Category Archives: Tutti

Rinviata al 4 Luglio la prima udienza per Gianluca ed Adriano

cordatesaAd 8 mesi dall’arresto di Gianluca e Adriano, anarchici dei Castelli Romani, era prevista per la giornata di ieri, 26 Maggio, la prima udienza del processo in cui sono imputati e che li vede accusati di associazione con finalità di terrorismo, oltre che di incendio, furto aggravato in concorso, deturpamento ed imbrattamento di cose altrui. Continue reading


Il bengalese arrestato per errore

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Cosenza : giovane litiga con i carabinieri, muore.

police_brutalityVincenzo Sapia, 29 anni, è morto oggi nel corso di una colluttazione con due carabinieri intervenuti per calmarlo dopo che aveva dato in escandescenze. Il fatto è accaduto nella frazione Mirto di Crosia, nel cosentino. Secondo i primi rilievi del medico legale, il decesso potrebbe essere stato causato da un infarto. Il pm della Procura di Castrovillari sta sentendo le persone che hanno assistito al fatto e disporrà l’autopsia per stabilire le cause della morte. Stando ad una prima ricostruzione, l’uomo, che in passato avrebbe sofferto di disturbi psichici, stamani ha sfondato il portoncino di un edificio situato davanti all’ufficio postale di Mirto Crosia dicendo che stava cercando un cane smarrito.Alcuni passanti, vedendo la scena, hanno chiamato i carabinieri. Quando i due militari sono giunti sul posto, hanno trovato Sapia, descritto come un uomo di corporatura molto robusta, fermo davanti all’ufficio postale, apparentemente tranquillo, ed hanno iniziato a parlarci. Improvvisamente l’uomo, secondo le testimonianze raccolte da pm e carabinieri, si è denudato rimanendo in mutande. Quindi ha aggredito un carabiniere, mettendogli le mani al collo e colpendolo. Anche l’altro militare è intervenuto. Ne è nata una colluttazione durante la quale Sapia si è accasciato a terra. Sul posto sono subito intervenuti i medici del 118, che hanno anche usato un defibrillatore, ma per l’uomo non c’è stato niente da fare. Il pm di turno alla Procura della Repubblica di Castrovillari sta già sentendo i testimoni del fatto e nelle prossime ore disporrà l’autopsia sul corpo di Sapia.

A Mirto Crosia si sono recati il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza Giuseppe Brancati, il comandante del reparto operativo Vincenzo Franzese ed altri ufficiali. L’Arma mantiene un riserbo assoluto sulla vicenda, ma dal Comando provinciale di Cosenza trapela la volontà di massima trasparenza su quanto accaduto e l’assoluta fiducia nell’ autorità giudiziaria che coordina le indagini.

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Carcere di Bari : suicida detenuto 29enne

cordatesa”La situazione resta allarmante nelle nostre carceri. Quello di oggi a Bari è l’ennesimo suicidio di un detenuto in un carcere italiano. L’uomo, 29 anni, si è impiccato in cella. Alla luce degli accadimenti che stanno attraversando le dinamiche penitenziarie in questo ultimo periodo occorre rivedere il sistema dell’esecuzione penale il prima possibile, altro che vigilanza dinamica nelle galere” Lo sottolinea il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, per voce del segretario generale Donato Capece. Continue reading


Sudan: Condannata a morte perchè cristiana, partorisce in carcere

La giovane sudanese cordatesa, 27 anni, cristiana, è stata condannata a morte nel suo paese con l’accusa di aver rinnegato la religione musulmana in favore di quella cristiana. All’epoca della carcerazione era già incinta, e la bambina è venuta alla luce nel carcere di Khartoum. Per Meriam si tratta del secondo figlio, infatti la donna è già mamma di un altro bambino, Martin, di 22 mesi, che si trova in prigione con lei dal giorno dell’arresto, avvenuto il 17 febbraio. Continue reading


Carcere di Ancona : detenuto si impicca in cella,un altro tenta suicidio

cordatesaUn suicidio portato a termine e uno tentato. È il drammatico bilancio della giornata di ieri il carcere di Ancona “Montacuto”. Lo riferisce l’Osservatorio permanente per le morti in carcere, formato da Radicali Italiani, dalle associazioni ‘Il Detenuto Ignoto’, ‘Antigone’ e ‘A Buon Diritto’, dalle redazioni ‘Radiocarcere’ e ‘Ristretti Orizzonti’. Dall’inizio dell’anno, 15 detenuti si sono tolti la vita. Continue reading


Muore in carcere perché l’ossigeno era finito

cordatesaEnnesimo decesso in un carcere italiano, ennesima dimostrazione che di carcere si muore troppo spesso in Italia.

