Non sono solo gli uomini a sparire nelle carceri di Assad. Stuprate, picchiate, costrette a vivere in celle di due metri per due, lasciate per giorni interi senza cibo. Sono le donne siriane, inghiottite dal regime di Assad e sparite nelle carceri siriane senza lasciare traccia.
Tra loro Othman, infermiera di Deir ez Zor, incarcerata perché curava i feriti e poi una volta liberata costretta a lasciare suo figlio in un orfanotrofio perché non era più in grado di occuparsi di lui a causa dei traumi delle violenze. O Zahira (il nome è di fantasia), violentata da un gruppo di soldati di Assad perché sospettata di essere la moglie di un oppositore. E, ancora, Amina, arrestata mentre era incinta e sottoposta alle torture con scariche elettriche o costretta a guardare mentre Continue reading