In Svezia non sanno neanche cosa vuol dire “indulto”. Né tantomeno l’amnistia. Semplicemente perché non ve n’è bisogno. Negli ultimi tempi i detenuti sono calati costantemente e, di conseguenza, il sovraffollamento delle carceri non è neanche lontanamente ipotizzabile. Facile, dunque, spiegare perchè il Governo di Stoccolma decide di concedersi il lusso di chiudere ben quattro prigioni nel Paese Continue reading
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Afghanistan, chiude la “Guantanamo inglese”. In 90 detenuti illegalmente
Fine delle agonie per alcuni prigionieri afgani. Il governo inglese consegnerà nelle mani delle autorità afgane i 90 detenuti che tiene prigionieri illegalmente. E’ quanto diffuso dalla Bbc su base di documenti in loro possesso.
In molti hanno già dichiarato il carcere di Helmand, al sud dell’Afganistan, il “Guantanamo inglese”. Non era un mistero che i detenuti fossero tenuti lì. Ma il loro rilascio, proprio come giustificati per i detenuti del famigerato carcere statunitense, avrebbe potuto concretizzarsi come un rischio per le truppe inglesi presenti sul territorio. E così che il governo aveva giustificato i 14 mesi di prigionia. Poi qualcosa è cambiato. Forse a far cambiare idea è stato il fatto che gli interrogatori si sono conclusi da mesi, senza che Continue reading
Carcere di Nicosia, chiusura certa
NICOSIA. Era nell’aria ma adesso la notizia della chiusura del carcere cittadino è certa, sebbene ancora ufficiosa. Pare che il decreto sia alla firma e che quindi la notizia possa essere ufficializzata nei prossimi giorni. Sebbene ufficiosa la notizia, diffusa dalla Uil – Pa, lascia l’amaro in bocca perché arriva all’indomani del partecipato consiglio comunale del 18 marzo convocato in seduta straordinaria davanti al carcere cittadino proprio per protestare contro la paventata soppressione della casa circondariale.
“Certa è ferma è stata la convinzione di tutti, che il carcere va difeso – scrive Giuseppe Trapani per la Uil – Pa provinciale nel documento inviato ieri al Ministero, al Dap e al Provveditorato regionale – va difeso perché è una risorsa storica della cittadinanza , perché è funzionale, perché può vantare un’ottima gestione dei detenuti, va difeso perché la struttura permetterebbe un’efficace ristrutturazione per l’aumento dei posti disponibili e il miglioramento delle condizioni di vita generali, in attesa della nuova struttura penitenziaria”.
Il consiglio comunale del 18 aveva deliberato l’impegno dell’amministrazione comunale a partecipare alla ristrutturazione del carcere, a sollecitare la costruzione di un nuovo Istituto penitenziario, il cui iter che aveva preso avvio circa 8 anni fa si è interrotto senza motivazioni. Era emersa anche la volontà di investire del problema le deputazioni locali a livello nazionale e regionale. Come si sa bene la città sta subendo, da oltre un anno, una serie di scippi e tra questi spiccano la soppressione del Tribunale cittadino che dal 13 settembre prossimo sarà accorpato a quello di Enna. Ha rischiato seriamente, e ancora non c’è una decisione definitiva, di perdere il punto nascita e adesso si aggiunge la soppressione, certa da ieri, della casa circondariale. In tutti i casi si tratta di scelte prese dall’alto senza alcuna interlocuzione con il territorio già mortificato dalla mancanza di infrastrutture, soprattutto viarie. A determinare le scelte dei tagli sono motivi economici legati alla spending review.
“Laddove vi sono delle carenze – continua Trapani, che da tempo ha intrapreso la battaglia contro la soppressione dell’istituto penitenziario cittadino – anziché potenziare e migliorare si pensa solo a sopprimere, macellando, di fatto, lo stato sociale esistente sulla base di un pseudo risparmio che, di fatto, si traduce in un disservizio al cittadino sia in termini di sicurezza, sia in termini di servizi sanitari, sia in termini di cultura e studio, sia in termini di perdita di diritti”.
Toscana: chiudono carceri di Empoli e Grosseto, l’Opg di Montelupo per ora resta in funzione
L’Opg doveva chiudere a giorni. Era stato stabilito dal ministro il mese di marzo per chiudere quella che lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva definito una vergogna. Invece è stato tutto rimandato. Ma ieri è partito un altro tentativo.
Per chiudere l’Opg e cercare di risolvere altre situazioni giunte ormai al punto di emergenza. Questo nuovo tentativo si chiama patto per la riforma del sistema carcerario in Toscana e per fare fronte alle vari emergenze come quella del sovraffollamento.
È quanto stipulato in questi giorni dal provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria della Toscana Carmelo Cantone e dal garante dei detenuti della Toscana Alessandro Margara, insieme ai garanti di Firenze, di Livorno, Pisa, Pistoia, San Gimignano e della provincia di Massa Carrara. Il documento, si spiega, nasce da una scommessa di fondo: realizzare in Toscana un’alleanza fra tutte le parti in causa per tutelare i diritti dei detenuti, migliorare le loro condizioni di vita all’interno delle carceri e potenziare i percorsi di trattamento e reinserimento. L’obiettivo, come si spiega in un comunicato della Regione, è quello di dar vita a un’esperienza pilota a livello italiano.