Daniele Sparti, di 32 anni, è morto nel carcere di Giarre in provincia di Catania lo scorso 25 aprile, ma la notizia è stata divulgata solo oggi. Lo riporta una nota stampa dell’agenzia Adnkronos che riprende un comunicato dell’Osservatorio permanente sulle morti in carcere, che ha ufficialmente reso noto la tragica vicenda.

Daniele era malato da tempo e veniva quotidianamente sottoposto a ossigenoterapia. L’ossigeno che lo aiutava a respirare, però, secondo le prime ricostruzioni si sarebbe esaurito nella nottata senza che nessuno se ne accorgesse. Daniele sarebbe, quindi, morto da solo, in una cella, con un macchinario a cui era semplicemente finito l’ossigeno all’interno. L’hanno trovato senza vita solo la mattina successiva. La salma è stata, quindi, trasportata presso l’obitorio dell’Ospedale Garibaldi di Catania. Intanto, la Procura competente ha già avviato un’inchiesta, per ora senza indagati, per capire come si sono svolti realmente i fatti e se la morte di Daniele può essere attribuita a qualcuno.

Quello che fa davvero rabbrividire è pensare che dopo otto anni di carcere scontanti, Daniele sarebbe divenuto nuovamente un uomo libero fra soli cinque giorni, solo cinque. Invece, il suo nome e la sua storia si aggiungono a quelle di tanti altri detenuti che hanno trovato la morte nelle carceri italiane. Secondo l’Osservatorio permanente sulle morti in carcere, dall’inizio del 2014 si contano 45 morti, tra cui 12 suicidi, con dati relativi al 26 aprile, cioè di soli due giorni fa. Nel 2013, invece, 153 morti e 49 suicidi e l’anno precedente il 2012 andò ancora peggio, con ben 60 suicidi per un totale di 154 decessi avvenuti in tutte le carceri del territorio italiano.

La notizia della morte di Daniele è stata commentata duramente da Donato Capece, Segretario Generale del Sappe, il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria, che in un commento all’Adnkronos ha dichiarato che “E’ grave constatare come ancora una volta un detenuto infermo sia stato lasciato morire in carcere, quando poteva essere messo ai domiciliari. Sparti, infatti era malato da tempo e fra cinque giorni avrebbe lasciato il carcere. Il detenuto – continua Capece – è stato rivenuto in fin di vita dal controllo degli agenti penitenziari, tra le 6 e le 6.30 del 25 aprile scorso. Contestiamo la vigilanza dinamica che non consente il controllo dei detenuti. Torniamo a chiedere le dimissioni del vertice del Dap, fallimentari nella gestione dell’emergenza penitenziaria”.

La notizia della morte di Daniele arriva in un momento davvero critico per la situazione delle carceri italiane, che da anni fanno i conti con un sovraffollamento cronico, strutture inadeguate, mancanza di diritti e torture celate. Tra un mese, infatti, scadrà l’ultimatum imposto all’Italia dalla Corte Europea per i diritti dell’uomo riguardo le disumane condizioni delle carceri italiane. Nel maggio del 2013, infatti, la Corte ha condannato l’Italia a risolvere entro un anno (maggio 2014) il problema del sovraffollamento carcerario, sentenza poi ribadita ancora una volta quando, l’8 gennaio scorso, è stata rigettato il ricorso presentato dal governo italiano.

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Prosegue il presidio a Cassina de Pecchi, alla dielle, chi può vada

otto camionette dei carabinieri al presidio dei lavoratori della dielle, cassina de pecchi. via galileo galilei.
chi può vada.
qua i fatti

Cassina, presidio degli operai Dielle a rischio tafferugli con i carabinieri. Poi la tregua

Cassina de’ Pecchi, 24 maggio 2014 – Dielle Srl, il presidio continua e la tensione s’impenna alle due di pomeriggio. Lunghi minuti di faccia a faccia silenzioso fra i 64 dipendenti da quattro giorni asserragliati ai cancelli e un centinaio di carabinieri in tenuta antisommossa. Ma niente, fortunatamente, e almeno per ora, è accaduto. I lavoratori immobili come statue, così gli uomini in divisa. Dietro di loro due camion cui è stato consentito, dopo un rapidissimo accordo provvisorio di «distensione», di entrare in azienda da un ingresso laterale, per consentire almeno un vago proseguimento delle lavorazioni. Il presidio però continua. E di trattativa, ancora, non si parla.

