Agente di Polizia Penitenziaria si spara un colpo sotto al mento

cordatesaAGENTE PENITENZIARIO. È accaduto intorno alle 14.40 in via Rossini a Taggì di Sopra. La vittima, un agente di Polizia Penitenziaria, padre di tre figli, è morto sul colpo dopo essersi sparato nel garage della propria abitazione un colpo di arma da fuoco da sotto il mento. A dare l’allarme chiamando i carabinieri è stato il vicino di casa. Dai primi accertamenti sul posto da parte dei militari dell’arma non sono stati rinvenuti biglietti lasciati dall’agente per spiegare le motivazioni del gesto estremo.

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IL SINDACATO. “Una tragedia senza un perché – commenta il segretario generale del Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe) Donato Capece – Ci stringiamo con tutto l’affetto e la solidarietà possibili al dolore indescrivibile della moglie, dei figli, dei familiari, degli amici, dei colleghi”. Capece ammonisce: “una riflessione deve essere fatta sulla piaga dei suicidi tra i poliziotti. Cento casi dal Duemila ad oggi sono una enormità. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: l’istituzione di apposite convenzioni con centri specializzati di psicologi del lavoro in grado di fornire un buon supporto agli operatori di polizia – garantendo la massima privacy a coloro i quali intendono avvalersene – può essere un’occasione per aumentare l’autostima e la consapevolezza di possedere risorse e capacità spendibili in una professione davvero dura e difficile, all’interno di un ambiente particolare quale è il carcere, non disgiunti anche dai necessari interventi istituzionali intesi a privilegiare maggiormente l’aspetto umano ed il rispetto della persona nei rapporti gerarchici e funzionali che caratterizzano la Polizia Penitenziaria”.

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