Cosa ci fa in Carcere un uomo di 77 anni ? Se lo è chiesto l’Ecologista Radicale Emilio Enzo Quintieri quando, nelle scorse settimane, insieme al Vice Presidente del Consiglio Provinciale di Catanzaro Emilio Verrengia ed al Senatore della Repubblica Francesco Ferrante (Pd) si è recato presso la Casa Circondariale di Catanzaro Siano prima per raccogliere le sottoscrizioni dei detenuti per la presentazione della Lista “Amnistia, Giustizia e Libertà” e poi per effettuare una Visita Ispettiva in tutto l’Istituto Penitenziario. L’ultrasettantenne infatti, così come molti altri detenuti ristretti in quel Penitenziario, ha voluto sottoscrivere la Lista Radicale promossa dall’On. Marco Pannella. Mentre il cetrarese Quintieri, provvedeva ad annotare le sue generalità rimaneva stupefatto nel rilevare, appunto, la sua età avanzata e chiedeva a quell’anziano detenuto, apparso visibilmente stanco e molto provato, per quale motivo si trovava in carcere. Nella stanza oltre al radicale ed al Consigliere Verrengia vi era presente il personale della Polizia Penitenziaria ed il Comandante del Reparto, il Commissario Aldo Scalzo. Quest’uomo, G.B.B., classe 1936, rispondeva che era stato arrestato dalla Polizia di Stato della Questura di Catanzaro perché sorpreso ad irrigare una piantagione di marijuana e perché, in una baracca, situata nelle vicinanze della piantagione era stato trovato un fucile calibro 12 rubato nel 1991 con 105 cartucce per fucile di vario calibro. Subito dopo il candidato Deputato Emilio Enzo Quintieri chiedeva al detenuto settantasettenne, più precisamente, quale fosse la pena residua che avrebbe ancora dovuto espiare. “il mio avvocato dice che mi manca solo un anno da fare e poi ho finito.”.
Questa vicenda ha dell’incredibile. Non è possibile che una persona di 77 anni debba espiare la sua pena in un Carcere come quello di Catanzaro Siano che, tra l’altro, è gravemente sovraffollato e pieno di criticità. Questo signore non è stato condannato per reati di particolare allarme sociale e non mi pare che sia pericoloso anzi, credo che nelle sue condizioni, sia del tutto innocuo e che quindi potrebbe ottenere la concessione del beneficio della detenzione domiciliare anche perché, l’Art. 47 ter dell’Ordinamento Penitenziario – afferma l’Ecologista Radicale Emilio Enzo Quintieri – stabilisce che la pena della reclusione per qualunque reato, eccetto quelli ostativi previsti dall’Art. 4 bis, può essere espiata nella propria abitazione o in altro luogo pubblico di cura, assistenza ed accoglienza, quando trattasi di persona che, al momento dell’inizio dell’esecuzione della pena, o dopo l’inizio della stessa, abbia compiuto i 70 anni di età purché non sia stato dichiarato delinquente abituale, professionale o per tendenza e non sia stato mai condannato con l’aggravante di cui all’Art. 99 del Codice Penale. Anzi, al condannato al quale sia stata applicata anche la recidiva prevista dall’Art. 99 può essere concessa la detenzione domiciliare se la pena detentiva inflitta, anche se costituente parte residua di maggior pena, non supera i 3 anni. Nel nostro caso il detenuto G.B.B. avrebbe da scontare ancora solo 12 mesi di reclusione e potrebbe beneficiare anche della Legge nr. 199/2010 così come modificata dalla Legge nr. 9/2012 conosciuta meglio come “Legge Svuotacarceri” che, proprio per ridurre il sovraffollamento carcerario, ha previsto la possibilità che le pene non superiori a 18 mesi possano essere eseguite presso il proprio domicilio.
Non capisco dunque – prosegue il candidato alla Camera dei Deputati per la Lista “Amnistia, Giustizia e Libertà” – per quale motivo questa persona ultrasettantenne, non socialmente pericolosa, debba restare ancora in Carcere. Mi auguro che la Dott.ssa Angela Paravati, Direttore del Carcere di Catanzaro Siano, indipendentemente dalla richiesta del detenuto o del suo difensore, segnali questa situazione all’Ufficio del Magistrato di Sorveglianza di Catanzaro affinché quest’ultimo possa esaminare e valutare con tempestività la concessione in favore di G.B.B. della misura alternativa della detenzione domiciliare revocando quella inframuraria a cui si trova sottoposto. Sarebbe del tutto assurdo oltre che inumano ed incivile – conclude il radicale Emilio Enzo Quintieri – che questo anziano continui a restare in prigione, specie in quella di Catanzaro nella quale a fronte di una capienza regolamentare di 354 posti vi sono attualmente rinchiuse 569 persone detenute.
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