CORI (LT)
23 DICEMBRE 2014 ORE 17:46
Litiga con un rumeno e gli spara sette volte alle gambe. Stamattina, i carabinieri del reparto territoriale di Aprilia hanno arrestato Pasquale Bruno, 26 anni di Cori in esecuzione di un ordine cautelare in carcere per il tentato omicidio di Sebastian Pascariu, 28enne rumeno. I fatti risalgono al 21 novembre quando in piena notte, in un bar, lo straniero insulta e infastidisce alcuni avventori tra i quali il 26enne. Dopo la lite tra i due, il giorno dopo, secondo gli investigatori, il ragazzo con il volto travisato, avrebbe incontrato il rumeno in vicolo straccia gambizzandolo con sette colpi di pistola. Le indagini dei carabinieri hanno permesso di risalire a lui e nella perquisizione del domicilio, in cui abita insieme alla sua compagna 20enne di Latina e al fratello 18enne, sono stati trovati oltre mezzo chilo tra cocaina e sostanze da taglio, bilancini e materiale da confezionamento. Bruno, quindi, è stato tradotto in carcere, mentre il fratello e la ragazza sono stati arrestati per il possesso della droga.
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Spara alle gambe di chi lo ha insultato, 26enne di Cori arrestato
Prigionieri – Resoconto del presidio anticarcerario per Madda al Paglierelli
Giorno 14 dicembre ci siamo ritrovati sotto il carcere Pagliarelli di Palermo per esprimere la nostra solidarietà e infondere coraggio alla compagna detenuta Madda e a tutti i prigionieri, urlando il disprezzo contro ogni tipo di gabbia e contro tutti gli aguzzini.
Dopo mezz’ora di cori e botti in una stradina adiacente al complesso carcerario, un nutrito gruppo di polizia penitenziaria ha fatto la sua comparsa, pistola alla mano, per tentare di spegnere quella scintilla di solidarietà verso gli oppressi e di rabbia contro gli oppressori.
L’arroganza che accomuna tutte le guardie non ci ha scoraggiato, anzi abbiamo continuato ad intonare cori per chi, a pochi metri di distanza, ci ascoltava da dietro le odiate sbarre
Con l’atteggiamento intimidatorio che li contraddistingue , i servi in divisa hanno proceduto ad identificazioni e perquisizioni, alle quali è seguito un trasporto coatto all’interno del carcere di tutti noi partecipanti al presidio, venendo poi rilasciati dopo appena un paio d’ore.
Se i cani da guardia dello Stato credono di aver messo a tacere le nostre voci, di aver sopito i nostri spiriti in rivolta, di aver spento almeno per un po’ quella luce che anima i nostri cuori e mai ci abbandona, si sbagliano: la loro volontà di reprimere ci ha soltanto resi più determinati nel voler abbattere ogni prigione, sempre in lotta contro l’esistente che le produce.
MADDA LIBERA! TUTTI LIBERI!
FUORI TUTTI DALLE GALERE! DENTRO NESSUNO SOLO MACERIE!
Individualità contro il carcere