Un assistente capo della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Salerno è stato aggredito, ieri, da un detenuto italiano affetto da problemi psichici. Per l’agente salernitano, che ha rimediato calci e pugni, si è resa necessaria una prognosi di 10 giorni. A renderlo noto è stato il Sappe, il sindacato autonomo polizia penitenziaria, che ha commentato la situazione come “inaccettabile e intollerabile”. Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha espresso la propria solidarietà all’agente malmenato e chiede al nuovo ministro della Giustizia di prendere provvedimenti in merito.
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Calci e pugni agli Agenti di Polizia Penitenziaria dopo rientro dal colloquio nel carcere di Varese
Aggressioni in carcere: ennesimo caso nel carcere di Varese. Durante ispezione a seguito del colloquio con i familiari, detenuto aggredisce poliziotti penitenziari.
Si è ribellato agli agenti della Polizia Penitenziaria che lo stavano riportando in cella dopo il colloquio con i parenti. Calci, pugni e schiaffi ai due agenti che in quel momento lo stavano perquisendo per verificare che non fossero stati ceduti oggetti vietati durante l’incontro con i familiari. Questa la motivazione per cui un detenuto italiano di 22 anni al carcere Miogni di Varese è stato deferito alla magistratura.
L’accusa quella di lesione e resistenza a pubblico ufficiale. Il giovane si trova in carcere per numerosi reati collegati alla droga, nonostante la sua giovane età, e pare che abbia dimostrato più di una volta la sua indole violenta. La vicenda è accaduta sabato al carcere varesino, ma la notizia si è diffusa solo nella giornata di ieri. I due agenti sono stati medicati al Pronto Soccorso dell’ospedale di Circolo. Uno dei due ha riportato lesione al volto a causa dei pugni ricevuti ed entrambi hanno avuto una prognosi di dieci giorni.
ASCA