Ardita, 9 neofascisti fermati per l’agguato alla partita. “Attacco a sport dal basso”

10698455_767926533271351_5725914193129543993_nUn attacco neofascista, e un assalto a tutto il calcio e allo sport popolare che nasce dal basso, slegato da interessi economici. Questi sono i contorni che si delineano intorno alla violenta aggressione subita domenica mattina dalla squadra dell’Ardita, in trasferta a Magliano Romano per una partita del campionato di calcio di Terza Categoria. I carabinieri di Viterbo hanno per ora confermato il fermo di nove degli aggressori, intercettati subito dopo il pestaggio dei tifosi dell’Ardita al casello di Civita Castellana, per cui sono scattati gli arresti domiciliari: sei sono della zona del viterbese, tre di area romana. Tutti gravitano negli ambienti dell’estrema destra laziale.

Domenica mattina, poco dopo le undici, con la partita tra Magliano Romano e Ardita cominciata da nemmeno un quarto d’ora, in una via adiacente al campo si fermano una decina di macchine, le targhe camuffate. Escono una quarantina di individui a volto coperto, armati di caschi, mazze, bastoni e manici di piccone e assaltano i tifosi dell’Ardita. Un’aggressione squadrista in piena regola, perfettamente organizzata, della durata di tre-quattro minuti al massimo. I picchiatori si dileguano in fretta sulle loro auto, mentre a terra rimangono una ventina di ragazzi e ragazze: sei di loro sono trasferiti all’ospedale di Monterotondo con ferite, anche al volto, e fratture varie. Cinque sono rilasciati lunedì mattina, il sesto è invece trasferito al Policlinico di Roma dove è sottoposto un intervento chirurgico per una frattura scomposta a un braccio.

“Mai, in quattro anni di vita, avevamo subito un’aggressione del genere – spiegano a ilfattoquotidiano.it i ragazzi dell’Ardita -. Al di là della chiara matrice politica, evidente fin dal modus operandi dell’aggressione, questo è un chiaro attacco alla crescita del modello di calcio e di sport popolare, inteso come alternativa valida ad altri modelli a fini di lucro e che nel Lazio detengono il monopolio degli impianti sportivi. E’ evidente la volontà di voler associare il calcio popolare alla violenza per ghettizzarlo, per allontanare la gente e fermare la sua crescita sul territorio. E’ un’aggressione organizzata per ribadire il predominio, la forza e l’intoccabilità un modello di sport dilettantistico basato sul controllo del territorio come bacino di voti politici”.images (17)

Un approfondito lavoro patrocinato da Libera di don Ciotti, ha infatti evidenziato come lo sport dilettantistico e amatoriale funga da controllo mafioso sulla società civile: da una parte la società servono da lavanderie per il riciclaggio, dall’altra permettono di accedere ai vari fondi comunali, provinciali e regionali e in cambio si portano voti. A Roma e nel Lazio è prassi comune che vi sia un legame diretto tra dirigenze dei gruppi sportivi e amministrazione politica. Anche per contrastare questo modello, nell’estate del 2011 è nata nel quartiere di Ostiense San Paolo a Roma la squadra dell’Ardita, interamente finanziata dal basso, grazie all’azionariato popolare, e presente sul territorio attraverso iniziative politiche concrete slegate dall’interesse e dalla connivenza tra sport, politica istituzionale e affari. Come l’Ardita negli ultimi anni sono nate diverse realtà: dall’Atletico San Lorenzo a Roma alla Lokomotiv Flegrei e all’Afro Napoli in Campania, fino alle polisportive Assata Shakur di Ancona e Sport Alla Rovescia di Padova. A Magliano le organizzazioni neofasciste sono molto presenti sul territorio: Casa Pound ha infiltrato da tempo la battaglia contro la discarica, e nel viterbese è stata responsabile di diverse aggressioni violente, tra cui quella nei confronti dell’ex direttore del Futurista Filippo Rossi. Così concludono i ragazzi e le ragazze dell’Ardita: “la finalità dell’attacco è di proteggere il modello corrotto di business e di controllo del territorio delle società sportive laziali, contro l’avanzata dell’altro calcio possibile, quello dal basso”.

Fonte

SOLIDARIETA’ DA MONZA ALL’ARDITA SAN PAOLO E AI SUOI SUPPORTERS

Domenica 16 Novembre nel piccolo comune di Magliano Romano, quella che doveva essere una giornata di sport ed aggregazione, si è tramutata nell’ennesima aggressione di stampo
fascista. Una squadraccia armata di mazze e picconi con i volti coperti
ha teso un agguato ai tifosi ed alla squadra di calcio dell’Ardita San
Paolo (http://www.arditasanpaolo.it/il-manifesto.html).
Non è un caso che abbiano colpito una realtà che con l’azionariato
popolare e il coinvolgimento degli strati vivi della popolazione dei
quartieri, cerca di combattere quotidianamente razzismo e fascismo attraverso l’efficace strumento dello sport popolare.
Vogliamo quindi esprimere, in quanto realtà
in cui si pratica e promuove sport popolare declinato in tante discipline diverse, ma accomunate da una stessa matrice antirazzista e antifascista, la nostra completa solidarietà e
il nostro appoggio all’Ardita San Paolo e ai suoi supporters, convinti che sia necessario moltiplicare esperimenti di aggregazione e socialità di questo tipo, per sottrarre ogni agibilità ai fascisti.

Contro il fascismo ed il razzismo per lo Sport Popolare!

Palestra Popolare “Liabeuf”
Trattoria Bracesco
Campo sportivo “E. Bracesco”
F.O.A. Boccaccio 003 – MONZA

“Se non li conoscete” Fausto amodei


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