CECINA. E’ abituato a condurre una vita solitaria. La sua famiglia è composta da lui e dai suoi due cani. I genitori è come se non ci fossero, lontani dagli occhi e dal suo cuore. Ora lui è in carcere, inevitabile capolinea di troppi viaggi sbandati, di una gioventù sgualcita dalla droga, di giorni trascorsi da barbone, da emarginato. E dal carcere chiede un contatto: con i propri cani. Paolo Pierucci, 37 anni, ci ha scritto una lettera dalla casa circondariale di San Gimignano dove sta scontando un cumulo di pena per condanne passate in giudicato. Furti, estorsione, spaccio. A Cecina lo chiamavano “il cowboy” per quella sua camminata ciondolante, per gli stivali, per la sua indole da lupo solitario.
Non si è mai nascosto, non ha mai accampato Continue reading