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Arabia Saudita: sommossa in carcere

cordatesaDUBAI  – Un incendio è scoppiato in una prigione dell’Arabia Saudita settentrionale, mentre si sentivano spari e urla di rivolta. Lo scrive un sito d’informazione saudita, precisando che la sommossa è esplosa nel carcere di Buraida e che le forze di sicurezza sono sul posto. Tre celle sarebbero state incendiate. Un comunicato è atteso più tardi dalle autorità della prigione. (ANSA).


L’Arabia Saudita ha mandato in Siria i detenuti, condannati a morte

cordatesaL’Arabia Saudita ha mandato in Siria per combattere contro le truppe del Presidente della Repubblica Bashar al-Assad oltre mille detenuti, condannati a morte, comunica il giornale USA Today .

Secondo i dati dell’edizione, ancora ad aprile il Ministero degli Affari Interni dell’Arabia Saudita ha proposto a 1239 detenuti, condannati a morte, la grazia e lo stipendio mensile alle loro famiglie in cambio Continue reading


Arabia Saudita: Carcere con piscine e tanto lusso: così i sospetti terroristi “cambiano idea”

jail15Mai tanto piacere di essere condannati all’ergastolo. Questo il giudizio che potrebbe esprimere un qualsiasi terrorista condannato al carcere a vita mostrato dal Mail on Sunday, il cui giornalista ha potuto osservare e fotografare insieme ai colleghi di altre 40 nazioni, i 70.000 metri quadrati del bellissimo carcere di Riyadh, in Arabia Saudita. Sul sito britannico, infatti, sono state pubblicate le immagini di piscine extralusso rivolte ai sospetti terroristi. Comprensibilmente ribattezzato “riabilitazione di lusso”, questo carcere, oltre alle piscine olimpioniche, offrirebbe sale giochi e tv, trattamenti termali, fitness e un po’ di tempo libero e “privato” con le legittime mogli.  Si tratta di una riabilitazione che vuole offrire agli aspiranti terroristi un motivo in più per non lanciarsi in una guerra personale. Insomma, l’obiettivo è “Offrire ai prigionieri un assaggio di lusso ed un incentivo alla moderazione“. Chi si comporta bene può avere due giorni di permesso nella suite di lusso, in cui può portare anche la propria Continue reading


Arabia Saudita: domani 7 esecuzioni, condannato lancia ultimo appello a fermare la pena capitale

rszbambini-500x325Un appello a fermare la pena capitale a cui sarà sottoposto domani con altri sei sauditi. È quello lanciato da Nasser al-Qahtani, che è riuscito a parlare con Associated Press grazie a un telefono cellulare trafficato di nascosto nel carcere di Abha General, dove è detenuto. L’uomo è stato arrestato come membro di una rete di 23 persone che hanno partecipato a furti in gioiellerie tra il 2004 e il 2005. Al-Qahtani spiega di aver dovuto confessare sotto tortura e di non aver avuto accesso agli avvocati.
Il principale imputato, Sarhan al-Mashayeh, sarà crocifisso per tre giorni, mentre gli altri saranno uccisi dal plotone di esecuzione. “Non ho ucciso nessuno. Non avevo armi mentre ho compiuto il furto, ma la polizia mi ha torturato, mi ha picchiato e ha minacciato di attaccare mia madre per costringerla a dire che avevo delle armi con me, mentre io avevo solo 15 anni. Non merito la pena di morte”, dichiara il giovane. Gruppi per i diritti umani hanno chiesto alle autorità saudite di fermare le esecuzioni.
Al-Qahtani, che oggi ha 24 anni, sostiene che gran parte della rete di cui faceva parte era composta da minorenni al momento dei furti. Il gruppo è stato arrestato nel 2006. Sette sono stati condannati a morte nel 2009. Sabato re Abdullah ha ratificato la pena e li ha inviati nel carcere di Abha, nella provincia sudoccidentale di Asir. Le autorità hanno fissato domani come giorno per le esecuzioni. Negli otto anni di detenzione, Al-Qahtani ha visto tre volte il giudice, ma quest’ultimo, spiega, non gli ha assegnato un avvocato e non ha ascoltato i suoi racconti, quando diceva di essere stato torturato. “Gli abbiamo mostrato i segni delle torture e dei pestaggi, ma non ci ha ascoltato”, ha continuato il giovane.

Fonte: la presse