Nel tardo pomeriggio di ieri al Cie di Roma è scoppiata una protesta infuocata. Alle 18 era in programma un presidio fuori dalle mura del Centro, indetto in solidarietà con tutti i reclusi, ma in particolare con tre ragazzi catturati dalla polizia durante lo sgombero dell’anagrafe occupata di Via Pietroselli a Roma quasi due settimane fa. La tensione nel Centro era alta già dall’ora di pranzo, quando molti reclusi avevano deciso di rifiutare il pasto per protestare contro gli atteggiamenti intimidatori della polizia e del personale di GEPSA e Acuarinto. La scintilla che ha fatto scoppiare i casini di ieri pomeriggio è stata la protesta individuale di un recluso che ha iniziato a tagliarsi il corpo con delle lamette, esasperato per l’ennesimo ritardo nella consegna di una ricarica telefonica. Continue reading