Brescia – La droga entrava a Canton Mombello, dove veniva spacciata tra i detenuti e poi i soldi finivano nelle tasche di almeno un agente di Polizia penitenziaria attraverso le donne della banda albanese che gestiva lo spaccio di cocaina dietro le sbarre.
I pagamenti sarebbero certificati dalla presenza di vaglia postali. Questo il quadro tracciato dalla Procura di Brescia nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Luca Piredda, 55enne agente di Polizia penitenziaria ai domiciliari con l’accusa di spaccio. Continue reading