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Francia, morto in carcere Francisco Lopez Pena, ex leader dell’Eta

lopez pena etaMadrid (Spagna), 30 marzo 2013 – L’ex leader del gruppo separatista basco Eta Francisco Lopez Pena, alias Thierry, è morto in un ospedale in Francia, dove era detenuto. Lo fa sapere un portavoce del ministero dell’Interno di Parigi, a condizione di anonimato.

Lopez Pena, 54 anni, era stato trasferito in ospedale dal carcere l’11 marzo a causa di problemi cardiaci ed è morto oggi per un ictus.

Era stato arrestato a Bordeaux, in Francia, nel 2008 e i documenti che furono raccolti durante la sua cattura portarono all’arresto di diversi altri membri dell’Eta.

Dalla fine degli anni ‘60, il movimento separatista nella sua violenta campagna per ottenere uno Stato indipendente ha ucciso più di 825 persone. A gennaio 2011, a seguito di diverse ondate di arresti, ha annunciato un cessate il fuoco permanente.

Fonte: Il Fatto Quotidiano


#U12 a Bilbao: 115mila in piazza per i prigionieri politici

Anche quest’anno le strade di Bilbao sono tornate a riempirsi in occasione della storica manifestazione di solidarietà e appoggio ai prigionieri e alle prigioniere politiche basche.

autonomiahorizLa data scelta per la mobilitazione di quest’anno era quella di ieri pomeriggio: nonostante la pioggia battente 115mila persone hanno risposto all’appello della manifestazione, segnando una partecipazione ancor più grande di quella registrata l’anno scorso (che era stata di circa 110mila). Convocato con le parole d’ordine di «Derechos humanos. Solución. Paz. Euskal presoak Euskal Herrira» (Diritti umani. Soluzione. Pace. Prigionieri politici Baschi in terra basca), le stesse che campeggiavano sullo striscione di apertura, l’enorme corteo si è mosso intorno alle 17.45; con incedere lento ma determinato per via del congestionamento causato dalla partecipazione massiccia e diramandosi anche nelle strade adiacenti a quelle del percorso previsto, la testa della manifestazione ha infine raggiunto il municipio di Bilbao nel tardo pomeriggio, mentre la coda si muoveva ancora dalla partenza.

Lo spettacolo che si presentava ieri era quello di una vera e propria marea, composta da attivisti baschi ma anche da quelli giunti per l’occasione a migliaia da tante altre parti (tra queste Spagna, Francia, Irlanda, Kurdistan, Italia), dai parenti dei prigionieri, da giovani e anziani, da tutti coloro che hanno deciso di unirsi all’appuntamento di ieri per chiedere il ritorno a casa dei più di 600 prigionieri politici dispersi nelle carceri spagnole ed europee.

In testa alla manifestazione c’erano i familiari dei prigionieri, affiancati dai pullmini con cui regolarmente affrontano viaggi lunghissimi per poter raggiungere i luoghi di detenzione dei prigionieri e su cui erano appesi cartelli col numero di chilometri che li distanzia dalle brevi visite ai propri parenti in carcere.

Ma al loro grido si è unito quelli di tutti quanti credono che la questione dei prigionieri politici, troppo a lungo rimasta inascoltata e deliberatamente ignorata tanto dai governi spagnoli quanto da quelli francesi, rimanga un nodo centrale e che l’impegno concreto a favore della loro liberazione non sia più rinviabile.

L’enorme partecipazione che ieri, come ogni anno, ha caratterizzato la storica manifestazione non fa che confermare l’urgenza della questione e il corteo si è chiuso con l’augurio che questo sia l’anno di cambiamenti decisivi in proposito.

Guarda il video della giornata di mobilitazione da Naiz.ino

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