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Carcere di Bollate, poliziotti aggrediti da detenuti con mazze di legno

Incredibile e violenta rivolta, a Bollate, di un gruppo di detenuti contro gli agenti di polizia penitenziaria che stavano per dare corso ad una perquisizione ordinaria nelle celle.

Sabato 18 marzo, i poliziotti si sono visti affrontati dai detenuti che li minacciavano con mazze di legno e sgabelli, completamente fuori controllo. La situazione è poi tornata nella normalità, ma il Sappe (sindacato autonomo di polizia penitenziaria), nel riferire l’episodio, ricorda che pochi giorni prima un gruppo di detenuti aveva scatenato una rissa all’interno del carcere, a colpi di mazze di ferro. Bilancio, due in ospedale e tre in Continue reading


Reggio Calabria, detenuto crea il caos in carcere e ferisce 4 guardie

rabbiaMomenti di forte tensione, quelli che si sono vissuti ieri mattina presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria, a causa delle ire di un detenuto, il quale, per protestare contro alcune decisioni circa la sua collocazione all’ interno della struttura, ha scaricato tutta la propria collera contro quattro agenti della Polizia Penitenziaria, i quali hanno anche riportato lievi ferite. A dire il vero, già dalla sera prima il galeotto aveva dato alcune avvisaglie della sua inquietudine, assumendo comportamenti autolesionisti e minacciosi anche verso un altro agente della Polizia Penitenziaria. Per fortuna, i quattro malcapitati agenti dopo essere stati sottoposti alle cure mediche presso gli ospedali Riuniti, non versano in condizioni da destare particolari preoccupazioni. Quello di ieri mattina è solo l’ultima di una lunga serie di aggressioni avvenute a danno di agenti della Polizia Penitenziaria presso le carceri italiane. Proprio in questi giorni si parla tanto di sovraffollamento degli istituti di pena, di una miglior condizione di vita per i detenuti, ma a nostro avviso è molto importante che vi sia la massima sicurezza per chi lavora in carcere. Sono innumerevoli, infatti, le richieste di attenzione da parte delle varie sigle sindacali di categoria, le quali chiedono, in maniera del tutto onesta, di poter operare in un clima sereno e sicuro.

Fonte: strettoweb.com


Maxirissa alla Dozza

Provocazione e alcol alla base dei diverbi e della rissa nel carcere di Bologna

Nel tardo pomeriggio una decina di detenuti del reparto penale del carcere della Dozza, un gruppo di albanesi dopo un diverbio tra due detenuti sono entrati nella cella di uno di essi e lo hanno malmenato. Il sindacato di Polizia penitenziaria Sappe riferisce che: “Solo grazie al pronto intervento degli agenti la rissa è stata sedata e sono state evitate conseguenze peggiori”. L’aggredito è stato trasportato in ospedale e avrebbe un polso rotto.

L’ABUSO DI ALCOL. Secondo il segretario generale aggiunto del Sappe Giovanni Battista Dutante, a scatenare l’aggressione il diverbio tra i due detenuti e “l’uso eccessivo di sostanze alcoliche. Sarebbe opportuno che l’amministrazione vietasse la consumazione di bevande alcoliche, anche nel reparto penale, così come è stato già fatto nel reparto giudiziario”.

Sempre nel carcere di Bologna, ha reso noto ancora il Sappe, questa mattina c’é stata una colluttazione tra due detenute nel reparto femminile. Un’agente intervenuta per sedare la rissa ha riportato lesioni guaribili in dieci giorni.

Fonte: bolognatoday.it

 

Massama, scoppia la rissa in carcere Due agenti finiscono al pronto soccorso

Tensione nel nuovo carcere di Massama, vicino a Oristano, dove un detenuto marocchino è stato protagonista di una colluttazione con due poliziotti.

L’episodio risale ai giorni scorsi. Le due guardie sono finite in pronto soccorso con ferite giudicate guaribili in sette giorni. L’episodio si sarebbe verificato durante l’ora d’aria, con due soli poliziotti che stavano controllando una trentina di detenuti, tutti solidali col marocchino, arrivato da poco dal carcere di Macomer. L’episodio è stato denunciato dall’Ugl. Secondo il sindacato, a Massama permangono problemi legati alla carenza di personale, anche in vista dell’arrivo di altri 125 detenuti pericolosi.

Fonte: Unionesarda.it


Rissa in carcere, minorenni ingoiano lamette

  • La discussione durante la cena in refettorio. Il garante: l’autolesionismo è la loro forma di protesta, da una banalità può nascere una tragedia

FIRENZE – Due ragazzi reclusi nel carcere minorile di Firenze sono stati ricoverati per aver ingerito lamette di temperamatite in seguito a una rissa a cui avevano preso parte insieme a un terzo detenuto. Le loro condizioni, secondo quanto emerso, non sono gravi. Tutto è avvenuto venerdì pomeriggio intorno alle 19. Sia i due ricoverati che il terzo giovane coinvolto sono di origine africana. Secondo quanto emerso, la rissa è scaturita per futili motivi all’interno del refettorio del carcere, quando si stava servendo la cena.

I tre giovani sono stati divisi dai compagni e dalle guardie penitenziarie. Poi, quando sono stati riportati in cella, uno di loro ha ingoiato una lametta, forse in segno di sfida verso gli agenti penitenziari. All’arrivo della guardia medica, anche un secondo giovane che aveva partecipato alla rissa ha ingerito una lametta. I due sono stati portati all’ospedale dove si trovano ricoverati in osservazione. Il terzo minorenne protagonista della rissa, che nel corso della zuffa ha riportato tagli superficiali alle gambe, è stato medicato e dimesso. «Nel carcere minorile ci sono 12 detenuti, quindi l’episodio non è dovuto a problemi di sovraffollamento – spiega il garante dei detenuti del Comune di Firenze Franco Corleone -. L’autolesionismo, che per i detenuti adulti è l’unico modo di farsi sentire, viene usato da questi ragazzi come forma di protesta in modo simbolico senza un motivo preciso. Occorre un lavoro di approfondimento per capire le ragioni. Da un fatto banale può succedere una tragedia».

dal corriere fiorentino