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Va a trovare il marito in carcere per il colloquio, fermata con la droga

drogoE’ stata denunciata a piede libero, dalla polizia penitenziaria, una donna italiana pizzicata tra le mura dei “Casetti” con alcuni grammi di hashish. La donna, sposata con un recluso del carcere riminese, aveva ottenuto un colloquio con il marito ma è finita nei guai. Una volta entrata nel carcere, infatti, come da prassi è stata perquisita da un’agente e, dalle sue tasche, sono spuntati alcuni grammi di hashish che, con tutta probabilità, doveva passare al marito. Il colloquio, ovviamente, è saltato e la donna, accompagnata negli uffici della Penitenziaria, è stata denunciata a piede libero per detenzione ai fini di spaccio.

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Arrestato Poliziotto penitenziario di Aosta per traffico di droga: era monitorato da tempo

sbirro cocainaSorpreso con circa 60 grammi di cocaina, David Grosso, di 40 anni, di Aosta, agente di Polizia Penitenziaria al carcere di Brissogne (Aosta) è stato arrestato nel capoluogo valdostano dalla Squadra mobile della Questura di Aosta. L’arresto è avvenuto nell’ambito di un’indagine, condotta in collaborazione con la Polizia Penitenziaria, scaturita da una segnalazione di traffici illeciti di droga e schede telefoniche tra i detenuti della casa circondariale.  Continue reading


Droga: 10mila in carcere, ora potrebbero uscire

cordatesaROMA – Sono tra i 10 e gli 11 mila i detenuti che potrebbero potenzialmente usufruire delle ricadute della sentenza della Consulta che ha “bocciato” la Fini-Giovanardi. Tanti, infatti, secondo le stime delle associazioni di settore sono le persone in carcere per reati connessi alle droghe leggere quali cannabis e hashish. A portare in Corte Costituzionale la questione di legittimità è stata la Cassazione nel corso di una causa che vede imputato Continue reading


Droga e prostituzione, arrestato agente polizia penitenziaria

0701-drug-jail_full_600Droga all’interno del carcere della Novate e prostitute per i detenuti che usufruivano di permessi premio. È stato arrestato al termine di un’indagine condotta dalla polizia municipale un 42enne originario di Torre del Greco, assistente capo della polizia penitenziaria in servizio al carcere di Piacenza. Con lui sono finite in manette la compagna 50enne ed una terza persona di 45 anni che fungeva da autista per le ragazze. Nei guai anche un medico, che avrebbe ripetutamente fornito certificazioni di false malattie con i quali l’agente giustificava le proprie assenze sul lavoro.

L’indagine, coordinata dalla Procura di Piacenza, è partita nei mesi scorsi a seguito di alcuni controlli sul territorio: sono state alcune prostitute a raccontare di persone che avevano offerto, a loro o ad altre ragazze, la disponibilità di un appartamento in affitto dove consumare rapporti sessuali. Appartamento, nella zona di viale Dante, che si è rivelato essere riconducibile all’assistente capo e della compagna. Proprio lo stesso agente, sfruttando la sua presenza all’interno del carcere, avrebbe organizzato appuntamenti per i detenuti in permesso premio dietro pagamenti di denaro. Almeno cinque le ragazze coinvolte, alle quali venivano chiesti 20 euro per l’affitto dell’appartamento: ad occuparsi del trasporto delle prostitute era un 45enne di San Rocco al Porto, a sua volta arrestato.

A questa attività, secondo quanto emerso, si era affiancato anche un giro di spaccio di stupefacenti all’interno delle Novate, portato avanti con l’aiuto della moglie di un detenuto, fermata durante le indagini e trovata in possesso di 25 grammi di hashish, che consegnava la droga al 42enne per introdurla nella struttura.

Nella vicenda è rimasto coinvolto anche un medico piacentino 50enne, accusato di aver certificato in maniera illecita le ripetute assenze dal lavoro dell’agente. Le visite, hanno spiegato gli inquirenti, non venivano fatte, ma era lo stesso assistente a comunicare alla segreteria del professionista il numero dei giorni da indicare sul certificato. Il medico, che ha ricevuto una misura di interdizione dalla professione della durata di due mesi, è stato denunciato sulla base del cosiddetto “decreto Brunetta” sui dipendenti pubblici, che prevede una pena fino a cinque anni oltre alla radiazione dall’albo.