Si è temuto il peggio ieri intorno alle due, quando le forze dell’ordine sono intervenute in forze al presidio di via Galilei per sovrintendere al passaggio dei due camion. Da parte dei lavoratori nessuna intenzione di abbandonare il cancello che presidiano dall’inizio della settimana. Poi, con lo spettro degli scontri già incombente sul pomeriggio, una sorta di accordo. Ok al passaggio dei due camion, fatti entrare da un cancello secondario. I lavoratori sono rimasti seduti e in silenzio mentre le forze dell’ordine con scudi ed elmetti rimanevano in piedi davanti a loro. Pochi istanti, sembrati ore. Poi il sollievo. I blindati con gli uomini del battaglione sono tornati alla base, un paio di ragazzi del presidio, seduti a terra, vinti dalla tensione, non sono riusciti a trattenere il pianto.

Tensione che resta comunque alta. Il presidio resta convocato, e da parte dell’azienda, a ieri pomeriggio, nessuna risposta sulle questioni poste dai Cobas a tutela di lavoratori storici. Ricordiamole: si chiedono un cambio di inquadramento contrattuale che garantisca maggiormente i lavoratori; misure per una maggiore sicurezza in lavorazioni a rischio (l’azienda lavora materiali plastici: due anni fa qui avvenne un infortunio mortale, ricordato ieri con un minuto di silenzio); buste paga più pesanti, regole chiare sui turni e le indennità.

«Il nostro obiettivo è la trattativa, queste persone non vogliono altro — così i sindacalisti dei Cobas — . Sinora non abbiamo avuto alcun segnale». Nessuna dichiarazione dai titolari della Dielle, che opera a Cassina in via Galilei dal 1981, e gestisce i contatti con la cooperativa appaltratrice di cui i lavoratori, in buona parte stranieri, sono dipendenti. Il presidio e lo sciopero sono iniziative «al culmine di troppi anni in cui siamo stati sfruttati e pagati una miseria». L’occupazione dei cancelli prosegue ininterrottamente da tre giorni. Ieri, quando in via Galilei sono arrivate le forze dell’ordine a decine, un tam tam ha richiamato sul posto amici e sostenitori dei lavoratori in lotta.

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Agente di Polizia Penitenziaria si spara un colpo sotto al mento

cordatesaAGENTE PENITENZIARIO. È accaduto intorno alle 14.40 in via Rossini a Taggì di Sopra. La vittima, un agente di Polizia Penitenziaria, padre di tre figli, è morto sul colpo dopo essersi sparato nel garage della propria abitazione un colpo di arma da fuoco da sotto il mento. A dare l’allarme chiamando i carabinieri è stato il vicino di casa. Dai primi accertamenti sul posto da parte dei militari dell’arma non sono stati rinvenuti biglietti lasciati dall’agente per spiegare le motivazioni del gesto estremo.

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Brasile,rivolta in carcere: 5 morti

cordatesaAlmeno 5 detenuti sono morti durante una rivolta scoppiata in un carcere dello Stato brasiliano di Bahia. Secondo la polizia, i cinque sono stati uccisi da altri reclusi durante la rivolta, sedata dall’intervento delle squadre speciali. I tumulti sarebbero scoppiati dopo che un agente penitenziario ha sparato alla gamba di un detenuto che voleva impedire agli agenti di ispezionare la sua cella.

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Usa, esplosione di gas in carcere Florida: 2 morti, oltre 100 feriti

cordatesaPensacola (Florida, Usa) – Una esplosione per una presunta fuga di gas si è verificata in un carcere della Florida, a Pensacola, causando la morte di due persone e il ferimento di 100-150 persone tra detenuti e guardie. La portavoce del penitenziario di Escambia County, Kathleen Castro, ha riferito che lo scoppio ha fatto crollare parte dell’edificio, in cui al momento erano rinchiusi 600 detenuti. All’origine dell’esplosione potrebbe esserci l’allagamento della struttura, causato dalle pesanti piogge che nei due giorni scorsi hanno colpito la zona.

