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Liguria 31% detenuti e’ tossicodipendente

eroina3(Adnkronos) – “La Liguria si conferma tra le Regioni d’Italia con la piu’ alta percentuale di tossicodipendenti detenuti: sono il 31% dei presenti , contro il 23% della media nazionale”. Lo denuncia il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe). “Nel carcere di La Spezia sono addirittura il 50% dei reclusi, mentre nel carcere di Chiavari il 40% dei detenuti ha problemi di droga”, aggiunge Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del Sappe.

“I detenuti affetti da tossicodipendenza scontano una doppia pena: quella imposta dalle sbarre del carcere e quella di dover affrontare la dipendenza dalle droghe in una condizione di disagio, spesso senza il sostegno della famiglia o di una persona amica”, aggiunge Martinelli. Un problema che si riflette anche sul lavoro degli agenti di polizia, “oggi sotto organico di 400 unita’ in Liguria “, sottolinea il segretario aggiunto.

“Sarebbe preferibile evitare la carcerazione ai detenuti tossicodipendenti, spesso condannati per spaccio di lieve entita’, optando piuttosto per interventi alternativi, da attivare gia’ durante la fase del processo per direttissima”, afferma il Sappe. “Si potrebbero istituire percorsi di cura e riabilitazione ‘controllati’ in regime extracarcerario con l’ausilio dei servizi pubblici e delle comunita’ terapeutiche – propone il sindacato – I tossicodipendenti sono persone che hanno bisogno di cure piuttosto che di reclusione”.


Liguria, troppi detenuti, tensioni nelle carceri

HMP-Brixton_1780858cCarceri liguri sovraffollate: è ancora allarme,. A denunciarlo è Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, e lo fa dati alla mano: sono 1.850 persone le persone detenute, quasi il doppio dei posti letto disponibili (1000). E la tensione resta alta.«Nelle sovraffollate carceri liguri – osserva Martinelli – i detenuti si sono resi protagonisti di 92 atti di autolesionismo (e cioè ingestione di corpi estranei come chiodi, pile, lamette; tagli diffusi sul corpo e provocati da lamette) e 29 tentativi di suicidio». Secondo i dati resi noti dal Sappe hanno tentato il suicidio 9 persone a Marassi, 7 a Sanremo, 6 a La Spezia, 5 a Pontedecimo ed 1 a Chiavari e Imperia. Le morti per cause naturali in carcere sono state 5 (3 a Marassi, 1 a Sanremo ed Imperia). Non si sono registrati casi di suicidio. Sono state, infine, 93 le colluttazioni (7 a Imperia, 19 a Pontedecimo, 9 a Chiavari, 2 a La Spezia, 53 a Sanremo e 3 a Marassi) e 19 i ferimenti (12 a Marassi, 5 a Savona e 2 a Imperia). Sono state infine 5 le evasioni in Liguria da parte di altrettanti detenuti che non sono rientrati in carcere dopo aver fruito di permessi premio e semilibertà. Secondo il Sappe ad alimentare le tensioni nelle carceri è anche il fatto che i detenuti non siano impiegati in attività lavorative o comunque utili alla società (come i lavori di pubblica utilità).«In Liguria – spiega Martinelli – lavora solamente 1 detenuto su 5, e per di più per poche ore al giorno. Sul tema del lavoro in carcere c’è profonda ipocrisia. Tutti, politici in testa, sostengono che i detenuti devono lavorare: ma poi, di fatto, a lavorare nelle carceri oggi è una percentuale davvero irrisoria di detenuti (circa il 20% dei ristretti). Peraltro, il condannato che espia la pena in carcere ha un tasso di recidiva del 68,4% contro il 19% di chi ha fruito misure alternative e addirittura l’1% di chi è inserito nel circuito produttivo. Stare invece 20 ore al giorno chiusi in cella favorisce una tensione detentiva fatta di risse, aggressioni, suicidi e tentativi suicidi, rivolte ed evasioni

(La Stampa.it)