Tra gli impegni previsti, un monitoraggio con le Asl per rendere effettivo il passaggio della sanità penitenziaria al sistema sanitario nazionale, la promozione di percorsi di inserimento esterno. E appunto si prevede poi la chiusura effettiva dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino, la nascita di case per le semilibertà in vari comuni toscani, case per madri detenute con figli, il potenziamento dei programmi per tossicodipendenti con affidamenti terapeutici e detenzioni domiciliari in caso di pene sotto i 18 mesi, e l’incremento dell’offerta culturale, formativa, lavorativa e sportiva all’interno del carcere.
“Migliorare poi le condizioni di vita all’interno degli istituti penitenziari – conclude la Regione – rappresenta una priorità assoluta. Le parti si sono infine impegnate ad ampliare le possibilità di lavoro all’interno, a migliorare le aree destinate all’incontro con i familiari, soprattutto se minori, e a incrementare le misure alternative alla detenzione”. In ogni caso, però, a Montelupo la realtà è che da dicembre è stato eseguito un altro sequestro, quello del reparto Pesa.
Chiude il carcere di Empoli, ma solo dopo la dismissione dell’Opg di Montelupo
Il carcere di Empoli chiude. E la Villa dell’Ambrogiana a Montelupo prenderà il suo posto, non appena andrà in archivio l’esperienza dell’Ospedale psichiatrico giudiziario. Il disegno è contenuto nella circolare del 29 gennaio scorso, firmata dal Capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria “a conclusione degli incontri tenuti con i provveditori in cui sono stati discussi i progetti da loro presentati per la creazione/revisione dei circuiti penitenziari regionali”. Allegato alla circolare c’è la descrizione dei circuiti con l’indicazione della destinazione di ogni istituto, dove si legge che “è prevista la soppressione del carcere di Empoli, ma solo quando sarà disponibile Montelupo Fiorentino”. Questo significa che la casa circondariale del Pozzale, che al momento ospita una ventina di detenute, chiuderà definitivamente i battenti. E la Villa montelupina ospiterà il carcere. Nessun riferimento però alla tempistica dell’operazione.
L’Opg doveva chiudere entro il mese di marzo, ma proprio in questi giorni è stato sottoscritto un patto tra il provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria e il garante dei detenuti della Toscana Alessandro Margara che prevede anche la chiusura dell’Ospedale psichiatrico giudiziario (dove gli internati sono un centinaio), oggetto del sequestro di un reparto anche nello scorso mese di dicembre per carenze strutturali e sanitarie. Il Ministero ha sbloccato i fondi (173 milioni) affidando alle Regioni il ricollocamento dei pazienti. Ma sui tempi non c’è certezza.
Il carcere di Grosseto chiuderà: al suo posto abitazioni di lusso?
Il carcere di Grosseto è destinato a chiudere i battenti, al suo posto potrebbero spuntare appartamenti di pregio. È del 29 gennaio scorso la circolare del ministero di Giustizia che indica l’addio alla prigione nel capoluogo. Lì, tra le righe del documento che getta le basi di una riorganizzazione dei complessi penitenziari, la struttura di via Saffi figura, ma ancora per poco. È così che, dopo anni di chiacchiere, la “questione carcere” si avvia a conclusione nel modo più traumatico. L’addio alla casa di detenzione, ritenuta da chiunque fuori norma e inadeguata all’uso, l’avevano promesso in tanti. E in tanti – almeno sui giornali – si erano impegnati a rimettere le cose a posto. Il rischio ora è di chiudere il penitenziario senza l’alternativa di una prospettiva concreta sul territorio. C’è poi l’interrogativo sul futuro dello storico palazzo fronte mura: cosa diventerà? “Penso – dice il sindaco Bonifazi – che il palazzo possa essere valorizzato con edilizia privata di pregio. Siamo pronti a discuterne”.
Olanda – Si chiudono le carceri per mancanza di criminali
LEGALIZZARE ALCUNE DROGHE ha portato di fatto ad un minor numero di criminali in Olanda, paese che oggi e’ in procinto di chiudere otto carceri. Un’altra notizia dopo quella della chiusura della McDonald’s in Bolivia che fara’ morire di invidia gli italiani.L’Olanda chiudera’ otto carceri perche’ non riesce a riempire la capacita’ di 14 mila persone del suo sistema carcerario. Attualmente sono 12 mila i detenuti in questo paese che negli anni novanta aveva il problema del sovraffollamento. Una delle ragioni per cui si e’ avuto un calo del tasso di criminalita’, sembra essere correlato alla legalizzazione di alcune droghe (probabilmente accompagnato da una politica educativa rispetto ai suoi usi ed effetti).Il ministro della Giustizia Nebahat Albayrak ha annunciato che otto prigioni verranno chiuse a breve e che 1200 posti di lavoro andranno persi, anche se stanno valutando l’ipotesi di ospitare i detenuti del Belgio.Negli Stati Uniti, il paese con l’incarcerazione media piu’ alta e un totale di oltre 2,3 milioni di detenuti, una delle obiezioni che sono state fatte prima della legalizzazione della marijuana, e’ che questo avrebbe generato piu’ reati e aumentato il consumo, ma quello che e’ successo in Portogallo e Olanda smentisce queste teorie.L’Olanda ha una popolazione di 16,6 milioni di abitanti e solo 12 mila detenuti, la sola California invece, per esempio, ha una popolazione di 36,7 milioni con 171 mila detenuti nelle carceri, molti dei quali in prigione solo per fumare o vendere marijuana. Ma evidentemente qualcuno negli States preferisce riempire le carceri di giovani piuttosto che lasciarli nelle strade.