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Attivisti Greenpeace di nuovo in carcere, arrestati dalla polizia olandese

Gwangan Bridge Activists Court Case in South KoreaGli attivisti di Greenpeace, a bordo della Rainbow Warrior III e con l’ausilio dei gommoni, hanno tentato di bloccare l’attracco nel porto della petroliera di Gazprom contenente il primo carico di petrolio artico. In stato di arresto il capitano Pete Willcox.

Un’azione spettacolare: un gruppo di attivisti a bordo di un gommone è riuscito a scrivere sullo “No Arctic Oil”, mentre altri cercavano di impedire l’ormeggio della nave russa nelle banchine del porto di Rotterdam.Al timone della Rainbow il capitano Pete Willcox, posto oggi in stato di arresto dalla polizia olandese al termine dell’azione. Willcox è uno degli Arctic 30 incarcerati in Russia per ben 2 mesi per aver cercato di difendere l’Artico. Il resto dell’equipaggio è approdato a Rotterdam dopo l’intervento della polizia antisommossa a bordo della Rainbow, ed è libero.

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Fuggito dal carcere di Livorno : Ricercato De Cristoforo

cordatesaFilippo De Cristofaro, l’uomo che sta scontando l’ergastolo per l’omicidio di Annarita Curina, la skipper pesarese, è evaso dal carcere livornese di Porto Azzurro. La donna era stata ammazzata nel 1988 e De Cristofaro aveva agito con la complicità dell’amante olandese Diana Beyer, 17enne, al fine di rubare il catamarano della vittima.Il detenuto, che si trovava in permesso premio dal quale doveva rientrare il 21 aprile alle 10, era già scappato da un altro carcere, quello di Opera, nel Milanese, nel 2007. Continue reading


Teramo – Aggredito in carcere giovane detenuto casertano, è in coma

cordatesaTeramo – E’ stato colpito con violenza alla testa e ora è ricoverato in stato di coma. Un detenuto casertano di 27 anni è stato aggredito nel carcere teramano di Castrogno. Non si esclude che il ferimento possa essere avvenuto nel corso di una rissa con altri detenuti.A prestargli soccorso il personale di sorveglianza che ha immediatamente chiamato il 118. Il 27enne si trova ora nell’ospedale di Teramo. I sanitari lo stanno sottoponendo a una Tac per verificare le sue condizioni.

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Gli danno un permesso-premio per uscire dal carcere,fugge.

cordatesaStava acquistando un biglietto del treno quando è stato fermato e la sua latitanza si è interrotta per sempre. Lui un tunisino di 30anni, evaso da Pescara dopo un permesso premio per uscire dal carcere, ha sulle spalle molti precedenti per droga e un cumulo di condanne che lo hanno inchiodato in carcere. Lo spacciatore fuggitivo è stato notato subito dagli uomini della Squadra Mobile che lo hanno portato in caserma prima che potesse fuggire in Liguria. Continue reading


Cianciana, è morto in carcere il boss Giovanni Pollari

cordatesaE’ morto in carcere, dove si trovava recluso al regime del 41bis, Giovanni Pollari, capo mandamento della mafia di Cianciana, condannato all’ ergastolo per associazione mafiosa ed omicidi e coinvolto anche nel sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia Santino.

Pollari aveva 65 anni ed è morto per cause naturali. Finì in carcere la prima in occasione dell’operazione antimafia denominata “Castello”, che pose fine a un lungo elenco di estorsioni e omicidi nella zona compresa tra Alessandria della Rocca, Bivona, Cianciana e Santo Stefano Quisquina, finalizzati ad assicurarsi il controllo dei subappalti e delle forniture relativi alla costruzione dell’adduttore della diga “Castello”, per l’irrigazione dei terreni situati nella valle dei fiumi Verdura, Magazzolo e Platani. Altri interessi, in relazione ai quali sono sorti fortissimi contrasti, riguardano la realizzazione di opere di metanizzazione relative ai Comuni di  Bivona, Alessandria della Rocca, Cianciana e Santo Stefano Quisquina.

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Amnistia e indulto 2014: pronto il testo per il 15 maggio

grafico_200_2013AMNISTIA E INDULTO 2014 – Una pronuncia sui provvedimenti di clemenza generale è attesa per il 15 maggio 2014: la presentazione del testo unificato in materia di amnistia e indulto verrà redatto dalla senatrice Nadia Ginetti (Pd) e dal senatore Ciro Falanga (Fi) in qualità di relatori dei quattro ddl per amnistia e indulto presentati dai senatori Manconi, Compagna, Barani e Buemi più altri cofirmatari. Continue reading


Velletri, rissa in carcere si trasforma in rivolta

cordatesaProtesta dei detenuti nel carcere di Velletri, vicino Roma, nel corso della quale sarebbe rimasto ferito un poliziotto della penitenziaria. Lo si apprende da fonti della polizia. La protesta è scattata intorno alle 19, sembra dopo una rissa che è degenerata.

