modica Alta. Quest’ultimo colpo di testa è costato caro al modicano Salvatore Cataldi, 46 anni, di recente finito in manette per aver picchiato un´avvocatessa 40enne a Ragusa dopo che quest’ultima si era rifiutata di difenderlo in un’aula di tribunale. Proprio a seguito di questo episodio, gli agenti si erano presentati ieri mattina al domicilio dell’uomo per notificargli il provvedimento di custodia emesso dal tribunale di Messina, che, come accennato, disponeva il ricovero in un centro specializzato.

Cataldi, invece di aprire ai poliziotti, se l’è filata da una porta secondaria sul retro, di cui gli agenti ignoravano l’esistenza. C’è voluto poco per scoprire la fuga del modicano, che, poche ore dopo, si è convinto a far rientro a casa, dove i poliziotti lo stavano ancora attendendo. A causa di questo ennesimo colpo di testa, però, la destinazione è cambiata: non più la casa di cura, ma la cella del carcere. Salvatore Cataldi non è nuovo ad episodi del genere: oltre a picchiare l’avvocatessa di Ragusa, l’uomo aveva tempo fa danneggiato il portone dello studio di un altro avvocato di Modica, spingendosi addirittura a minacciare un giudice nel corso di un’udienza al tribunale di Ragusa.

Era stato il gip del tribunale modicano a concedere i domiciliari a Cataldi, dopo che questi, nell’interrogatorio di garanzia, si era avvalso della facoltà di non rispondere sull’episodio delle botte all’avvocatessa.

Fonte


Prigionieri – Resoconto del presidio anticarcerario per Madda al Paglierelli

occhiGiorno 14 dicembre ci siamo ritrovati sotto il carcere Pagliarelli di Palermo per esprimere la nostra solidarietà e infondere coraggio alla compagna detenuta Madda e a tutti i prigionieri, urlando il disprezzo contro ogni tipo di gabbia e contro tutti gli aguzzini.
Dopo mezz’ora di cori e botti in una stradina adiacente al complesso carcerario, un nutrito gruppo di polizia penitenziaria ha fatto la sua comparsa, pistola alla mano, per tentare di spegnere quella scintilla di solidarietà verso gli oppressi e di rabbia contro gli oppressori.
L’arroganza che accomuna tutte le guardie non ci ha scoraggiato, anzi abbiamo continuato ad intonare cori per chi, a pochi metri di distanza, ci ascoltava da dietro le odiate sbarre

Con l’atteggiamento intimidatorio che li contraddistingue , i servi in divisa hanno proceduto ad identificazioni e perquisizioni, alle quali è seguito un trasporto coatto all’interno del carcere di tutti noi partecipanti al presidio, venendo poi rilasciati dopo appena un paio d’ore.

Se i cani da guardia dello Stato credono di aver messo a tacere le nostre voci, di aver sopito i nostri spiriti in rivolta, di aver spento almeno per un po’ quella luce che anima i nostri cuori e mai ci abbandona, si sbagliano: la loro volontà di reprimere ci ha soltanto resi più determinati nel voler abbattere ogni prigione, sempre in lotta contro l’esistente che le produce.

MADDA LIBERA! TUTTI LIBERI!

FUORI TUTTI DALLE GALERE! DENTRO NESSUNO SOLO MACERIE!

Individualità contro il carcere


Sicilia: carceri, poliziotti aggrediti da detenuto a Siracusa

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Siracusa, 4 gen. – Un detenuto straniero ha aggredito violentemente diversi poliziotti in servizio nel carcere di Siracusa. I Baschi Azzurri sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari per diverse contusioni. Un’ennesima aggressione “che deve preoccupare”, dice il Sappe, secondo cui “la carenza di personale di Polizia penitenziaria e di educatori, di psicologi e di personale medico specializzato, il pesante sovraffollamento dei carceri italiani sono temi che si dibattono da tempo, senza soluzione, e sono concause di questi tragici episodi”. Spesso, come a Siracusa, “il personale di Polizia Penitenziaria e’ stato ed e’ lasciato da solo a gestire all’interno delle nostre carceri moltissime situazioni di disagio sociale e di tensione, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno”.

Fonte: agi.it


Sagome umane in memoria degli immigrati del “Serraino Vulpitta”

Sei sagome umane, con i nomi dei migranti morti nell’incendio divampato nella notte tra il 28 e 29 dicembre del ’99 nell’allora Cpt Serraino Vulpitta di Trapani, oggi Cie, sono state disseminate la notte scorsa nel centro di Trapani.

L’iniziativa è dei giovani comunisti del circolo Mauro Rostagno, che hanno ricordato nel tredicesimo anniversario della tragedia gli immigrati Rabah, Nashreddine, Jamel, Ramsi, Lofti e Nasim. Le sagome di cartone sono state posizionati sul portone del Palazzo Cavarretta, sede del Consiglio comunale di Trapani, davanti alla Prefettura e ai Cie Serraino Vulpitta e di contrada Milo.

“Quelle sagome non vogliono tacere nè essere un feticcio o dei burattini -ha affermato il coordinatore provinciale dei Giovani comunisti Francesco Bellina- ma chiedono ancora giustizia, diritti, libertà, per tutti i migranti rinchiusi nei Cie, per tutti quelli morti nel canale di Sicilia, per quelli sfruttati o sottopagati e poi denunciati”. Ieri pomeriggio, sempre nel centro storico di Trapani, si è svolta una passeggiata antirazzista”.

fonte: http://trapani.blogsicilia.it