La Commissione d’inchiesta sul Ssn, nel corso di una conferenza stampa convocata per tracciare il bilancio di una anno di attività sulla salute mentale e gli Opg, ha comunicato di aver dato avvio, con l’ausilio dei carabinieri, a tre operazioni di sequestro di strutture in Toscana, Sicilia e Abruzzo.
19 DIC – La Commissione d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale ha dato avvio questa mattina a tre differenti operazioni di sequestro con l’ausilio dei carabinieri in Toscana, Sicilia e in Abruzzo. L’operazione s’inquadra nell’ambito dell’inchiesta sulla salute mentale e gli ospedali psichiatrici giudiziari condotta in quest’anno dalla stessa Commissione. Le strutture sottoposte a sequestro sono: il reparto denominato “Pesa”, l’ultima area vecchia e degradata ancora in attività dell’Opg, all’interno dell’ospedale psichiatrico di Montelupo Fiorentino (Fi); l’intero ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto (Me); e infine alcuni container in cui alcune decine di giovani pazienti psichiatrici dell’Aquila, dopo il terremoto del 2009, erano costretti a recarsi per poter prendere parte a progetti terapeutico-riabilitativi.
“I carabinieri del nucleo Nas hanno confermato di aver terminato le operazioni di sequestro presso l’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino e quello di Barcellona Pozzo di Gotto ”. A dichiarato è Ignazio Marino, presidente della Commissione d’inchiesta sul Ssn a margine della conferenza stampa in cui è stato annunciato il sequestro di due ospedali psichiatrici giudiziari.
Marino ha poi spiegato che “i 15 pazienti dell’Opg toscano ora dovranno essere trasferiti entro sette giorni. In Sicilia invece si avrà un termine massimo di 30 giorni per il trasferimento di 205 pazienti”. Il presidente della Commissione ha poi rivolto un ringraziamento all’opera dei “carabinieri del Nas che in questi anni hanno svolto un lavoro importantissimo per la Commissione d’inchiesta che ha potuto, anche in questa delicata circostanza, esercitare i propri poteri con rigore grazie al loro intervento”.
Per quanto riguarda la struttura di Montelupo Fiorentino nel provvedimento di sequestro si legge, tra l’altro, che “continuano a essere radicalmente deficitarie” le condizioni strutturali ed igienico-sanitarie, recando “pregiudizio ai diritti costituzionalmente garantiti” come il diritto a forme di detenzione che non siano contrarie al senso di umanità, il diritto alla salute e il diritto all’incolumità. In totale nell’Opg ci sono ora 102 internati, per lo più concentrati in un reparto completamente nuovo che è stato occupato solo di recente, in attesa della chiusura definitiva dell’OPG prevista dalla legge per il 31 marzo 2013.
La situazione dell’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto, pur facendo registrare alcuni miglioramenti in diverse aree, segnalati nel provvedimento di sequestro, “mantiene –secondo quanto riportato nel provvedimento di sequestro – una conformazione del tutto inidonea per una struttura che dovrebbe garantire standard da residenza psichiatrica e soffrono di una condizione di intollerabile sovraffollamento (fino a 12 pazienti per cella)”. Il direttore dell’Opg ha anche confermato che mancano figure mediche specialistiche per l’assistenza agli internati: persone che soffrono di cuore, disabili in sedia a rotelle, pazienti affetti da ernie e da altre disfunzioni gravi non possono essere assistiti. Lo stesso vale per la terapia psichiatrica e psicologica. Nel caso dell’Opg siciliano, che dovrà essere definitivamente chiuso entro 30 giorni, gli internati da trasferire sono 205.
“Si tratta di provvedimenti gravosi di cui la Commissione d’inchiesta si assume la responsabilità con rigore – ha spiegato ancora il presidente della Commissione Marino – dentro gli Opg non si può assistere un internato che ha un infarto, per non parlare di persone con patologie gravemente invalidanti, come la gangrena dovuta al diabete, che hanno aspettato periodi interminabili prima di essere trasferiti in un vero ospedale per una amputazione. Nonostante i miglioramenti notati nei due Opg sottoposti a sequestro, abbiamo constatato che il diritto alla salute non è assolutamente garantito: queste strutture purtroppo restano carceri-ghetto che in alcun modo assomigliano a un ospedale”.
Il difficile superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari
Oggi le strutture psichiatriche giudiziarie in Italia sono 6. Oltre a Barcellona Pozzo di Gotto e Montelupo Fiorentino di cui si è detto, ci sono quelle di Aversa (Ce), Napoli Secondigliano (Na), Reggio Emilia e Castiglione delle Stiviere (Mn). Lo scorso 17 febbraio con l’approvazione della legge 9 per il “superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari” era stato fissato il 31 marzo 2013 come data ultima per la chiusura dei sei centri, a favore dell’apertura di piccoli ospedali regionali dotati di circa 20 posti letto con l’attrezzatura e il personale adeguato all’assistenza dei pazienti. Questa riforma è stata finanziata con 120 milioni per il 2012 e 60 per il 2013 per la realizzazione delle nuove strutture. Inoltre, la legge prevede 38 milioni per il 2012 per l’assunzione del personale e altri 55 milioni ogni anno a partire dal 2013, anche per l’assistenza alternativa all’Opg (progetti riabilitativi sul territorio).
Oggi però permane un grave ritardo nell’applicazione della legge. Il governo, nonostante le numerose sollecitazioni della Commissione, non ha emanato il decreto di destinazione delle risorse per le nuove strutture e l’assunzione del personale. Questo significa che i tempi stabiliti per la chiusura degli OPG difficilmente verranno rispettati.
“Siamo in enorme ritardo – ha spiegato Marino – a dimostrazione di ciò, rispetto ai 158 milioni di euro stanziati dallo Stato per il 2012, le regioni italiane non hanno speso neanche 1 euro. Per questa ragione, il 15 ottobre 2012 mi sono recato dal Presidente del Consiglio Mario Monti per esprimere grande preoccupazione e suggerire al governo, a nome della Commissione di inchiesta, una soluzione: si nomini una figura che abbia pieni poteri per applicare la legge votata dal Parlamento e che possa gestire il percorso di chiusura e le risorse economiche messe a disposizione. Siamo consapevoli che attraversiamo un momento di grave crisi economica, che il fondo sanitario nazionale è stato tagliato di altri 30 miliardi e che le Regioni sono chiamate ad affrontare sfide complesse, ma si tratta della vita di più di mille persone e la chiusura degli Opg è un passo di civiltà irrinunciabile”.
Fonte: quotidianosanità.it