Della vicenda si occupa anche il sito di polizia penitenziaria PolPen.it. Secondo quanto riferito online, «tutto è cominciato da una rissa ed è degenerata in una rivolta dei detenuti nella Casa Circondariale di Velletri, con tanto di celle distrutte o incendiate.

A quanto pare le cause sono riconducibili a futili motivi, ma è dovuta intervenire la Direttrice della struttura accompagnata dal Vice Comandante di Reparto e dal responsabile dell’Ufficio Matricola del carcere laziale».
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Reggio Emilia : Tre agenti penitenziari aggrediti da detenuto

cordatesa ”Oggi tre agenti della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Reggio Emilia sono stati aggrediti da un detenuto di origine maghrebina ed hanno riportato contusioni giudicate guaribili in tre e otto giorni”. E’ quanto riferiscono Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Campobasso, segretario regionale. L’uomo ”ha tentato di entrare nel reparto infermeria, per avvicinare il personale femminile” e ”ha messo in atto gesti erotici che a fatica il personale e’ riuscito a contenere. La situazione a Reggio Emilia e’ sempre piu’ difficile da gestire, per la carenza di organico ed i continui atti di violenza posti in essere dai detenuti”, sottolineano i due esponenti del sindacato di polizia penitenziaria.

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Fuoco in carcere Asti,agenti intossicati

cordatesaTORINO – Tensioni ieri sera nel carcere di Asti. Un detenuto marocchino, in isolamento per motivi disciplinari, ha dato fuoco al materasso della cella. Gli agenti della polizia penitenziaria sono intervenuti e sono rimasti intossicati, in modo lieve, dal fumo. A darne notizia è Donato Capece, segretario generale del Sappe, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, secondo cui “la situazione penitenziaria è sempre più incandescente”.

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Inizia il processo ai nostri 4! NO TAV

cordatesaE' uscito il calendario 
delle udienze del 
processo che si
terrà a Torino, dei 
nostri 4: chiara, mattia,
nico e claudio

le date fissate riguardano
i mesi di maggio, 
giugno, luglio:

maggio: 22, 30
giugno: 6, 19, 26
luglio: 3,16

TERRORISTA è LO stato!
LIBERTà SUBITO!
LA SOLIDARIETà è UN'ARMA, USIAMOLA!

Rissa e rivolta nel carcere di Velletri feriti un detenuto e due agenti.

cordatesaROMA – Un gruppo di sei detenuti ha innescato una rissa all’interno del carcere di Velletri, incendiando alcune celle. Feriti uno di loro, medicato con 7 punti di sutura, e due agenti penitenziari che erano intervenuti per riportare la calma. E’ accaduto martedì sera intorno alle 19. Per i due agenti, prognosi tra i 15 e i 20 giorni. La protesta è stata sedata solo intorno all’una, dopo che era stato chiesto l’intervento in sostegno alle guardie carcerarie della polizia di Stato.

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Carcere, detenuto si impicca alle sbarre: salvo

cordatesaSULMONA – Mentre Padova piange la morte per suicidio dell’Assistente capo di Polizia Penitenziaria, sparatosi nel suo garage a 47 anni e che fa salire a 123 i baschi blu che hanno voluto volontariamente, in poco più di 10 anni, farla finita, a Sulmona si sorride per il salvataggio in extremis, da parte dell’assistente capo di Polizia Penitenziaria A.D.S., di un detenuto che ha tentato il suicidio impiccandosi alle sbarre della finestra della sua cella con un laccio ricavato dall’elastico di uno dei suoi slip. Si tratta di G.M. di 33 anni, salvato ieri sera da un agente, A.D.S. Continue reading


Caltanissetta: rifiuta braccialetto elettronico preferendo il carcere, arrestato.

cordatesaHa rifiutato il braccialetto elettronico, preferendo il carcere. Cosi’ per Giuseppe Rinella, pluripregiudicato di 54 anni, si sono spalancate le porte del carcere di contrada Balate, a Gela, in provincia di Caltanissetta. I carabinieri lo hanno arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice. Per l’uomo, infatti, finito in manette per evasione lo scorso 21 aprile erano stati disposti i domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico per il controllo. Ma il 54enne non ha fornito il proprio consenso all’applicazione e cosi’ il Tribunale ha disposto la custodia cautelare in carcere.

