Dopo oltre tre mesi di detenzione alle Vallette per “concorso morale” con il corteo antifascista del 22 febbraio, Nicolò è uscito stamattina dal carcere.
Per approfondire infoaut
ANTICARCERARIA contro tutte le oppressioni
Dopo oltre tre mesi di detenzione alle Vallette per “concorso morale” con il corteo antifascista del 22 febbraio, Nicolò è uscito stamattina dal carcere.
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TAP – Saverio, rinviata all’8 maggio l’udienza
Si è tenutà giovedì 19 aprile l’udienza per Saverio, arrestato nella notte tra il 10 e l’11 Aprile durante delle cariche verso i manifestanti che ostacolavano gli autotrasporti che portavano jersey, necessari per ampliare il cantiere di TAP. Dopo l’ascolto di un dirigente della Digos di Lecce il gup ha sospeso l’udienza per l’impossibilità di procedere all’ascolto perché assenti, dei quattro agenti che si sono fatti refertare delle lesioni e citati dall’accusa come testi. Il processo è stato rinviato all’8 maggio. Saverio rimane ai domiciliari
fonte: RoundRobin
Firenze – Giovanni in carcere e Nicola con le misure restrittive
Oggi 19 aprile è giunta la risposta della Cassazione, riguardo all’istanza della difesa contro l’appello vinto dalla procura di Firenze lo scorso settembre, riguardo alla carcerazione per Giovanni e Pasca, e le misure restrittive per Nicola. Pasca era stato giudicato poche settimane fa (perchè al momento dell’arresto si trovava a Lecce, e quindi in un’altra competenza territoriale), per Giovanni e Nicola la cosa si è dilungata qualche settimana in più per questioni tecniche, che non hanno però cambiato il risultato.
Come per Pasca, una decina di avvoltoi della digos si sono presentati subito a casa di Giova, sogghignanti e compiaciuti, cercando di provocare i compagni in casa con lui chiedendo i documenti.
Ad ormai un anno e 3 mesi dall’inizio ufficiale delle operazioni (data 31/01/2017), invece che sgonfiarsi questa sporca faccenda continua a gonfiarsi sempre più, e i cani da guardia dello stato non mollano l’osso (significativo il fatto che, per questo ricorso in cassazione, il procuratore generale della repubblica d’italia si sia scomodato di persona e ci abbia tenuto a rappresentare egli stesso lo stato contro gli anarchici ): certo, dopo aver impiegato centinaia di uomini, speso svariati milioni di euro, inquisito decine di persone (12 MILA pagine di atti d’indagine), devono giustificare tutto questo apparato!
fonte: panicoanarchico
Torino – Camille non si sottomette alle firme quotidiane
Osservare le strade e forgiare le scelte. Con il cuore palpitante d’amore e di complicità provata con tante di voi, vi mando un saluto profondo e sorridente. Non senza “ostacoli” affettivi e desideri di progettualità con molte, ho deciso di sottrarmi all’obbligo di firme quotidiane (che avevo dopo un periodo di carcere e domiciliari durato nove mesi).
Il senso di sentirsi compagne, oltre alla rabbia che brucia e si condivide con i nostri corpi, è per me la continuità e la costanza (nonostante la distanza scelta o subita). Allora vi dico… ci vedremo per altre (belle) avventure…
400 baci intensi e 24000 colpi precisi.kam
Camille ci ha lasciato questo saluto dopo aver deciso di violare la misura delle firme quotidiane cui era sottoposta da qualche mese, e dopo aver già scontato per lo stesso procedimento 9 mesi tra detenzione carceraria e domiciliare. Ha deciso di andare via e saperla libera di andare dove vuole ci riempie il cuore di gioia.