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Cerca di corrompere agente per portare la droga in carcere

Hashish-smoker-India-Pushcar-a17917705Lecce – Avevano cercato d’introdurre nel carcere di Borgo San Nicola di Lecce un panetto di circa 100 grammi di hashish, e per farlo, avevano richiesto la collaborazione di un agente di Polizia Penitenziaria che avevano cercato di corrompere.

Il tentativo di corruzion però non è andato a buon fine e così sono finiti nei guai tre uomini. Due di loro, hanno patteggiato una condanna ad un anno e mezzo di reclusione ciascuno.

Il terzo invece,  già noto alle forze dell’ordine, ha scelto di andare a dibattimento. Il processo a suo carico quindi si aprirà il prossimo 6 maggio dinanzi alla I Sezione collegiale del Tribunale di Lecce.”

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Telefonini e droga scoperti dalla Polizia Penitenziaria durante colloqui nel carcere di Vasto

mani_e_fumoSequestrati dalla Polizia Penitenziaria del carcere di Vasto (CH) due telefonini con relative schede SIM e caricabatterie e circa 14 grammi di hascisc.

Questo è il “bottino” dell’operazione di controllo e prevenzione sui colloqui tra detenuti e loro familiari, messa in atto dai colleghi della Penitenziaria di Vasto. L’espediente utilizzato  per occulatere il materiale e la droga questa volta sono state le suole delle scarpe (in questo caso le Hogan che hanno la suola alta) scambiate durante il colloquio.

Il fatto è avvenuto nei giorni scorsi e sono stati messi in atto tutte le operazioni di polizia giudiziaria.


New York, mamma bacia il figlio per passargli la droga in carcere

La polizia in un distretto di New York arresta una donna che ha passato la droga al figlio in un modo del tutto singolare: baciandolo durante le visite in carcere.

bacioCome riportato da Fox News, gli uomini dello sceriffo della contea di Yates raccontano ai media locali che una donna di 54 anni, residente a  Penn Yan, Kimberly Margeson (questo il nome della madre) era in visita in carcere da suo figlio la scorsa settimana quando ha nascosto pillole di Ossicodone e le passò dalla sua bocca alla sua, dandogli un bacio alla francese.

La polizia non ha voluto dire come i farmaci sono stati scoperti

Margeson si è dichiarata non colpevole  ma è stata accusata di contrabbando di droga in una prigione. Ora la donna è libera dopo aver pagato una salata cauzione. Le autorità dicono il figlio della signora Margeson è stato anche visto promuovere contrabbando carcere.

Il ragazzo 30 enne rimane in carcere, attualmente nessun avvocato può essere contattato per lui. Una notizia surreale ma assolutamente veritiera sconvolge ancora una volta la Grande Mela che di notizie così sembra averne abbastanza ormai.

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Metadone in carcere, va in coma

E’ successo nel 1997 nel carcere di Arezzo riportando una lesione cerebrale, ora la sentenza. Il tribunale ha condannato il Ministero della Giustizia a 1 milione e 600 mila euro

astinenza-metadoneAndò in coma nel 1997 per aver ingerito una dose di metadone mentre era nel carcere di San Benedetto ad Arezzo. Oggi il tribunale di Firenze ha condannato il ministero della Giustizia a risarcire il detenuto, all’epoca dei fatti trentenne, con 1 milione e 600 mila euro. “Una sentenza – ha dichiarato l’avvocato Luca Fanfani, legale dell’uomo – che ha puntato ildito sul fatto che la struttura carceraria deve garantire l’incolumità del detenuto, evitando che ingerisca eroina o altre sostanze e, in caso di somministrazione di medicinali, ciò deve essere fatto in maniera corretta”.

Il trentenne, secondo quanto ricostruito nell’indagine, soffriva di tossicodipendenza e ingerì il metadone datogli dagli agenti penitenziari probabilmente assumendo anche dell’eroina che era riusciuto a portarsi in cella. Subito dopo il giovane andò in coma per un lungo periodo di tempo, riportando una lesione cerebrale che lo ha costretto sulla sedia a rotelle.

Fonte: repubblica.it