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Paura al carcere di Forlì: detenuto aggredisce un agente della Polizia penitenziaria

cordatesaUn agente della polizia penitenziaria è stato aggredito lunedì mattina da un detenuto nel carcere di Forlì. A rendere noto l’episodio è il Coordinamento Sindacale Penitenziario (Cosp), spiegando che l’aggressore è un “extracomunitario pluripregiudicato”. Il malcapitato, spiega il sindacato, “è stato immediatamente soccorso dai colleghi” (al primo piano Lato A), “dove sono ristretti oltre 36 reclusi tutti in regime detentivo ‘aperto'”. Continue reading


Tenta due volte il suicidio, salvato

cordate

SASSARI. Prima si è stretto una striscia di tela intorno al collo, fino a diventare cianotico, poche ore dopo ha tentato di tagliarsi le vene ma è stato fermato in tempo. Un detenuto è stato salvato due volte dalla polizia penitenziaria dopo altrettanti gesti di autolesionismo che potevano sfociare in un dramma. L’episodio, verificatosi nei giorni scorsi nel carcere di Bancali, è stato reso noto ieri da Domenico Nicotra, segretario generale aggiunto del sindacato Osapp. Il detenuto è stato salvato dagli agenti di turno e attualmente è sorvegliato a vista per evitare che metta in atto nuovi gesti di autolesionismo. Nella sua nota, il sindacalista mette in rilievo la professionalità e la prontezza di riflessi degli agenti.

 

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Lecce, quinto tentativo di suicidio.

cordatesaE’ ancora emergenza carceri e si registra ancora un tentativi di suicidio.

A Lecce è il quinto caso.Si tratta di extracomunitario K. A. nato il 18 agosto 1991 APPELLANTE pena al 16/1/2018 per reati contro persona e patrimonio in data 29 aprile u.s. – notizia trapelata solo oggi – ha cercato di suicidarsi tramite impiccamento.  Il sindacato Cosp scrive: “quinto episodio in pochi giorni a Lecce, suicida trovato con il Continue reading


L’appello disperato di Luca Saba: ‘’Se mi troverete impiccato in cella non sarà un suicidio’’

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La signora Renata, madre del detenuto sardo di 24 anni Luca Saba, ci ha raccontato l’odissea del figlio che, da pochi giorni, è stato trasferito nel carcere di Cagliari dopo un periodo trascorso in vari istituti dell’Emilia Romagna. Il timore della donna è che Luca, dopo i numerosi pestaggi a cui ha dichiarato di essere stato sottoposto in varie carceri, possa morire in cella per mancate cure – soffre di patologie psichiche e anche fisiche – o, peggio, per un vero e proprio omicidio mascherato da suicidio. Continue reading


Caso Aldrovandi,il processo a due giornalisti

condanne-per-la-morte-di-federico-aldrovandiMANTOVA. Oggi in tribunale a Mantova è in calendario un processo diverso dagli altri. All’apparenza uno dei tanti casi di diffamazione che vede sul banco degli imputati giornalisti e, come presunte vittime, una varia umanità. Questo però e diverso. Alle 12, dopo vari rinvii, inizierà il processo contro l’ex direttore Paolo Boldrini e il cronista Daniele Predieri della Nuova Ferrara accusati di aver diffamato l’ex pm Mariaemanuela Guerra, prima titolare delle indagini sulla morte di Federico Aldrovandi, il ragazzo di 18 anni ucciso da quattro poliziotti durante un controllo. Continue reading


Latina, minorenne rom denuncia: “In ginocchio e pestati da polizia e residenti”

imagesC’è una denuncia pesante a Latina, presentata nei giorni scorsi da un ragazzo Rom. Un’accusa di violenze che quattro minori residenti nel campo Al Karama – nella zona di Borgo Montello – avrebbero subito nella notte tra il 24 e il 25 aprile da un gruppo di 15 persone, con la partecipazione di tre agenti della polizia di Stato, in servizio nella locale questura. Schiaffi, percosse, qualche calcio sferrato nella notte, davanti ad un bar in una via di Borgo Bainsizza. Continue reading