fonte: macerie
Sabato 21 ottobre un banchetto dei fascisti di Forza Nuova è stato contestato, due volte nel giro di un’ora, in una delle vie centrali di Trento. È stato distrutto e reso inagibile. La polizia era, come al solito, già sul posto per scortare la loro iniziativa di propaganda. Per questo cinque antifascisti sono stati arrestati tra i quali tre nostri compagni, uno rilasciato poche ore dopo, gli altri domani avranno un processo per direttissima in tribunale a Trento. Dopo gli arresti decine di compagni si sono trovati facendo un corteo per le strade di Trento, bloccando per un pò parte del traffico e spiegando l’azione del pomeriggio con scritte e interventi. I fascisti di Forza Nuova stanno cercando di trovare un po’ di agibilità in Trentino, cosí come nel resto di Italia. Dopo gli incendi di Soraga, Lavarone e Continue reading
Martedì 13 dicembre al tribunale di Brescia, ore 11,30, si svolgerà il secondo grado del primo filone del processo riguardante i fatti del 24 gennaio scorso avvenuti a Cremona. L’agghiacciante accusa di devastazione e saccheggio è stata la risposta repressiva dello Stato, nei confronti di chi si è ribellato quel giorno per esprimere solidarietà ad Emilio, sprangato dai fascisti qualche giorno prima.
In primo grado tre persone subirono la sentenza di quattro anni ciascuno, più il risarcimento di 200mila euro per il Comune di Cremona, che si costituì come parte civile; oltre a questi, nel primo filone, ricordiamo che fu processato anche il delatore Aioub Babassi.
Nello stesso giorno al tribunale di Cremona, Kuljit, il ragazzo infamato dal delatore, verrà processato in primo grado anche lui con l’accusa di devastazione e saccheggio. Il 13-12 dovrebbe finire l’intero primo grado e parte del secondo, dopo che Sam e Gianmarco furono condannati a 10 mesi per resistenza e danneggiamento (insieme all’unica assoluzione di Filippo) nel secondo filone di questo processo, lo scorso luglio.
Lorsignori corrono veloci e vogliono fare in fretta per mettere una pietra tombale sulla stupenda giornata del 24 gennaio, di cui gli echi risuonano ancora a Cremona e altrove.
Il 13-12 saremo al tribunale di Brescia per portare avanti lo spirito di quella giornata.
Contro sbirri, fasciti, istituzioni e infami niente è finito, perché i frammenti di rivolta di quella giornata possano continuare a scaldare i cuori di chi sente che la libertà è un sentiero del tutto impervio ma imprescindibile per tentare di vivere una vita senza oppressione.
Alcune/i antifascisti/e di Cremona
Ieri sono state fatte le richieste di condanna e le difese degli imputati, per il secondo filone del processo riguardante la rivolta del 24 gennaio 2015, avvenuta a Cremona per il corteo in solidarietà a Emilio.
Sono stati chiesti 5 anni e 4 mesi per Filippo, 4 anni per Sam e Gianmarco, Per tutti e tre il Comune di Cremona ha chiesto un risarcimento di 200 mila euro. Per i tre antifascisti, l’accusa è concorso in devastazione e saccheggio e per Filippo, l’aggravante della premeditazione. Continue reading
Diffondiamo dal Kavarna
Cremona – Andre, Tommy e Pippo, i tre compagni arrestati il 27 agosto e da allora ai domiciliari, con tutte le restrizioni, accusati di aver incendiato una sede di casa pound dislocata nel parmense, sono da ieri liberi con alcune restrizioni : obbligo di dimora con rientro notturno e la firma giornaliera.
Parlare di antifascismo è la doverosa memoria di un percorso caratterizzato dall’azione diretta che fa storicamente parte dell’identità del movimento. Fare antifascismo è combattere un nemico profondamente radicato nella
nostra società nulla mutando nel tempo della propria indole prepotente e violenta.
A Cremona ne abbiamo avuto prova il 18 gennaio con il pestaggio di Emilio e l’aggressione al CSA Dordoni. La manifestazione nazionale di risposta e la modalità di conflitto che il movimento ha portato in
piazza il 24 gennaio, sono stati la giusta rivendicazione dell’aspetto militante dell’antifascismo che ne è l’espressione più efficace oggi come sempre.
La notte di lunedì 30 marzo con l’arresto dei compagni per i fatti del 24 gennaio abbiamo visto la reazione dello stato, che investe sempre più energie per dotarsi di strumenti finalizzati alla dura repressione di momenti di lotta conflittuali come quelli di Cremona. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà agli arrestati. Il nostro sostegno va anche a tutti i compagni che erano in piazza a Cremona, ai quali lo stato sta cominciando oggi a dare risposta. Con l’avvicinarsi del 25 aprile questi fatti offrono uno spunto per la riflessione sulle pratiche dell’antifascismo e su come portarlo efficacemente nei diversi contesti.
F.O.A. BOCCACCIO – CORDA TESA
Udine, 10.02.2015
Alle 20.00 in piazza Venerio, in centro città, un’accozzaglia di neofascisti di CasaPound si raduna oggi per commemorare i loro camerati infoibati settant’anni fa in un corteo autorizzato dal questore Claudio Cracovia, un curriculum che “vanta” il G8 di Genova e la Val di Susa, lo stesso questore che vieta i cortei antifascisti in centro. I fascisti si presentano con tanto di spranghe e fumogeni autorizzati (vietati però alle/ai compagn*, due dei quali hanno infatti un procedimento in piedi per utilizzo di fumogeni in corteo), difesi da decine di celerini, digossini, carabinieri e vigili urbani.
Un anarchica e due anarchici passano in parte. Un fascista viene fatto passare dagli sbirri verso di loro. Mette le mani addosso a un compagno, minacciando, senza avere evidentemente il coraggio di fare altro, per alcuni minuti di spaccare faccia e culo all’«infoibatore». Così almeno lo chiama. DIGOS e sbirraglia varia sono al suo fianco a godersi la scena.
Alla fine tre digossini intervengono, ovviamente senza identificare il fascista, ma aggredendo invece le/i tre anarchici, fino a spingerl* lungo una strada e alla fine sbattendol* contro un muro. Ritirati i documenti (e in seguito uno striscione recitante «Emilio resisti! (A)», aperto dopo l’aggressione degli sbirri), se ne vanno con fasci e colleghi, lasciando le/i tre bloccati dalla celere.
Passano i minuti e le/i tre continuano a chiedere i documenti e di potersene andare, ricevendo risposte del tipo «vi fracasso di botte», «non ci avete ancora visti nervosi», eccetera.
Il sequestro si prolunga per un ora finché non giunge il legale di uno delle/dei compagn*, il quale viene fermato e identificato e si cerca di intimidirlo. Solo a questo punto un digossino, tornato evidentemente perché avvisato dell’imminente arrivo dell’avvocato, restituisce i documenti (tra l’altro inventando che il passaporto di un compagno non fosse valido e dicendo, mentre lo chiamava per nome e cognome, che non sapeva se quello fosse il suo vero documento) e la pantomima repressiva termina. Almeno per ora.
Anarchiche/anarchici
Emilio, un compagno di tante lotte e tante battaglie, è in ospedale in coma farmacologico con una emorragia cerebrale estesa a causa di un assalto squadrista al centro sociale Dordoni di Cremona.
L’attacco premeditato e scientificamente organizzato dai fascisti di CasaPound cremonesi, in combutta con altri militanti di estrema destra provenienti da fuori città, ha trovato una risposta determinata da parte dei compagni presenti nel centro sociale, ma purtroppo Emilio è stato colpito alla testa da diverse sprangate.
I fascisti si sono accaniti sopra ad Emilio fino a quando è stato portato in sicurezza all’interno del centro sociale; è stata, tuttavia, immediatamente chiara la gravità del suo stato di salute.
Infame è stato il comportamento della polizia che ha semplicemente identificato gli assaltatori e successivamente, per permettere loro di andarsene indisturbati, ha violentemente caricato il presidio di antifascist* radunatesi sul posto.
Per esprime totale vicinanza e solidarietà con Emilio è stata indetta:
Lunedì 19 gennaio una giornata nazionale di mobilitazione diffusa nei territori
Contro squadristi, polizia e istituzioni conniventi:
SABATO 24 GENNAIO CORTEO NAZIONALE ANTIFASCISTA, determinato, autodifeso e militante con la parola d’ordine: chiudere subito tutte le sedi fasciste!
CONCENTRAMENTO ORE 15.00 davanti al CSA DORDONI (via Mantova 7/A, ex foto Boario, parcheggio dello stadio)
Riceviamo e diffondiamo:
Vivi e Aro liberi subito! Tutte/i libere/i
Ieri sera, 12 dicembre a 45 anni dalla strage fascista di piazza Fontana, sono stati tratti in arresto due compagni di Cremona.
Vivi e Aro liberi subito!
La vostra lotta è la nostra lotta!
Anarchici
Solidarietà agli antifascisti aggrediti ieri sera a Cremona
Apprendiamo da alcuni antifascisti cremonesi che ieri sera (sabato 29 novembre) gli infami di Casa Pound hanno cercato di aggredire quattro compagni nel centro cittadino di Cremona.
Naturalmente esprimiamo la nostra solidarietà agli antifascisti aggrediti e riteniamo opportuno non abbassare la testa contro queste provocazioni fasciste. Continue reading
Contro
il fascismo, lo Stato e il capitalismo.
Organizziamo
la resistenza e la solidarietà.
Contro la repressione.
Le frontiere ci dividono, la lotta ci unisce.
Contro il partito degli assassini.
Contro il congresso del Fronte Nazionale…
Tutti e tutte a Lione!
Manifestazione il 29 novembre del 2014, ore 14:00, Piazza Jean-Macé
A 40 anni dalle bombe fasciste di Savona del 1974-75 che uccisero Fanny Dallari, una donna di 82 anni e ferirono 22 persone.
Tra depistaggi, dimenticanze e archiviazioni
Quelle ferite sono ancora vive
Quell’affronto non è stato dimenticato
Nelle strade come allora
auto-organizzandosi per difendere la città
dai vili attentati fascisti
Sempre allerta contro la stessa melma nera che non è mai sparita
e cerca di farsi spazio camuffandosi e strumentalizzando la paura e le difficoltà
La sostanza non cambia
non esiste spazio per i fascisti
Savona vi rifiuta!
Sabato 22 novembre ore 15,30 Presidio-Manifestazione Giardini del Prolungamento/Via Giacchero presso tempietto Boselli
A testa alta
Per non dimenticare gli attentati contro la nostra città!
COORDINAMENTO ANTIFASCISTA SAVONA
Un attacco neofascista, e un assalto a tutto il calcio e allo sport popolare che nasce dal basso, slegato da interessi economici. Questi sono i contorni che si delineano intorno alla violenta aggressione subita domenica mattina dalla squadra dell’Ardita, in trasferta a Magliano Romano per una partita del campionato di calcio di Terza Categoria. I carabinieri di Viterbo hanno per ora confermato il fermo di nove degli aggressori, intercettati subito dopo il pestaggio dei tifosi dell’Ardita al casello di Civita Castellana, per cui sono scattati gli arresti domiciliari: sei sono della zona del viterbese, tre di area romana. Tutti gravitano negli ambienti dell’estrema destra laziale.
Cari compagni/e
vi invitiamo a partecipare al dibattito con alcuni compagni tornati dal
Donbass con la Carovana Antifascista
AL FIANCO DELLA RESISTENZA NEL SUD-EST UCRAINO CHE SI OPPONE ALLA GUERRA
IMPERIALISTA!
SABATO 22 ALLE ORE 17
ALLA MARZOLO OCCUPATA, VIA MARZOLO 4, ZONA PORTELLO, PADOVA.